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Quelli che amano guardare il Panorama In questo forum si parla di MOTOTURISMO è dedicato a chi ama viaggiare e macinare km su km per visitare il mondo |
15-09-2012, 09:16
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#51
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Mukkista doc
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Arrivo a Kazbegi, ultimo centro abitato in terra georgiana, prima del confine, e dove ho previsto di passare la notte. Mi metto alla ricerca di un alloggio; l’albergo in piazza è pieno di turisti inglesi (anche qui!) arrivati per scalare le montagne circostanti (il monte Kazbek è alto ben 5000 mt., tra le cime più alte della catena montuosa del Caucaso).
Non faccio a tempo ad uscire dall’albergo che vengo avvicinato da un simpatico omaccione che per un prezzo accettabilissimo, mi offre alloggio, cena, colazione e visita al Monastero di Tsminda Sameba.
Mi scorta quindi a casa sua, da poco adibita a guesthouse dove trovo altri turisti, una coppia di lituani accompagnati da tre georgiani, esperti scalatori del monte Kazbek.
Il tempo di cambiarmi e ci avventuriamo lungo la ripida e disastrata strada che porta al Monastero di Tsminda Sameba; sarebbe stato per me e per la mia RT, impossibile raggiungere la vetta.
Il tragitto per raggiungere il Monastero è tutt’altro che breve – ben oltre mezz’ora con la povera Lada che sobbalza ad ogni buca. Molti i turisti che si avventurano a piedi; avendo a disposizione più tempo, questo è forse una buona alternativa per raggiungere il Monastero.
Dopo la visita torniamo indietro, Josep (questo è il nome dell’autista e padrone di casa) mi conferma che il confine è aperto, almeno a quanto gli sia dato da sapere. La settimana precedente ha ospitato quattro motociclisti rumeni che non ha visto ritornare indietro; da qui la deduzione che il confine non sia chiuso.
Mi faccio lasciare nella piazza della città e vedo sfrecciare i due motociclisti, le cui moto avevo visto parcheggiate a Tbilisi il giorno prima; non riesco a farmi notare e quindi a fermarli, ma riesco a vedere le targhe (sono due polacchi), sono diretti verso il confine e, in cuor mio, spero di non rivederli tornare indietro!
Rientro alla guesthouse, poco prima di cena, e mi dedico ad un rapido controllo della moto, la parte anteriore è tappezzata di insetti vari ...
La sera ci ritroviamo tutti attorno al tavolo; gli escursionisti fremono per partire, la scalata del monte Kazbeg non è semplicissima – necessita di almeno tre giorni, due dei quali di ambientamento di alta quota.
I ragazzi georgiani che scortano i due lituani, sono i titolari di una agenzia di viaggio di Tbilisi che organizza viaggi ed escursioni per i turisti.
Il discorso cade inevitabilmente sui fatti della recente guerra (agosto 2008); mi raccontano di come sia stato estremamente difficile per loro organizzare il rimpatrio dei turisti presenti in Georgia, allo scoppio del conflitto.
Finalmente mi viene spiegato perché in Georgia, ma soprattutto in Armenia, i Monasteri sono distanti dalle città e dai villaggi; la spiegazione è semplice ed allo stesso tempo banale – il fedele deve poter “faticare” per raggiungere il Monastero (ecco spiegato perché molti ritengano più corretto raggiungerli a piedi).
Di norma, il Monastero non deve essere visibile dall’abitato, giusto per esaltare quel alone di mistero e di sacralità.
Mi portano l’esempio della Chiesa di Tsminda Sameba, negli anni 80 i russi costruirono una funivia che dall’abitato di Kazbegi, giungeva ai piedi della Chiesa; inutile dire che la funivia è stata poi rimossa dai georgiani.
Alla domanda se si sentono più asiatici che europei la risposta è diplomatica nonché ovvia – la comunanza all’Asia è forse un fatto meramente geografico, la lunga dominazione russa, la religione, il futuro (il possibile ingresso nella NATO, le relazioni sempre più strette con l’Unione Europea) li portano a guardare sempre di più verso ovest, piuttosto che a est.
Il tramonto regala una splendida vista sull’imponente monte Kazbek ...
Ultima nota su Kazbegi e l’area circostante; è una zona in forte espansione turistica – e non vi è alcuna difficoltà a trovare un alloggio economico.
Gli abitanti si sanno organizzare al meglio; questo è quello che ho trovato nella rete …. che dire, pratici!
La tappa di oggi:
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15-09-2012, 15:02
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#52
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Mukkista doc
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Sto leggendo con molto interesse questo bellissimo report.
Complimenti per il viaggio e per le foto: dalle foto si vede che il tempo fortunatamente, è stato sempre bello.
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I'll see you on the dark side of the moon.
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16-09-2012, 09:12
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#53
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Mukkista
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grandissimo NAGA!!!!!!
ho proprio l'impressione che tu sia passato dove io mi sono fermato  
per il prossimo viaggio consulterò direttamente te per avere info reali
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go la moto che no la s'empisa mia par meno de 300 km... e alora seito nar come 'n semo
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16-09-2012, 10:53
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#54
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Mukkista doc
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@ Tommasino: grazie, ma credimi un caldo infernale!!!
@samarcanda: grazie, a disposizione per ogni richiesta!
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16-09-2012, 10:55
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#55
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Mukkista doc
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Giovedì 14 Giugno 2012
Kazbegi (GEO) – Elista (RUS)
297 km.
Il molosso georgiano del padrone di casa che ha fatto la guardia alla mia moto. Anche lui, e le sue pulci, si sono guadagnati una dose di coccole extra!
Dopo aver fatto colazione con gli amici georgiani/lituani, alle 7 sono già per strada. Ben presto arrivo al confine georgiano; struttura moderna ed efficiente (siamo nei pressi del passo di Darial).
Vengo accolto con un largo sorriso, controlli rapidi, di routine, e vengo lasciato passare.
Dopo qualche chilometro, percorso nella terra di nessuno, arrivo al confine russo di Verkhniy Lars, trovo un cancello sbarrato dove non c’è nessuno a presidiarlo – mi avvicino e mi si gela il sangue!
Poco più in la intravedo infatti, i due motociclisti polacchi visti il pomeriggio precedente, fermi ai lati delle loro rispettive moto. Che ci fanno ancora qui? Ma allora non li hanno fatti passare?
Nel frattempo il cancello, evidentemente comandato a distanza si apre, entro con la moto, dopo un centinaio di metri mi fermo al primo gabbiotto (qui sorridono di meno) ed inizia il controllo dei documenti (buon segno…), il visto viene controllato e ricontrollato mille volte. Tutte le pagine del passaporto vengono contate, quasi ad accertarsi che non ne manchi qualcuna.
I polacchi, nel frattempo, sono spariti dalla mia vista – è evidente che hanno quindi passato la notte nei paraggi.
Il controllo doganale è effettuato da una giovane poliziotta che, una volta vista la mia nazionalità, continua a ripetere che l’Italia è bellissima – i controlli sono velocissimi, lei stessa si incarica di compilare il modulo per la moto.
Esco dal posto di frontiera e finalmente realizzo che il confine è proprio aperto!
La meta è raggiunta ed ora si torna a casa – non subito, ma da ora in poi considero la strada che percorrerò, come quella del ritorno.
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16-09-2012, 10:56
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#56
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Mukkista doc
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Sono entrato in Russia, ma in realtà mi trovo nel mezzo dell’Ossezia del Nord (Repubblica autonoma della Russia); raggiungo facilmente la capitale Vladikavkaz e noto molte bandiere delle Repubblica, in luogo di quella russa.
Molte macchine hanno anche una targa diversa, riportante la sigla RSO (Respublika Severnaia Osetiya-Alaniya); è evidente che qui l’autonomia da Mosca è più sentita.
Proseguo lungo la M29, direzione di Beslan, e lo stomaco mi si contrae; sono infatti alla ricerca della scuola pubblica che nel settembre 2004 venne tenuta in ostaggio da parte di un gruppo di guerriglieri ceceni.
Un totale di 1127 tra bambini, insegnati e genitori trascorse tre lunghi giorni all’interno della scuola; 334 persone persero la vita (di questi, 186 bambini), oltre a 11 poliziotti e 31 sequestratori.
Trovare la scuola non è facile. Chiedo ripetutamente in giro; o non riesco a farmi comprendere o l’avvenimento è tanto triste che la gente preferisce non pensarci. Alla fine, trovo una signora di mezza età, sorridente – fino a quando non gli chiedo della scuola; allora si incupisce, abbassa la testa e mi indica la direzione da prendere.
La gioia per aver trovato il confine aperto ha lasciato il posto ad una profonda tristezza – entrare nella scuola e vedere le foto dei bambini appese al muro non è facile.
Definirla una strage è forse riduttivo; una mente malata non avrebbe mai potuto ordire un simile gesto.
L’attacco è stato infatti voluto, pianificato, e non da un singolo, ma da un gruppo – la scelta della scuola non è stata casuale, è servita per ampliare il messaggio, un messaggio di orrore e di dolore.
Correttamente le autorità locali hanno deciso di onorare il luogo, inglobandola struttura in un mausoleo di vetro.
E prevedendo di costruire, nei paraggi, una chiesa.
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16-09-2012, 10:57
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#57
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Mukkista doc
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Il caldo è asfissiante, riprendo il mio percorso e faccio subito la conoscenza con la polizia russa.
Appostati dietro un albero, mi fermano e mi contestano di aver superato un’auto in un tratto di strada dove vige il divieto – a me non pare, ricordo di aver superato l’auto ma, appena visto il cartello, sono rientrato nella mia carreggiata. La fortuna è dalla mia parte, hanno infatti ripreso la scena con una telecamera – il tempo di riavvolgere il nastro e sono costretti a darmi ragione (naga 1 – polizia russa 0).
Passo vicino alla città di Nalchik, capitale della repubblica autonoma della Cabardino-Balcaria, lambisco la repubblica autonoma di Karacaj-Circassa e passo non distante dalla città di Stavropol, capitale della repubblica autonoma del Territorio di Stavropol. Non noto alcuna particolarità che distingua questi luoghi dalla Madre Russia; forse, la loro autonomia, è un fatto meramente amministrativo.
Di tanto in tanto incontro qualcuno che mi chiede da dove vengo e dove sono diretto; la prima diffidenza iniziale, si scioglie quasi subito con un sorriso.
La diffidenza russa è comunque proverbiale e credo abbiano grossi problemi correlati con la sicurezza.
Come al solito, in molte stazioni di servizio, l’erogazione del carburante avviene solo dopo aver pagato il dovuto all’omino di turno, asserragliato nella sua cassa (ΠACCA in russo, che a me fa tanto ridere…), protetto da sbarre di ferro e telecamera. La cosa mi da molta noia; calcolare quanti litri di benzina possano entrare nel serbatoio e quindi il prezzo da pagare non è sempre immediato, specie quando hai bisogno del resto.
Nel mio precedente viaggio in Russia, avevo memorizzato il gesto da compiere all'indirizzo dell’addetto nascosto nella ΠACCA, per poter fare prima il pieno e poi pagare – consiste nel passare ripetutamente la mano a pochi centimetri dalla testa (come a dire “pieno fino all’orlo”). Non sempre questo è tuttavia accettato e, in qualche occasione, sono stato costretto ad andare alla ricerca di un’altra stazione di servizio.
Anche i dispenser di bibite ghiacciate presenti nelle stazioni di servizio, e che si trovano all’esterno del gabbiotto, pare siano l’obiettivo prediletto dei ladri. Hanno infatti lo sportello chiuso e l’apertura avviene, con comando elettrico solo dall’interno, dopo aver pagato.
La strada è a tratti deserta, e costeggia lunghe distese di nulla …
Mano a mano che proseguo il viaggio, incontro persone dai tratti somatici orientali, sono infatti entrato nella Repubblica autonoma della Calmucchia, la cui capitale Elista la raggiungo nel pomeriggio.
I calmucchi sono un popolo di origine Mongola che vive nella Russia europea da molti anni, professano il buddismo, unico caso in tutta l’Europa.
Mi metto alla ricerca di un albergo, il primo che trovo è pressoché pieno, ma con un po’ di pazienza riuscirebbero a trovarmi una stanza; mi comunicano il prezzo: 125 euro!
Inizio a ridere a crepapelle, poi temendo di aver capito male (l’albergo non ne vale assolutamente) mi faccio ripetere il prezzo in Dollari, ma scopro di aver capito bene. Esco dalla hall ridendo come un matto.
Placco un tassista e per qualche rublo gli chiedo di accompagnarmi presso un altro albergo, che troviamo subito, per giunta vicino al centro città.
Strana città Elista, con tutte queste persone dai tratti somatici orientaleggianti. C’è anche qualche “russo originale”, non vedo tuttavia coppie miste e (guarda caso!) la polizia è … inequivocabilmente russa (forse Mosca li manda qui da altre regioni del Paese).
La città è piena di templi e templetti buddisti
Ma la statua di Lenin non manca mai …
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16-09-2012, 10:59
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#58
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Mukkista doc
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Venerdì 15 Giugno 2012
Elista (RUS) – Volvograd (RUS)
297 km.
Tappa semplicissima quella di oggi; poco meno di 300 km. direzione nord, in modo di arrivare nel pomeriggio a Volvograd (ma io preferisco chiamarla Stalingrado) ed avere il tempo di visitarla con calma.
La strada è pressoché diritta, ottimo asfalto, profilo altimetrico quasi nullo – ma quello che colpisce sono le enorme distese … proprio adatte a farci una battaglia!
Arrivo a Stalingrado nel primo pomeriggio, trovo subito l’albergo, doccia, mi cambio e mi fiondo al Museo della battaglia di Stalingrado – veramente ben fatto, peccato che buona parte delle didascalie non siano tradotte in inglese.
La particolarità del museo è il modo con cui è stato strutturato, il visitatore – seguendo le indicazioni – ha modo di poter ripercorrere le varie fasi delle battaglie che si protrassero dal 17 luglio 1942 al 2 febbraio 1943.
Il museo ha anche una specie di panoramio che illustra, a 360°, il campo di battaglia.
Fuori dal museo, il fiume Volga, e che le truppe tedesche hanno invano tentato di superare.
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16-09-2012, 11:02
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#59
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Mukkista doc
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Sabato 16 Giugno 2012
Volvograd (RUS) – Berdianski (UA)
757 km.
Originariamente, il piano prevedeva di fermarmi ancora una notte in Russia, a nord di Rostov-na-Donu e mettermi alla ricerca dei luoghi dove a combattuto la Divisione Pasubio nel corso della II^ Guerra Mondiale.
Nei mesi precedenti la mia partenza, avevo contattato qualche associazione combattentistica che, di tanto, in tanto si reca in quei luoghi per onorare la memoria dei nostri caduti; purtroppo la ricerca e la visita dei luoghi, quali quelli di Bogucar, Monastyrchina, Dubrava, Arbusov, è possibile con viaggi organizzati e con la guida del posto, autorizzata dalle autorità di Mosca.
La temperatura è finalmente gradevole, ed è un piacere viaggiare. Ad una stazione di servizio incontro tre motociclisti tedeschi, di ritorno dalla Siberia e diretti a casa.
Due di loro sono alla guida di altrettante monocilindriche BMW, che hanno acquistato – per l’occasione – prima di partire. Quella a sinistra, ha grossi problemi di raffreddamento perché si è imbattuta in un tratto di strada in rifacimento, ricoperto di catrame liquido, che ha ricoperto il radiatore.
Percorriamo un tratto di strada tutti assieme e, immancabilmente, veniamo fermati dalla polizia (quattro motociclisti europei fanno gola); a me viene contestato il superamento del limite di velocità – purtroppo per loro la prova fotografica che mi fanno vedere non è tuttavia quella giusta, ritrae infatti uno dei tedeschi.
Rapida consultazione e la multa non viene elevata neanche al crucco (naga 2 – polizia russa 0!).
L’occasione mi permette però di visitare l’interno del posto di polizia (GAI), la control room, così viene infatti chiamata dal poliziotto che me la illustra. E’ piena di monitor collegati ad altrettante telecamere – ne hanno alcune dedicate alle moto; riprendono infatti il passaggio delle stesse dal posteriore, così da poter inquadrare la targa. Queste telecamere sono inoltre dotate di radar che misura la velocità; la pistola laser, infatti, non è sempre funzionale quando si tratta di colpire una moto, a causa della sua ridotta sagoma, rispetto ad una auto.
Il panorama non offre granché, e proseguo la marcia direzione ovest su di un ottimo asfalto, direzione l’Ucraina.
Alla frontiera i controlli sono rapidi, specie nella parte ucraina, dove un gentile poliziotto mi prende in consegna per accelerare il disbrigo delle pratiche burocratiche (comunque ridotte all’osso).
E’ sempre piacevole entrare in Ucraina provenienti dalla Russia; gli ucraini paiono più civili e moderni, sorridono di più, i cartelli stradali non sono solo in cirillico, vi è facilità ovunque di cambiare moneta in valuta locale e fare rifornimento di carburante non è una questione di stato.
Ora che il GPS riconosce la cartografia digitalizzata, si sbizzarrisce e mi manda dove vuole lui.
Ovviamente non lo bado, se non seguire quello che dice la cartina e la bussola.
Punto verso il Mare d’Azov, che poi è la parte superiore del Mar Nero e mi fermo a Berdianski, famosa – dicono – per i suoi stabilimenti termali.
E’ pieno di russi che si abbrustoliscono al sole, l’aspetto della città è comunque sottotono, sporca, disordinata e mi da l’idea di una città dove si possono trascorrere vacanze dal sapore “fantozziano”
Molte le bancarelle che vendono pesce essiccato e non …
... ed assisto ad un bel tramonto ...
Anche questa notte il Lenin veglierà su di me ...
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16-09-2012, 11:03
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#60
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Mukkista doc
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Domenica 17 Giugno 2012
Berdianski (UA) – Yalta (UA)
455 km.
Partenza all’alba, punto prima ad ovest e poi, all’altezza di Melitopol, verso sud, direzione la Crimea.
E’ domenica, c’è molto traffico, forse vacanzieri – tra cui tanti russi, riconoscibili dalla loro guida prepotente. Le stazioni di servizio sono funzionali e simili a quelle occidentali, se non migliori; in una di queste ho trovato addirittura cappuccino e brioches alla crema!
I prezzi sono inoltre irrisori, se paragonati all’occidente. Come già detto, la gente è inoltre educata, sorridente, gentile e molti parlano inglese, o almeno si sforzano.
Arrivo a Yalta nel primo pomeriggio e rivedo il Mar Nero (e pensare che la settimana precedente ero giusto dall’altra parte!)
Città turistica, estremamente pulita e ben curata, piena di bancarelle
bei palazzi
ed accessori
Queste ragazze pubblicizzavano, credo, uno spettacolo teatrale e sono rimaste sotto il sole cocente sino alla sera.
Lenin non mi abbandona mai …
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16-09-2012, 11:04
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#61
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Mukkista doc
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Lunedì 18 Giugno 2012
Yalta (UA) – Odessa (UA)
640 km.
Tappa di oggi veloce, per uscire dalla Crimea e dirigermi ad Odessa. Asfalto ottimo, splendida vista sul Mar Nero e sul promontorio alla mia destra.
Incontro molti più motociclisti, tutti russi ma tutti antipatici:angry:
Se li incroci per strada no salutano, alle stazioni di rifornimento si girano dall’altra parte per non correre il rischio di incrociare lo sguardo.
Mi fermo presso un albergo – ottima scelta …
… se non fosse per l’ambiente kitsch ...
Più che un albergo, pare un villaggio vacanze buono per tutte le tasche, sono infatti disponibili mini alloggi ...
... oltreché anguste celle vista mare …
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16-09-2012, 11:05
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#62
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Mukkista doc
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Martedì 19 Giugno 2012
Odessa (UA) – periferia di Bucarest (ROM)
579 km.
Appena sveglio decido di cambiare itinerario; secondo quanto pianificato, oggi avrei dovuto continuare a costeggiare il Mar Nero e raggiungere Costanza, in Romania.
Voglio invece percorrere la strada Transfargarasan, nei Carpazi rumeni, ma – non potendola raggiungere oggi – cercherò di avvicinarmi più possibile.
Esco rapidamente da Odessa, puntando verso ovest lungo la E87. Dopo aver superato il fiume Dnister, si percorre un tratto di strada in territorio Moldavo, ma sotto controllo dell’Ucraina.
All’ingresso del tratto (non più di 10 km.) viene consegnato un foglietto con indicata data e ora di ingresso; lo stesso viene poi restituito in uscita. Se il tempo trascorso in terra moldava, rientra in un certo lasso di tempo, non procedono a ulteriori controlli, altrimenti non saprei a quali noie si potrebbe incorrere.
La strada percorsa è in mezzo al nulla.
Mi sto annoiando e, quindi, per entrare in Romania, scelgo comunque la strada più complicata, decido di passare per la Moldavia e la sua sciocca dogana.
Le procedure sono infatti lunghe, sebbene dichiari subito di voler entrare in Romania e, quindi, sostare in Moldavia il meno possibile.
Devo inoltre pagare una ridicola tassa di ingresso (18 Leu = 1 euro!!!!!), non accettano euro, tantomeno la carta di credito e questo comporta cambiare i soldi ma non c’è comunque uno sportello bancario. Trovo per fortuna un ragazzo che ha lavorato in Italia e che mi cambia 5 euro. Oltre mezz’ora persa!
Il tratto da percorrere in terra moldava è fortunatamente breve (meno di 50 km.) ma in compenso le buche trovate sono tante e variegate.
Al confine, in uscita, riescono anche qui a far perdere tempo alla gente – un bulgaro si spazientisce e, per punizione, viene rimandato in fondo alla fila. A me che sto zitto e buono, viene per fortuna riservato un trattamento di favore; posso scavalcare la fila delle auto in sosta e le procedure per uscire dal Paese si chiudono in 10 minuti.
Entrato in Romania, mi dirigo a sud verso Galati e poi Slobozia dove intercetto l’autostrada, e finalmente riassaporo la velocità di 130 km/h.
Proseguo verso est, direzione Bucarest, che ho già visitato in passato e quindi decido di cortocircuitare sfruttando la circonvallazione sud. La circonvallazione è in pieno rifacimento, l’attuale strada a doppio senso di circolazione, forse diventerà una superstrada – di fatto, ora mi si presenta con una fila interminabile di TIR (lunga oltre 4 chilometri) che io, diligentemente, supero.
I camionisti mi agevolano nell’operazione, allargandosi alla loro destra, mentre invece gli automobilisti vengono stretti e costretti a frenate da brivido. L’unico rischio, è costituito dagli innumerevoli venditori ambulanti che sostano in mezzo alla strada, per vendere qualcosa ai camionisti fermi in fila.
Si è fatto tardi e sono distrutto dal caldo e dalla tensione accumulata dalla guida, mi fermo al primo motel che trovo per strada, poco dopo Bucarest.
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16-09-2012, 11:09
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#63
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Mukkista doc
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Mercoledì 20 Giugno 2012
periferia di Bucarest (ROM) – Kiskunfélegyháza (HUN)
738 km.
La mattina, all’atto di pagare la stanza, l’albergatore riesce a farmi girare le balle; il conto mi pare infatti stranamente salato (dovrebbe essere pari ad un pernotto più una cena).
Controllo per bene e mi ritrovo addebitate due cene, chiedo quindi di vedere la firma sul conto, una delle due non è palesemente la mia, ma lui che ha fatto la notte – non sapendo a chi addebitarla e dovendo comunque far quadrare i conti – pensa bene di farla pagare a me. Capisce che mi sto arrabbiando e poi corregge il conto.
Tappa noiosa quella di ieri, mi potrò rifare oggi percorrendo la Transfargarasan, e transitare dunque per i Carpazi meridionali.
Non sarebbe corretto dire che la Transfargarasan è famosa, solo perché teatro di una puntata di Top Gear, di fatto la trasmissione inglese le ha dato maggiore visibilità, almeno a noi “occidentali” che da queste parti non ci passiamo spesso.
Niente da paragonare tuttavia, con le strade alpine austriache; scordatevi gli asfalti da biliardo del Großglockner, i posti ristoro della Nockalmstrasse e i prati fioriti della Silvretta Hochalpenstrasse, la Transfargarasan è proprio una strada rumena, paragonabile alla sua famosa zuppa acida (ciorbă) – "gnorante" al punto giusto e, per questo, non meno affascinate e gradevolissima da percorrere.
Sono salito da sud, quindi lato diga per intenderci – la parte con l’asfalto più rovinato; credo che percorrendola da nord a sud sia però più pagante. Qui siamo sulla diga ...
Il “pulciuoso” di turno difende strenuamente il tozzo di pane guadagnato dopo una notte passata di guardia!
La giornata è fresca e splendente ...
Qui si sale ancora dal lato sud
La neve si scioglie e i rigagnoli sono e vere e proprie cascate di acqua
Raggiunta quasi la cima, trovo ad aspettarmi – maestoso – questo splendido cavallo bianco …
L’asfalto non è perfetto, ma è privo di grosse buche e di pietre. Ad un certo punto sento una botta sull’anteriore; mi arrabbio con me stesso per non aver visto la pietra che evidentemente era in mezzo la strada. Poi mi viene un atroce dubbio, guardo nello specchietto e … ma quella non era una pietra!!!!!!!!!!!!
Era la telecamera montata sul davanti che staccatasi è andata a finire sotto la ruota anteriore. Riesco a recuperare la SD che, per fortuna, è integra.
L’inverno deve essere stato duro …
Una volta arrivato in cima, mi delizio con un salsicciotto annegato da patate fritte …
Qui la vista sulla strada che scende a valle
Scendendo trovo un asfalto migliore, come pure la segnaletica orizzontale. Ho incontrato parecchi motociclisti, polacchi e cechi ma nessun italiano.
Riprendo il viaggio, direzione Ungheria; il caldo e sempre presente ed asfissiante come pure i numerosissimi TIR. Questi hanno il divieto di sorpasso e formano lunghissime colonne, difficili e pericolose da sorpassare, specie per me che, dirigendomi ad ovest, ho il sole in faccia.
Mi fermo spessissimo per rinfrescarmi e bere litri di bevande al the. Anche i cani sono distrutti dal caldo...
Supero il confine con l’Ungheria, una formalità e mi metto alla ricerca di un albergo, affidandomi ai consigli del GPS.
Ne trovo uno in mezzo alla campagna, sono le 7 di sera e ci sono ancora 32°, chiedo espressamente una camera con aria condizionata – la ragazza alla reception mi dice che non ci sono problemi ma devo raggiungere le stanze al terzo piano.
L’ascensore non esiste, ma mi sobbarco felicemente la scarpinata di portare i bagagli al terzo piano, confidando in una stanza fresca ed una sana doccia. In camera ci saranno 50°, e manca il telecomando dell’aria condizionata che ovviamente non mi è stato consegnato  , torno giù (e già mi girano le balle), mi faccio dare il telecomando, torno su (sempre a piedi e sempre con la tuta addosso) e, ovviamente, scopro che l’aria condizionata non funziona 
Torno allora nuovamente giù (e la rotazione delle balle aumenta), mi assegnano una nuova camera, prendo la chiave, torno su, sposto i bagagli, entro nella nuova stanza (questa volta con il telecomando in mano) ma, anche qui, l’aria condizionata non funziona  
Aritorno giù, spinto dalla propulsione delle mie balle che girano vorticosamente; niente da fare le stanze con aria condizionata sono finite! Game over. Decido di cambiare albergo ma i borsoni e il casco sono rimasti al terzo piano. Ari-aritorno su, prendo i bagagli, e ricarico la moto con la ragazza che si sorprende del fatto che abbia deciso di andarmene; mi sorprendo più io del fatto che abbia deciso di non mangiarmela viva!
Sfinito mi rimetto in moto, interrogo nuovamente il GPS alla ricerca di un nuovo albergo; il prossimo che trovo è pieno, quello successivo non ha l’aria condizionata (e ora la voglio a tutti i costi!), poi, come d’incanto, ne trovo uno nuovo di pacca, economicissimo, pulitissimo, gestito da un ungherese emigrato per anni in Germania e che parla pure inglese. Una favola!
Unica pecca, il nome impronunciabile del paese dove si trova: Kiskunfélegyháza!
La tappa di oggi:
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Ora R 100 GS ….
Lentamente muore chi non viaggia...
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16-09-2012, 11:10
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#64
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Mukkista doc
Registrato dal: 28 Jul 2004
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Giovedì 21 Giugno 2012
Kiskunfélegyháza (HUN) – Casa (ITA)
779 km.
Tappa conclusiva del viaggio, un rapida tirata verso casa.
Passo lungo la circonvallazione di Budapest, veloce e tutto sommato poco trafficata. Ricordo che nel 2010, provenendo dall’Ucraina – quindi da est – si era costretti a transitare lungo la periferia della capitale, dove il traffico era molto più intenso.
Superato il lago di Balaton, in un baleno mi trovo in Slovenia; ultimo “brivido” del viaggio la polizia slovena che controlla il possesso della vignetta autostradale e che io ho diligentemente acquistato.
Nel primo pomeriggio sono a casa, stanco (10.000 km. in meno di tre settimane) ma felice di aver avuto la fortuna di compiere un altro dei miei viaggi.
La tappa di oggi:
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16-09-2012, 11:13
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#65
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Mukkista doc
Registrato dal: 28 Jul 2004
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Qualche considerazione finale, ripercorrendo velocemente i maggiori Paesi visitati:
Turchia: partendo dal nord Italia, in due giorni si è ad Istanbul. La Turchia è enorme, più la conosco e più la trovo interessante. Con il passare degli anni, le pratiche burocratiche per entrare si snelliscono sempre di più. Peccato l’enorme costo della benzina, che incide di molto sulla spesa totale del viaggio.
Georgia: Paese dai mille volti. Gente dal carattere forte. Tbilisi gradevolissima da visitare, forse meno da abitare.
Armenia: wow! la sua visita vale il viaggio. Yerevan, capitale cosmopolita. Gente squisita.
Nagorno: nulla di speciale. Un giorno di visita basta ed avanza. Stepanakert una mezza delusione.
Russia: è evidente che la conosco troppo poco, ma non riesco ancora a farmela piacere. Nei miei giudizi, do molto peso ai rapporti interpersonali e, qui, non sono facili da allacciare, specie quando sei un turista (o mototurista) ed hai poco tempo a disposizione.
Ucraina: nel prossimo viaggio vi dedicherò più tempo. Mi piace sempre di più.
Il report è terminato. Come promesso, qui si può scaricare l’intero report, foto comprese, mentre qui possono essere scaricate le tracce GPS percorse.
Rientrato dal lavoro, un collega mi ha chiesto perchè mai mi diverta ad andare in moto da solo così lontano da casa. Questa è stata la mia risposta ..
Strana gente i mototuristi; esseri umani che hanno scelto di viaggiare sotto il cielo e sfiorare il pianeta con pochi millimetri di battistrada. Tutto qui.
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Ultima modifica di naga; 16-09-2012 a 11:44
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16-09-2012, 12:48
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#66
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Mukkista
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
Messaggi: 949
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Grazie !
Mi hai fatto venire voglia di riprendere in mano il road-book stilato nel 2008 e non messo in pratica per la piccola "guerra" della Georgia con la Russia e problemi privati vari negli anni seguenti......
Sono sicuro che mia moglie piuttosto che andare in Iran il prossimo anno preferisce farsi anche lei Turchia-Georgia-Armenia !
Complimenti per il passaggio dalle "Porte Iberiche", estremo lembo dell' Impero Romano !
Per non parlare della Colchide: la terra del "Vello D'Oro" e del viaggio di Giasone e degli Argonauti.
Una domanda : il Monastero di Tsminda Sameba si può raggiungere con un R1200GS o bisogna per forza andare a piedi o con il "taxi" ?
Vale la pena a arrivarci in moto ?
Grazie ancora per il Report
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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16-09-2012, 16:03
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#67
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Mukkista doc
Registrato dal: 28 Jul 2004
ubicazione: Dove mi porta il lavoro
Messaggi: 1.594
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Grazie!
So per certo che Tsminda Sameba è stato raggiunto con una Stelvio, in due.
Al di là della mera soddisfazione, ritengo sia più giusto raggiungerla a piedi, piuttosto che in moto. Altrimenti, in taxi, è la soluzione a mio pare ottimale.
L'Iran non ha pari. Se non fosse per il Carnet ci andrei ogni anno!
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16-09-2012, 19:40
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#68
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Mukkista doc
Registrato dal: 17 Sep 2010
ubicazione: Abruzzo...forte e gentile.Giulianova
Messaggi: 3.061
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....complimenti, bel viaggio e bel report........ COMPLIMENTI
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R 1200 RT Lc
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17-09-2012, 10:08
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#69
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Piccante doc
Registrato dal: 21 Mar 2007
ubicazione: Calabria
Messaggi: 18.796
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Quote:
Strana gente i mototuristi; esseri umani che hanno scelto di viaggiare sotto il cielo e sfiorare il pianeta con pochi millimetri di battistrada. Tutto qui.
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mi hai fatto commuovere...........e con le tue righe anche viaggiare un pò con te.....GRAZIE della tua esperienza e dei tuo racconto
unica domanda:
quanto è stato il costo del viaggio ?
carburante - pernotti ecc ecc
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Sono dei tempi delle camere d'aria per legare qualcosa.Quelli Dell'Ubalda
Ultima modifica di Panda; 17-09-2012 a 10:22
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17-09-2012, 11:35
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#70
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Mukkista doc
Registrato dal: 25 Jul 2006
ubicazione: a cavallo del Tronto
Messaggi: 1.675
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grande naga......  
bel viaggio belle foto, complimenti davvero
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P200E mix ........ tutto il resto è noia
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17-09-2012, 17:45
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#71
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Mukkista in erba
Registrato dal: 07 Sep 2007
ubicazione: Chianti
Messaggi: 442
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Bellissimo!!!!!
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MTS 1100S Nera "Maia"
www.freevax.it
www.biomototurismo.it
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17-09-2012, 18:37
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#72
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Mukkista doc
Registrato dal: 28 Jul 2004
ubicazione: Dove mi porta il lavoro
Messaggi: 1.594
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@Moretto
@Bebba
@Frevax
@Panda
Grazie dei complimenti!
Per quanto attiene le spese, tenuto conto i 10.250 km. percorsi, ho speso un totale di 2000 euro, così ripartiti;
- benzina 610;
- autostrade varie 50;
- pernotto 760;
- vitto 250;
- varie (taxi, musei, mance) 170;
- visto Madre Russia 160;
- multe 0
Noterai che si tratta di 0,20 euro a chilometro. Questo è un valore medio che ritrovo spesso nei mie viaggi e che potrebbe servirti come termine di paragone. Tale limite si alza a 0,22 quando ci sono molti visti di ingresso (almeno 3) e il carnet per la moto.
Le spese relative al pernotto sono ovviamente comprimibili se opti per una sistemazione in tenda (che io non prediligo  .
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17-09-2012, 18:48
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#73
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Piccante doc
Registrato dal: 21 Mar 2007
ubicazione: Calabria
Messaggi: 18.796
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2000 EURO NON STAI UNA SETTIMANA IN SALENTO....ZK
il prossimo anno so già dove andare
per la tenda, essendo paesi con cambio favorevole, non conviene nemmeno portarsela  quindi risparmiare spazio e peso
ps. salvato il pdf....questo va studiato per bene st'inverno 
magari accorciando qualcosina e conservarla per viaggi futuri
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Sono dei tempi delle camere d'aria per legare qualcosa.Quelli Dell'Ubalda
Ultima modifica di Panda; 17-09-2012 a 18:51
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18-09-2012, 19:22
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#74
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Mukkista doc
Registrato dal: 28 Jul 2004
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Quote:
Originariamente inviata da Panda
2000 EURO NON STAI UNA SETTIMANA IN SALENTO....ZK 
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Si, ma a 5 stelle!!!
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18-09-2012, 21:48
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#75
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Mukkista
Registrato dal: 12 Nov 2002
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Ciao naga
Ma costava così poco la benzina ?
Io ho speso € 764 per 7556 kilometri, tu € 600 per 10.250 kilometri.....
Pensavo che in Italia la benzina costasse tanto, poi ho fatto il primo pieno in Turchia !
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Antonio Tempora
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