Ciao a tutti,
approfittando di due bei ponti festivi, Benjo76 mi ha coinvolto assieme ad altri 3 amici per un tour nella vicina Albania. A dire il vero il cuore ci avrebbe portato da tutt’altra parte, all’inizio si era pensato all’ancora più vicina Tunisia ma gli eventi recenti che hanno portato instabilità e pericolo nel nord Africa ci hanno fatto desistere.
Ma andiamo con ordine, prima di cominciare questo report ci tengo a presentarvi i miei compari di viaggio:
Benjo76, R1200GS Adv, DiaboGs anche detto Andrea, guida tecnica, pratica e spirituale del gruppo. Dai primi incontri fatti, capiamo subito che niente sarà lasciato al caso nonostante lui continui a dire che sarà un viaggio pieno di incognite ed avventure. Lui sa sempre dove ci troviamo, dove stiamo andando, chi troveremo a destinazione e chi ci potrà aiutare telefonicamente in caso di bisogno. Specialista nel selfie con la moto in movimento, quando meno te l’aspetti, sfodererà il suo Iphone e ti sparerà una panoramica delle moto dietro di lui e lui in primo piano, naturalmente. Tornerà stressatissimo perché a turno, ognuno di noi ogni 5/10 km gli chiederà “E qui dove siamo? Ed ora dove stiamo andando? Navigatore!!!
Oibaf (io), Ktm 990 Adv, supporto tecnologico del gruppo. Seguito da un Ipad per condividere e leggere i file in tempo reale, fotocamera 16 mp, fotocamera su smartphone con app panorama sempre aperta e Gopro per foto e video. L’unico ad aver avuto la capacità di ciucciarsi 8,5€ di traffico telefonico con 70/80 secondi di telefonate (l’operatore Vodafone non aveva ancora attivato la promozione) e successivamente aver finito 2 Gb di connessione internet in soli 4 giorni.
Giovanni, anche lui iscritto su Qde ma ha perso la psw (dice), R1200Gs std ma Adventurizzata che come vedremo più avanti sarà per lui e lei una manna dal cielo. Sarà uno stress per tutto il viaggio, ogni colazione, pranzo e cena ci conterà le calorie, i grassi, i carboidrati, le proteine e il colesterolo, inoltre criticherà ogni cosa che ingurgiteremo senza ritegno. Quando riuscirà a ricavare 10 minuti di tempo tirerà fuori uno strano accrocchio e si metterà a fare esercizi fisici per tenersi in forma. Diseducativo!!!
Peppe, anche lui ex giessista passato al lato oscuro delle endurone con la sua Ktm 990 Adv. È il Nonnino del gruppo ma solo all’anagrafe, uomo dai 101 hobby, manetta pesante in off se decide di andare da solo tre curve ed è già scomparso, gli piace viaggiar leggero, la sua motina è alleggerita di tutto, anche del bagaglio. Esperienza!!!
Infine il più giovane, Luigi “u cagnuleddu” (il ragazzino), VStrom 650, borse laterali così larghe che lo faranno diventare quanto un’Ape Car, mente, lingua e cervellino sempre in movimento, ci farà sudare freddi in un paio di situazioni che andremo a vedere più avanti. Incontrollabile!!!
Come dicevamo prima, il 25 Aprile siamo pronti per partire per l’Albania, appuntamento alle 9 del mattino, troveremo sul luogo dell’appuntamento altri amici bikers che non hanno potuto prendere parte alla spedizione ma che ci seguiranno dalla Trinacria. Dopo i saluti di rito ci dirigiamo verso l’Italia e passato il ponte di Messina, ops scusate, traversato lo stretto con i soliti traghetti,
ci immettiamo su una Sa-Rc oramai quasi completa dopo appena 15 anni di cantiere. Quì comincio a provare la mia Gopro in modalità fotocamera e immortalo questo ponte che ho visto in costruzione per oltre un decennio
Giunti a Cosenza ci viene un languorino meglio fermarsi e provare un localino recensito decentemente su Trip Advisor e che si trova nella zona storica. La cuoca è simpaticissima e ci fa mangiare bene ed abbondante, alla fine si fa diverse foto con le nostre motine e ci regalerà una bottiglia di vino che noi giustizieremo sulla nave per Durazzo.
Nel pomeriggio siamo già a Bari, arriviamo al porto e vediamo circa 20 moto tra Gs ed Rt anche loro dirette in Albania per un giro organizzato da non so quale Motorrad. Qui mi prendo la mia prima soddisfazione, si avvicinano due Albanesi e mi chiedono il permesso di farsi una foto con la mia moto, io naturalmente accordo, fatto lo scatto senza calcolare le altre attorno se ne vanno soddisfatti. Ancora devo mettere piede in Albania e già mi stanno simpatici. A dire il vero i nostri preparativi sono stati costellati da sapientoni di turno che nonostante non siano mai andati in Albania giudicano un popolo secondo quando gli ha detto suo cugino e/o secondo le notizie di cronaca locale. L’Albania in quest’ultimo quarto di secolo sta cercando di ripartire con i mezzi che ha, dopo la fine del comunismo, nonostante sia diventato uno stato democratico ho notato che tanti luoghi sembrano rimasti indietro di 50 anni. Io, come faccio in ogni luogo che mi accoglie, cerco di immergermi nelle loro abitudini e nelle loro usanze, le sensazioni che percepirò in questo viaggio spero di trasmettervele con il mio scritto ed i miei racconti.
Salito sulla nave comincio a vedere le differenze con delle precedenti traversate, sulla Pa-Ge, per esempio, o sulla tratta Me-Sa, trovi quelle famiglie che prendono il posto ponte per scelta e non perché non se lo possono permettere, i cosidetti viaggiatori low cost. Su questa nave invece, intere famiglie albanesi di tutte le età, diverse anche con anziani al seguito che bivaccano sui divanetti, hanno il fagottino da casa e non li vedrai mai al bar neanche per un caffè. Tutto questo comincia a farmi riflettere, stiamo andando a casa di un popolo che secondo il potere d’acquisto della loro moneta troverebbe caro prendere un caffè anche se costasse un quarto di quanto invece costa realmente.
La traversata durante la notte è di quelle tranquille, di solito la mattina faccio fatica a svegliarmi ma alzarmi prima della sveglia mi fa capire che la voglia di girare in moto è tanta.
Questo è il giro che il nostro buon Andrea ha programmato, circa 1500 km per giraci l'Albania, con escursione giornaliera in Macedonia, senza stress e senza tappe a lunga percorrenza
Scesi a Durazzo e completate le pratiche alla dogana ci dirigiamo verso un negozio Vodafone per farci ognuno di noi la nostra Sim albanese che ci permetta di cazzeggiare su fb e whatsapp vari in totale libertà. Io appena metto la mia, con l’euforia di chiamare a casa con un numero indigeno e condividere posizioni e foto con l’app del momento finisco il mio credito perché ancora mancava l’attivazione della promozione

Nelle due ore di attesa comincio a prendere i primi contatti con la popolazione locale, è domenica e noto che a bordo strada, qua e là ci sono persone chi con una pala in mano, chi con secchio e trapano percussore, chi con attrezzi vari. Rimarranno sempre li fermi, credo aspettassero qualcuno che li ingaggiasse per qualche lavoretto di emergenza ma comunque e una cosa che mi lascia sorpreso ed ho messo piede sul suolo albanese da solo mezz’ora.
Quì uno scatto del "lavoratore" mezzo coperto
quì si vede meglio
Nell’attesa conosciamo un simpaticissimo kebabbaro locale che con poco più di un euro ci fa fare la prima colazione salata del viaggio.
Lasciata Durazzo, ci rechiamo verso nord direzione Kruje, per strada Banjo spara il primo di tanti selfie autostradali durante il viaggio
Kruje è un borgo molto carino dove all’apice di questa collina c’è il museo nazionale dove è rappresentata un po’ di storia dei conquistatori turchi-ottomani ai danni di Scanderberg che aveva resistito per 5 lunghi mesi.
Regoliamo l'obolo delle nostre motine con un elegante parcheggiatore locale
a Kruje conosciamo Jimmy, un simpatico centauro albanese che ha lavorato in Italia diversi anni. Ha una Ducati Monster modificata nei semi manubri, ed in altre cose classiche da smanettoni italiani (carter, leve, etc.). Con lui capiamo alcune cose degli albanesi... ci dice che l'albanese medio non ha tanta voglia di lavorare, cerca di ottenere il massimo con il minimo sforzo, ecco perchè arrivano in Italia molti e ritornano poco dopo. Altra cosa tipica dell'Albania, nessuno (compreso Jimmy) indossa il casco protettivo, lui nonostante abbia avuto un incidente in Grecia, diversi punti di sutura in testa (visibili) e diciotto giorni di coma ancora persevera :o
e questa è la gomma ancora da rodare del nostro amico
e questo è il nostro amico Jimmy
Giriamo il museo, davvero interessante e mantenuto veramente bene
Finito il giro al museo, facciamo un pranzo veloce dove Jimmy ci dice delle cose di cui vi accennavo prima, noi abbiamo l'obbiettivo di arrivare al lago di Komani ma un promontorio panoramico e la descrizione di un panorama mozzafiato ci fanno cambiare idea, così seguiamo Jimmy e la sua rumorosa Ducati su per la montagna di Kruje.
ed ecco cosa si vede dalla montagna di Kruje, niente male vero?
Foto artistica, non per lo sfondo of course