
Mezzanotte di ieri prometteva bene invece pioggia.
Smonto lo smontabile e all’ 1:30 si parte per il globo.
Ha smesso di piovere da poco.
Temperatura 7.5 gradi.
Percepiti -7.5 gradi.
35 chilometri, strada schifa ma percorribile senza patemi.
Paesaggio irreale e devo dire che ci ha illuso fino all’ultimo…
Maremma ladra all’arrivo non la nebbia.
Le nuvole proprio!
E vento gelido.
Manco l’ingresso si vedeva. E infatti cicco e mi ritrovo in un parcheggio sterrato pieno di camper e da lì al globo non ci arrivo mica.
Sono le 2:30, mica posso fare la Parigi Dakar tra i camper.
Pian pianino ritorno alle baracchette dell’ingresso e avendo visto un’altra moto che passava dal varco autobus ci vado anch’io.
Il tizio ha targa finlandese e quando si leva il casco sembra Lewis Hamilton.
Quindi ci siamo io su moto italiana e il diversamente finnico.
Che cerca di farsi un selfie. Con il tornado.
Gli dico “te la faccio io Lewis” e deve aver capito.
Quindi io scatto attè e tu scatti annoi.
La bandierina rende l’idea del vento.
Visibilità all’orizzonte zero.
Quindi manco mi levo il casco, dovete fidarvi. Eravamo noi.
Tempo di permanenza sotto l’ambaradan?
Dieci minuti.
E fuori dalle balle.
Saluto Hamilton, accendo tutte le luci tipo enterprise e si rientra.
Stessa strada dimmerd, e il vento aumenta.
E uslà.
Da adesso long way down.
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