Riflessioni sulle "motard stradali" (lungo)
Guardando la Megamoto (che decisamente mi attizza), stavo facendo un paio di considerazioni... Come si sa, le motard sono veicoli che hanno l'impostazione delle enduro, ma con ruote piccole, larghe e gomme da asfalto. Sono molto divertenti e molto stabili.
Oltre a questi modelli in genere d'impostazione racing le case stanno iniziando a produrre anche "motard stradali", un termine che uso qui per brevità e che sottintende una motard che concede qualcosa alla comodità e al turismo. Ci sono alcuni noti esempi, primi fra tutti: Cagiva Navigator, Triumph Tiger 1050, Benelli Tre K, Buell Ulysses, Kawasaki Versys, Ducati Multistrada... Naturalmente, ci sono delle differenze, ma più o meno credo che possiate convenire sul fatto che queste moto coprano un settore caratteristico di mercato.
BMW ha negli anni arricchito la sua gamma, offrendo modelli quasi per ogni gusto. Personalmente, trovo la sua strategia di produzione e vendita semplicemente geniale. Roba d'alta classe che si potrebbe studiare ad Harward, imho. Però... manca una "motard stradale". Questo fatto mi suona strano per una casa così abile e attenta.
Certo, il pubblico storce talvolta il naso di fronte agli ibridi. Specie in Italia dove molti si spacciano per puristi... Che poi sappiano davvero sfruttare prerogative tecniche specialistiche è un altro discorso e non conta più di tanto per chi deve vendere: il mercato ha sempre ragione, indipendentemente dal fatto che sia composto di visionari, esperti, gasati, suggestionati o ricchi che vogliono provare un po' di tutto. Tuttavia, mi pare di poter dire che le "motard stradali", per quanto "impure", stiano prendendo piede; i segnali ci sono. Del resto, anche le enduro stradali che hanno avuto un vero boom sono moto ibride, non specialistiche. Pensare di fare oggi qualcosa che vagamente assomigli alla Parigi-Dakar con qualcosa che vagamente assomigli a un GS Adv è pura follia.
Voi direte: per entrare in quel settore nuovo BMW fa sempre in tempo a stradalizzare una Megamoto. Basta mettere ABS (che senza telelever funziona meglio), manopole riscaldate, sella comoda, cupolino, paramani, borse e magari qualche assistena alla trazione, etc. Il tutto col solito tocco di classe e con lo stile che a Monaco sanno certamente dare molto bene. Ne verrebbe fuori una moto senz'altro interessante e ancora prestazionale.
C'è un problema: la Megamoto costa 18500 neuri (e non li vale, per quanto ricca di contenuti tecnici; si paga per l'esclusività, come, ad esempio, per la Desmosedici che non vale certo 4 volte una R1). Quanto potrebbe allora costare la sua versione più turistica che dovrebbe essere in pratica quasi la stessa moto con qualcosa in più? Rinunciare a Ohlins, Akrapovic o a qualche carbonio non sposta molto la questione. Certamente, un GS motardizzato non avrebbe senso, non ha la struttura di base per rispondere a quell'esigenza. L'HP2 e la Megamoto sono progetti piuttosto diversi.
Sembrerebbe quindi che BMW rinunci alle "motard stradalizzate" (intese come produzione di massa), a meno che non faccia qualcosa d'innovativo con l'altra linea di motori, sbaragliando tutti, il che è possibile. D'altronde, è un po' che si dice che il boxer andrà in pensione. In definitiva, modelli eccelsi e costosi come la Megamoto o la HP2 Sport potrebbero essere una sorta di addio in grande stile. Si prala comunque di medio-lungo termine, sia chiaro. Nel frattempo, il mercato si sposterà forse un po' dalle enduro stradali alle motard stradali, anche perché il 90% di chi ha un enduro stradale non fa off.
A me una Megamoto che si presti al turismo non dispiacerebbe affatto. Staremo a vedere. Voi che ne pensate?
|