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Originariamente inviata da Gasusa
è un tuo santo diritto, digli che scrivi su motociclisto, in moto ecc ecc
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Non è assolutamente un diritto, non cominciamo con le leggende metropolitane. A scorrere questo 3ad, ci si rende conto che sono in tanti quelli che non conoscono la normativa sulle compravendite, e nella fattispecie il codice del consumo. Basterebbe spendere una mezz'oretta del proprio tempo libero per leggerselo, cosa che consiglio caldamente, per fortuna è piuttosto chiaro nella maggior parte dei suoi articoli.
Per quanto riguarda ciò che viene chiamato "diritto di recesso", molto spesso questo viene confuso con la garanzia. Ebbene, si tratta di due cose completamente diverse.
Il diritto di recesso è la facoltà, che la legge riconosce al compratore, di restituire il bene acquistato e ottenere il rimborso del prezzo pagato. Per poter esercitare questo diritto è necessario che sussistano determinati presupposti: prima di tutto, la compravendita deve essersi perfezionata al di fuori dei locali commerciali del venditore (quindi parliamo delle vendite su catalogo, delle vendite su internet o per corrispondenza, delle vendite porta a porta, e così via: ovvero, tutte quelle situazioni in cui chi compra non può vedere fisicamente e toccare con mano ciò che compra; questo vuol dire che
se compro qualcosa in un negozio, non posso esercitare il diritto di recesso, poiché ho avuto modo di rendermi conto di cosa sto per acquistare, guardando fisicamente l'oggetto, o anche toccandolo, o addirittura anche provandone la funzionalità); inoltre, per esercitare il diritto di recesso si hanno dieci giorni di calendario che decorrono dal momento in cui si è venuti in possesso del bene (questo non vuol dire che sono 10 giorni a partire da quando ho ordinato l'articolo, ma sono 10 giorni a partire da quando il corriere me lo ha fisicamente consegnato); inoltre, l'esercizio del diritto di recesso si perfeziona dal momento in cui tale volontà viene manifestata al venditore (per stare sul sicuro, la data di spedizione della raccomandata con cui annuncio al venditore di voler esercitare il diritto di recesso); non è vero, quindi, che sono tenuto a "far pervenire" entro 10 giorni al venditore il bene acquistato, e non è nemmeno vero che devo dare giustificazioni del perché e del percome ho cambiato idea. Il diritto di recesso è totalmente insindacabile, stop.
Ah, a proposito: se fate un ordine via web presso una catena di negozi, e poi andate a ritirare
in negozio ciò che avete ordinato via web, siete fottuti: in quel caso non si può applicare il diritto di recesso...
Per quanto riguarda invece la possibilità, che alcuni venditori danno ai propri clienti, di restituire la merce
acquistata in negozio entro un dato lasso di tempo,
questo non è il diritto di recesso, ma è semplicemente qualcosa che gli assomiglia e che viene "gentilmente concesso" dal venditore come forma di cortesia nei confronti del cliente. Il venditore, sia chiaro, non è assolutamente obbligato a farlo, ma ovviamente, se fa una simile promessa, poi non può rimangiarsela, perché questa è diventata a tutti gli effetti una condizione contrattuale concordata fra le parti.
La garanzia, invece, è in poche parole il diritto del compratore a vedersi consegnato dal venditore un oggetto che ha le caratteristiche di ciò che ha visto (o toccato,o addirittura provato) in negozio. Il bene acquistato, quindi, deve essere
conforme a ciò che ho visto e che mi è piaciuto. Se il prodotto non è conforme, allora il venditore
deve risolvere questo problema: per esempio, se il prodotto che ho ricevuto è perfettamente funzionante ma non è quello che ho richiesto, mi deve essere sostituito con quello che effettivamente desideravo; se il prodotto è difettoso, allora mi deve essere riparato oppure sostituito... e così via.
Tutto questo, comunque, non c'entra nulla con l'episodio in cui è incorso il nostro amico che ha aperto la discussione: in quel caso il commesso doveva semplicemente
applicare il buon senso e venire incontro al cliente (non con un TIR polacco, possibilmente...

) oppure, se aveva ricevuto istruzioni di non sostituire mai nulla, doveva semplicemente farlo presente al cliente e suggerirgli di chiedere di parlare con un suo superiore.