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Originariamente inviata da Panda
considerando che loro puntano al NON TORNARE in italia, penso sia stata una mossa corretta
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e.....vorrebbero fermarsi in Australia......capisco! allora bisogna tifare per loro e sperare che raggiungano l'obbiettivo!
L’immigrazione in Australia è divisa in tre settori principali, a cui si aggiunge il programma umanitario, tramite il quale viene regolato il flusso dei profughi, richiedenti asilo, e quanti altri rientrano nella categoria aiuti umanitari, di cui però non ci occuperemo in questo articolo.
La definizione di "migrante" è a sua volta regolata in una tassonomia precisa, articolata in tre tipologie principali: skilled migration stream– per migranti con competenze specialistiche; family reunion– in cui gli aspiranti immigranti possono essere sponsorizzati da un parente che è cittadino australiano e residente permanente; e special eligibility migrants– riservata a ex-cittadini australiani che vogliono riacquistare la cittadinanza e a certi cittadini neozelandesi. L’attuale governo privilegia il filone della skilled migration, pensata, si legge in una delle brochure informative pubblicate dal Department of Immigration and Multiculturalism and Indigenous Affairs (DIMIA), per attrarre persone "con eccezionali competenze che contribuiranno all’economia australiana". (1)
Il ministro attuale per l’immigrazione ha spiegato proprio in questi giorni come il programma "skilled migration" è guidato dall’industria:
"Quello che dobbiamo fare con il programma di immigrazione, è di rispondere a bisogni, e questo significa importare persone con le competenze di cui l’industria ha bisogno e importarle là dove esiste l’industria". (2)I punti vengono dati in base a specifiche quali: competenze, età, conoscenza della lingua inglese, esperienza nel campo di lavoro indicato, richiesta in Australia della professione specificata e dell’offerta di lavoro, qualifiche di studio o professionali ottenute in Australia, richiesta di emigrazione in aree rurali o metropolitane a scarso tasso di crescita, competenze del coniuge, bonus per coloro che hanno investimenti di un minimo di 100.000 dollari (circa 60.000 euro) in Australia, o conoscenza di una lingua parlata nel paese, o esperienza di lavoro in Australia e per coloro che vengono sponsorizzati da un cittadino o residente australiano, il rapporto con questo cittadino. Il test, è disponibile sul sito del DIMIA (
http://www.immi.gov.au/allforms/booklets/1119.pdf) e funziona come un gioco dell’oca. Per ogni specifica vengono attribuiti dei punti: per esempio nel caso della casella "competenze" i punti saranno 60 se la professione indicata richiede particolari conoscenze, una laurea e esperienza di lavoro, 50 punti se chi fa domanda è in possesso dell’equivalente di una laurea australiana anche se non direttamente connessa alla professione indicata, eccetera.
Il sistema si complica con l’introduzione delle "occupations on demand", cioè di quelle professioni per cui esiste una richiesta maggiore, quali per esempio medici, infermieri, ma anche cuochi, saldatori, meccanici, parrucchieri, carrozzieri, tappezzieri. Se la professione indicata è tra quelle richieste si guadagnano 20 punti con un’offerta di lavoro precisa, 15 senza. Inoltre se si ha un’esperienza nel determinato campo di lavoro di 3 o 4 anni vengono attribuiti altri 10 punti, solo 5 se l’applicante ha lavorato in un altro campo. In maniera analoga i punti decrescono a seconda dell’età, con un massimo di 30 per il gruppo dai 18 ai 29 anni, al minimo di 15 per il gruppo dai 40 ai 44. Non si può emigrare (nel filone della skilled migration) in Australia dopo i 45 anni. La conoscenza dell’inglese può portare altri 20 punti, per coloro che parlano a livello madrelingua (stabilito da un altro test, quello di competenza linguistica, l’International English Language Testing System).
La lista dei punti per qualifica potrebbe continuare, ma è importante notare che ai punti accumulati con questo sistema si aggiungono lo stato di salute e certificati di buona condotta che dimostrino che chi fa domanda per emigrare in Australia è incensurato. Ogni migrante deve sottoporsi e superare una lunga serie di esami medici per determinare lo stato di salute. Alcune malattie, quali la TBC, l’epatite e l’HIV/AIDS squalificano in partenza, mentre altre malattie o particolari condizioni che possono richiedere cure e quindi gravare sui bilanci dello stato, sono soggette a scrutinio, e qualora il medico ritenga che i costi associati alla malattia possano essere troppo alti, la richiesta di emigrazione viene rifiutata.
Si può quindi dire che il sistema a punti è una delle più importanti "funzioni di filtro del controllo dei confini" (5) nel regime dell’immigrazione australiana, e che il suo funzionamento dipende dall’applicazione di categorie biopolitiche alla vita delle popolazioni immigranti, sia prima che dopo il loro arrivo in Australia. Queste categorie comprendono la medicalizzazione e il controllo meticoloso dello stato di salute, le lingue parlate, la scelta della sede di immigrazione nelle metropoli o nelle aree definite periferiche o rurali, la conoscenza della lingua di uno dei gruppi etnici di maggioranza e così via.
In parole povere......come da Noi in Italia