Prenderà il via il prossimo 6 gennaio l'edizione numero 41 della Dakar, la decima a disputarsi in territorio sudamericano. Quella che è considerata una sorta di ultima grande avventura è sopravvissuta a vicissitudini di ogni genere, a partire dallo spostamento della gara dall'Africa al Sudamerica. Un cambiamento che avrebbe potuto significare la fine del rally ed invece ha dato nuovo impulso, grazie a scenari diversi, non meno affascinanti ed impegnativi. La Dakar continua ad esercitare grande presa sui concorrenti tanto che quest'anno gli equipaggi iscritti sono ben 334, suddivisi in 167 tra moto e quad, 126 auto e 41 camion. L'organizzazione di un simile evento comporta un impegno colossale e difficoltà sempre maggiori tanto che l'edizione 2019 ha seriamente rischiato di non disputarsi.
PROBLEMI ORGANIZZATIVI ANCHE IN SUDAMERICA
Il continente sudamericano che dieci anni fa aveva accolto in modo entusiastico la competizione ha iniziato a fare i conti con la situazione economica interna e l'enorme inpegno che il rally comporta. . Dopo aver ventilato un nuovo spostamento in Africa,rivelatosi presto irrealizzabile, l'organizzatore ha di nuovo bussato alla porta del Sudamerica nei primi mesi del 2018 ma stavolta invece delle consuete braccia aperte si è trovato di fronte al deciso 'no' di Argentina, Cile, Ecuador e Bolivia, con il solo Perù disposto ad ospitare la gara. Da qui la decisione obbligata di confinare la competizione in un unico stato accorciando in modo significativo il percorso. L'accordo siglato a Maggio 2018 tra il governo peruviano e la Aso, società organizzatrice del rally, ha consentito a quest'ultima di dare il via alle iscrizioni ma a Giugno tutto pareva essere tornato in discussione a causa degli enormi costi da sostenere. Il solo passaggio dei concorrenti comporta infatti una spesa di circa 6 milioni di dollari cui vanno aggiunti i costi per le infrastrutture, la logistica, il personale e le forze dell'ordine da mettere in campo. Il tutto per un esborso totale quantificato in 25 milioni di dollari, difficile da giustificare in un momneto di grave difficoltà economica per il paese.
Dopo un'analisi approfondita tra costi e ricavi, il governo peruviano ha infine dato il via lbera e l'accordo di massima siglato con ASO è diventato un vero e proprio contratto solo alla fine di Gugno 2018.
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TUTTA LA GARA IN PERU', 5.500 KM E DIECI TAPPE
Il rischio di veder saltare la competizione ha obbligato a qualche rinuncia e imposto scelte drastiche. Il tracciato è infatti limitato alla sola parte meridionale del paese, a sud della capitale Lima che costituirà il punto di partenza e di arrivo al termine di un percorso ad anello Sarà un'edizione decisamente ridimensionata per lunghezza totale e giornate di gara, visto che si passerà dagli abituali 10.000 km in 14 giorni a poco più di 5.500 km suddivisi in dieci tappe. All'atto della presentazione Etienne Lavigne a nome di ASO ha comunque posto l'accento sulle grandi difficoltà tecniche di questa edizione che si svolgerà per il 70 per cento su dune e sabbia, che risulteranno estremamente ardue e faticose da superare. Grande difficoltà dovrebbe presentare anche la navigazione, con ampi tratti di percorso in zone aperte e senza alcun riferimento. In ogni caso si è dovuto fare buon viso a cattiva sorte e di certo verrà meno quella varietà di scenari e condizioni climatiche che l'attraversamento dei diversi stati comportava e che,costituiva uno degli elementi di maggior fascino delle Dakar sudamericane.
LA 'HALF MARATHON'
Tra le novità di quest'anno da segnalare la 'Half Marathon', introdotta per dare un senso alla gara dei concorrenti che, dopo aver affrontato l'impegno umano ed economico della partecipazione vedono la propria corsa compromessa da un ritiro nelle primissime fasi. Dal 2019 tutti i piloti che saranno stati costretti ad abbandonare nella prima metà del rally potranno ripartire dopo la giornata di riposo, ovviamente correndo con una classifica separata. Una sorta di premio di consolazine, ma forse anche il segnale che l'impegno da sostenere e le incognite da affrontare stanno diventando eccessivi per molti.
KTM SQUADRA DA BATTERE, IN GARA NICOLA DUTTO
La casa austriaca parte favorita ed è alla caccia di quella che sarebbe la sua diciottesima affermazione consecutiva, un record che con ogni probabilità è destinato a restare imbattutto. Confermati i tre ufficiali Matthias Walkner, Toby Price e Sam Sunderland oltre alla 'assistita di lusso' Laia Sanz. Invariata anche la formazione della Honda, a caccia di un'affermazione in una gara che pare stregata. La casa dell'ala dorata si affiderà a Joan Barreda Bort, Kevin Benavides e Paulo Goncalves. Da non sottovalutare anche la Yamaha che schiera i confermati Adrien Van Beveren e Xavier Soultrait.
Grande attenzione per la prova di Nicola Dutto, primo e finora unico motociclista paraplegico a partecipare ad una Dakar. Nicola, costretto in sedia a rotelle in seguito ad un incidente di gara subito nel 2010, grazie ai risultati ottenuti nel 2017 nel Merzouga Rally nel Rally del Marocco ha ottenuto il nulla osta per partecipare alla gara e coronare il suo sogno. Un grande in bocca al lupo per un'impresa che supera i confini dello sport.
LE TAPPE
6 gennaio: Podio di partenza a Lima
7 gennaio: tappa 1, Lima-Pisco (331 km, 84 di speciale)
8 gennaio: tappa 2, Pisco-San Juan de Marcona (554 km, 342 di speciale)
9 gennaio: tappa 3, San Juan de Marcona-Arequipa (799 km, 331 di speciale)
10 gennaio: tappa 4 (Marathon), Arequipa-Moquegua (511 km, 352 di speciale per le moto e i quad) e Arequipa-Tacna (664, 352 di speciale per vetture, camion e SxS).
11 gennaio: tappa 5 (Marathon), Moquegua-Arequipa (776 km, 345 di speciale per moto e quad) e Tacna-Arequipa (714 km, 452 di speciale per auto, camion e SxS).
12 gennaio: giorno di riposo ad Arequipa.
13 gennaio: tappa 6, Arequipa-San Juan de Marcona (839 km, 317 di speciale per moto e quad, 810 km, 291 di speciale per auto, camion e SxS)
14 gennaio: tappa 7, San Juan de Marcona-San Juan de Marcona (387 km, 323 di speciale).
15 gennaio: tappa 8, San Juan de Marcona-Pisco (576 km, 361 di speciale).
16 gennaio: tappa 9, Pisco-Pisco (410 km, 313 di speciale per moto, quad, vetture e SxS, 408 km, 311 di speciale per i camion).
17 gennaio: tappa 10, Pisco-Lima (358 km, 112 di speciale).