Ho investito oggi €5 per l'acquisto del numero di agosto di motociclismo. L'articolo che mi interessava di più naturalmente Era quello sulla nuova Aprilia Tuareg. Ho letto con molta attenzione l'intervista fatta: Diego arioli marketing prodotto, Roberto Calò responsabile centro di competenza, Piero soatti responsabile progettazione veicolo, Mirko Zocco senior designer. Questa intervista inizia dicendo che si è voluto usare il nome Tuareg perché con l'arrivo di nuovi prodotti di altre marche Aprilia ha voluto imporsi come marchio che ha una sua storia è un suo passato. D'accordissimo. In un secondo momento dell'intervista si legge che è stata scelta, soprattutto sotto la spinta del ufficio marketing, una connotazione fortemente fuoristradistica della moto. Questo per diversificare il prodotto rispetto alla concorrenza. Forse hanno ragione, considerando che il mercato è pieno di cinesine crossover.
Fin qui tutto bene. Il problema a me viene quando penso alle caratteristiche della Touareg del 1988. Quella moto fu la prima fuoristrada fortemente stradalizzata, ovvero, se vogliamo usare termini moderni, fu una delle prime crossover degli anni 90. Sospensione sostenute, protezione aerodinamica, tenuta di strada eccellente sull'asfalto. Dopo quella ci fu la Honda dominator, era il 1989. Altra moto fortemente stradalizzata, con sospensioni e freni più adatti alla strada che al fuoristrada per il quale rimaneva in vendita la XR 600 decisamente molto più specialistica e votata alla sterrato.
Quindi da un lato mi vanti le origini storiche e la storia di questo modello e dall'altro lo snaturi completamente.
Potenza del marketing!
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