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Vecchio 20-09-2009, 21:13   #11
milkplus
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Eccomi, vado avanti un altro po' col report...

venerdi' 24/07/09: Amasya – 0 km

Al nostro risveglio abbiamo fatto la piu' bella colazione turca fino a oggi: te', yogurt, cetrioli, pomodori, salame di mucca, olive, tre o quattro tipi di formaggio (tutti salatissimi!), anguria, pane, burro, marmellate e uova al tegamino belle calde e cotte a puntino!
Appena finito il pasto luculliano andiamo a visitare il sito archeologico delle tombe dei Re del Ponto. Si trovano sulla parete di roccia e dominano la vista dalla citta' guardando verso nord; sono completamente scavate nella roccia e risalgono al IV secolo a.C. L'ingresso costa 3 lire a testa; non abbiamo nessun opuscolo informativo, ma tanto ci affidiamo alla nostra mitica Lonely! Le rovine sono piuttosto mal ridotte, non c'e' moltissimo da vedere a parte i 'buchi' nella roccia... La cose che meritano sicuramente di piu' sono i panorami sulla valle e la citta'!
Dopo aver visto le tombe alterniamo le visite alle moschee a quelle nelle stradine piene di negozietti, dove non ci sono turisti, ma solo gente del posto e soprattutto dove i prezzi sono veri!
A pranzo assaggiamo per la prima volta le famose 'pide' turche, una sorta di pizza che si puo' avere in tutti i modi, principalmente con carne o con formaggio fuso. Sono veramente ottime, visto anche il loro prezzo che va dalle due alle cinque lire. Accompagniamo la pida con l'ayran, ormai non riusciamo piu a farne a meno!
Quello che ci manca, forse piu' a me che a Silvia, e' il dessert. Si', perche' ogni tanto al ristorante mi piace concludere con un dolcetto! E la cosa piu' strana qui in Turchia infatti e' che ci sono tante pasticcerie che vendono dolcetti di tutti i tipi, ma ai ristoranti invece nemmeno uno. Ed e' per questo che dopo pranzo andiamo a cercarci qualche buon negozio dove vendono dolci. Dopotutto e' da Edirne che non mangio un po' di baklava...
Nel pomeriggio visitiamo per bene tutto il centro storico di Amasya, da Ataturk Meydani alla Moschea di Beyazit II, dove ci sono anche una biblioteca ed una scuola coranica importante.
Concludiamo la nostra giornata cenando al nostro albergo, i prezzi sono molto piu' alti rispetto alla media, ma per oggi vogliamo esagerare! E poi i camerieri sono troppo simpatici: io cerco di imparare un po' il turco e loro l'italiano!







sabato 25/07/09: Amasya, Erzincan, Erzurum – 560 km

Oggi sveglia presto! Ci aspetta una delle tappe di trasferimento piu' impegnative qui in Turchia: da Amasya ad Erzurum passando da Erzincan sulla E80, la strada europea che arriva al confine con l'Iran.
Il tragitto e' molto impegnativo: il tempo e' brutto e fa freddo, la strada e' piena di cantieri ed e' lentissima da percorrere in quanto semplice statale ad una carreggiata e due corsie... La fatica pero' e' ripagata in ogni momento dai panorami che si stagliano davanti ai nostri occhi: campagne brulle e montagne selvagge, con il GPS che mi indica costantemente i 14oo metri e passa di altitudine! La vacanza sta diventando sempre di piu' un'avventura, anche perche' il traffico e' quasi solo costituito da camion e poche macchine turche scassate: zero motociclette. Ai bordi delle strade troviamo spesso persone che vendono aglio e poco altro; ci sono mandrie di mucche e greggi di pecore e capre dove i pastori sono semplici bambini!
Arrivati ad Erzincan vediamo il primo tir iraniano da quando siamo in Anatolia: ha due targhe, una in arabo ed una internazionale con caratteri latini. L'emozione e' forte: ormai siamo arrivati in Kurdistan...
Ad una delle tante soste per la benzina (e le chiappe!) un gruppo di bambini viene a salutarci. Inizialmente erano quattro, alla fine una trentina! Ci chiedono da dove veniamo, dove andiamo ma soprattutto... Soldi! La parola piu' conosciuta da questi ragazzini e' infatti 'money'...
A meta' pomeriggio il tempo diventa veramente instabile, fortunatamente non piove, ma il cielo e' pieno di nuvoloni neri ed e' freddo: infatti siamo a piu' di 2000 metri. Arriviamo a Erzurum verso le 6 accompagnati da una bella pioggerellina e l'ingresso in citta' non e' dei migliori: la periferia e' piuttosto squallida e la strada fa pena, e' piena di buche, pozzanghere, fango e ghiaia sparsa. Arrivati in prossimita' del centro la vista migliora un po', passiamo infatti sulla strada principale del centro dove le due torri selgiuchidi, le meglio conservate della Turchia, ci danno il benvenuto! C'e' parecchio traffico, piove e siamo stanchi. Specialmente io, che ho guidato per quasi 600 km su strade di montagna e di campagna... Decidiamo cosi' di fermarci un attimo per consultare la guida e cercare un albergo. Non appena metto giu' i piedi dalla moto una coppia di ragazzi ventenni ci saluta e con un ottimo inglese ci chiede se abbiamo bisogno di aiuto. Si chiamano Recep e Burak e sono studenti universitari. Erzurum infatti vanta una delle universita' piu' valide della Turchia. Non me lo faccio ripetere due volte e cosi' approfitto chiedendo dove possiamo trovare un albergo con un posto sicuro per la moto. Recep, il piu' sveglio fra i due, mi spiega dove andare, ma onestamente non capisco piu' di tanto... Cosi' lui si offre di farmi da guida, salta in groppa al mio Giessone tutto carico e mi porta all'albergo piu' vicino. Silvia resta con Burak, siamo in pieno centro e c'e' una marea di gente, per cui mi fido e parto con Recep nella ricerca. Dopo un tentativo a vuoto finalmente troviamo un albergo, l'Esadas. Non e' stato difficile, solo un po' spericolato, in quanto Recep mi diceva: 'Vai qua, passa li', supera questo, supera quello, fai inversione, prendi questa scorciatoia, vai vai!!!' Roba da matti, ma divertentissimo! Solo qualche pensiero a Silvia, che e' con un estraneo ed e' lontana da me... Infatti appena arrivati all'Esadas ho quasi obbligato Recep a telefonare al suo amico per sapere dove erano e dopo pochi minuti sono arrivati: Burak ha gentilmente offerto un cay a Silvia mentre noi facevamo il rally dentro il centro di Erzurum!
Dopo aver colonizzato la nostra camera d'albergo con tutti i nostri bagagli e dopo la solita doccia rigenerante, ci incontriamo con i nostri due nuovi amici per mangiare qualcosa insieme. Cosi' ci portano in un ristorante veramente folkloristico nel centro di Erzurum, tutto arredato a tema con tappeti turchi, curdi, iraniani, siriani e con mobili e suppellettili tipici della regione. E' ovviamente molto turistico, ma per niente forzato ed esagerato, e' proprio un bel posto. A tavola parliamo della nostra vacanza e dell'Italia: loro amano la nostra penisola e vogliono sapere tante cose, nonostante abbiano anche amici che studiano a Roma e Milano. Sono poi piuttosto colpiti dal giro che vogliamo fare in questa vacanza, anche perche' non vedono molti turisti all'infuori di Turchi qui ad Erzurum, specialmente Italiani in moto!
Dopo la cena facciamo due passi in centro, visitiamo da fuori le due torri selgiuchidi e poi Recep, vedendomi interessato nel capire da dove provenisse ciascun tappeto che era nel ristorante, ci porta in un negozio di tappeti. Il gestore del negozio e' un curdo sulla sessantina, molto simpatico ed accomodante, ma che vuole vendere a tutti i costi! All'inizio ci viene da pensare che il motivo di tutta questa gentilezza da parte dei due ragazzi fino ad ora fosse solo per portarci qui, poi dopo, vedendoci non interessati, non hanno insistito e abbiamo parlato d'altro. Sono piuttosto tristi che non ci fermiamo ad Erzurum per piu' di una notte. Infatti dormiamo qua solo per poi andare domani a visitare le Valli Georgiane fino a Yusufeli per poi arrivare a Kars, vicino al confine con l'Armenia.
Verso le dieci e mezzo ci riavviciniamo tutti insieme all'albergo, ci scambiamo le email e ci salutiamo calorosamente. Recep e Burak sono stati veramente gentili e amichevoli in questa serata, cosi' offriamo loro ospitalita' in Italia qualora vogliano venire a farsi qualche giorno di vacanza!

Sulla E80:








Erzurum:


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Nicola - R 1100 GS - www.atzori.net
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