Ciao signori,
vorrei dire anche la mia

.
Il corso fatto a Castelfalfi serve, eccome, soprattutto a chi è assolutamente bianco di fuoristrada in moto come nel mio caso.
Io sono caduto una decina di volte

, ma non mi sono fatto nulla, nemmeno un graffio, proprio perché non era la mia moto, per cui quando capivo al minimo cenno che la “bimba” voleva coricarsi

, io… l’assecondavo, ed anzi divertendomi pure un po’ a fare dei ruzzoloni, perché protetto da ginocchiere, pettorine e quant’altro era una vera goduria. GIURO! Alzi la mano chi farebbe cadere la propria amata, senza “cercare” di contrastare o ammorbidire la caduta.
Bhé, chiaramente sto parlando di cadute quasi da fermo o ad una velocità minima, che paradossalmente sembrano le più improbabili, oppure nel caso di spegnimento del motore nei passaggi più tecnici, ecc. L’esperienza solo stando a farsi il culo come il sellino (che in fuoristrada nemmeno si sfiora) si riesce ad ottenere, non v’è discussione (o corso) che tenga.
In merito alla mia personalissima esperienza, è stato un traguardo quello di essere riuscito a cambiare dalla prima alla seconda marcia e viceversa

, posto in piedi con gli Alpinestars nuovi di pacco. La cosa susciterà ilarità ma questa è stata la mia più grande vittoria in due giorni di corso.
Per il resto, sì costa tanto, ma quanti soldi spendiamo INUTILMENTE senza renderci conto?
Io sono certo che se avessi usato la mia moto, probabilmente sarei stato molto più accorto, e per questo avrei imparato molto meno.
Il guaio delle nostre moto e del mondo BMW in generale, è l’aria di (s)nobiltà che il mercato ha voluto attribuire solo per alzare il prezzo di vendita ed automaticamente tutto ciò che ruota attorno. Sintomatico è il fatto che mentre i giornali di moto riempiono le pagine di offerte strabilianti di tutte le marche, leggiamo veramente poco, o meglio, nulla.