La prima Relazione del CAI andava bene a Lacedelli.
Questa no.
(29 marzo 2008) Gazzetta dello Sport
K2, il Cai 54 anni dopo «Bonatti ha ragione»
Il presidente del Club Alpino «sconfessa» la relazione Desio «Ossigeno fino in vetta per i due scalatori. Walter fu decisivo»
SANDRO FILIPPINI d «La parola fine alla storia della prima salita del K2? Quella l' ho scritta nel mio libro K2. La verità. 1954-2004». Walter Bonatti da due anni ormai tace su quella incredibile vicenda:
la più famosa «vittoria» italiana nella storia dell' alpinismo finita in polemiche, litigi e addirittura processi. Bonatti si è fatto il sangue più che amaro per più di mezzo secolo e oggi si dice incapace di provare emozioni al proposito. Però il fatto che il Club Alpino Italiano, che di quella mitica spedizione fu patrocinatore pur lasciando Ardito Desio nel ruolo di padre-padrone, finalmente dica che la relazione ufficiale stesa dallo stesso professor Desio conteneva falsità è un passo decisivo. E sta nero su bianco, a firma del presidente attuale del Cai stesso, Annibale Salsa, nella prefazione al libro «K2 una storia finita», edito da Priuli e Verlucca (139 pagine, 12 euro). Relazione Il libro è la relazione dei tre saggi che lo stesso Cai a inizio 2004 aveva incaricato di analizzare a fondo le diverse versioni della prima salita della seconda vetta della Terra, nel tentativo di cancellare le polemiche che si sarebbero ripresentate pochi mesi dopo, per il cinquantenario. Fosco Maraini, illustre scrittore che di lì a poco sarebbe purtroppo scomparso, Alberto Monticone e Luigi Zanzi stabilirono che la
versione ufficiale di Desio, scritta sulla base di quanto sostenuto dai due primi salitori del K2, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, era sbagliata. La verità Come ben riassume il presidente Salsa: 1) il
campo IX (l' ultimo) venne spostato, di luogo e di quota, da Compagnoni e Lacedelli rispetto a quanto convenuto. 2) La stessa cordata di punta
inspiegabilmente non comunicò con Walter Bonatti e l' hunza Mahdi, che erano arrivati fino oltre gli 8.000 metri per portare le bombole d' ossigeno necessarie al tentativo finale e
furono costretti a un bivacco all' aperto perché impossibilitati a trovare i compagni. 3) La
salita di Compagnoni e Lacedelli avvenne con l' uso dell' ossigeno fino in vetta, al contrario di quanto da loro dichiarato. 4) Il
ruolo di Bonatti e Mahdi fu risolutivo per il successo. Tutto ciò era stato stabilito dalla relazione dei saggi, accettata dal Cai con delibera del 22 maggio 2004. Ora il presidente Salsa scrive che «le vicende vere e proprie dell' assalto finale nelle giornate del 30-31 luglio 1954 sono da considerarsi riscritte in conformità alla verità storico-critica fissata dalla relazione» dei tre saggi. E Bonatti vede riconosciuto anche «l' entusiasmo idealistico» che lo spinse a quell' immane sforzo per portare l' ossigeno ai compagni. Conferma «
Tutte cose che i veri alpinisti hanno sempre saputo », commenta Reinhold Messner. «Sono contento per Bonatti, ma il suo valore non è mai stato in discussione. Lo scritto del presidente Salsa è più importante per l' immagine dell' Italia all' estero:
il Cai era solo a difendere la relazione ufficiale, chiaramente non credibile». Achille Compagnoni fotografato da Lino Lacedelli in vetta al K2 Il nuovo libro «K2 una storia finita» * * * LA VICENDA Compagnoni e Lacedelli in cima Poi i veleni Il K2 (8611 m) sorge nella parte centrale del Karakorum, sul confine tra Pakistan e Cina. E' considerato al primo posto tra gli Ottomila per difficoltà alpinistiche: Achille Compagnoni e Lino Lacedelli giunsero in vetta attraverso l' itinerario classico (Sperone Abruzzi). Decisivo il supporto di Walter Bonatti e del portatore Hunza Mahdi, che il 30 luglio 1954 affrontano quasi 1.000 metri di dislivello (tra i 7.000 e gli 8.000) con in spalla i 19 chili delle bombole per l' ossigeno. All' inizio è un successo di tutti. Poi la relazione del capospedizione Ardito Desio dice che le bombole non sono bastate fino in cima.
Bonatti è accusato addirittura d' averle usate. Invece s' è sacrificato per la spedizione.
Dopo 50 anni, ora anche il Cai riconosce che Bonatti ha raccontato la verità. Walter Bonatti, 77 (NEWPRESS)
Filippini Sandro
Componenti della spedizione del 1954
La spedizione del 1954 al K2 era costituita da 20 componenti:
- 11 alpinisti: Erich Abram, Ugo Angelino, Walter Bonatti, Achille Compagnoni, Cirillo Floreanini, Pino Gallotti, Lino Lacedelli, Mario Puchoz, Ubaldo Rey, Gino Soldà, Sergio Viotto
- 5 ricercatori: Ardito Desio, anche capo spedizione, Paolo Grazioni, Antonio Marussi, Bruno Zanettin, Francesco Lombardi.
- 1 medico: Guido Pagani
- 1 fotografo e cineoperatore: Mario Fantin
- 2 membri pakistani: Ata Ullah (osservatore del Governo pakistano), Badshajan (aiuto topografo)
Nel 1964 fu pubblicato un articolo giornalistico sulla Nuova Gazzetta del Popolo che accusava Bonatti di aver quasi compromesso la spedizione per ambizione personale, tentando di raggiungere lui la cima con Mahdi, al quale aveva offerto del denaro perché lo aiutasse; in questo tentativo avrebbe usato le bombole di ossigeno, che per questo si sarebbero esaurite prima (a 8400 metri di quota, due ore prima di giungere in vetta). Bonatti fu inoltre accusato di aver abbandonato Mahdi, scendendo all'ottavo campo senza attenderlo. Ma a seguito di quell'articolo Bonatti fece causa per diffamazione contro il giornalista Nino Giglio
Le false accuse a Bonatti , vinse la causa, donò l'indennizzo a un'associazione caritatevole
http://www.sonorika.com/k2
GRANDI IMPRESE
K2: dopo 50 anni la verità sull’impresa più leggendaria e avvelenata d’Italiadi Cristina Uguccioni
http://www.stpauls.it/club3_06/0407c3/0407c344.htm
.. una storia all'italiana ... poi chissà perche' dicono che siamo il Paese di Pizza Mandolino e Mafia ..