Giovedì scorso mi sono finalmente deciso, dopo molte titubanze, a montare il kit "super mot Hard" sull'HP2.
Sabato mattina alle 8 mi sono presentato ai cancelli di Adria nella speranza di riuscire a trovare un posto nonostante mi avessero detto che era tutto esaurito.
Ero il primo e forse, intenerite dall'aria decisamente infreddolita (cerano 10 gradi e sotto la tuta avevo solo la maglietta), le fanciulle mi hanno consegnato il tanto agognato braccialettino.
Sono rimasto una mezzoretta a scaldarmi al bar e finalmente alle 9 mi sono diretto verso il box per entrare in pista. Appena entrato nel paddok un signore mi ferma avvisandomi che i visitatori dovevano lasciare la moto fuori




. Mostro il braccialetto e un pò perplesso mi lascia passare.
Entro un pò titubante perchè non avevo la più pallida idea di come la moto si sarebbe comportata. Non so guidare i supermotHard e non avevo intenzione di imparare tra giappolesi che si infilavano da tutte le parti.
Scelgo quindi di guidare esattamente come guido una moto sportiva cercando magari di adattarmi sul momento ai suoi comportamenti.
Già al primo curvone mi accorgo che la moto non solo scende in piega con estrema facilità ma, una volta sdraiata, riesce a percorrere la curva in modo molto preciso e stabile.
Piccola parentesi, percorrendo il primo giro, mi accorgo che la pista è stata riasfaltata di fresco e anche la famigerata placca dopo la "S" è sparita. Insomma, la tenuta era impeccabile.
Faccio un paio di giri piegando e tirando sempre di più. Le pedane, che immaginavo alte, grattano che è una meraviglia. Ho difficoltà a piegare lo stivale che rimane piatto ancorato sui denti. Nulla di grave se non per il fatto che ho consumato la suola anzichè le slides.
Montando le gomme tassellate non avevo mai apprezzato le doti velocistiche. Ora è una goduria estrema. Uscendo dalle curve il rumore cupo ti avvolge e l'ago del contachilometri sale molto velocemente verso i 200.
I freni, di cui temevo l'efficacia, sono eccellenti. La moto affonda ma non troppo, il cardano segue senza bloccare nulla, la pompa non ha mai dato segni di "spugnosità" e il freno motore ti aiuta a entrare in curva con estrema precisione.
Io sono molto alto e questo alla lunga mi ha sempre limitato in pista perchè dopo poco ero tutto indolenzito. Con l'HP2 si viaggia da gran signori. La moto è estremamente agile al punto di permettere traiettorie molto secche. Puntavo direttamente al cordolo. Poco prima davo un bel colpo ai freni e contemporaneamente alzavo il busto per accentuare l'effetto frenante. Via l'indice dal freno, giù moto e corpo e via con l’acceleratore per tiare su tutto e dirigersi verso la curva successiva.
Tutto questo ovviamente avveniva in una corsa solitaria in mezzo ad una moltitudine di zanzaroni impazziti. Alle 9.30 la pista era già super affollata. A differenza di altre volte ho notato la presenza quasi esclusiva di moto "da pista". Nessuna naked o moto che lasciasse intendere un uso prettamente stradale. In questo contesto andavo per conto mio con traiettorie che a volte, per qualche istante, mi facevano andare anche più veloce degli altri.
Molti i caduti al punto che se fosse stata una gara di endurance non mi sarei piazzato così male.
La moto si è rilevata al di sopra di ogni aspettativa. Stabile, precisa, agile e assolutamente infaticabile.
Unico neo quello che la limita anche nell'uso stradale: in una mattinata ho fatto 3 volte il pieno!