Da 3 mesi preparavamo questo viaggio, il sogno di entrambi doveva diventare realtà. Incominciamo a leggere report di altri motoviaggiatori, a sfogliare cartine per trovare siti che più ci potessero interessare. La macchina organizzatrice pian piano inizia a muoversi e via via riusciamo ad avere un quadro del viaggio sempre più chiaro. Parlo del viaggio con il mio amico/collega Salvatore, proprietario di una BMW RT 1200, entusiasta del posto che volevamo visitare in moto, ne parla immediatamente con la moglie la quale, contentissima, accetta questa lunga trasferta. Già dal giorno dopo, complice anche del fatto che lavoriamo insieme, ci affianchiamo e realizziamo insieme percorsi e tappe da poter effettuare in soli 15 giorni. Decidiamo di provare l’esperienza del camping ed iniziamo ad acquistare tutto il necessario. Consapevoli del fatto che lassù la temperatura è più fredda del nostro paese, acquistiamo tende e sacchi a pelo idonei per le basse temperature. Le prime due tappe prevedevano un tour de force da Roma ad Aosta e da Aosta a Parigi, rispettivamente 723 km e 667 km. Convinciamo le mogli, e credetemi non è stato facile, di raggiungerci con l’aereo a Parigi Orly in modo che noi, alleggeriti dalla mancanza delle zavorrine, riuscissimo a risparmiare sulla benzina, hotel ad Aosta, pranzo e cena e potessimo fare tutta una tirata , in due tappe, fino a Parigi. Questo per guadagnare qualche giorno e poterlo sfruttare sia nel Regno Unito che in Scozia. Arriva l’agognato giorno, il 3 luglio 2014. Sapevo già che la notte prima della partenza sarebbe passata insonne. Non vedevo l’ora di partire, ripassavo a mente tutto il percorso, pensavo ai luoghi che avremmo dovuto visitare, luoghi che da bambino mi chiedevo spesse volte se un giorno avessi mai potuto vederli. Suona la sveglia ma io ero già in piedi… doccia, indosso l’abbigliamento da viaggio, saluto mia moglie Cristina con la consapevolezza di vederci il giorno dopo a Parigi e scendo giù in garage dove il mio GS mi attende impaziente di macinare tantissimi kilometri.
L’appuntamento è alle 09.00 a Ladispoli a casa di Salvatore, ci prendiamo un bel caffè e siamo pronti a partire
I Kilometri scorrono veloci, mi accorgo che il mio GS consuma benzina molto più dell’RT, il mio pensiero preoccupato va a Parigi, quando salirà a bordo anche Cristina, quanto carburante consumerò? Ad Alessandria ci attende sull’autostrada Angelo, un mio amico motociclista da poco passato alla Super Tenere 1200… caffè in autogrill, due chiacchiere, foto di rito e via si riparte direzione Montjovet (AO) dove abbiamo già prenotato una stanza da “Pizzeria da Vincenzo”.
L’hotel “Pizzeria da Vincenzo” è un palazzo d’epoca in stile Valdostano, panorama mozzafiato ed aria salubre. Dalla finestra ammiravamo questo paesaggio
Dopo una bella doccia rinfrescante, ci vestiamo e scendiamo a cena. Antipasto Valdostano, bistecca per Salvatore, tagliata per me, pizza bianca calda con lardo di colonnata, il tutto annaffiato da birra fresca, grappino e subito in stanza per una bella dormita.
La notte passa velocemente, tutti e due eravamo stanchi dalla pessima dormita precedente. Suona la sveglia, abbondante colazione e via verso Courmayeur. Il tunnel del Monte Bianco l’attraversiamo con pochissimo traffico, solo pochi camion. Finalmente in Francia. Ovviamente per guadagnare tempo affrontiamo la pallostrada.
L’appuntamento a Parigi Orly con le nostre Signore sarebbe dovuto essere alle ore 17.30 ma noi, alle ore 17.00, eravamo già sotto l’aeroporto.
Andiamo in Hotel, già prenotato, e ci prepariamo per la cena. Un amico che ha vissuto a Parigi ci consiglia il Crocodile, locale dove si paga all’ingresso e si mangia a buffet illimitato, compreso le bevande. Subito dopo cena cavalchiamo le moto e puntiamo le prore verso la Tour Effeil, troviamo dei parcheggi gratuiti per moto a circa 50 metri dalla torre.
La Tour Effeil di sera è uno spettacolo con tanti giochi di luci, immancabili chi ti vuol vendere souvenir e, addirittura, champagne. Al ritorno in Hotel, verso l’una di notte, succede l’inevitabile. Ero concentrato sul GPS per trovare la strada dell’Hotel, ad un certo punto sento Cristina che grida….. Angeloooo!!!! guardo verso la strada e davanti c’è un marciapiede abbastanza alto a mo’ di isola pedonale. Ormai era tardi non ce l’avrei mai fatta a frenare. Riesco a salire con un forte balzo con l’anteriore ma il posteriore non ce la fa e ci facciamo una bella scivolata con conseguente avvitamento della moto. Fortunatamente solo spavento. Il bauletto di alluminio laterale ha evitato danni seri alla moto, quest’ultimo si è solo un po’ storto, ma con Salvatore pensiamo di rimetterlo a posto. Abbiamo battezzato il GS dopo circa 78000 km e Cristina che non era mai caduta.
Il giorno dopo lasciamo Orly e i suoi maledetti marciapiedi, una visitina veloce a Notre Dame de Paris e subito dopo puntiamo verso Calais dove ci aspetta il traghetto per l’attraversata dello stretto della manica.
I marinai ci aiutano ad imbracare le moto, vediamo che c’è molta affluenza per l’Inghilterra. Conosciamo altri italiani in moto su GS ADV. La Nave sembra da crociera, molto ben fatta e lussuosa . Mangiamo a bordo finalmente il famoso fish e chips.
Dopo circa 1 ora e mezza avvistiamo la costa inglese, spettacolo ragazzi
Spostiamo gli orologi un ora indietro, sbarchiamo e ci rechiamo a Folkestone, città dove abbiamo un altro Hotel prenotato precedentemente. Mettiamo le ruote sulla strada ed inizia il trauma della guida a sinistra, alla prima rotonda siamo stati costretti ad aspettare che la facessero altre auto così, incoraggiati dagli autisti inglese, prendiamo la strada per Folkestone. Ammiriamo immediatamente l’architettura delle case inglesi, fino adesso visti solo nei film. Dopo circa una decina di kilometri ci dà il benvenuto la famosa pioggia inglese, eccola…… speriamo che non duri per tutto il soggiorno.
Il mattino dopo facciamo la nostra prima colazione Inglese….. fagioli, salciccia, bacon, uova, funghi arrosto, pomodori e pane tostato. Il tutto accompagnato da caffè latte e succo d’arancia. Il caffè ovviamente è una ciofeca.
2° TEMPO
Dopo il pranzo…. ehm… colazione ci rechiamo, finalmente, a Londra. La capitale dovrà essere solo un passaggio veloce, visiteremo i siti più importanti…. Buckingham Palace, Big Ben e Tower Bridge. Entrare ed uscire dalla Città si perderà un bel po’ di tempo, dobbiamo passare per Nottingham ed arrivare per sera a Leeds. Da adesso in poi non abbiamo più Hotel prenotati, tranne che per la sola Edimburgo, quindi dobbiamo avere il tempo di farlo, anche se siamo sicurissimi che, nel caso non trovassimo un B&B che ci aggrada, un qualsiasi camping ci accoglierà. Per cercare Hotel o B&B usiamo lo smartphone di Salvatore con collegamento ad internet, i parametri di ricerca sono….. parcheggio per i nostri destrieri, colazione, bagno in camera e, ovviamente, che sia economico. Salvatore e la moglie Luisa parlano perfettamente l’inglese, di conseguenza non abbiamo problemi per la lingua.
Lasciare Londra è stato davvero un grosso dispiacere, c’è tantissimo da visitare ma il tempo è tiranno ed i giorni son pochi…… dobbiamo rispettare la tabella di marcia. Questa frase “Dobbiamo rispettare la tabella di marcia” è stata odiata dalle donne fino alla fine del viaggio.
Ci dirigiamo verso Nottingham, dalla foto si evince che l’RT di Salvatore…… è moooolto comoda
Durante il viaggio scorgiamo un sito medievale molto caratteristico, si tratta della Cattedrale di Peterborough. Ci fermiamo e veniamo immediatamente avvicinati da 6-7 ragazzini inglesi, sembravano più i scugnizzi del luogo. Vorrebbero provare le moto, le toccano, pigiano i pulsanti; il più intraprendente mi chiede di poter girare la manopola del gas, gli dico fai piano e lui dà una sgasata da portare il contagiri al massimo, gli blocco la mano e la moto ringrazia. Li salutiamo, felici di averli conosciuti, promettendoli l’arresto della crescita se non avessero smesso di mettere le mani dappertutto. Entriamo nel sito.
Arriviamo a Nottingham, città divenuta famosa dalla leggenda di Robin Hood. Ricordate lo sceriffo di Nottingham celeberrimo nemico di Robin? Comunque, a scanso di equivoci, imboschiamo i portafogli.
A Leeds riusciamo a trovare un eccellente B&B con colazione inglese a buffet. A buffet nel senso che ci siamo abbuffati con con tripla razione di bacon, salciccia, uova strapazzate etc….. poi abbiamo smesso perché la gente cominciava a guardarci come se non mangiassimo da un sacco di tempo. Questi Inglesi sono proprio strani. Messi abbastanza in forza dalla colazione ci avviamo verso il confine, tra un pò ci troveremo in Scozia. Abbiamo già l’hotel prenotato ad Edimburgo.
Oggi le nostre ruote solcheranno la strada per 370 km, ci dirigiamo verso est in modo da poterci avvicinare alla costa e visitare il Castello di Alnwick. Castello reso celebre dal film di Harry Potter. Arriviamo verso le ore 17,20. Guardiamo il cartello e con molto dispiacere leggiamo che chiude alle 17,30. Abbiamo provato a spiegare al responsabile che veniamo dall’Italia e da questo posto non ci passeremo più, ma gli Inglesi sono troppo precisi…. si chiude e basta. Con rammarico giriamo i tacchi e facciamo un giro per il paese. Fortunatamente Alnwick è un paesino molto caratteristico, sembra una bomboniera, veniamo comunque ripagati dalla bellezza di questo sito.
Ci rimettiamo in sella, ormai manca pochissimo al confine. Il panorama comincia a cambiare, si iniziano a scorgere delle colline molto verdi e distese a perdita d’occhio. All’orizzonte si intravede finalmente quello che cercavamo. I nostri visi, anche se occultati dai caschi, spontaneamente esprimono la felicità dell’avercela fatta, di essere arrivati là dove pianificavamo da mesi, di essere arrivati in moto e non velocemente con un comodo aereo perdendosi tutto quello che la strada offre…. panorami, paesini, contatto con le persone del luogo etc. Il posto che da ragazzini guardavamo con occhi sgranati sulle cartine…… il confine con la bandiera scozzese e la scritta “WELCOME TO SCOTLAND”.
Siamo in terra scozzese, mentre la strada scorre mi sento immerso nella storia, penso alle grandi lotte che si sono susseguiti, a quanti uomini hanno perso la vita su entrambi i fronti, dall’uno si combatteva per l’agognata libertà , dall’altra per l’unione del Regno Unito. I ruderi di Castelli e dei ponti medievali testimoniano che la vita ai quei tempi non doveva essere per niente facile.
Preso da questi pensieri arriviamo velocemente ad Edimburgo. A mio perere una delle più belle città che abbia mai visitato. Dopo un breve giro ci dirigiamo verso l’Hotel. Davanti ci sono ancora i cantieri aperti e un dubbio tremendo ci assale…… ci sarà l’hotel? Andiamo ancora più avanti e notiamo l’hotel nuovo di zecca. Praticamente è il loro primo giorno di apertura….. le stanze sono futuristiche, pieno di lucette e pulsanti. Doccia con cromoterapia. E’ la prima volta che ci troviamo in un hotel dove siamo i primi ospiti. Entriamo in stanza e vediamo che la TV non funziona, perfetto…. chiamo la hall per riferire del guasto. Dopo neanche 5 minuti arriva il tecnico con una nuova tessera ed un nuovo numero di stanza. Ci trasferiamo di stanza spostando tutti bagagli. Bellissima stanza anche questa. Chiudiamo la porta e ci accorgiamo che la porta non si chiude. Richiamo la Hall… dopo neanche 5 minuti arriva un altro tecnico con una nuova tessera ed un nuovo numero di stanza. Ci ritrasferiamo ancora promettendoci di non accendere la TV , tanto non capiamo niente di quello che dicono e, nel caso, metteremo dietro la porta una sedia. Fortunatamente almeno la porta funziona. Capiamo che ancora ci sono dei problemini che dovranno risolvere, d’altronde è il loro primo giorno di apertura. Intanto Salvatore per cercarci gira quasi tutto l’albergo.
Qui dormiremo per la prima volta nello stesso letto per due notti. Approfittiamo per riposare un po’ le chiappe e non sentire la sveglia al mattino presto. Ce la prendiamo con comodo. E’ l’8 luglio.
Ci diamo una bella rinfrescata, ci cambiamo ed usciamo per la cena. Al ritorno non potevamo non fotografare questo bel tramonto.
Questo è un tramonto delle 22 e 20.
FINE 2° TEMPO