Giorno 10 maggio
Il cielo è velato e la giornata piuttosto fresca e dopo aver pagato l'hotel saliamo in sella alle mukke e decidiamo di prendere una strada secondaria che ci porta a Menedine invece di ripercorrere la provinciale fatta per l'arrivo a Tatouine, nella speranza che anche stavolta il cambiamento di rotta ci porti a vedere paesaggi come quelli goduti nei dintorni di Chenini. E difatti la strada serpeggia lungo dei monti ad Est di Tatouine e le curve sono dolci e tranquille. Il traffico è praticamente inesistente e le uniche anime vive che troviamo sono degli asinelli che pascolano in santa pace ai bordi della strada. I paesi che attraversiamo sono ricchi di KSAR e troviamo anche una bella roccaforte posta in cima ad una montagna e che sovrasta il paese sottostante....bella e ben conservata ma non abbiamo tempo per una visita dato che i km da percorrere verso a Monastir sono tanti e la sosta al El Jemm porterà via almeno un ora abbondante.
Uploaded with
ImageShack.us
Arrivati a Medenine facciamo il pieno e riprendiamo la nostra marcia immersi in un traffico di camion spaventoso e di macchine urlanti e strombazzanti. Troviamo molti lavori i corso, alcuni dei quali nemmeno preventivamente segnalati e dobbiamo stare attenti alla spericolata guida tunisina che senza nessuna regola di sicurezza ingaggia sfide all'ultimo colpo di clakson infilandosi ovunque pur di avere la precedenza.
Uploaded with
ImageShack.us
E' uscito un bellissimo sole e l'aria comincia a farsi calda...la polvere sollevata dal traffico e i fumi di scarico degli automezzi circolanti appestano il nostro respiro specie nei forti e continui rallentamenti e elel code che si formano per il caotico traffico. Non troviamo un solo km libero di strada e la ostra velocità di crociera, anche volendo, non supera mai i 60/70 km orari. Va da se che decidiamo di fermarci a mangiare lungo la strada e come di consueto sostiamo in una delle tante bracerie poste lungo la strada... siamo affamati e mentre gli altri si siedono e si risciaquano la gola con una coca cola io tratto il prezzo di 3 kg di agnello e seguo il ristoratore nelle fasi di taglio e di preparazione della carne. Non so se sia la zona, non so se sia il caldo o perchè la braceria sia isolata rispetto alle altre ma la carcassa dell'agnello si ricopre in un battibaleno di mosche non appena il ristoratore scopre la carne dall'involucro di plastica nella quale era avvolta. Sono cosi tante che nonostante mi metta d'impegno a scacciarle quelle si sollevano di qualche cm solo per posarsi più in la. Cosi mentre gli altri scherzano e ridono seduti a tavola aspettando il nostro turno di cottura io passo il tempo ad agirare mani guanti e fogli di carta per allontanare gli STUKAS alati che ronzano sulla nostra ciccia provocando con i miei gesti e le mie imprecazioni l'ilarità crescente dei tunisini sedut al tavolo e dei miei compagni di viaggio che fanno filmati e foto metre mi slogo i gomiti per allotanare i fastidiosi insetti.. stranamente le mosche sono solo intorno alla carne cruda e invece sul tavolo dove nel frattempo sono arrivate salse piccanti e isalate con le olive non se ne vedono.
Uploaded with
ImageShack.us
Finalmente la ciccia, come si dice in toscana, è bella cotta e ce la possiamo godere.. sulla strada il traffico non accenna a diminuire e molti camionisti vedendo la fila di mukke parcheggiate rallentano per vederle meglio provocando ulteriori schiamazzi urla becere e strombazzamenti di clacson...insomma come in italia se fai la salerno reggiocalabria o l'appenino toscoemiliano in piena estate. Finito di mangiare a malincuore ci rituffiamo nel proseguo del nostro viaggio fino a che non arriviamo all'imbocco dell'autostrada dove all'unisono, anche se preferiamo fare strade normali, decidiamo di prenderla e di uscire a EL JEMM.
Uploaded with
ImageShack.us
Percorriamo il lungo e noioso dirizzone sotto il sole che è diventato rovente con l'unica nota lieta di numerosi nidi di cicogne presenti sui bordi della autostrada e di poiane che sono a caccia lungo una sterminata ed infinita filiera di olivi... la distesa di piante è cosi estesa da non avere fine ne il lungo e in largo e le coltivazioni sono tenute benissimo. Usciti a El Jemm vediamo subito l'inconfondibile sagoma dell'anfiteatro romano e arrivati con le moto proprio sotto di esso le parcheggiamo e ci prepariamo alla visita. Come di consueto i soliti venditori di cartolie souvenir e altro ci assalgono letteralmente..alcuni cosi insistenti da non farci nemmeno scendere dalle moto. Un ragazzo in particolare, molto contrariato dai nostri rifiuti nell'acquistare le sue cartoline, si avvicina a me e mi minaccia chiaramente di passare alle mani se non paghiamo per il parcheggio delle moto ... sbalordito dalla sua richiesta faccio per replicare ma l'intervento di un gestore del negozio di souvenir vicino alle nostre moto interviene allontanando il ragazzo e pregandolo di lasciarci in pace. Lo ringraziamo ma colpito da questo episodio, mai successa una cosa simile nelle mie precedenti due visite, decido che sia meglio che faccia da guardia alle moto e ai bagagli mentre gli altri visitano l'anfiteatro.
Uploaded with
ImageShack.us
Cosi resto a godermi il sole e il caldo co la compagina di un vecchietto simpaticissimo che di francese conosce solo il bonjour e del ragazzo che gestisce il negozio. Dal vecchietto compro volentieri le cartoline, delle quali no so cosa farmene, pagandole il triplo di quanto mi aveva chiesto e lui mi regala un sorriso sdentato che mi fa scompisciare dalle risate. Per sdebitarsi vuole offrirmi un the alla menta ma io no voglio che lui spenda soldi con me... ma il ragazzo accanto a me mi dice i un buon italiao che cosi lo offenderei e che cmq il nonnino non pagherebbe mai il the che vuole offrirmi perchè essendo anziano e conosciuto il bar all'angolo non glielo permetterebbe...cosi con un "mercì" il nonno si allontana seguito dal giovane che lo aiuta nel prendere i tre bicchieri della bevanda mentolata. Come se non aspettasse che quel momento il minaccioso ragazzo di prima fa la sua apparizione e a pugni chiusi mi viene incotro gridando che vuole i soldi per il parcheggio.. io resto immobile appoggiato alla transenna che separa la strada dall'ingresso al sito archeologico aspettando che faccia la sua mossa...avrà si e no 18 anni è magro con una capigliatura che ricorda i "neri americani" degli anni 70" ma confesso che ho provato un po' di timore. Non tanto per l' eventuale scazzottata quanto per le complicazioni e il susseguente arrivo della polizia che sarebbe certamente arrivata non appena fosse stata avvisata. Va detto che certe situazioni sono piu' uniche che rare e che comunque i gestori di negozi e bar tendono sempre a salvaguardare i turisti essendo la loro fonte di guadagno e ripeto... mai e poi mai, nonostante alcuni siano assillanti nelle loro richieste, mi ero trovato in una situazione del genere con i locali.
Uploaded with
ImageShack.us
Mentre il giovane inveisce in arabo verso di me un signore che gestisce un negozio di frutta si avvicina e allontana bruscamente il ragazzo e dopo che questi si è allontanato mi spiega in un misto di italicofrancese che non ha tutti i venerdi . Lo ringrazio e lui resta li con me a parlottare fino a che il vecchietto non torna con il the alla menta. Bevo goloso la bevanda calda e profumata e rispondo alle sue domande arabe, tradotte in italiano dall'altro ragazzo sulle bandierine che tappezzano i bagagli della mia moto. Vedo tornare i miei amici soddisfatti dalla visita dell'anfiteatro che in effetti è tenuto benissimo e quasi completamente intatto e scherziamo con i due romani che non fanno che ripetere che si son fatti 2000 km per vedere le stesse cose che hanno a casa. Naturalmente scherzano ammettendo che sono sorpresi per lo stato perfetto di conservazione dei due siti romani visitati in tunisia. Ripartiamo alla volta di Monastir che raggiungiamo con il sole ormai prossimo ad un tramonto stupendo sul mare che si sta infiammando di rosso porpora e delle sue sfumature violette. Qui veniamo accolti da un mio ex collega della FOLGORE che vive ormai in terra tunisina da 12 anni. Ci ha scelto dei mini appartamenti direttamete sul porto turistico dove spediamo una stupidaggine e godiamo di una vista bellissima.
Uploaded with
ImageShack.us
Monastir secondo me è una città che merita di essere vista e visitata. Ha un bel mare e belle spiagge per chi volesse farci il bagno, un mercato stupendo pieno di odori colori e profumi sempre molto attivo e frenetico, una medina spettacolare con decine e decine di negozi che vendono di tutto contornata dalle antiche alte mura e dalle bellissime porte d'ingresso e come ciliegia sulla torta un bellissimo RIBAT , cioè un monastero trasformato in fortezza/castello dove i monaci guerrieri musulmani facevano da guardia al golfo di Hammamet. Dopo la doccia il mio amico ci porta in un ristorante dove cucinano prevalentemente pesce direttamente sul porto. La cena è ottima e la spesa ridicola.. dopo cena passeggiamo lungo i moli, chiacchierando tra lo sguardo che vaga fra le barche ormeggiate e il mare che sembra olio, poi ci sediamo in un bar molto carino a sorseggiare il solito the e fra mille risate e battute decidiamo la visita dell'indomani alla stupenda Kairouan.
Uploaded with
ImageShack.us
giorno 11 maggio
Uploaded with
ImageShack.us
Mentre facciamo colazione decidiamo di lasciare le moto ferme al parcheggio e di provare l'esperienz adi prendere un louage per recarci a Kairuan...i louage sono furgoni collettivi che ti portano ovunque nella provincia ma non hanno un orario di partenza... cioè:
uno sale sul pullmino ma fino a che questo non è pieno non parte a meno che logicamente qualcuno non voglia pagare il prezzo intero per tutti gli otto posti disponibili. Nella mia prima visita in tunisia arrivammo alle 8 e mezza alla stazione dei louage ma non partimmo prima delle 10.00... comunque è divertete economico e porta ovunque ed è una cosa che consiglio di fare anche per vivere " intensamente" la loro guida sulle strade. Vi assicuro che nonostante siano indisciplinati, non abbiamo mai trovato un solo incidente automobilistico nel nostro viaggio tantomeno nei miei due precedenti. Mentre andiamo a kairouan sia all'andata che al ritorno le risate riempiono il piccolo furgone facendo ridere di gusto anche l'autista che non capiva una sola parola di italiano e nel viaggio di ritorno, mentre cantavamo a squarciagola, si e' unito a noi facendo il coro con versi berberi e ululati incomprensibili ma divertentissimi. Visitiamo la città sotto un sole cocente e percorrendo le strette vie che la compongono ammirando le porte delle abitazioni decorate , le piccole finestre, gli archi e i mille laboratori artigianali nei quali vengono tessuti tappeti, scarpe, sciarpe e vestiti. La bellissima moschea è chiusa al pubblico essendo venerdi e dobbiamo accotentarci di vederla solo dall'esterno. Mentre giriamo per le strette vie arriviamo alla " casa del governatore" una residenza elegante e raffinata che attualmente è trasformata in uno stupendo negozio di vendita di tappeti ed è l'unico autorizzato dal governo tunisino e che rilascia i certificati di garanzia per il prodotto che vende.
Uploaded with
ImageShack.us
Ci mostrano le donne che lavorano ai telai e ci raccontano la storia dell'edificio. Maioliche piastrelle e ceramiche adornano le pareti della casa e migliaia di tappeti multicolori sono sparsi ovunque. iniziamo la trattativa per l'acquisto della mercanzia con il divertente tira e molla delle offerte e delle controofferte. Ambro fa l'affare migliore riuscendo a spuntare un prezzo ottimo per il suo acquisto con la trattativa che prosegue perfino sulla strada fuori dal negozio.
Uploaded with
ImageShack.us
Presi dalla fame andiamo alla ricerca di un localino dove calmare la fame e troviamo una piccola panetteria che sfora farcisce e vende le sue focacce in una specie di catena di montaggio che si svogle in questo modo: un ragazzo taglia in due la focaccia e la passa ad un altro che la guarnisce con una salsa e poi la passa ad un terzo che con le mani la riempie di tonno e la passa ad un quarto che ci infila un uovo "" in camicia" e la ripassa indietro dove, sempre con le mani, vengono aggiunte olive e insalata, e che ritorna al secondo uomo che riempito un cucchiaio di olio rimescola il tutto nel panino e la passa al primo ragazzo che la incarta e te la porge.... il tutto viene svolto con le mani mentre decine di mosche volano e si posano sugli ingredienti e dal soffitto basso piccoli insetti cadono sulle focacce appena sfornate....ma si sa quello che no ammazza ingrassa si dice da oi e cosi ridendo e scherzando ci mangiamo i panini che sono tra l'altro gustosissimi.
Uploaded with
ImageShack.us
Tornati a Monastir ci dedichiamo alla visita dei suoi mercati e della sua medina ammirando i "souk" e la loro mercanzia e poi alla sera ci rechiamo in un bel ristorante tunisino dove gustiamo un' ottima cena con i piatti tipici che spaziano dal pesce al cous cous preparato in molti modi. Dopo cena passeggiamo nella via che dalla medina porta al porto costeggiando sia il RIBAT stupendamente illuminato sia la grande piazza centrale che accoglie il mausoleo di Burghiba considerato il fodatore dell' odierna tunisia dopo di che ci fermiamo el bar del porto per concederci il the alla menta e le due chiacchiere sul programma per il ritorno a Tunisi...
Continua.............