Forse il tread ha già preso un "piegaccia" ma a me il confronto è piaciuto.

Come in tutte le accese discussioni c'è uno spaccato sociale che emerge e che, purtroppo,
non è tanto difforme dai luoghi comuni.
Non è difficile capire che, a seconda che si sia "lavoratori" o "datori di lavoro" lo stesso post assuma un significato profondamente diverso.
Molti concetti sono stati espressi alcuni più felicemente altri un pò meno.
Per quel che mi riguarda.
Nel proporre la RS (ricerca e selezione) la genericità delle skills è saltata subito all'occhio.
Chi s'è sbattuto almeno un pò per cercare un lavoro, sa che quando le skill sono di un così basso profilo la RS non viene fatta perchè il meccanismo del "tamtam/passaparola/conoscenze/favori" sopperisce immediatamente alla ricerca.
Non è RPQ (ricerca personale qualificato)
sia per la genericità delle capacità richieste
sia (e forse soprattutto) per la scarsità delle informazioni date, anche dietro esplicta sollecitazione.

Se si parte con una RPQ le informazioni devono essere dettagliatissime perchè il "lavoratore"
deve rimanere in azienda e non c'è convenienza nel prospettare condizioni/situazioni diverse da quelle effettive.
il datore di lavoro, quando cerca, sa cosa cercare e quanto offrire. (e, quasi sempre, è un astronauta da assumere col contratto d'apprendistato





)
Questo un quadro dal punto di vista professionale (ho venduto per un anno i lavoratori


)
Nel caso concreto, lungi da me dal dubitare della buona fede di umbo.
Ripensando allo spam che mi arriva, oltre al viagra e ai rolex falsi va molto questa R.S. che penso in tanti abbiate già letto:
Età 18/60
scolarità medie superiori
occupazione full o part time
Skills richieste familiartà con il pc e internet.
guadagni fino a 400€ a settimana.
il lavoro consiste nel stare davanti al PC trasferendo soldi, mi pare.
Lo ripeto, lungi da me dal dubitare della buona fede di umbo ma il fatto di postare in QDE non cambia la sostanza.
Se vivessi a milano e fossi disoccupato avrei fatto anche questo tentativo (OVVIO) ma con la speranza che il posto non si trasformi come molto spesso in una "sòla".
ll mercato del lavoro è "quello che è" e stare sulla difensiva qualche volta aiuta.
Sull'umiltà dei disoccupati (quelli veri) io non ho mai dubitato ma, un conto è fare il puntiglioso un altro è chiedere informazioni legittime e che, ripeto, sono variabili/negoziabili fino ad un certo punto perchè l'imprenditore ( se d'imprenditore si tratta) sa cosa cerca e sa quanto può offrire. SIC!!
La storia dei benefattori e degli scanzafatiche è sempre stata la mi preferita.





