23/08
Pronti viaa! Mi alzo presto stamattina, non so il motivo , si vede che non sono stanco. Parto in mezzo al già caotico traffico di rostov, e nell'uscire dalla città madama fortuna mi fa trovare il monastero che ho cercato ieri sera senza trovarlo. Foto e via, e già che ci sono un paio di foto al Don che non guastano.
La strada a tratti e' scorrevole a tratti no, ma ci sono un sacco di lavori e una 50ina di km fuori da rostov trovo una spaventosa coda di 25 km che mi massacra, anche perché i locali si infilano da tutte le parti, e la strada a fianco della carreggiata asfaltata e' sterrata, per cui faccio colazione con la polvere. Proseguo e dopo un centinaio di km un'altra coda incredibile a due corsie, ma per fortuna c'è spazio al centro e con attenzione supero tutti. E' un pullman fermo su un ponte che blocca tutti. Dall'alta parte viaggiano su una corsia sola, e conto 13 km di coda. Non so come fanno, provano anche in mezzo ai campi ai lati della strada, cinema. Mi fermo a fare benzina e prendere un gelatino, non fa per niente caldo e tengo sempre su la giacca della tuta, la temperatura e' cambiata dopo Rostov. All'autogrill assisto all'incredibile stupidità dei locali, pompe con la coda e altre vuote col benzinaio che senza esito fa cenni alle auto di spostarsi, parcheggiano malissimo, alcuni li trovo a piedi in mezzo al nulla più desolato, situazione già vista diverse volte in russia in passato.
Arrivo a Voronetz e trovo l'albergo che avevo prenotato ieri sera, una stamberga con la proprietaria russa che pare quasi infastidita dal mio arrivo. Avevo progettato di pagare con la carta di credito perché mi servono i rubli rimasti per domani, lei mi dice che è rotta e non va. Dopo un po' che insistiamo tutti e due, decide di provare, e funziona perfettamente, e' evidente che le provano tutte per non pagare le tasse. La camera e' piccola ma funzionale, doccia e via in centro. Molto bello, scatto foto, pieno di gioventù che giracchia, inoltre oggi doveva essere una specie di festa (e' sabato), perché tutti i giovani sono colorati in faccia, sembra carnevale. Bello
Trovo anche da mangiare in un delizioso locale con una ragazza che parla inglese, incredibol !
24/08
Ho sonno, ma vista la sgroppata che mi aspetta oggi mi alzo, sono le 7.20. Gunther come sempre reattivo al primo colpo, che gran moto. Parto ma c'è freddo, quindi tengo su la felpa. Cavoli, dopo qualche km devo mettere anche i guanti, la temperatura non sale. Si viaggia cmq bene, l'asfalto finalmente e' un po' migliore dei giorni scorsi, il traffico non eccessivo, e riesco a mettere su km con facilità. In uscita da voronez azzecco gli incroci giusti, anche se non ci sono indicazioni. Polizia non ce n'è, e questo e' ottimo. Mi ritrovo a viaggiare ai 100-120 km/h come ridere, come se fossero le statalone italiane, e solo ogni tanto mi ricordo che qui sono in russia, ancora una zona dove NON mi deve succedere niente. A Orel smarrisco la strada, nessuna indicazione, devo entrare in centro per proseguire verso Bryansk ed è una città grande. Chiedo, ma forse sbaglio a pronunciare il nome della città o forse becco una che non sa neanche dov'è girata sta di fatto che ci metto oltre mezz'ora a trovare la via giusta, e finalmente riprendo. Con questa buona andatura arrivo al presunto posto-stop verso le 16 (Novozybkov), e visto che domani dovrei attraversare due confini e fare 600 km, decido di proseguire e di portarmi in Bielorussia, dove comunque guadagnerò 1 ora di fuso. Al confine, INCREDIBILE, con grande stupore noto che non c'è nessun blocco, nessun controllo, ne da parte russa ne da quella bielorussa, procedo super felice di essere ora in piena regola, visto che in Bielorussia vale la carta verde, e mi rimangono tutti gli stupidi fogliettini (carta d'immigrazione, importazione temporanea in russia del motoveicolo) che però conservo perché mi aspetto sorprese domani alla frontiera bielorusso-polacca di brest. Appena entro in Bielorussia mi rendo conto di essere in un altro mondo! Non so definire bene cosa, ma tra strade più pulite, indicazioni presenti, asfalto migliore, case meglio curate, tutta una serie di sensazioni che mi fanno sentire molto più in europa di prima. La gente mette pure la freccia! Procedo e dopo una 50ina di km inizia a piovere. Spero che sia temporanea, possibile che abbia fatto 900 km di sole e debba prendere l'acqua negli ultimi 40? Non ho voglia di mettermi la roba d'acqua, e arrivo a kalinkavichy inzuppato e piove da matti. Cerco un hotel, nessuno sa un tubo, alla fine dopo una mezz'oretta (di diluvio) trovo una gostiniza che mi ospita. Supergnocca alla reception che parla solo il russo e non capisce neanche i gesti, wifi assolutamente assente, moto nel park all’aperto sotto il diluvio, e camera stile soviet, cioè un miniappartamento, per la cifra di 350.000 rubli bielorussi, cioè neanche 25 euri. Non ho rubli bielorussi, solo 1.000 rubli russi avanzati, euro, o carta di credito, la stanza la pago con la carta ma la cena mi sa che sto giro salta. Docciato e pronto le provo a chiedere dove si può mangiare pagando con quello che ho, mi fa cenno di andare con lei e sotto una gran pioggia percorriamo parecchia strada prima che mi lasci a un pectopah (ristorante), gentilissima, e se ne va, mi dispiace ma non so il russo... Entro ma c'è non so se un matrimonio o una festa, musica fortissima e forse tutto riservato, io scappo subito, non fa per me. Nel tornarmene in albergo provo a entrare in un piccolissimo chioschetto alimentare e con mio grande stupore accettano le carte di credito, così stasera gran cena in stanza con due focaccine, coca e lays. piove, piove... e piove!
25/08
Eccomi presente! La moto e' fradicia, ha piovuto tutta notte e sembra che stia per piovere da un momento all'altro, e parto con una certa umidità addosso! C'è anche freddo, la voglia di stare a letto e' tanta, ma la voglia di moto e' sempre superiore. Dopo poco inizia a piovere, mi vesto e faccio bene perché viene giù per oltre duecento kilometri, il meteo del Caucaso e' già un ricordo purtroppo. A brest esistono due frontiere, prendo le indicazioni per una ma è quella dei camion, per cui devo attraversare tutta la città per arrivare all'altra, e ci metto un bel po'. Arrivo e pago con gli interessi tutto il tempo risparmiato tra russia e Bielorussia: mi fanno attendere tantissimo, entriamo a botte di 30 macchine ma le procedure sono inspiegabilmente lente perché non c'è poi tanto da fare rispetto ad altri confini. Mi chiedono e si riprendono tutti i fogliettini russi (meno male che li ho conservati), e un'auto a fianco a me crea parecchi problemi così ci blocca tutti. L'ingresso in Polonia, poi, e' da suicidio. Siamo in pochi, ma non si va, i doganieri ogni tanto spariscono e ritornano dopo troppo tempo, ma dove minchia andate che qui c'è gente che aspetta. Alla fine saranno anche qui 4 ore, come il famigerato Azerbaijan-russia, e quando finalmente parto scarico la tensione facendo per 50 km i 140 sulle statali polacche piene di velox superando ogni mezzo che mi si para davanti. Lo so che non dovrei, me lo ripeto e intanto… accelero..
C'è vento, e dei koleini polacchi che temevo e ricordavo molto bene, non c'è traccia, le strade sono decisamente buone. Ma niente autostrade nei tratti che devo fare, e a Varsavia non riesco subito ad imbroccare per Czestochowa, oltretutto c'è il traffico del dopo lavoro, e il tempo si rifa' minaccioso. Avanti, rimettiamoci la roba d'acqua, e infatti ecco l'ennesimo diluvio, con conseguente bellissimo arcobaleno doppio, che fotografo. Arrivo a Czestochowa tardi, e' già buio, e nel traffico di questa città diventata molto grossa, trovo esattamente quello che cercavo, un motel sulla strada con annesso ristorante
26/08
Lo so che lo farò, l’ho già fatto in passato e secondo me anche oggi non mi tirerò indietro, però deciderò strada facendo. Il “dueinuno” , il tiratone per arrivare a casa un giorno prima del previsto è lì che mi ride in faccia, e come si fa a fare 1.000 km e poi dormire a Udine? Tuta d’acqua indossata, forse più per il freddo che per l’acqua, e parto. La strada scorre via bene sotto le ruote, ogni tanto piove ma non è un problema, la temperatura è ottima, anche senza autostrada Katovice, Ostrava, Olomuc e Brno mi salutano mentre ripenso ai giorni trascorsi, ai rischi rapportati alla bellezza del viaggio e a tutto ciò che è passato davanti ai miei occhi e sotto le ruote della mia instancabile motocicletta. Appena in italia il traffico aumenta, la gente che va veloce e tallona chi li precede pure, anche se lo stile di guida è ben più corretto e prevedibile di quello che ho dovuto gestire nei giorni scorsi. Ho ancora voglia di motocicletta, e forse questa è l’unica malattia che spero mi accompagni per tutta la vita