Con la quarta prova, in programma nel fine settimana dal 26 al 28 Aprile sul tracciato spagnolo di Jerez de La Frontera, il mondiale MotoGP inizia la lunga fase europea, destinata a protrarsi fino ai primi di Settembre. Si giunge dunque finalmente a quella tappa considerata cruciale, vera cartina al tornasole per la corretta definizione del quadro tecnico delle forze in campo. I tre rounds iniziali di Qatar, Portogallo e Stati Uniti vengono infatti considerati atipici e potenzialmente fuorvianti nei riscontri ottenuti. In effetti, la sensazione è che ad una Ducati apparsa straripante a Losail, abbia fatto seguito una concorrenza decisamente più vicina a Portimao, una concorrenza che ha poi finito per prendere addirittura il sopravvento ad Austin. Che si tratti di un effettivo, decisivo passo avanti da parte di Aprilia e KTM, o piuttosto di qualche imprevista difficoltà iniziale per Ducati, la situazione pare essere equilibrata come non mai, a tutto beneficio di uno spettacolo che, proprio nel fine settimana di Austin, è stato davvero entusiasmante.
APRILIA - IL SOGNO AMERICANO DEI SUOEREROI DI NOALE-
Il rischio è quello di lasciarsi andare ad inevitabili entusiasmi, già vissuti più volte in passato, e dare per compiuta una svolta puntualmente poi smentita alla prima occasione. Quanto visto in Texas è però apparso qualcosa di diverso, di più completo e convincente, uno spettacolo raro fatto di autentica perfezione tecnica. Un mix sapientemente calibrato di potenza potoristica, equilibrio ciclistico ed efficienza aerodinamica, esaltato da una guida allo stato dell'arte. Due vittorie ottenute in maniera opposta, con una Sprint Race dominata fin dalla prima curva ed una gara lunga conquistata grazie ad una rimonta prodigiosa dopo una partenza a dir poco problematica. Da undicesimo a primo, Vinales ha corso una prova ad inseguimento, ma senza affanni, senza eccessi di foga, con la sicurezza di avere a disposizione i mezzi giusti per l'impresa. Da una parte, la RS-GP migliore di sempre, ma dall'altra Vinales stesso, che appare letteralmente trasformato. Del pilota rassegnato e malmostoso che viveva come prigioniero le mura del box Yamaha, tanto da arrivare a farsi cacciare, non è rimasto nulla. Il ragazzo è maturato, certo, ma è indubbio che l'ambiente familiare trovato a Noale sia stato carburante prezioso per la sua anima e la sua mente. Massimo Rivola e tutto l'entourage hanno saputo aspettare e dargli fiducia, anche quando la collaborazione, vista dall'esterno, pareva aver assunto i contorni della scommessa persa. Chi avrebbe mai detto di poter un giorno vedere Vinales accettare col sorriso una possibile vittoria sfumata all'ultimo giro a Portimao, o aizzare, scatenato, i fans americani dal parco chiuso di Austin? Ora, a 29 anni, è il momento della consacrazione, di cogliere i frutti di un talento che pareva andato irrimediabilmente sprecato. E chissà perchè il buon Maverick, ancora sente il bisogno di doversi paragonare ad un Supereroe. Da 'Top Gun' Pete Mitchell, ruolo inculcatogli da un padre vittima del mito cinematografico che ha stregato un'intera generazione, e Batman, sua ultima fissazione. Forse è ora di capire che il Supereroe, caro Maverick, sei proprio e solo tu, che sei stato capace finalmente di sconfiggere i tuoi mostri.
A fare da contralltare alle prestazioni di Vinales, ci sono però quelle degli altri piloti Aprilia, tra questi anche il 'Capitano' Aleix Espargaro. Un inizio di campionato non felicissimo per il portabandiera Aprilia, che tra errori e sfortuna non ha raccolto finora quanto ci si sarebbe aspettati. Va però considerato che Austin è, da sempre, la pista più difficile per lui, come del resto lo era stata, finora, anche per la RS-GP, dunque Jerez potrebbe rappresentare l'occasione del riscatto. Resta poi da definire il futuro, con Aleix chiamato a decidere se chiudere l'avventura al termine di questa stagione, o rinnovare il contratto, magari per un solo anno. Il pilota è ancora fisicamente al top, ma è inevitabile che questi pensieri possano avere il loro peso, a livello ci concentrazione e motivazione. Ancora purtroppo negativo il giudizio sui due piloti del team satellite Trackhouse Racing, Miguel Oliveira e Raul Fernandez. Oliveira , di fatto, pare non essersi mai davvero adattato all'Aprilia, e le sue prestazioni paiono andare in calando, a fronte degli innegabili progressi della moto. Fernandez illude con qualche buono sprazzo in prova, puntualmente poi disatteso in gare, e resta da capire se, a Noale, vorranno prendersi il rischio di un'ulteriore scommessa per il futuro.
KTM - SE QUALCOSA MANCAVA, CI HA PENSATO ACOSTA
Se a Losail si poteva parlare di 'effetto sorpresa', a Portimao di tracciato anomale, Austin ha fatto svanire gli ultimi dubbi sul fatto di trovarsi di fronte ad un fenomeno, un autentico tesoro nelle mani della casa austriaca. Una sorta di talentuoso, spensierato scavezzacollo che non solo guida in modo divino, ma è anche dotato di intelligenza viva e sensori efficacissimi, tali da fargli apprendere e capire tutto alla velocità della luce. L'inesperienza nel gestire il degrado della gomma è durata lo spazio di un gran premio, di timori reverenziali verso chicchessia nemmeno si parla, e riguardo alle difficoltà di sorpasso, semplicemte risponde 'Io non me ne sono accorto'. Che dire, un soggetto destinato a farci divertire, uno di quei 'fuori quota' che, per fortuna, ogni tanto nascono ancora.
Sicuramente Acosta sta diventando un tarlo non da poco per i due piloti ufficiali, dei quali stavolta si è salvato Miller, mentre è completamente naufragato Binder., alle prese anche con una leggera frattura ad un piede, riportata in allenamento Appare ormai evidente che Acosta sia destinato al team interno, e che Miller,se resterà, sarà dirottato nel Team Tech3 GasGas, dove è a forte rischio le permanenza di Augusto Fernandez. L'appuntamento di Jerez sarà l'occasione per rivedere in pista Dani Pedrosa e Pol Espargaro, entrambi in gara come Wild Cards. In particolare Pedrosa, che tanto positivamente impressionò lo scorso anno, sarà un riferimento importante per valutare i progressi della RC16 2024.
DUCATI - UNA SCONFITTA CHE PESA, QUALCOSA NON FUNZIONA
Proprio dai campioni del mondo in carica è arrivata la smentita più decisa rispetto alle premesse dei test precampionato e della gara inaugurale in . Una GP24 apparsa inizialmente nata perfetta, ha poi evidenziato problemi di diversa natura, e tali da condizionare pesantemente il rendimento in corsa. Qualche difficoltà in frenata ma soprattutto problemi di vibrazioni al posteriore, di cui soprattutto Martin parla ormai apertamente, ed a cui ancora non si è riusciti a porre rimedio . Inevitabilmente, queste difficoltà inattese stanno limitando soprattutto il pilota più tecnico e sensibile, ovvero Pecco Bagnaia, che dopo la convincente prestazione in Qatar non è più riuscito a ripetersi. Archiviata la delusione nella Sprint Race di Austin imputandola alla solita gomma fallata, la gara lunga non ha sortito il riscatto sperato, costringendo il campione del mondo in carica a correre nuovamente in difesa e limitare i danni. Difficile poi comprendere la scelta di far partire tutte e tre le GP24 delle prime due file con la gomma Soft posteriore, a meno che la soluzione rappresentasse il male minore, alla luce di un setting lontano da quello ottimale. Pare di trovarsi nella stessa situazione di inizio 2022, con la differenza di una concorrenza che oggi appare di ben altro spessore. Una concorrenza che ha ormai raggiunto e superato le prestazioni della GP23, a conferma del fatto che per Ducati si rendeva necessario uno step in avanti, e non un semplice affinamento. Certo vedere Marc Marquez arrivare davanti agli ufficiali nella Sprint Race, e comandare addirittura la gara lunga prima della caduta, deve essere stato un boccone amaro per Borgo Panigale, e le espressioni al box ne erano la chiara conferma. Un Marquez che, come era lecito aspettarsi, sta facendo la differenza, unico a portare a certi livelli la moto della passata stagione, quella con cui continuano a soffrire il fratello Alex, Bezzecchi e Di Giannantonio. Piloti in grado oggi di cogliere qualche buon piazzamento ma ormai praticamente spariti dalla lotta per le prime posizioni. Questa inattesa crisi di Ducati fa rumore perchè si è manifestata su due tracciati, Portimao ed Austin, sui quali lo scorso anno Bagnaia dominava, dunque anche per le rosse la tappa di Jerez rappresenta una verifica cruciale, e forse, a questo punto, anche temuta.
YAMAHA - QUARTARARO, UN ESILIO DORATO CHE SA DI RESA
Il primo scossone al mercato piloti è stato anche quello più inatteso, perchè da più parti si dava ormai per certa la separazione del binomio in questione. Pareva essere in fase avanzata una trattativa con Aprilia, poi smentita dalla stessa casa veneta, ed un Quartararo che non perdeva occasione per lamentarsi del materiale a sua disposizione sembrava essere ormai saturo della situazione. Che si sia trattato di un gioco al rialzo, a questo punto, ci sono pochi dubbi, ed il ragazzo ha strappato un rinnovo da 12 milioni di euro, cifra che, evidentemente, nessun altro era disposto ad offrire. Certo poi c'è il racconto dei 'piani di sviluppo' fatti vedere al pilota, delle promesse di impegno, tutte cose già sentire, identiche, due anni fa, La realtà è stata poi ben diversa. la realtà è fatta di una moto che, visivamente, non è troppo diversa da quella di Rossi del 2004, a testimonianza di un immobilismo tecnico difficile da comprendere e giustificare. Modifiche, affinamenti, esperimenti, ma tutto sa, irrimediabilmente, di vgià ecchio e superato, e sembra mancare la capacità, o la volontà, di aprirsi ad un progetto completamente nuovo. Un progetto che, a questo punto, difficilmente potrebbe vedere la luce in tempi brevi, visto che il regolamento tecnico attuale scadrà a fine 2026, e che davvero, ad Iwata, possano impegnare energie e risorse per qualcosa che, dopo un anno, sarebbe da gettare alle ortiche, è davvero poco credibile.
HONDA - SBAGLIATA LA DIREZIONE, TOCCA RIPARTIRE DA ZERO
Situazione ancora peggiore dalle parti di Tokyo, dove invece si è deciso di svoltare, dando il via ad un progetto profondamente rivisto, e che, durante i test precampionato, aveva indotto ad un cauto ottimismo. La 'nuova' RCV appariva meno estrema, meno critica da gestire, più sincera nelle reazioni, tanto da far dimenticare quelle cadute in serie che avevano minato la sicurezza dei piloti. Una volta entrati però nel clima di garaed alle prese con i rivali, la situazione è tornata a farsi chiara, e di fatto pare del tutto immutata. O si corre al risparmio, condannati malinconicamente a chiudere le classifiche di tutte le sessioni, o si prova ad azzardare, e si finisce per terra. I piloti, Mir in testa, sono sfiduciati, e parlano apertamente di direzione tecnica sbagliata, con il solo Luca Marini a volerci ancora credere, almeno a parole. Inutile dire che, anche in Honda, si guarda a Jerez come ad una possibile rivelazione, ma in questo caso i verdetti non potranno che essere conferme di quanto già visto finora
IL CIRCUITO DI JEREZ DE LA FRONTERA
L'impianto sorge nelle vicinanze di Cadice, nella bellissima regione dell'Andalusia, è stato ultimato nel 1985 e ha inizialmente ospitato cinque edizioni del Gran Premio di Spagna di ormula 1, dal 1986 al 1990. Considerato poi non più adatto alla massima categoria automobilistica è attualmente utilizzato per la prova spagnola dei campionati MotoGP e Superbike. Dallo scorso anno il circuito è intitolato alla memoria di Angel Nieto, il pluricampione spagnolo scomparso nel 2017.
La pista è lunga
4423 metri e larga 11, si percorre in senso orario e comprende
13 curve, 8 a destra e 5 a sinistra col rettilineo principale lungo poco più di 600 metri.
Dopo essere usciti in prima dalla Curva 13, intitolata a Jorge Lorenzo, i piloti scaricano tutte le marce mettendo sesta un istante prima di passare sotto la struttura che ospita la sala stampa. La sesta viene appena appoggiata per poi iniziare la frenata per la
Curva Expo, una destra lenta a raggio costante che si percorre in seconda marcia. Si tiene la seconda percorrendo il tratto in leggera salita che porta alla
Curva Michelin, una destra a tornare molto lenta e critica per la tenuta dell'anteriore, soprattutto a inizio gara col pieno di benzina e la gomma fredda. Si tiene ancora la seconda in uscita per portarsi verso la
Curva 3, una sinistra da fare in accelerazione con i piloti che in ingresso buttano dentro in successione terza e quarta marcia, rapporto che si mantiene anche per la
Curva 4. E' questa un'altra sinistra veloce cui segue un breve allungo fino alla
Curva Pons, un'ampia destra a raggio costante in cui si deve mantenere velocità da portare al successivo rettilineo dove si appoggia la sesta prima della violenta staccata per la
Dry Sac, una lenta destra di ritorno da affrontare in seconda. In uscita altro 'short shifting' per mettere terza e quarta in successione ed affrontare la
Curva 7. una sinistra veloce che porta alla
Curva 8, una sinistra a tornare . che comporta una delicata frenata in ingresso. In uscita dalla 8 brevissimo allungo fino alla violenta staccata della
Curva 9. Questa e la successiva
Curva 10 sono due destre lente, da percorrere col gas puntato per poi sfruttare l'accelerazione e portarsi alla
Curva Criville che insieme alla successiva
Curva Ferrari forma una coppia di svolte a destra molto veloci da affrontare in piena accelerazione. Il brevissimo allungo che segue porta alla
Curva Lorenzo, un rampino a sinistra in cui i piloti scalano fino alla prima per rilanciarsi nuovamente sul rettilineo del traguardo. Il tornantino finale rappresenta anche l'ultima occasione di sorpasso in caso di arrivo in volata.
ONBOARD LAP - SIMON CRAFAR (BMW M1000RR)
https://www.youtube.com/watch?v=a4txTZWhdaY
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ORARI TV
Il Gran Premio di Spagna sarà trasmesso da SKY e TV( con i seguenti orari:
Programmazione SKY Sport MotoGP
Venerdì 26 aprile
09:00-09:35 Moto3 Prove Libere 1
09:50-10:30 Moto2 Prove Libere 1
10:45-11:30 MotoGP Prove Libere 1
13:15-13:50 Moto3 Prove 1
14:05-14:45 Moto2 Prove 1
15:00-16:00 MotoGP Prove
Sabato 27 aprile
08:40-09:10 Moto3 Prove 2
09:25-09:55 Moto2 Prove 2
10:10-10:40 MotoGP Prove
10:50-11:05 MotoGP Q1
11:15-11:30 MotoGP Q2
12:50-13:05 Moto3 Q1
13:15-13:30 Moto3 Q2
13:45-14:00 Moto2 Q1
14:10-14:25 Moto2 Q2
15:00 MotoGP Sprint 11 giri
Domenica 28 aprile
09:40-09:50 MotoGP Warm-Up
11:00 Moto3 Gara
12:15 Moto2 Gara
14:00 MotoGP Gara
Programmazione TV8
Sabato 27 Aprile
Diretta qualifiche di tutte le classi e della Sprint Race MotoGP (vedi orari sopra
Domenica 28 Aprile
14.00 Moto3 Gara (differita
15,15 Moto2 Gara (differita)
17.00 MotoGP Gara (differita)
CALENDARIO MONDIALE MOTOGP 2024
10 marzo: GP Qatar, Losail
24 marzo: GP Portogallo, Portimao
14 aprile: GP Stati Uniti, Austin
28 aprile: Go Spagna, Jerez
12 maggio: GP Francia, Le Mans
26 maggio: GP Catalogna, Montmelò
2 giugno: GP Italia, Mugello
16 giugno: GP Kazakistan, Sokol
30 giugno: GP Olanda, Assen
7 luglio: GP Germania, Sachsenring
4 agosto: GP Gran Bretagna, Silverstone
18 agosto: GP Austria, Red Bull Ring
1 settembre: GP Aragon, Aragon
8 settembre: GP San Marino, Misano
22 settembre: GP India, Buddh
29 settembre: GP Indonesia, Mandalika
6 ottobre: GP Giappone, Motegi
20 ottobre: GP Australia, Phillip Island
27 ottobre: GP Thailandia, Buriram,
3 novembre: GP Malesia, Sepang
17 novembre: GP Com. Valenana, Ricardo Tormo