La moto è solo tua. E' il cavallo in altri tempi. Sei tu e lei. intimi. tu le concedi di andare e lei ti segue, ti porta, ti sopporta, ti supporta. mette in moto le tue idee, le tue intenzioni, le tue fantasie. "voglio scoprire quei luoghi" e lei è pronta. quanti luoghi visitati insieme? puoi essere un solitario, un misantropo, uno stronzo reietto, ma lei è la costante: la "K" nelle equazioni dei km che hai sotto il culo.
"Azzo ma sei arrivato fino là da solo"? ti chiedono
"no cavolo! c'è sempre stata lei"...
ciò che hai realizzato sulle strade, senza necessariamente andare lontano, non è solo merito tuo: lei ti ci ha portato. E quando decide di ammalarsi, magari in mezzo al nulla, lo fa perchè hai bisogno di una scossa, di conoscere altre persone, di immergerti nelle tribù, di arrabbiarti, di perdonarla infine perchè anche lei ha diritto a prendersi un raffreddore qualche volta, e scopri che se non avesse deciso di fermarsi non avresti conosciuto quel luogo, quelle persone, o non avresti qualcosa di diverso da raccontare agli altri, oltre alle solite belle foto e soliti racconti di un viaggio senza imprevisti...
Un oggetto? beh si, ma l'anima che possiede viene dalla mia...