Il Mondiale Superbike 2024 è ormai giunto alla sua conclusione, con la dodicesima ed ultima prova in programma questo fine settimana sul tracciato spagnolo di Jerez de La Frontera. Un ultimo appuntamento che questa volta rappresenta più di una semplice passerella finale, visto che la partita per il titolo mondiale è rimasta aperta sia in Superbike che in Supersport. Nella Top Class, a Jerez Razgatioglu dovrà totalizzare \6 punti più di Bulega per laurearsi campione per la seconda volta, mentre tra le medie cilindrate a Huertas ne basteranno appena 5 in più rispetto a Manzi. Possibilità dunque ridotte alla pura matematica per i rivali di quelli che, nelle rispettive categorie, sono stati comunque gli assoluti protagonisti di una stagione comunque interessante, a dispetto di un calendario a dir poco infelice.
BMW - RAZGATIOGLU AD UN PASSO DALLA CONSACRAZIONE
Una stagione trionfale per il fuoriclasse turco, capace di una decisione clamorosa nel lasciare Yamaha e sposare la causa di un marchio prestigioso si, ma che pareva condannato ad un ruolo da eterna comparsa. Un apparente salto nel buio che invece, alla luce dell'empasse tecnico in cui è piombata la casa giapponese, ha rappresentato l'occasione giusta al momento giusto. Il grande e rinnovato impegno della casa di Monaco e l'indubbio favore delle Superconcessioni hanno avuto certo il loro peso, ma il resto è venuto grazie allo smisurato talento di questo pilota, senza dubbio uno dei più forti mai apparsi nella storia del campionato. Un ruolino di marcia impressionante, che ha rischiato di vanificarsi con l'inopinato incidente di Magny Cours, la forzata assenza da due appuntamenti ed un vantaggio in classifica generale praticamente azzerato. Il resto è storia recente, con il gran rientro ad Aragon, pur se ancora senza il ritorno alla vittoria, per la quale si è dovuta attendere la tappa di Estoril. In Portogallo Razgatioglu ha infatti sfiorato il bottino pieno, trionfando nelle due gare lunghe e bruciato in volata, per tre millesimi, da un mai domo Nicolò Bulega in Superpole Race. Altri punticini guadagnati ed un margine, sul rookie della Ducati, salito a 46 punti con 62 ancora da assegnare. Anche se negli sport del motore i giochi si fanno solo sotto la bandiera a scacchi, è chiaro come ormai la conquista del secondo titolo iridato sia per Toprak poco più di una formalità, dando comunque per scontato che non sia nelle sue intenzioni limitarsi ad amministrare ilvantaggio. Il tracciato portoghese è tornato a confermare la differenza espressa dal turco rispetto ai compagni di marca, costretti ad accusare distacchi pesanti e con il solo Van Der Mark a rimediare una figura appena discreta.
DUCATI - BULEGA, COMUNQUE VADA, UNA STAGIONE DA FENOMENOSe
Se Toprak Razgaatioglu si è reso protagonista di un'annata straordinaria, altrettanto esaltante è da considerarsi la stagione di Nicolò Bulega, unico e degnissimo sfidante, per di più nella stagione del debutto in Superbike. Quattro vittorie ottenute finora ed un ruolino di marcia quasi impeccabile, con un solo errore in gara e la malaugurata rottura del motore in Gara1 ad Aragon. Per amor di verità, va ricordato come l'assenza di Razgatioglu da ben due appuntamenti abbia di fatto riaperto un campionato che altrimenti sarebbe già chiuso da tempo, ma questo nulla toglie a quanto messo in mostra dal pilota della Ducati. Una naturale confidenza da subito trovata con il mezzo, ma la necessità di dover imparare da capo riferimenti delle piste e soprattutto gestione delle gomme, fattori che hanno spesso condizionato gli approcci alle gare. Ma tutto affrontato con lucidità, intelligenza e la capacità di apprendere strada facendo, migliorando costantemente le prestazioni, spesso nel corso dello stesso fine settimana. Forse ancora qualche incertezza nel corpo a corpo, probabilmente legata alla precisa volontà di non commettere errori e capitalizzare sempre il massimo. Insomma una maturità sorprendente, premessa incoraggiante per un futuro ancora più entusiasmante. La grande stagione di Bulega ha finito per pesare non poco su quella di Alvaro Bautista, certamente spiazzato dal ritrovarsi nel box un compagno a dir poco scomodo. In più di una occasione, il campione del mondo è sembrato patire la situazione, tanto da puntare quasi più a far meglio del compagno di squadra piuttosto che a concentrarsi nella rincorsa a Razgatioglu. Gare condotte spesso al limite ed al prezzo di rischi eccessivi, con una quantità di errori e cadute che hanno ben presto messo fine ad ogni velleità di riconferma. In definitiva, senza dubbio una stagione 2024 parecchio al disotto delle aspettative. Di ben altro tenore il campionato di Danilo Petrucci, vincitore del titolo tra i piloti indipendenti insieme al Team Barni, e capace di agguantare un incredibile quarto posto assoluto in classifica generale, ad una tppa dal termine. A Jerez,sarò sfida aperta con Alex Lowes, che lo segue staccato di sole 5 lunghezze, per un piazzamento che sarebbe di assoluto prestigio. Fine settimana complicato infine per Andrea Iannone ad Estoril, con l'abruzzeae alle prese con un tracciato quasi sconosciuto ed assetti improvvisati sul campo. Anche per Iannone, comunque, una stagione da considerare assolutaente positiva, alla luce dei quattro anni di forzata assenza dalle competizioni.
KAWASAKI - MOMENTO DI DIFFICOLTA'
Dopo il poco esaltante fine settimana di Aragon, anche in Portogallo la casa di Akashi è sembrata vivere una fase di stallo, dopo una prima parte di stagione assolutamente positiva. Se il tracciato spagnolo poteva in effetti considerarsi poco adatto ad esaltare le caratteristiche della ZX10.RR, quello di Esoril si presentava, almeno sulla carta, decisamente più favorevole. Di fatto però le versone non hanno particolarmente impressionato, ma è ragionevole pensare che, a mondiale praticamente finito e ritiro annunciato, tutte le attenzioni e le energie del team siano ormai dirottate sul nuovo progetto che vede Kawasaki impegnata esclusivamente come fornitrice di motori per la rientrante Bimota. A questo proposito, da segnalare che il primo test 'vero', e con i piloti ufficiali alla guida, dovrebbe svolgersi già entro il mese di Ottobre.
YAMAHA E HONDA - BUONI RISCONTRI AD ESTORIL
Una buona figura, quella messa in mostra dalle altre due case giapponese nello scorso appuntamento portoghese. Yamaha è tornata ad occupare in gara posizioni che da tempo vedeva solo da lontano, grazie soprattutto ad un Andrea Locatelli capace di gettare il cuore oltre l'ostacolo, purtroppo però andando spesso oltre gli evidenti limiti della moto. Finalmente si è visto anche Jonathan Rea, convincente in prova ed in gara, ma per i piloti della casa di Iwata resta l'handicap di un consistente gap prestazionale rispetto alla migliore concorrenza, che obbliga a rischiare nei tratti misti per tentare di recuperare parte di quanto si perde sul dritto. Resta palese la necessità di interventi che vadano ben oltre la semplice evoluzione aerodinamica recentemente introdotta.
Per quanto riguarda Honda, prosegue la striscia positiva che da qualche gara vede Lecuona e Vierge protagonisti di gare interessanti ed in lotta per le posizioni che contano, podio compreso. Un progresso rimarchevole, per una casa che, fino a metà stagione, faticava perfino a centrare la top ten. La continuità dei risultati lascia sperare in una direzione intrapresa che sia finalmente quella giusta, dopo aver ammesso i tanti errori compiuti nel recente passato.
IL CIRCUITO DI JEREZ DE LA FRONTERA
L'impianto sorge nelle vicinanze di Cadice, nella bellissima regione dell'Andalusia, è stato ultimato nel 1985 e ha inizialmente ospitato cinque edizioni del Gran Premio di Spagna di ormula 1, dal 1986 al 1990. Considerato poi non più adatto alla massima categoria automobilistica è attualmente utilizzato per la prova spagnola dei campionati MotoGP e Superbike. Dallo scorso anno il circuito è intitolato alla memoria di Angel Nieto, il pluricampione spagnolo scomparso nel 2017.
La pista è lunga
4423 metri e larga 11, si percorre in senso orario e comprende
13 curve, 8 a destra e 5 a sinistra col rettilineo principale lungo poco più di 600 metri.
Dopo essere usciti in prima dalla Curva 13, intitolata a Jorge Lorenzo, i piloti scaricano tutte le marce mettendo sesta un istante prima di passare sotto la struttura che ospita la sala stampa. La sesta viene appena appoggiata per poi iniziare la frenata per la
Curva Expo, una destra lenta a raggio costante che si percorre in seconda marcia. Si tiene la seconda percorrendo il tratto in leggera salita che porta alla
Curva Michelin, una destra a tornare molto lenta e critica per la tenuta dell'anteriore, soprattutto a inizio gara col pieno di benzina e la gomma fredda. Si tiene ancora la seconda in uscita per portarsi verso la
Curva 3, una sinistra da fare in accelerazione con i piloti che in ingresso buttano dentro in successione terza e quarta marcia, rapporto che si mantiene anche per la
Curva 4. E' questa un'altra sinistra veloce cui segue un breve allungo fino alla
Curva Pons, un'ampia destra a raggio costante in cui si deve mantenere velocità da portare al successivo rettilineo dove si appoggia la sesta prima della violenta staccata per la
Dry Sac, una lenta destra di ritorno da affrontare in seconda. In uscita altro 'short shifting' per mettere terza e quarta in successione ed affrontare la
Curva 7. una sinistra veloce che porta alla
Curva 8, una sinistra a tornare . che comporta una delicata frenata in ingresso. In uscita dalla 8 brevissimo allungo fino alla violenta staccata della
Curva 9. Questa e la successiva
Curva 10 sono due destre lente, da percorrere col gas puntato per poi sfruttare l'accelerazione e portarsi alla
Curva Criville che insieme alla successiva
Curva Ferrari forma una coppia di svolte a destra molto veloci da affrontare in piena accelerazione. Il brevissimo allungo che segue porta alla
Curva Lorenzo, un rampino a sinistra in cui i piloti scalano fino alla prima per rilanciarsi nuovamente sul rettilineo del traguardo. Il tornantino finale rappresenta anche l'ultima occasione di sorpasso in caso di arrivo in volata.
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ORARI TV
Le gare saranno trasmesso da SKY e TV( con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP
Venerdì 18 ottobre
Ore 10:35 – FP1 Superbike
Ore 11:35 – FP Supersport
Ore 15:00 – FP2 Superbike
Ore 16:00 – Superpole Supersport
Sabato 19 ottobre
Ore 11:00 – Superpole Superbike
Ore 14:00 – Gara 1 Superbike
Ore 15:15 – Gara 1 Supersport
Domenica 20 ottobre
Ore 11:00 – Superpole Race Superbike
Ore 14:00 – Gara 2 Superbike
Ore 15:30 – Gara 2 Supersport
Programmazione TV8
Sabato 19 ottobre
Ore 14.00 Gara1 Superbike (diretta)
Domenica 20 ottobre
Ore 13.00 Superpole Race Superbike (differita9
Ore 14.00 Gara2 Superbike (diretta)
CALENDARIO MONDIALE SUPERBIKE 2024
23-25 febbraio: round Australia (Phillip Island)
22-24 marzo: round Catalunya (Barcellona)
19-21 aprile: round Olanda (Assen)
14-16 giugno: round Emilia-Romagna (Misano, circuito "Marco Simoncelli")
12-14 luglio: round Regno Unito (Donington Park)
19-21 lugio: round Repubblica Ceca (Most)
9-11 agosto: round Portogallo (Algarve)
6-8 settembre: round Francia (Magny-Cours)
20-22 settembre: round Italia (circuito di Cremona)
27-29 settembre: round Aragón (MotorLand)
11-13 ottobre round Portogallo (Estoril)
18-20 ottobre: round Spagna (Jerez)
CLASSIFICA MONDIALE SUPERBIKE DOPO 11 PROVE
toprak razgatlioglu 473
nicolo bulega 427
alvaro bautista 356
danilo petrucci 291
alex lowes 285
michael van der mark 215
andrea iannone 211
andrea locatelli 203
garrett gerloff 159
remy gardner 140
xavi vierge 125
iker lecuona 123
jonathan rea 115
scott redding 101
axel bassani 94
dominique aegerter 84
michael ruben rinaldi 73
sam lowes 48
nicholas spinelli 25
tito rabat 22
bradley ray 13
alessandro delbianco 10
tarran mackenzie 7
philipp oettl 5
michele pirro 3
markus reiterberger 3
ivo lopes 2