Un inizio di stagione al rallentatore, quello del mondiale per le derivate di serie, con appena quattro prove disputate finora, diluite nell''arco di ben cinque mesi. Ora si accelera il passo, grazie allo storico appuntamento inglese di Donington Park cui farà seguito quello di Most, nel fine settimana immediatamente successivo. Resteranno a quel punto in programma sei prove, con la tappa conclusiva in programma sul circuito spagnola di Jerez a fine Ottobre. I quattro appuntamenti vissu finora, su tracciati e con condizioni piuttosto diverse, hanno comunque già fornito riscontri precisi, con alcune conferme ma soprattutto la grand sorpresa rappresentata dal livello raggiunto da Toprak Razgatioglu e dalla BMW. Giusto però inquadrare quanto emerso in un'analisi più generaale, fermo restando che, con otto appuntamenti ancora da vivere, è presto per verdetti definitivi.
BMW - TITOLO ALLA PORTATA, MA ARMONIA INTERNA GIA' A RISCHIO
Inutile ribadire come il nuovo binomio abbia iniziato col botto, e mantenuto, anzi via via innalzato la soglia del proprio rendimento. Se prima dell'inizio del campionato, e dopo quanto emerso dai primi test, si dave per certo qualche successo di tappa, risultava difficile immaginare di ritrovarsi un Razgatioglu e la sua M1000RR nelle vesti di autentici dominatori. il 'Veni, vidi vici' di Misano, peraltro preannunciato quasi con tracotanza alla viglia, è stato un autentico schiaffone nei confronti di Ducati e di Bautista, con quest'ultimo a parlare di una moto tedesca ormai evidentemente superiore. E' evidente però che quanto visto finora non sia altro che la fotocopia di quanto accaduto in un recente passato proprio a Ducati e Bautista, con un solo pilota in grado di esprimersi a tale livello, ed i compagni di marca tristemente impegnati ad arrancare, accusando distacchi da clessidra. Complici le difficoltà di due grandissimi protagonisti della categoria come lo stesso Bautista e Jonathan Rea, Razgatioglu ha la concreta possibilità di giocarsi il titolo già quest'anno, sempre che lui, ma soprattutto il suo mentore Kenan Sofuiglu, non facciano di tutto per rompere l'incantesimo. Con stucchevole puntualità, infatti, all'indomani dell'impresa di Misano è tornato prepotentemente d'attulità il tormentone su Toprak in MotoGP, addirittura già nel 2025, in barba all'impegno biennale sottoscritto con BMW. Insomma, lo stesso copione recitato prima in Kawasaki e poi in Yamaha, ma stavolta in netto anticipo sui tempi. Di fatto, dopo soli sei mesi si inizia a intavolare quello che pare essere più che altro un gioco al rialzo, che ha indispettito non poco i vertici di Monaco. La casa tedesca ha impegnato molti soldi e risorse in quella che è la 'Mission Superbike', e ha seccamente ribadito che l'impegno va rispettato. E' poi di pochi giorni fa la notizia del misterioso infortunio in allenamento riportato dal pilota turco, con la rinuncia a presenziare alla manifestazione dei 'BMW Days' a Garmish, una partecipazione cui a Monaco tenevano moltissimo. Che si tratti di vero infortunio, o di una possibile ripicca, non è dato sapere, ma certo è che l'armonia interna non può che risentirne, con il rischio di mandare a monte un'occasione storica. A complicare ulteriormente lo scenario, l'annuncio del team satellite Bonovo, con iritiro dal mondiale Superbke al termine della stagione in corso. Gerloff e Redding saranno quindi senza una sella per il 2025, e resta da capire se BMW intenderà affidare le due moto ad un'altra struttura, con il Team Puccetti come possibile opzione.
DUCATI - BULEGA UNA CERTEZZA, BAUTISTA AD UN BIVIO
Lo scorso round di Misano ha rappresentato senza dubbio un bpccone amaro per la casa di Borgo Panigale, con tre sonore sconfitte incassate nel giardino di casa. A ben figurare è stato ancora una volta Nicolò Bulega, per il quale ormai parlare di 'sorpresa' sarebbe riduttivo. L'ex ragazzo prodigio ha trovato il modo di rigenerarsi e ricostruire la propria carriera, è velocissimo, non commette errori e sta crescendo gara dopo gara. Presto dire se sia lui, il rivale in pecore di Razgatioglu, perchè il fine settimana difficile di Misano non va inquadrato, almeno per il momento, come un vero campanello d'allarme per Bautista. Di sicuro una stagione partita tra non poche difficoltà per il bicampione del mondo, tra qualche acciacco fisico ed il difficile adattamento alla zavorra imposta dal regolamento. Donington potrebbe fornire riscontri più precisi, pur se, sulla carta, pare essere un tracciato più congeniale a Razgatioglu ed alla sua BMW. Per Bautista resta poi il bivio rappresentato dalla scelta per il prossimo futuro, da annunciare ormai in tempi brevi per dar modo a Ducati di organizzarsi, in caso lo spagnolo decidesse di fermarsi alla fine di quest'anno.
Misano ha rappresentato l'occasione per il rientro in gara di Danilo Petrucci, dopo il grave incidente in allenamento con la moto da cross, ed il ternano si è reso protagonista di un'impresa a dir poco eroica, incantando per coraggio ed abnegazione. Prova sotto le attese invece per Andrea Iannone, che sembra incontrare difficoltà crescenti nel corso delle gare, forse anche per via dei progressi altri. Situazione ancora critica infine per Michael Ruben Rinaldi, decisamente deludente fino a questo momento.
KAWASAKI - TERZA FORZA IN CAMPO, CON MERITO
La seconda sorpresa della stagione è senza dubbio rappresentata dalla casa di Akashi, fino a questo punto classificabile come terza forza in campo. L'ottimo avvio di Alex Lowes a Phillip Island era stato inquadrato come un exploit isolato, frutto in massima parte del grande feeling del pilota inglese con il tracciato. Il livello però si è mantenuto convincente anche nelle successive tappe del campionato, a conferma dell'ottimo sfruttamento di quanto messo a disposizione dal regime delle concessioni. Qualche progresso inizia a vedersi anche da parte di Axel Bassani, alle prese con un processo di adattamento alla moto che si protrae forse più a lungo del previsto. Resta da capire cosa succederà il prossimo anno, con la casa giapponese che si ritirerà dal mondiale riducendo l'impegno a semplice fornitrice dei motori per la rientrante Bimota. Come era scontato che fosse, entrambi i piloti sono stati confermati e saranno dunque protagonisti della nuova avventura.
YAMAHA - STAGIONE FINORA SOTTO LE ASPETTATIVE
La casa di Iwata rappresenta la grande delusione di questo inizio di campionto, e pare soprattutto preda di un preoccupante sbandamento tecnico. Jonathan Rea è un 'caso', di fatto il binomio è composto da due entità che paiono avere ben poco in comune. Il nordirlandese ammette di avere completamente perso la direzione, invocando la necessitò di rivedere da capo tutte le scelte fatte finora. una stagione dunque ormai compromessa, e chissà se, in assenza di una svolta al momento improbabile, Rea non possa decidere di fermarsi alla fine di quest'anno. Dall'altra parte del box, un Andrea Locatelli sempre veloce e volonteroso ma che ha visto via via allontanarsi le posizioni del podio, confermando a sua volta il gap tecnico dalla migliore concorrenza. Note non troppo positive anche dal team satellite GRT, con Gardner protagonista solo di qualche isolato sprazzo ed un Aegerter letteralmente scomparso dai radar.
HONDA - QUALCHE TIMIDO SEGNALE, MA SERVONO CONFERME
Sempre poco da annotare a proposito della casa di Tokyo, anche se,questa volta, qualche piccolo cenno di miglioramento pare essere emerso, soprattutto dai recenti test di Cremona. Si tratta però di riscontri ottenuti su un tracciato nuovo per tutti, dove anche la concorrenza partiva da zero, quindi niente di particolarmente significativo, ma intanto... ci si accontenta.
IL CIRCUITO DI DONINGTON PARK
La pista misura 4023 metri, si percorre in senso orario e comprende 12 curve, 7 a destra e 5 a sinistra con un rettilineo di arrivo di soli 550 metri. Quello di Donington Park è un tracciato della vecchia scuola, in perfetto stile inglese. Una pista 'da pelo', insomma, dove la guida e la ciclistica fanno la differenza. Molto importante anche l'efficacia dell'assetto in frenata vista la presenza di staccate piuttosto impegnative. Sulla carta un circuito congeniale alla Kawasaki anche se le numerose ripartenze da bassa velocità potrebbero esaltare le capacità di trazione ed accelerazione della Ducati. Ma occhio al terzo incomodo, quella Yamaha che qui si è spesso ben comportata e soprattutto è reduce dal gran fine settimana di Misano.
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ORARI TV
Le gare di Donington saranno trasmesse in diretta da SKY e TV8 con i seguenti irari;
Programmazione SKY Sport MotoGP
Venerdi 12 Luglio
ore 11.30-12.15, Superbike, Prove libere 1, diretta
ore 16.00-16.45, Superbike, Prove libere 2, diretta
Sabato 13 Luglio
ore 10.45-11.15, Superbike, Prove libere 3
ore 12.10-12.25, Superbike, Superpole, diretta
ore 15.00, Superbike, Gara 1, diretta
Domenica 14 Luglio:
ore 10.00-10.15, Superbike, Warm up
ore 14.00, Superbike, Superpole Race, diretta
ore 17.00, Superbike, Gara 2, diretta
Programmazione TV8
Sabato 13 Luglio:
ore 15.00, Superbike, Gara 1, diretta
Domenica 14 Luglio
ore 14.00, Superbike, Superpole Race, differita
ore 15.00, Superbike, Gara 2, direttta
CALENDARIO SUPERBIKE 2024
23-25 febbraio: round Australia (Phillip Island)
22-24 marzo: round Catalunya (Barcellona)
19-21 aprile: round Olanda (Assen)
14-16 giugno: round Emilia-Romagna (Misano, circuito "Marco Simoncelli")
12-14 luglio: round Regno Unito (Donington Park)
19-21 lugio: round Repubblica Ceca (Most)
9-11 agosto: round Portogallo (Algarve)
6-8 settembre: round Francia (Magny-Cours)
20-22 settembre: round Italia (circuito di Cremona)
27-29 settembre: round Aragón (MotorLand)
11-13 ottobre round Portogallo (Estoril)
18-20 ottobre: round Spagna (Jerez)
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Bmw S1000RR 2009, Bmw S1000RR 2013, Ducati Panigale V4S
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