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Quelli che amano guardare il Panorama In questo forum si parla di MOTOTURISMO è dedicato a chi ama viaggiare e macinare km su km per visitare il mondo


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Vecchio 06-10-2010, 10:05   #26
pv1200
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bravo bel racconto, l'anno scorso andai a sofia seguendo più o meno il tuo itinerario e poi ad istanbul devo dire che attraversando la exjugo anche in quell'occasione si videro poche moto e molte delle cose che racconti furono anche le mie impressioni. Talvolta si resta meravigliati dall'ordine e dalla pulizia delle cittadine dell'est mentre sarebbe solo da prendere esempio per le nostre... ecco perchè penso spesso che gli italiani dovrebbero fare di più questi viaggi ma si sa amano di più il club mediterranee
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r1200gs orange namibia
honda xl 600 lm
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Vecchio 06-10-2010, 13:20   #27
trottalemme
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Dai Piero che mi stai mettendo un pensierino per la prossima estate...
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Vecchio 06-10-2010, 13:40   #28
Emocromo
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Bellissimo leggere che le cose in 7 anni non sono cambiate affatto! Dal sapore delle verdure e frutta alla cordialità/correttezza dei turchi!
Mi sta venendo voglia di tornarci......
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Romolo - Perugia
Bmw R1200Gs ADV "Loka Mota"
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Vecchio 06-10-2010, 14:28   #29
Paul Inky
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Noi siamo andati via mare Ancona-Igoumenitza-Abbiamo fatto:
Igoumenitza-Istanbul
Istanbul-Goreme
Goreme-Nemrut Dagi
Nemrut-Urfa (Harran)
Urfa-Konya
Konya-Pamukkale
Pamukkale-Fetye
Fetye-Efeso
Efeso-Pergama
Pergama-Troia
Troia-Sivota (Grecia)..Non sto ad aprire un'altro trhead, anche xchè molte esperienze sono comuni, confermo solo che la Turchia merita davvero un pensiero..terra stupenda da attraversare in moto! Aspetto 3° parte, un saluto!
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BMW R1200GS 30 Years "Rose...desert rose!"
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Vecchio 06-10-2010, 14:49   #30
ettore61
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spettacolo, a mia moglie, che è restia ad andare in Tuchia, stampero tutto il tuo racconto e glielo faro leggere, speriamo bene che ne rimanga affascinata quanto mè.
Ciao
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il pensiero senza finalita' e' il vero pensiero ...
ex R1200RT
AfricaTwin RD03
GS1200lC GS1250LC
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Vecchio 06-10-2010, 15:53   #31
pieroesilvia
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Eccomi qui a proseguire il mio resoconto, sperando che possa regalare ancora qualke sorriso e invogliare qualke centauro nel suo prossimo viaggio. Ringrazio finora chi ha letto le mie righe e mi scuso per chi avesse rilevato nel racconto, gli immancabili errori di scrittura ortografici o grammaticali ma non sono ( ahimè ) MORAVIA.
Di buon'ora ci alziamo e dopo un abbondante colazione prepariamo la moto per la tappa di oltre 600 km. Edirne è praticamente deserta, la gente sonnecchia e i negozi per lo piu' sono ancora chiusi. Passo a salutare il mio amico barbiere e poi in sella. Esco dalla città e prendo per la prima volta l'autostrada turca, ritirando il biglietto cosi come si fa da noi, con la voglia di vedere finalmente le famigerate aree di servizio che MILKPLUS descrive come magiche. Ed in effetti sono realmente spettacolari, immense, spaziose e piene di aree provviste di tavolini all'ombra e persino di piccoli centri commerciali che vendono dall'abbigliamento ai prodotti locali..peccato solo che al mio primo "pieno" turco accolgo con sgomento il conto, visto che la benzina costa la bellezza di 1 euro e 96 centesimi...in tutto il viaggio alla fine quello che risparmi nel vitto e nell'alloggio viene vanificato dall'enormità del costo carburante. Mentre in Italia con 24 euro faccio il pieno qui mi occorrono almeno 10 euro in piu' ma.... pazienza. L'autostrada è anch'essa deserta e il paesaggio non ha nulla da offrire di particolarmente bello, ne' paesini ne' morfologia del terreno e la guida, in assoluta mancanza di traffico motociclistico, non ci da nessuna emozione particolare ma tutto cambia a circa 40 km dalla periferia di istanbul. Il caos primordiale, il brodo genetico motoristico, le meteore impazzite sotto forma di camion appaiono improvvisamente alla periferia di questa gigantesca metropoli, avviluppandoci in una nuvola di smog, traffico e rumori che mi lascia basito. Decine e decine di megatir che affollano le tre corsie strombazzando, superando, accostando a destra e sinistra per guadagnare qualke metro, con le auto per lo piu' scassate con i finestrini abbassati dai quali gesti eloquenti di "vaffa" lanciati contro chiunque e ovunque ci circondano. E' cosi caotico che persino il raccordo anulare a roma, che sono abituato a percorrere quando spesso scendo da mio fratello, mi sembra in confronto una barzelletta. Pochi km prima del casello autostradale vedo finalmente davanti a me due moto; accelero per affiancarle e leggere la loro provenienza ma le loro targhe sono turche. Mi salutano e mi accodo a loro verso il casello, cercando di evitare un contatto con qualunque pazzo mi affianca. Al casello combino a mia insaputa e in tutta buona fede un macello per il quale credo che ancora adesso qualke autista mi stia dedicando parole di un certo peso..in pratica arrivati al pedaggio non trovo nessuna uscita che indichi il pagamento del biglietto ma solo corsie riservate al telepass e alle card.. ma nn i bancomat bensi' delle card precaricate per le quali nessuno ci ha informato come e dove procurarcele. Non potendo far alzare la sbarra del pedaggio ovviamente creo una fila di auto e camion dietro di me che strombazzano e inveiscono contro la mia ignoranza in tema di pedaggi e suppongo anche contro le componenti femminili della mia famiglia..si sa anche in questi casi la MAMMA è sempre la MAMMA e noi toscani lo sappiamo bene dato che è il primo appellativo che pronunciamo, quando vogliamo dedicare frasi affettuose a qualkuno in disaccordo con noi. Cosi mentre cerco disperatamente una soluzione mi giro verso la ormai kilometrica coda gridando " I'M SORRY BUT YOUR MOTHER IS A BIG BUDELL TOO". Sono disperato, silvia sta impazzendo dai clakson, non posso nemmeno farmi da parte e lasciare libero il passaggio xkè una grandissima testa di organo sessuale mi impedisce di fare marcia indietro e sono con la sua targa sul bauletto e la mia ruota anteriore a 20 cm dalla sbarra, quando vedo arrivare verso di me un giovanotto che a gesti mi spiega che si passa solo con la CARD. Bene ..Si..." I understand but i have this"...e sventolo il biglietto sotto il naso di quello presumo sia un addetto ai caselli che mi guarda, sorride e mi fa cenno con la testa che nn serve nessun biglietto ma solo la CARD e mi spara una rikiesta di 55 lire turche. Nel frattempo la fila piano piano si sgretolava, portandosi fra nn poke difficoltà verso altre uscite ma non senza rivolgermi festi affettuosi come CORNA o DITA alzate nel fatidico consueto gesto di chi soffre di emorroidi e abbisogna di un TAPPO.....gesti ai quali io con un candido sorriso ed un inchino ossequioso rispondevo con il consueto " a te e la tu mammastramaiala". Dico al ragazzo che nn ho 55 lire e lui allora me ne chiede 25..lo so che mi sta fregando ma nn potevo restare li in eterno non sapendo che pesci pigliare, cosi metto mano al portafoglio estraggo una banconota da 20 lire e faccio capire di avere solo quella...prima ancora che possa mettere a fuoco la figura sulla banconota il tizio la sfila, appoggia una card al lettore e la sbarra si alza... parto a tutto gas e mentre cerco di districarmi nel traffico la voce di silvia mi esplode nel timpano fracassandomi la tromba di eustacchio e superando abbondantemente il numero di decibel consentiti..." ma al prossimo casello che facciamo"???? Non so che dire e cosi grido di rimando un semplice" poi vediamo" mentre mentalmente e x sfogarmi inizio l'elenco dei santi dal due gennaio in poi... Arrivato alla metà del mese di aprile con San Denisio mandato e espletare mentalmente funzioni non proprio religiose, giungiamo al secondo casello. Imparata la lezione supero un'uscita priva di sbarra e mi fermo accostando la moto sulla zebratura che contorna il casello, dico a silvia di mettersi al riparo scendendo dalla moto e vado alla ricerca di un casellante. Alla fine gira e rigira, di lato ai caselli vedo un cubicolo dove un uomo dall'apparente uniforme grigia e blu mi fa segno di avvicinarmi...La fortuna vuole che l'ometto baffuto parli qualke parola di inglese e mi spiega che prima di entrare in qualunque autostrada turca ( in realtà esiste attualmente solo un tratto che da edirne porta ad ankara) si deve acquistare la CARD.. 50 LIRE PLEASE...
SUCA rispondo io... e che so il gio condor del moto turismo??..Con aria afflitta e gli occhi languidi, quasi al limite delle lacrime, mi accingo a impersonare il ruolo del povero turista impreparato e avendo messo da parte prima 20 lire turche in una tasca, estraggo la banconata gridando ..."ONLY THIS" e pensando simultaneamente " pigliali e va a cagare"....prima che il mio fanciullesco ed innocente pensiero svanisca dalla mia materia cerebrale, il "baffo" sfila la banconota dalle mie dita cosi velocemente che penso abbia fatto pratica al partito socialista di epoca craxiana e mi passa la card. Volo evitando le auto e gli insulti verso la moto, dove una ormai assordata compagna di viaggio mi aspetta con trepidazione, dato che da ogni finestrino di TIR si affacciano facce che le sorridono amichevolmente anche se lei sa bene che tipo di festa vorrebbero fargli. Zompo sulla sella accendo la mia "rossa" e filo via. Arriviamo sul bosforo e finalmente vediamo qualkosa che ci riempie gli occhi di vera gioia ed emozione.. il mare, lo stretto cosi storicamente famoso, l'imbuto di acqua che ha scatenato guerre e fatto nascere imperi si estende azzurro e soleggiato sotto di noi; decine di piccole imbarcazoni che veleggiano accanto a gigantesche navi cisterna o petroliere ed eleganti navi da crociera riempiono il paesaggio sottostante rendendolo quasi incredibile...cavolo mi grida silvia adesso possiamo dire NOI CI SIAMO STATI... e cosi rinvigoriti da quella visione ce ne scappiamo in direzione di ankara. Purtroppo la gioia dura poco e lascia ben presto il posto ad altri tipi di emozioni...oddio piu' che emozioni direi giramenti di corbelli... l'autostrada infatti nn accenna a diminuire l' intensità del traffico ed in piu' è molto sporca e polverosa. Come se nn bastasse fa un caldo atroce e i nostri giubbotti sono RI diventati una seconda pelle appiccicati come sono a noi e per finire i camion ( NON I TIR BADA BENE ) sono pezzi da museo che camminano perdendo in continuazione olio e sbuffando neri gas di scarico che manco l'etna quando ha voglia di fa girare le palle emette... Arrivati al bivio lasciamo l' autostrada e procediamo su una statale che ha piu' lavori in corso lei che una giovane fanciulla la sera mentre passeggia sull'aurelia. A velocità ridotta, con il caldo che ci invade, copriamo la distanza che ci separa da SAFRANBOLU nello stesso tempo che ci avrei messo da pisa x andare a brindisi dai parenti. E dulcis in fundis ( ma tanto tanto "in fundis" maremma cignala) si è alzato un vento forte a raffiche che mi fa sbandare la moto ad ogni folata. Delusi dalla tratta e avvilito x il paesaggio scarno e poco allettante finora visto, finalmente leggiamo il cartello SAFRANBOLU..città patrimonio del mondo... Era ora dice silvia... speriamo che sia all'altezza di quanto il lentigginoso figlio della perfida albione racconta nella guida spero io... ho sempre paura delle recensioni anglossassoni...x loro è tutto caratteristico forse xkè hanno poko da offrire rispetto a noi che volenti o nolenti abbiamo il paese con il maggior patrimonio artistico esistente. Con il fiato sospeso pronto ad un altra eventuale delusione, costeggiamo il paese sulla strada principale fino ad arrivare ad una grande piazza che si affaccia all'ingresso medioevale dell'abitato. E di nuovo guardo silvia e lei mi sorride contenta..si il lentiggionoso rossastro e decerebrato inglese è stato di parola...il paese cosi x come si sta presentando è spettacolare. Scelgo un albergo , tratto il prezzo ( mai pagare quello che chiedono ma sempre trattare ,,SEMPRE). Saliamo le scale in legno che, da una hall completamente in stile ottomano e un meraviglioso e ombreggiato giardino che fa capolino dal fondo, ci portano alla nostra camera. Il corridoio che si apre sulle stanze è adornato con bassi divani e variopinti cuscini e decine di tappeti piccoli e grandi riempiono i pavimenti e le mura dell'albergo. Semplicemente bello credetemi. E la camera nn è da meno...è piccola ma arredata in legno secondo la tradizione del paese, con armadi antichi a muro, un letto ampio con una bellissima testata intarsiata e il pavimento ha un tappeto cosi soffice che credo possa reggere il confronto con il materasso. Unica nota negativa, riscontrata in tutti gli hotel ( tranne a quanto mi dicono i 5 stelle) il bagno, sempre piccolissimo ed essenziale...ma è pulito e noi siamo troppo stanchi x preoccuparci se sedere o meno con le gambe di lato o davanti alla tazza....
Dopo circa 40 minuti dedicati all'igiene personale e al riposo delle stanche membra , mi armo di macchina fotografica e scendo giù per visitare il paese. Quando usciamo una musica stranamente dolce e rilassante esce dalle finestre delle case ( di solito la musica turca fa venire l'orticaria) e ci accompagna sul ciottolato medioevale che ancora compone il manto stradale principale del centro storico. Ragazzi io nn voglio esagerare ma credetemi... una vista fantastica si apre davanti a noi... mille tetti a tegola, nella parte alta del paese, ci appaiono davanti andando in contrasto con le pareti bianchissime e i balconi sporgenti in legno marrone scuro; minareti alti e snelli, slanciati e arabescati, compaiono dietro gli angoli rivelando moschee dai disegni azzurri e maioliche colorate, dove ogni persona anziana ci sorride di gusto e con piacere vedendo il nostro sincero stupore nell'apprezzare la loro arte e poi centinaia di negozietti e locali e panetterie e souvenir e ristorantini, negozi che vendono frutta secca e spezie cosi colorate e cosi disposte a disegni geometrici che dispiace doverle rovinare comprandone un sacchetto. Un caravanserraglio si apre davanti a noi con la sua porta originale del 1200 e un portoncino in metallo ancora piuttosto pesante x la guardia armata dell'epoca..ci entriamo e x quanto spoglio restiamo ammirati dalla cura con cui è mantenuto ...in epoca ottomana ospitava le bestie al piano inferiore e le persone a quello superiore...oggi è stato mantenuto intatto ma le camere al piano superiore appartengono ad un albergo che le ha arredate secondo i giusti criteri...dalle scale saliamo sul tetto dove il panorama del paese ci appare in tutto il suo splendore anche perchè il sole sta calando e le tegole si tingono di arancione facendo ancor di piu' risaltare il bianco delle case. Profumi di dolci al miele e di carni speziate invadono ogni via..i vicoli e le stradine sono piene di porte antiche in pietra serena o di spesso legno scuro e le pareti delle moschee sono disegnate con eleganti graffiti arabi in azzurro e oro. Insomma il viaggio di trasferimento ( forse xkè soli) è stato tragico ma ne valeva la pena. Decidiamo di rifocillarci e scegliamo un locale a conduzione familiare dove scegliamo tramite il menu' fotografico le portate. Ci portano una ciotola con un liquido pieno di qualkosa che galleggia..di primo acchito sembra che i bachini da sego con sui si va a pescare nuotino beati nella zuppa, ma poi mi faccio coraggio mi dico che loro la mangiano e poi cavolo sono in turchia, dovro' pur assaggiare la loro cucina e nn solo il dannato kebap. Il sapore è intenso e vinta la prima repulsione iniziale x l'aspetto la divoriamo in un baleno ; ci portano le polpette ( kofte ) speziate cosi deliziosamente che vorrei non finissero e poi una salsina di yougurt aglio e un erba che ha un sapore afrodisiaco e che con il pane croccante è una meraviglia. Finito il pasto ci concediamo una passeggiata fra i negozi di souvenir in vie cosi strette che camminando di fianco una terza persona deve entrare nei negozi x poter passare. Nessuno ci assilla x comprare tutti ci sorridono e salutano alcuni kiedono da dove arriviamo anche perchè fra centinaia di turisti siamo gli unici a non avere gli occhi a mandorla. Minkia quanti giapponesi...ma sto a guadalcanal?. Davanti ad una delle molteplici pasticcerie una bella ragazzina sui 15 anni ci viene incontro con un vassoio di dolcetti e ci invita all'assaggio; sono al pistacchio e preparati in vari modi, pralinati e non, glassati o con il miele. Volendo ringraziare x l'assaggio e dovendo anche cambiare i soldi chiedo alla bimba ( non la mia moto eh ) se c'è a quell'ora un cambio aperto e qui nasce una situazione direi quasi tragicomica da vernacolo o da teatrino di paese..... in sintesi..
IO...do you speak english?
LEI.... yes
IO...where i can change my money?
LEI....oh yes
IO...pausa..aspetto... well miss...where?
LEI...yes yes
( silvia inizia a soffocare le risa mentre nota la mia vena giugulare che si altera assumendo le dimensioni di un tubo x innaffiare)
IO....sorry miss but..is there a bank for change?
LEI ...... yes
IO...pausa ...aspetto...pausa.... guardo silvia che ride guardo la miss che ride e nn so quali delle due mi piglia x il culo...
decido di estrarre il portafogli e tiro fuori qualke euro e qualke lira turca...
IO...miss...look...change..i want change ....bank...where?
LEI.....yesssssss
al che la mia attiduine ed educazione militare prende il sopravvento..da perfetto gentleman d'oltre manica sfodero un sorriso a mille denti e in un pisano eccelente la invito ad andare a cagare in meloria....."Yesssss fa lei" e sorride.... fanculo dico io e ce ne andiamo.
Prendiamo una strada poco frequentata per rientrare in hotel e nella penombra a metà della salita, noto un movimento strano, come se qualkosa si agitasse in fondo alla via. Qualke flash fotografico illumina la strada rivelando una decina di giapponesi che si affollano davanti l'hotel e immediatamente dopo realizzo che si trovano proprio all'angolo nel quale ho parcheggiato la moto. Coprendo con uno scatto da provetto TARZAN le decine di metri che ci separavano dai flash ( mifaunasegabatmaname) e con silvia che gridava ( ma xkè quando le mogli gridano sono cosi stridule ci avete fatto caso?) NON LASCIARMI QUI CHE è BUIO arrivo alla moto e scopro che le "zampe gialle" stanno divertendosi ad immortalarsi sulla mia moto e quando capiscono che sono il fidanzato di quella meraviglia rossa mi danno pacche e fanno complimenti ( almeno credo in giapponese lo fossero poi.... bho') per la nostra avventura. Nel frattempo silvia che ancora nn aveva visto nulla arriva trafelata e con il fiatone e quando si accorge che la moto sta bene e che stavano solo fotografando si lascia andare in una serafica riflessione a voce alta e in perfetto labronicopisese esclama ai limoncini di " andateveloatronca'nelculo voi e i flash".... Ah che classe, che charme, che aplomb la mia donna.
Saliti in camera ci colleghiamo a internet, salutiamo Massimob con la sua silvia e Milkplus con la sua altra silvia, raccontando qualke cosa del vaggio ..... poi ci colleghiamo con casa. Il bel viso di mio figlio ci appare sul monitor con una espressione eloquente su come la pensa lui di quel collegamento..lo capisco ha 16 anni sta da solo a casa e puo' trastrullarsi( in ambo i sensi della parola) come e quando vuole con la sua ragazza o con i siti che internet offre e il conseguente faidate...ma a noi anche se ci divertiamo ci manca. Cerco di coinvolgerlo in quello che stiamo vivendo e lui pur sorridendo di sbieco ci lascia capire che "cià da fare"..... SI SI VA BENE... SI FACCIO IL BRAVO,,UFFA MA QUANTE VOLTE ME LO DOVETE DIRE... SI NONNA E' GIU STA BENE..SI KIUSO IL GAS..CIAO EH.. A DOMANI..
Guardo silvia e lei guarda me... lo abbiamo fatto anche noi alla sua età. Spegniamo la luce e piombiamo nel sonno ristoratore pronti a ripartire l'indomani verso il MAR NERO.
.......continua..........
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Vecchio 06-10-2010, 16:04   #32
DvD
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Veramente i miei più sinceri complimenti per l'esposizione del racconto.
Per il prossimo viaggio mi aggrego
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Ci sono sempre 2 modi per intendere quello che scrivo.
Se uno ti infastidisce,intendevo l'altro
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Vecchio 06-10-2010, 16:12   #33
pieroesilvia
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piacere di conoscerti DVD....X IL PROSSIMO VIAGGIO DEVO VEDERE COME SONO MESSO CON I LAVORO XKè FORSE E SPERO TORNO IN AFGHANISTAN... CIO' NN TOGLIE CHE SE VORRAI AVREMO MILLE OCCASIONI X SCEGLIERE UNA META CHE CI SODDISFI ...IO VOLEVO ANDARE VERSO CAPO NORD X LA PROSSIMA META O L'IRLANDA O ANCORA IL PORTOGALLO...MA QUALUNQUE TRAGUARDO A ME E ZAVORRINA VA BENE SE LA COMPAGNIA è QUELLA CON LO SPIRITO DELLE DUE RUOTE...SEMPLICITà E SORRISI.... nn occorre altro
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Vecchio 06-10-2010, 17:22   #34
DvD
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Il piacere è tutto mio!!!
afghanistan, non ho più il GS (x ora) e la S non si presta a quelle strade.
Caponord è in lista.
Irlanda è in lista.
Cornovaglia è in lista.
Spagna (in 3 anni) fatta tutta.
Portogallo fatto quest'anno

Per ora ti rinnovo i complimenti per il viaggio ma soprattutto per il report.
Sicurmante ci incontrremo a qualche giringiro
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Ci sono sempre 2 modi per intendere quello che scrivo.
Se uno ti infastidisce,intendevo l'altro
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Vecchio 06-10-2010, 19:56   #35
pieroesilvia
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eheheh in afghanistan nn ci vado con la mukkina ..sarebbe troppo bello non x me ma x la povera gente di quel paese... x incontarci quando vuoi ..se passi da pisa io sto vicino alla torre ... a porta a lucca ..e questo vale x chiunque voglia o passi da PISA....ciao
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Vecchio 07-10-2010, 12:51   #36
als
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grande piero, felice di leggerti.... noi siamo rientrati ieri sera, mi dispiace non esserti stato di aiuto.
un abbraccio e ci sentiamo per vederci presto.

un saluto a te e a silvia

ale
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Vecchio 07-10-2010, 13:19   #37
Husky
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Quote:
in pratica arrivati al pedaggio non trovo nessuna uscita che indichi il pagamento del biglietto ma solo corsie riservate al telepass e alle card..
Ah, ah, si potrebbe aprire un gruppo che ne so..... " pedaggio turco", anche noi ci siamo imbattuti nella stessa situazione e parlando con i vari motociclisti incontrati lungo la Turchia non siamo i soli

@ Lonely Planet: pienamente d'accordo su tutto, altri parametri sopratutto sulla pulizia.
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Vecchio 07-10-2010, 13:24   #38
Alessio gs
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bel racconto complimenti, letto tutto di un fiato e riprovato stesse sensazioni, viaggio fatto ad agosto dell'anno scorso, ci tornero' spero.....aspetto il seguito....ciao....
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AGER
Alessio gs non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 07-10-2010, 15:41   #39
pieroesilvia
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E continuiamo allora..
Solita alzataccia ma a noi piace cosi, e abbondante colazione, poi carichiamo la moto e partiamo..o meglio cerchiamo di farlo ma all'uscita del vicolo nel centro storico troviamo il pullman dei giapponesi che blokka la strada per le operazioni di carico bagagli. Anche loro partono per un altra meta, cosi spengo la " rossa" e aspetto pazientemente che i limoncini riempiano il vano del bus con le valige. Riceviamo molti sorrisi di apprezzamento x la nostra gita a due ruote e molti si meravigliano che siamo arrivati fin li dall'italia, quando una signora sulla 50ina scatta la sua immancabile foto a me e silvia seduti sulla moto. Apriti cielo....come folgore dal cielo e come nembo di tempesta, tutti i figli del sol levante estraggono le loro macchinette e ci riempiono di scatti ..prima una ragazzina, poi due, poi gruppi di persone che chiedono di fare la foto con la moto e loro a circondarla. Silvia ride a crepapelle e mi dice che sono matti, io mi sto sfavando non poko perchè intanto se ne sono andati 20 minuti sulla tabella di marcia e abbiamo altri 600 e + km da percorrere. Alla fine faccio un disperato segno al conducente del pullman, supplicando che faccia marcia indietro quel tanto che basta a lasciarmi passare e per fortuna questo capisce e sposta il mezzo. Cosi accendo la moto faccio salire silvia e man mano che mi allontano dalla folla, qualkuno continua a saltellarci intorno x scattarsi una posa...roba da zampe gialle..mah. Lasciamo Safranbolu con la speranza che stavolta il paesaggio cambi e non sia monotono come quello di arrivo. E' una strada statale come tante in turchia, anche questa con un pessimo asfalto e composta da brecciolino grosso e informe, ma almeno scorre tra colline e montagne molto simili a quelle toscane..mi fermo x fare il pieno in una stazioncina di servizio che ha appena una pompa con due punti di erogazione, una a benza l'altra a gasolio. Immancabilmente mentre sto x chiudere il tappo del serbatoio e ancora prima di pagare, il turco mi invita a prendere un the... "ma si dice silvia.. tanto nessuno ci insegue". Parcheggio, mi metto a sedere ad un tavolino dove in un millesimo di secondo vengo servito della calda bevanda e non faccio in tempo a dire grazie, che il benzinaio si lancia in una trafila di quelle che io credo e penso, siano domande sulla moto e sul tragitto. Dico credo perchè le domande le rivolge in turco.. io sorrido faccio intendere che per me parla " arabo" e allora lui prende una cartina, prende il dito della mia mano e la appoggia sulla cartina nel punto confine greco-turco. Al che io spiego che abbiamo attraversato la ex jugoslavia e arrivati in turchia avremmo seguito il percorso evidenziato in giallo sulla mappa. Lui fischia, sorride, si passa un dito a mo di vite sulla tempia e poi mi riempie di nuovo il bikkiere.. è disarmante la gentilezza di questa gente. Salutiamo facciamo la foto insieme e ripartiamo. La strada piano piano sale e diventa sempre piu' alpestre che collinare, le curve sono strette ma paraboliche, mai troppo kiuse, per la gioa di silvia che al contrario, se fossero curve secche, perforerebbe la cordura del mio giubbotto ogni volta che accenno a piegare un po' di piu' di quanto lei gradisca, e il panorama oltre che bello viene allietato dalla vista di numerosi scoiattoli che saltellano da una corsia all'altra alla ricerca di cibo. Anche qui ben presto lo spettacolo naturale viene vanificato dalla continua attività dei lavori in corso e la mia attenzone si sposta x forza di cose + a cercare di non cadere o prendere qualke sasso che schizza dalle gomme dei camion, che alle bellezze paesaggistiche che silvia mi indica. Rassegnati dai cantieri a procedere ad una media di 60 km orari dopo l'ora di pranzo arriviamo finalmente sulle coste del mar nero...che di nero nn ha nulla e quando finisco di scrivere qui voglio andare su internet a vedere se esiste una ragione di quel nome. Si apre davanti a noi in uno spettacolo abbacinante dato che il sole è bello forte e la giornata limpidissima. Il contrasto fra il blu acceso del mare e le piccole barchette da pesca bianche stride ma esalta, il verde intenso degli alberi che scorrono sul alto opposto della carreggiata..facciamo circa 40 km tra "azzurromare" e "orosabbia" a sinistra e "verdesmeraldo" a destra, con la strada che pur avendo un fondo fatto a toppe e buche ricoperte male, sale e scende, curva e storce, si allunga e si piega rendendo la guida una cosa superba x chi ama la moto...e poi nn me ne vogliano gli altri che non la posseggono ma cavolo, guidare una GS li è il massimo della gioia. Piccoli ma slanciati minareti si affacciano sulla strada in quelle poche casette che costeggiano la strada e piccoli ma graziosi hotel e porticcioli si stagliano lungo le sponde del mare. Arrivati a SINOP l'atmosfera cambia radicalmente. Il paesaggio lascia la bellezza naturale per riconfermare la vittoria del cemento sulla natura, ma del resto la città non è piccola, ha un bel porto turistico e commerciale e una via centrale piena di bei negozi, molti dei quali specializzati in modellini navali di vascelli dal 600 fino all'800. All'ingresso nel paese, sulla destra, notiamo quanto resta di una antica cinta muraria bizantina che è esposta alle piccole e placide onde del mar nero che, a proposito, ha un acqua limpidissima e pulitissima e dove invidiamo i numerosi giovani che fanno il bagno. Subito dopo l'aver passato la via principale arriviamo sul lungomare, dove una fortezza quadrata genovese mostra impettita i suoi bastioni verso il mare aperto. Deliziati da questa vista...( io ancor non l'ho detto ne scritto ma a me e alla mia zavorrina piacciono da matti i siti archeologici e tutto cio' che è antico o meglio dire ha una STORIA) decidiamo che è ora di mangiare e contravvenendo alla regola della frutta per non appesantirci ci scegliamo un ristorantino che ha un pergolato ombreggiato bellissimo affacciato non verso il mare MA SUL MARE... lei una insalata io una pide per non appisolarci, dato che siamo ancora a metà del percorso. E' credetemi una scelta difficile...il banco frigo esposto ai clienti è pieno di pesce freschissimo e crostacei di piccole e medie dimensioni che ancora si muovono.. i prezzi sono + alti della media ma cmq irrisori x quelli nostrali. Orate e spigole cosi lucenti che vorresti mangiarli senza cucinarli e scampi e gamberi che fanno salire l'acquolina. Dopo un ora e mezza circa di sosta ripartiamo in direzione Samsun; è un altra città portuale ma a differenza della precedente ha solo il porto industriale e nulla di piu'..tra l'altro come sempre accade in turchia la strada principale non passa ai lati della periferia ma attraversa le città nel mezzo e quindi siamo costretti a guidare nel traffico, circondati da palazzoni di cemento e semafori che scattano quando gli pare; è come se a milano l'autostrada del sole passasse accanto al duomo o a Roma l'aurelia attraversasse in due il colosseo. Il bello dei turchi è che stanno facendo un lavoro di rifacimento e ristrutturazione della rete stradale imponente per il paese ma senza capirci una mazza evidentemente. Ma dico io ......stai facendo la nuova strada capperi falla passare FUORI dalla città non al CENTRO. Superata Samsun, tagliamo decisi verso l'interno e la città di AMASYA regno e capitale dei "re del ponto" e famosa per le tombe rupestri a le case ottomane affacciate sul fiume..percorriamo circa 150 km di strada dove i lavori in corso ne occupano 100 e di asfalto (se cosi puo' definirsi ) il restante e dopo l'ennesimo salasso dovuto al pieno finalmente, per la prima volta da giorni, davanti a noi si apre un nuovo tratto di superstrada degna di codesto nome. Tre dico tre, splendide corsie larghe e perfette in ogni particolare mi fanno finalmente sfrecciare( non troppo...se lo faccio le unghie della valkiria dietro di me continuano ad impazzare nel giubbetto fino alla carne) con la "rossa" senza timori di sassi,buche, dossi e quant'altro. I restanti km x Amasya diventano un piacere e anche se ormai la luce sta scemando piano piano, il trovarsi su una strada decisamente di ottima qualità ci rincuora. Amasya è alle porte e nel rosso del tramonto che si staglia dietro l'agglomerato, il castello a 8 rampe di cinta muraria sembra darci il benvenuto .................................................. ...........
to be continued
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Vecchio 07-10-2010, 16:59   #40
Hans
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Sei un grande Piero, sia per lo spirito che per la narrativa. Se capito a Pisa ti offriro' un aperitivo. Comunque, se la Musa te lo consente, potresti aggiungere tempi e date di percorrenza? Spese per vitto ed alloggio? Sai, non si sa mai se qualcuno vorra' ricalcare le tue orme....
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Vecchio 07-10-2010, 17:32   #41
papipapi
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Mi complimento con voi pieroesilvia e l'idea dell'amico Hans non è male, aspettiamo il tutto per avere un quadro completo della vs
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Vecchio 07-10-2010, 17:39   #42
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a fine resoconto provvedero' a inserire percorrenze tempi spese e quanto altro possa servire compresi gli hotel nei quali ho soggiornato...grazie a tutti x aver partecipato nella lettura..
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Vecchio 07-10-2010, 19:29   #43
Ballerino
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Bellissimo racconto....al pari di quello di Nicola (Milkplus) che però ci ha "lasciato" in Turchia .......cmq viaggio che ho fatto l'anno scorso ma che rileggendo accende in me la voglia di tornarci al più presto.
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Vecchio 07-10-2010, 21:37   #44
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Grande Piero!!! Finalmente ho letto tutto. Per ora!

Il vecchietto di Edirne che avete conosciuto si chiama Recep... Terremoto, tremila, ecc........ !!!!

Effettivamente mi ero dimenticato di dirti della tessera pedaggio per l'autostrada, noi s'ebbe fortuna: beccammo un inserviente che le vendeva in giro (a piedi) ai caselli, pagammo 30 lire e ci facemmo tutta la vacanza andata e ritorno! Sorry per la dimenticanza!

PS metti qualche foto diobono!

@ ballerino: io non sono ancora tornato dalla Turchia, la mia testa è sempre là! Specialmente in Kurdistan...
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Vecchio 07-10-2010, 22:58   #45
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ci ho provat amettere le foto ma nn mi riesce... maremma cinghiala...cmq le foto sono su flik....http://www.flickr.com/photos/50036833@N07/
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Vecchio 08-10-2010, 12:03   #46
pieroesilvia
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Oh bimbi scusate, io ci ho provato a mettere le foto ma non mi appaiono ..e dire che milkplus me lo ha anche fatto vedere il sistema di infilarle ma probabilmente salto qualke passaggio...mal di poco pazientate..stasera si va a cena insieme e me lo faccio rispiegare....duro ehhhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!!!! e vabbe' datemi l'attenuante dell'età...
MA ANDIAMO AVANTI
Come dicevo nel finale del racconto precedente, entriamo ad AMASYA mentre il sole sta x calare e lo scenario è piacevole. La luce rossastra illumina la parete rocciosa che si staglia sulla sponda del fiume che taglia in due la città e le 8 serie di cinte murarie assumono sfumature deliziose; le case ottomane poste sul margine del fiume iniziano a essere illuminate dai lampioni e l'insieme fa presagire una sosta piacevole e una visita interessante. Seguo le indicazioni del garmin che mi portano davanti all'albergo che purtroppo è sprovvisto di parcheggio privato ma vengo rassicurato dal proprietario che nessuno toccherà mai nulla. Prendiamo possesso della camera dopo aver spuntato lo sconto sul prezzo. E' arredata con gusto in stile moderno ma elegante, ha un bel bagno( finalmente ) e la finestrona da direttamente sul fiume. Dopo la doccia e il ristoro delle stanche membra decidiamo di restare due gg per la visita cosi da interrompre il ritmo finora effettuato. Prendiamo la Lonely e ci affidiamo ai consigli del lentiggionoso figlio di ELISABETTA II^ per la scelta del ristorante. Nemmeno a farlo apposta il ristoro da noi scelto si trova a duecento metri dall'hotel; all'ingresso troviamo una confusione pazzesca, il locale è pieno e ben 4 televisori mandano in onda una partita di calcio turca e + precisamente un derby fra le squadre di istanbul. Ci sediamo sotto un pergolato direttamente sopra il corso del fiume e silvia mi fa notare di essere l'unica donna presente.. io gli faccio notare che nessuno se la sta inc.....di pezza dato che sono tutti infervorati nella visione del match e che stanno facendo un tifo assordante. Come se nn bastasse ( silvia odia il calcio) di fronte a noi sull'altra sponda del fiume un fans club di una delle due squadre fa un casino pazzesco ad ogni azione pericolosa, lanciando slogan e urla che rieccheggiano lungo tutta la città. Ordiniamo dei " sigari", sfoglia sottilissima ripiena di un formaggio delizioso e poi arrotolata x assumerne la forma, doner kebap e un assaggio di " meze" cioe' antipasti vari molto appetitosi. CI portano il tutto in portate abbondanti, le gustiamo accompagnate dalla birra turca che è molto buona paghiamo 12 euro in due e decidiamo, seppur stanchi, di dare un occhiata alla passeggiata e fare qualke foto con l'illuminazione artificiale. Amasya come le altre città visitate si presenta pulita e in ordine, la gente sorridente e molti giovani che passeggiano o si sbaciucchiano sulle panchine poste lungo la passeggiata sul fiume. Sotto il castello le tombe dei RE del PONTO si stagliano come occhi vuoti sopra la fila di case ottomane e danno l'impressione che la sfacchinata per salirci e visitarle ne valga la pena. Al rientro solito collegamento internet con il wireless e poi a nanna.
Al mattino ci alziamo con piu' calma e dopo una stupenda colazione armati di guida e macchina fotografica lasciamo l'hotel e ci dirigiamo verso le tombe. Il nostro programma prevedeva nell'ordine.....
salita alle tombe e visita
discesa al fiume e moschea
altra moschea antica e caravanserraglio
passeggiata per il centro e qualke acquisto
moschea del 1200 con bellissimi giardini e osservatorio astronomico dell'epoca
riposino pomeridiano ( dato che il sole spaccava le pietre gia dalle prime ore)
salita in moto al castello e visita
cena e poi preparazione bagagli per l'indomani....in cappadocia.
Saliamo per gradini scivolosi, polverosi e ripidi fino alle tombe pagando 6 lire turche per l'ingresso. La guida riportava la costruzione delle tombe a 2500 anni prima di Cristo con resti di terme ed edifici de palazzo delle vergini e la cosa sembrava interessante. Invece la delusione è stata cocente e mi spiego meglio; In turchia tranne che per qualke sito archeologico veramente curato ( efeso, hattusa, pergamo) non prestano cure o attenzioni particolari allo stato di conservazione degli stessi..gia le indicazioni o i cartelli esplicativi sono inesistenti o illeggibili e per lo piu' le spiegazioni sono in turco...cosa che non posso dire invece delle moschee siano esse recenti o antiche. Quelle sono curatissime pulitissime e ordinatissime. Capisco che il governo turco non abbia fondi per valorizzare l'immenso patrimonio artistico presente, ma trovare l'intera area ricoperta con scritte e graffiti, vederla ridotta a zona di scarico di rifiuti vari, non trovare un solo cartello che spiegasse come cosa e chi vivesse li, i ruderi degli edifici ridotti a qualke mattone o pietrone polveroso dove cani e gatti randagi trovavano alloggio e riparo è stato demoralizzante..mettici anche che il sole nn dava tregua e che la piccola galleria naturale che conduceva a tre delle cinque tombe fosse scivolosa e consunta dalle migliaia di persone passate con il rischio piu' che reale di cadere tra le rocce sottostanti e che persino all'interno delle Tombe ormai spoglie non ci fosse altro che cumuli di bottiglie e lattine.......... vi lascio immaginare[IMG]hthttp://www.flickr.com/photos/50036833@N07/5051076696/tp://[/IMG]. Stanchi dalla salita, accaldati, sudati e SFAVATI, scendiamo verso il fiume e la città facendoci un percorso di massima sfruttando il ( almeno quello) bellissimo panorama che si vede dall'alto. Arrivati sull'altra sponda del fiume visitiamo la prima moschea poi leggiamo che esiste un mercato coperto molto antico e decidiamo di andarci...Altra delusione dato che troviamo il mercato kiuso x ristrutturazione...cosi avendo vicino una vecchia moschea e il caravanserraglio proviamo ad avere maggiori soddisfazioni recandoci sul posto attraversando una via stretta e rumorosa dove su entrambi i lati della strada ogni negozio si dedica alla lavorazione di ferro e rame per la costruzione di cucine, stufette, lampade, pentole ecc ecc...molto carina devo dire. Ennesima delusione quando arrivati alla moschea la troviamo sprangata ( peccato era del 1300 piccola e graziosa) e decadimento totale delle braccia con conseguente arrotolamento sull'asse delle olive di famiglia, nel trovare il caravanserraglio completamente chiuso e in restauro. Sfiduciati dalla mancanza di indicazioni della guida al riguardo ( anno 2009 mica un ventennio fa), decidiamo di fare una passeggiata in centro, anche perchè da quanto picchia il sole sembra ferragosto e nn il 21 di settembre. Il centro è vivace e colorato, molti studenti nelle loro uniformi scolastiche ci salutano, molti anziani ci guardano incuriositi e molte donne lanciano occhiate non benevole al piccolo bottone della maglietta di silvia che fa leggermente intravedere l'inizio del solco dei seni.. ci ridiamo sopra e anzi io la invito a slacciare gli altri due.... inutile dire che prima ancora di finire la frase, la mia nuca si piega immediatamente verso il basso colpita dalla Lonely( a qualkosa serve allora) e dalla parola PORCO che la mia zavorrina mi sussurra sorridendo. Arriviamo al complesso della moschea + importante verso l'ora di pranzo e restiamo allibiti dalla cura certosina dei giardini e aiuole, dai tappeti coloratissimi che sono posti all'ingresso. Il minareto si avvita in alto con volute delicate, le pareti della moschea sono agghindate con scritte in arabo dagli svolazzi armoniosi, la fontana centrale è piena di disegni in blu e giallo e finalmente troviamo qualkosa che ci soddisfa. In piu' la moschea, con i suoi giardini e le sue panchine all'ombra di due alberi secolari e immensi, è proprio di fronte alle case ottomane sul fiume e la vista ci ripaga delle delusioni di prima. Lascio silvia all'ombra e mi reco da un fruttivendolo a prendere il nostro pranzo..due pere due pesche enormi e due banane due bottigliette di acqua e due ayran( bevanda a base di yougurt superdissetante)..spesa totale due euro e 50... trovo silvia intenta a scrutare gli uomini che, intorno alla fontana, parlano discutono e si lavano preparandosi alla preghiera e difatti da li a 5 minuti il lamentoso canto del muezzin si innalza in una angosciante serie di ululati e suoni ad annunciare la terza preghiera del giorno. Mangiamo il nostro pranzo beandoci dell'ombra degli alberi, osservando e commentando come in sei giorni dall'arrivo in turchia non avessimo mai visto nessuno litigare o discutere animatamente o cmq avere un atteggiamento aggressivo. Intendiamoci gente ...nn sto dicendo che in turchia non si menano o non ci siano liti....dico solo che a noi nn è mai capitato di vedere ( se non nel traffico) gesti di insofferenza. Alla fine della preghiera silvia mette sul capo il suo foulard ed entriamo nella moschea levandoci le scarpe e, per quanto mi riguarda, pregando che il " caprino" delle mie calzature ginniche non riempisse l'interno dell'edificio facendo credere ai poki fedeli rimasti un imminente attacco CHIMICO di AL QUAEDA. L'interno merita quanto l'esterno e pur non essendo come dimensioni, pari a quella di Edirne, resta comunque molto bella da ammirare. Dopo il riposino pomeridiano prendiamo la "rossa" e ci dirigiamo verso il castello...diamine a vederlo dal basso deve essere una cosa con i controc.....con i fiocchi volevo dire. Leggo sulla guida che le fondamenta murarie risalgono all'età del bronzo e che poi i re del ponto, i romani, i bizantini e gli ottomani hanno, nel corso dei secoli, aggiunto le varie cinte murarie fino alla posa di un enorme cannone da parte dei russi durante la loro breve occupazione. Essendo militare di carriera ero incuriosito da quel cannone portato chissa' a queli immani sforzi sulla cima del castello, dato che non esistevano strade se non l'unica tortuosa e scassatissima serpentina del sentiero che comunque giungeva solo alla porta principale del castello. La Lonely riportava anche che il famigerato pezzo di artiglieria sparava durante il ramadan per segnalare la fine del digiuno ..indi x cui poscia ( alza la coscia e p......) mi aspettavo di vedere "stabbestia" ancora funzionante...ma procediamo con calma. Gia trovare un posto sicuro x posizionare il cavalletto mi fa perdere un sacco di tempo, dato che l'asfalto presente è completamente sconnesso e pieno di ghiaia che non permette una posizione stabile; aggiungeteci il fatto che la moto pesa duecento kili e passa, che io sono fisicamente una "mezzasega" come si dice in toscana e che le urla di silvia con i suoi ATTENTO ALLA MOTO ATTENTO CHE CADE QUI NON MI PIACE ecc ecc e immaginatevi come il nervoso si stesse impossessando di me. Alla fine trovo il modo di rassicurare silvia e la " rossa " ed entriamo nel sito. Nessun cartello che indica se andare a sinistra o a destra, nessuna indicazione se la porta fosse romana o turca, medievale o ottomana..solo un arrugginito cartellone quasi illeggibile informa che il sito è antichissimo e che x salire alla sommità vi sono 150 scalini molto ripidi. Silvia mi guarda e con un perfetto e appropriato francesismo degno degli studi di MAUPASSANT alla sorbona di parigi mi dice..... "io ti vado nel..... a te e al cannone".... Cosi decido a malincuore di farmi la sfacchinata da solo e inizio l'ardua impresa di salita. Sono le 16 e 30 e vi giuro che il sole mi sta martoriando la pelle da quanto pikkia. Mentre salgo, il panorama sottostante mostra il suo fascino ...la città appare in tutta la sua lunghezza e il fiume la taglia in due dividendo la parte storica da quella moderna...con il fiato grosso e il sudore che cola, salgo tutti i gradini e arrivato in cima con mio sommo sgomento non trovo traccia del cannone...solo un lunghissimo pennone sulla cima, si alza verso il cielo facendo sventolare una bandiera turca cosi grande da poter ricoprire una decina di auto parcheggiate in fila. Cerco, salgo, scendo, giro, svolto, scruto, osservo ma di sto cannone nemmeno una traccia... accendo la videocamera e mi lascio andare in uno sfogo in vernacolo pisano che contempla una sequela di moccoli da far impallidire uno scaricatore di porto( con tuto il rispetto x i portuali)..sono le 17.00 e la voce del muezzin si estende dai minareti x l'ultima preghiera e il canto che sento finora per me dotato di un certo fascino diventa immediatamente una presa x i fondelli...."ma che cazzo ch'avrai da cantare" grido da solo in cima alla fortezza non accorgendomi che il video ha il sonoro inserito. Cosi molto incazzato e deluso, scendo i 150 scalini borbottando ed elencando tutte le donne di facili effusioni appartenenti alle casate dei santi che mi vengono in mente. Sudato come una capra raggiungo silvia che nel frattempo si è seduta sulla scalinata d'ingresso della porta del castello, montiamo in moto e torniamo in città x farci un giro. Restiamo seduti fino a tramonto rientriamo solo x una doccia e poi torniamo fuori per la cena e le foto della parte antica della città con le luci notturne.
In sintesi consiglio vivamente, a chi decidesse di andare ad Amasya, di non fermarsi che x una notte al massimo.. una visita la merita ma viste le condizioni dei siti, chi volesse recarsi li necessita solo di tre ore x la visita...cena o pranzo incluso... merita molto la fila di case sul fiume e merita la vista ( sempre dalla sponda del fiume) delle tombe xkè cmq sia il colpo d'occhio è notevole ma per il resto è inutile perderci tempo. Fatte le nostre riflessioni decidiamo di andare a nanna...domani cappadocia finalmente..e speriamo che tutte le fantastiche cose sentite e lette su quella regione siano all'altezza della loro fama...
to be continued
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Vecchio 08-10-2010, 12:08   #47
MassimoB
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dopo qualche giorno di "zerotempoliberoperleggereunarecensione" mi sono gustato questa.
ovviamente ero già a conoscenza delle vicissitudini, sia in collegamento live via skype, sia al ritorno, ma è piacevole leggere le avventure anche qui, grazie anche al simpaticissimo modo di raccontare che ha Piero.
Bravo!
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Vecchio 08-10-2010, 18:47   #48
pieroesilvia
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ragazzi chiedo na cortesia in tutta sincerità...a me piace scrivere credo sia lapalissiano ma se trovate che le recensioni siano troppo lunghe e prolisse o vanno bene cosi??? sinceri che accetto ogni critica......GRAZIEEEEEEEEEEEEEEE
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Vecchio 08-10-2010, 19:06   #49
Rainbow
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guarda che se a te piace scrivere a noi piace ancora di più leggerti...racconto avvincente ed utilissimo per chi spera di vivere emozioni paragonabili...grazie
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Vecchio 08-10-2010, 21:28   #50
ettore61
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vai non perder tempo, vai avanti a scrivere.
Se qualcuno è contrario, ti do la mia mail e me la leggo in privato
Grazie.
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