Bene, non resta che concludere il racconto dei 2.000 chilometri in sella alla RS facendovi partecipi di un incontro assolutamente "fuori dall'ordinario;
tanto per ribadire che Viaggiare in moto, anche in Autostrada, presenta aspetti sicuramente interessanti...
Allora, come vi ho già anticipato, in risalita dalla Puglia, stavo sopraggiungendo in una area di servizio nei pressi di Pescara, e vedo davanti a me nella corsia di decelerazione un Biker in sella ad una moto indiscutibilmente Guzzi, anche se non proprio “di serie”.
Gli parcheggio a fianco.
Attraverso le visiere scure, ci scambiamo un cenno di saluto.
Beh, non è piccolo, ma non è grosso, e non vedo borchie o catene: forse, se non è cattivo e villico, possiamo berci un caffè insieme e scambiare 2 chiacchiere…
Scendendo sulla sinistra della mia moto, e quindi gli volto le spalle.
Lentamente mi tolgo i guanti, sfilo il casco, posiziono tutto sulla sella, mi stiracchio, e mi giro.
Sono rimasto impietrito.
Una donna.
Una bella donna: massa di capelli castani, lunghi e mossi, del tipo “selvaggi” (ma dove erano??? Mica li ho visti arrivando da dietro… forse erano dentro il colletto, sotto la giacca della tuta…), e due splendidi occhi azzurri, dello stesso colore della moto. Perché la moto, una Guzzi California, era “aerografata” in uno splendido colore “acquamarina”, con riflessi disegnati ad arte
Sgrano tanto d’occhi, e non mi viene alle labbra una sola parola.
La guardo da cima a fondo; non riesco a credere a cio’ che vedo.
Perché, direte voi??? Mai visto una donna in moto???
Ragazzi, io ho insegnato ad andare su una BMW R100S la mia morosa di 25 anni fa.
E quando ho incontrato Blackduk, nel lontano ‘84 (qualcuno di voi la conosce), era vestita con giubbotto “Aviatore”, Jeans dentro gli stivali, e stava “scalciando” sul suo Morini Kanguro 350, rigorosamente senza avviamento elettrico… so benissimo che le donne vanno in moto.
Ma non ho mai visto una Donna in giro in moto da sola.
Non era “in gruppo”, e nessun passeggero la accompagnava.
Era un “Cavaliere Solitario”, come me.
E già quando io dico che spesso “gironzolo” da solo in moto (anche viaggi lunghi, mica solo giretti fuoriporta a fare “2 pieghe”…), mi sgranano gli occhi quasi fossi un marziano, figurarsi ritrovare lo stesso spirito in una Donna…
Ho cercato di “reagire” in fretta; non è bello fissare le persone (ma non credevo ai miei occhi, vi assicuro…), e sicuramente stavo facendo la figura del Pirla, antiquato e sessista.
Mi sorride.
Giuro che che ho sentito un brivido in tutto il corpo… e ho finalmente capito cosa si intende per “folgorato da un sorriso”…
Io non ho mai rivolto la parola ad una Donna se non le sono stato presentato.
Sarò all’antica, ridete pure. Non sono un “tacchinatore”, e me ne vanto, e credo che quando uno è da solo, ed è chiaramente una sua scelta, abbia il diritto di essere lasciato in pace.
Figurarsi una Donna, per di piu’ bella, che sarà continuamente “messa in croce” da mosconi ronzanti...
Ma non potevo lasciare che finisse a sguardi…
Esordisco con la stronzata piu’ scontata (non essendo “tacchinatore”, non sono “allenato”…):
“Bella moto, l’hai fatta tu?”
(pensiero: sei un pisquano: è ovvio che non l’ha fatta lei, questa è la mano di un “Professionista”…).
Risposta: “L’ho pensata così, e l’ho fatta realizzare. Volevo una cosa diversa dal solito (guardando la moto, e un bagliore di contentezza ho intravisto nei suoi occhi), ma io so fare altre cose, non certo maneggiare tinte e solventi…”
“Bellissima, sobria ed elegante. Io amo il Mare, ma non avrei mai pensato di “associarlo” ad una moto…”
“Lo amo anch’io, sono di una città di mare, difronte all’Elba...?”
“Bello il Tirreno, ci ho veleggiato anche…” (tanto per fare colpo; comunque, è vero…).
Un momento, penso: questa abita vicino all'Elba, e siamo a Pescara; è un po’ lontano da casa, mica è un giretto “fuoriporta”…
Guardo la moto, e mi accorgo che ha la sella MONOPOSTO, e il bagaglio fissato sul resto del posteriore.
Questa gira sempre da sola – penso - o almeno, ha già deciso “tout court” che non vuole passeggeri tra i piedi… l'ammirazione cresce...
Insomma, continuiamo a scambiare 2-4-6-8-10 chiacchiere: la ragazza mi affascina, sento uno spirito molto “vicino” al mio, e voglio approfondire… sono incredulo…
Sentite che Personaggio: fino a poco tempo fa era terrorizzata dalle moto, parole sue.
Poi ha deciso che è stupido avere “terrore” di una cosa sconosciuta, e ad AGOSTO SCORSO si è messa a spulciare annunci di usato, e si è comprata la moto.
Una Guzzi California 1000, mica una Kawasaki Er5 da signorine!!!
Poi ha imparato piano piano ad usarla, e se ne è innamorata.
Rifletto: quindi ha la patente “vecchio tipo” (come la mia), valida anche per la A, e non ha dovuto fare la trafila degli esami. Caspita. Si è arrangiata da sola? Domando.
Sì. Il padre ha la moto, ma era “intoccabile” (una Jap). Ha fatto tutto da sola.
La mia ammirazione continua a crescere...
E mi accorgo anche che non la considero piu’ una Donna, ma una Persona; una Persona rara, e un Motociclista coi “controcazzi”.
Anche perché, sentite quest’altra, era partita “senza mèta” venerdì pomeriggio da casa, e si era ritrovata, un chilometro dopo l’altro, a TARANTO, e ora stava tornando…
Continuo a guardare la moto e Lei, e parlando e guardando, scopro altri aspetti interessanti; della moto, e di Lei.
Capisco anche, da uno scambio di battute su una lieve trasudazione di olio dalla sua moto (...naturale, è una Guzzi...), che anche è preparata in meccanica.
E alcuni particolari della moto rivelano che è una persona “pratica”: poche “pugnette”, e via andare. Sta diventando un Mito…
Ha 37 anni (ne dimostra molti di meno), un sorriso dolce, e 2 occhi che quando ti guardano ti entrano dentro.
Parliamo di altre cose, voglio conoscere di piu’ questo strano Personaggio di un Fascino insolito: ripeto che ho messo da parte il “record” Donna, nella mia mente.
Scopro di Lei altre cose che mi colpiscono, e le racconto di me. Tra l’altro, noto che ha un Kit Bitubo alla forcella (i Tappi superiori con i registri della regolazione sono inconfondibili…), e ovviamente, butto lì un “… io sono un Tecnico della Bitubo…).
“Davveroooo???” Sorriso scintillante e sguardo ammirato… Evvaiii, qualche punto l’ho preso anch’io…

Buttiamoci, allora.
Le chiedo se posso avere il piacere di offrirle qualcosa al bar, e accetta con piacere.
(ovvio, scimunito: che volevi che ti rispondesse: non guarda, il caffè prenditelo da solo, io me ne vado??? L’hai tenuta mezz'ora sotto il sole a rispondere alle tue insulse domande…)
Si alza dalla moto (era seduta sul fianco, lato stampella laterale), e mi ritrovo i suoi occhi all’altezza dei miei. Altro momento di sbandamento: è raro per me guardare gli occhi di una donna senza doverli abbassare, sono alto 187 cm…
Ci avviamo verso l’entrata del bar, e, ricordandomi improvvisamente che è una donna, la lascio passare avanti per entrare: una figura bellissima riempie il mio campo visivo, sensuale da svenire (… o da saltarle addosso lì, seduta stante…)
Gli atavici meccanismi riaffiorano, e gli occhi scivolano giù, sul fondoschiena: resto folgorato, e un brivido non mi scende lungo la schiena, ma sale fino alla punta di Willy (l’inquilino del 1° piano).
Un Culo da favola! Fasciato nei pantaloni di pelle nera (quelli con i lacci incrociati lungo la gamba, roba da ululare alla Luna…), e se un culo è sexy dentro un pantalone di pelle…
Naturalmente, imbambolato e “un pelino distratto”, ho inciampato nel gradino del marciapiede davanti alla porta… Per fortuna non se n’è accorta, sai che figura da piedi…
Finito il caffè, azzardo di chiederle il suo numero di telefono (mai fatto prima d’ora), con la pietosa scusa che “… se capita, magari qualche giro insieme possiamo farlo…”
“Molto volentieri”, e me lo detta, chiedendomi di chiamarla per salvare nella sua Rubrica il mio.
Non volevo crederci… ah, la Moto ! ! !
Andiamo a fare benzina, poi lei va verso il secchio dell’acqua e comincia a pulirsi la visiera.
Io, basito e rincitrullito, mi ero dimenticato di farlo… ma che cosa ci fanno le Donne???
E soprattutto: ma questa da dove salta fuori???
Ripartiamo insieme, e dividiamo la strada fino a poco sopra Ancona, dove lei mette la freccia per uscire dall’autostrada. (Nota: viaggiava a 150 all’ora…)
Si ferma lungo la corsia di emergenza, scende dalla moto e viene verso di me.
Stampella laterale fuori in un nanosecondo, inserisco le “quattro frecce”, e scendo anch’io.
Senza nemmeno toglierci il casco (da Motociclisti “veri”), ci scambiamo un abbraccio: io stringo, e lei anche.
“Grazie di avermi accompagnata. E’ stato un piacere. E fatti sentire, ci conto”
Un sorriso negli occhi azzurro mare, ed è ripartita.
Ancora oggi, al pensiero, faccio fatica a credere che esista davvero, e non me la sono sognata…
Però numero e un nome è in Rubrica...
... stasera Le manderò gli auguri di Pasqua…
Buona pasqua anche a tutti Voi