Originariamente inviata da EnricoSL900
Letto il tuo resoconto, capirobi. Visto anche il jolly che ti sei giocato.
E riflettuto. Di nuovo.
Io non ho l'esperienza di Ring che hai tu, ma ci sono comunque stato tre volte, per un totale di dodici giri. Non sono molti, ma è sicuramente segno che il giochino mi piace: chi va lì per vedere com'è, e sono molti, immagino che difficilmente torni.
Le prime due volte ci sono stato tre anni fa, e quest'anno sono tornato perché il viaggio in Norvegia che avevo studiato per mesi si è rivelato un disastro, non per una decisione preventivamente presa.
Ho telefonato al mio amico Reinhard, che avevo conosciuto tre anni fa, e ci siamo incontrati per quattro chiacchiere davanti a una birra. Avevo girato poco prima, e le sensazioni di assoluta estasi che avevo ricavato tre anni fa non si erano ripetute; mi ero divertito, molto, ma c'era qualcosa che mi aveva aperto gli occhi sul rischio. Tanto che dopo il primo giro mi ero quasi pentito di aver preso il pacchetto da quattro.
Poi Reinhard mi ha raccontato che solo una settimana prima aveva perso un amico al Ring, scivolato su una chiazza di liquido di raffreddamento perso da una macchina in un tratto velocissimo. Caduti in due, entrambi amici di Reinhard, uno dei quali ha pagato con la vita.
Sapevo che il Ring è rischioso, sapevo che se lo chiamano l'Inferno Verde un motivo c'è, sapevo anche che tanti su quei meravigliosi saliscendi sono morti. Ma il racconto di Reinhard mi ha scosso, forse perché l'ho sentito "a caldo", forse solo un'ora dopo aver girato ed aver aperto un po'gli occhi sul rischio... e tuttora se ci penso rimango interdetto. Non so se girerò mai più al Ring: sicuramente tornerò nell'Eifel perché è una regione meravigliosa per girare in moto senza mèta, e sono felice di averlo scoperto una volta di più... ma il Ring lo devo ancora rielaborare, diciamo...
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