Avendo letto la discussione sulla bellezza o meno di guidare senza casco
http://www.quellidellelica.com/vbfor....php5?t=114425
e le conseguenti prese di posizioni (quasi unanimi nell’affermare la legittimità della legge che obbliga ad indossarlo), mi sento di romperVi le palle con quanto segue perché, scusate, ma io ragiono in tutt'altro modo.
PREMESSA: io il casco lo metto e lo metterei sempre e comunque perché senza casco percepisco un senso d'insicurezza che non mi farebbe godere nemmeno la strada più deserta e sicura nel mezzo del Wyoming. PERO'...
Secondo me, in una concezione liberale e, ancor più importante, “libertaria”, una legge costrittiva ha il diritto di esistere solo in quanto salvaguardi la tutela di diritti altrui. Quindi ha senso il limite di velocità, il divieto di attraversare un incrocio con semaforo rosso, il divieto di fumo nei locali pubblici, di guidare ubriachi etc... Tutte situazioni nelle quali viene messo in pericolo (anche) il prossimo!
Al contrario, la cintura in auto ed il casco in moto mettono a repentaglio la sicurezza del diretto interessato. Un cittadino, specie qualora maggiorenne, può (e quindi DEVE, in una concezione autenticamente liberale dello stato) decidere della sua incolumità come meglio crede. Altrimenti si ricade in una concezione di "paternalismo di stato", che personalmente aborro.
E nemmeno vale il discorso delle spese sanitarie a carico dello stato, perché vi sono centinaia di attività intrinsecamente pericolose che non vengono comunque vietate. Le stesse sigarette... con gli introiti derivanti dalla loro vendita lo stato non arriva assolutamente a coprire le spese sanitarie causate dalle malattie provocate dal fumo. Dunque, ragionando in modo così cinico e calcolatore, dovremmo proibire del tutto la possibilità di farsi una sigaretta, il bangigiamping (come caxxo si scrive??), i superalcolici (che al contrario di vino e birra fanno sempre e comunque male), il parapendìo e via discorrendo...
Ma uno stato, secondo me, non deve ragionare solo ed esclusivamente in termini di "cosa conviene", perdipiù quando questo porta ad un odioso paternalismo. Io amo la libertà individuale più di ogni altra cosa, ed essa dovrebbe incontrare il suo limite solo ed esclusivamente laddove inizia quella di un altro individuo, umano o non umano che sia (vedi il mio avatar). Il resto è opportunistica coercizione, patetico paternalismo e trionfo dell'imperante, odioso
politically correct
Perdonate lo sfogo, ma è un principio importante su cui riflettere secondo me...
P.S. Il mio CONSIGLIO è di indossare sempre il casco e di non risparmiare nell'acquisto (1000 euro per due Arai, mi viene ancora da piangere). Ma non pretendo che tutti tengano come il sottoscritto alla “LORO PROPRIA” pellaccia...