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Da Walwal il Forum originario dove si parla di argomenti che riguardano il mondo Motociclistico e di argomenti correlati , la politica e gli OT sono banditi. Il Bar è intitolato al nostro caro amico Walter.


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Vecchio 12-01-2005, 12:27   #1
Guanaco
Guest
 
predefinito Cordoglio mediatico 2

Con riferimento a:
http://194.185.224.61/Quellidellelic...ic.php?t=29257
credo sia meglio fare un topic a parte.

Vedo che il tono delle risposte è qui più pacato e me ne compiaccio.
E' stato detto che questo è un forum pubblico e che quindi uno ci scrive quello che vuole. Onestamente, sono il primo a riconoscere che questo è vero solo fino a un certo punto. Dopo qualche post il topic in oggetto ha preso le sembianze di un luogo dove fare le esequie di Meoni. A me questo non piace, ma resta il fatto, come è stato accennato, che il mio intervento è stato a quel punto diciamo "poco elegante". Per scrupolo ho quindi deciso di rimuovere il mio commento, sebbene, visto il genere di forum, non mi sembra proprio di essere entrato in chiesa urlando.

In merito al contenuto, qualcuno non capisce i motivi del mio intervento. E io non capisco, perché non capisce. Mi sembrava di essere stato chiaro. Lo dico ora senza polemica. Sono perfettamente consapevole di assumere una posizione impopolare, ma tengo ai principi più che alla forma e non li nascondo dietro un dito, specialmente in un caso come la scomparsa di un uomo. Vedete, il fatto è che ho l'impressione che troppo spesso si reagisca in maniera intruppata, insomma da "pecoroni" al di sopra di qualunque valore morale. Ora, non fraintendetemi; questa critica non è rivolta a tutti. Cerco di spiegarmi meglio.

Facciamo un esempio. Quando Valentino ha vinto questo forum si è intasato di migliaia di messaggi che lo osannavano, al punto che non era possibile navigare. Devo dire che l'ho trovato eccessivo. Va bene, questo è un forum di motociclisti, ma tutto ha un limite. Sembrava che tutta quella gente non avesse altro per la testa per più di una settimana e che sulla moto ci fossero stati loro, non "lui". Tifo da stadio; nessuna attenzione per il secondo o il terzo. Il culto del vincitore, della star. La ricerca dell'idolo. Il gregge che si muove, appunto. Badate, non ce l'ho minimamente con Valentino, anzi; il discorso spazia "al di sopra".

Comunque, nel bene e nel male, quella era un'occasione gaia. Nel caso dell'incidente di Meoni la condizione è un po' diversa. Qui, signori miei, stiamo parlando di morte. Eppure, anche qui il gregge si muove belando. Non voglio con questo dare l'impressione che non ci sia anch'io nel gregge. E' solo che ogni tanto mi fermo per riflettere e osservare. Ebbene, sono sicuro che molti lo sfortunato Meoni lo conoscevano solo per averlo visto un paio di volte in qualche filmato. E sono altrettanto sicuro che se lo scorderanno in breve tempo. E allora il cordoglio di queste persone, espresso con parole roboanti e con immagini romantiche di un eroe moderno lo trovo semplicemente fasullo, artificioso, sopra le righe, fuori luogo. La morte di una persona non è l'occasione per esercitarsi in esercizidi stile letterario, per scrivere "no" con una serie illimitata di "o" o per sentirsi parte di un mondo sportivo. La morte di una persona è anche l'occasione per limitarsi nelle parole o persino di stare zitti.

A me Meoni piaceva molto, per quel che ho potuto considerare. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo. Però, non l'ho conosciuto. E allora mi astengo dal produrre lacrime in tutte le direzioni cardinali. Mi dispiace, ma non ho remore ad affermare che mi dispiace solo fino a un certo punto. Penso di essere sincero e oppongo la mia sincerità, anche se non richiesta e anche se impopolare, a tutti quelli che sinceri non sono stati affatto. E non credo di essere ipocrita se affermo, come ho scritto, che mi dispiace di più per quel poveretto che è morto urlando, stritolato dalla pressa della nettezza urbana, dopo essersi rintanato dal freddo in un cassonetto dei rifiuti. Avevano grosso modo la stessa età, ma uno è perito nel bel mezzo di un'avventura che l'ha sempre ammaliato, l'altro ai margini della civiltà, pur stando dentro la civiltà medesima. E il fatto che questo sia un forum di motociclisti non mi sposta di una virgola la considerazione.

E' stato detto che Meoni è morto nell'estremo sacrificio. Non è vero. E' morto facendo quello che voleva, consapevole dei rischi che si corrono e dove il business regna sovrano. La passione è per sé stessi, non per gli altri. Questo nulla toglie alla grandezza di Meoni, ma le cose vanno distinte; ed è un dovere morale distinguerle, altrimenti non si riconosce più chi i sacrifici li compie veramente. Ribadisco che queste mie osservazioni non sono dirette a tutti. Ovviamente, chi lo conosceva personalmente ha tutte le ragioni per addolararsi profondamente, ma molti altri, in tutta onestà, no. Chiudo qui questo mio intervento, perché, a questo punto, penso di aver sufficientemente chiarito. Chiedo scusa a chi si è sentito ferito per le mie affermazioni che possono apparire ciniche, ma che, in verità, ritengo siano doverose. E sono anche certo che molti che non si esprimono per motivi di "tatto" la pensano come me. Per rispetto verso la morte.
 
 


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