Grazie Napoli
Eilà gente, sono quel Tunin di Cuneo che qualcuno di voi conosce già, anche se abitualmente abito in val Brembana e per il weekend mi sposto a Milano per l'happy hour a casa del Beppe. Circa un mese addietromi trovavo dalle parti di Firenze in sella alla mia vecchia e fidata K 75 color bronzo quand'ecco che ho forato la copertura posteriore incorrendo, tra l'altro, in un violento acquazzone tropicale. Ebbene, accostatomi al margine della strada, quando ormai stava già calando la notte, e le speranze di ricevere soccorso dal carro attrezzi prontamente allertato a mezzo telefono cellulare rimasto poi con le batterie scariche. Quando ormai stava facendo buio- dicevo- e dalla campagna circostante giungevano urla lugubri e disumane, e già mi prefiguravo indicibili sofferenze ad opera di maniaci assassini straziatori di carni e di budella sanguinolente, ecco arrivare in aiuto un corpulento motociclista di mezza età che qui prontamente ringrazio.
Il tipo, manco a dirlo a bordo di una poderosa RT 1150 color grigio metalizzato, si prestava prontamente a sostituire la gomma forata del mio vetusto velocipede a motore, applicandovi tosto una delle numerose camere d'aria che, con graziosa premura, custodiva nel topcase dellla sua cavalcatura. Lavorava senza parlare, in silenzio, avvolto da una luce abbagliante, a tratti intermittente, color arancione fosforescente che gli baluginava dallla sommità delle spalle, come al santo dipinto su una tela.
Mi disse soltanto che era di Napoli, e si chiamava Armando. Lo ringrazio adesso, pubblicamente, perchè poco dopo il mio salvatore si dileguò snocciolando in rapida successione tutte le marce fino a scomparire alla mia vista, in direzione di Sesto Fiorentino, dove la tempesta impazzava e la notte era appena iniziata.
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