Quote:
Originariamente inviata da Bumotolo
Paoletto, ma se anche le altre sagre alla 46esima edizione usassero lo stesso carattere del dottore, lui che riccadute avrebbe? Un calo di vendite di salsicce e costine?
|
Lui non ci perde un bel niente.
E' questione di immagine.
Un esempio: io sono un personaggio famoso. Sportivo, attore, cantante, fate voi. Perché sono famoso? Perché vado forte in moto, palleggio come Diego, canto come Mina e recito come Al Pacino. Ok. Quindi, la gente, i giornali, le TV mi osannano. Fino a qui, ci siamo?
Bene.
Allora, io ho un immagine da difendere e chi mi vuole, chi usa la mia immagine che (più o meno) mi è costata sacrifici e rinunce, deve pagare. Che piaccia o no. Se io, personaggio, lascio che chiunque mi associ a feste, sagre, concorsi, spettacoli e chi più ne ha, più ne metta, la mia immagine cala di interesse e le TV, i giornali e la gente mi tratteranno come una persona qualunque, cosa che io, personaggio famoso, non sono. Volete dire che è il cane che si morde la coda? Ebbene, lo è!
Se è vero che la gente e i media aiutano a formare i personaggi famosi, è anche vero che ne devono poi pagare le conseguenze.
Giusto o non giusto, la legge dice questo.
Io, tifoso di Rossi, non ho mai acquistato, nè mai acquisterò i suoi gadget perché mi rendo conto che può benissimo fare a meno dei miei soldi, ma la stragrande maggioranza dei suoi tifosi hanno almeno uno degli innumerevoli aggeggini che mille botteghe vendono.
Per quanto riguarda le tasse, sono state scritte almeno centomila pagine sull'argomento e la fine è che Rossi aveva lasciato tutto in mano al suo manager il quale sistemava i soldi dove meglio credeva.
Quando la frittata è stata fatta, non gli è rimasto altro che ammettere tutto e licenziare il manager. Ora, infatti, è Brivio che si occupa dei suoi interessi.
Una persona non riuscirebbe a seguire tutto: corse, soldi, tasse, investimenti, produzione di gadget, ecc., ecc.
Dietro ai personaggi famosi c'è un'industria e alla fine, come è successo per Michael Jackson, Mike Tyson e tanti altri, chi amministra i tuoi soldi di solito è il primo che ti frega.
Per finire, il tartufo: premetto che non sono amante di un tubero che puzza di piedi appena usciti da un paio di stivali da cow-boy.
Volevo sollevare la questione del prezzo. Vi sembra giusto pagare qualche migliaia di euro per uno di quei pezzi di muffa?
Siccome il costo del raccolto è zero, chi espone cotanta ricchezza, che paghi i diritti di autore.
Paoletto62