UNA MUCCA (la moto!) TRA I BISONTI
Quando il sogno e il viaggio di una vita coincidono, quando lo fai in compagnia della persona con cui stai meglio e ci stai da 25 anni, quando lo fai con il mezzo, la tua moto, che è anche la tua passione, quando il viaggio lo organizzi tutto da solo e tutto funziona alla meraviglia senza intoppi, quando riesci anche a passare a trovare il figlio che si sta divertendo come un matto … quando tutto questo avviene, e avviene tutto in una volta allora significa che hai appena concluso la madre di tutti i viaggi.
Dopo anni di tentativi finalmente ce l’abbiamo fatta a coronare il nostro sogno. Il mitico Coast to Coast americano con la nostra moto da soli pianificando il nostro personale itinerario.
Non vi farò un resoconto dettagliato del viaggio giorno per giorno, non si può descrivere l’emozione del viaggio on the road e risulterei banale e ripetitivo. Mi limiterò a darvi informazioni che potrebbero essere utili per chi avesse intenzione di organizzare qualcosa di simile. Inserirò anche qualche foto (appena riesco a capire come fare!!) e filmato per farvi vivere alcuni dei momenti.
Alcune considerazioni generali/personali:
Il percorso è stato studiato sulla base di altri viaggi già fatti negli States ed è da considerare come prettamente motociclistico, nel senso che la parte nevralgica era costituita proprio dal percorso e non tanto dalle mete che per la maggior parte dei posti erano già state ampiamente visitate. Lo stesso itinerario percorso in auto non avrebbe lo stesso fascino e potrebbe risultare in diversi casi noioso e stancante. Siamo andati a cercare le strade migliori da percorrere in moto e quindi non sempre la più rapida o veloce. Durante il percorso abbiamo prenotato pochissime sistemazioni, giusto quelle che non volevamo perdere (Monument Valley, Grand Canyon e Las Vegas) oltre a quelle dell’arrivo (NY) e della partenza (SF). Il resto lo si trova molto facilmente al momento o cercandolo con l’IPad (immancabile e utilissimo in tutti i nostri viaggi).
Note positive: tutto! La strada, la sensazione di entrare direttamente in ogni telefilm visti fin da piccolo, dalla “casa nella prateria” a “incontri ravvicinati del terzo tipo” a “Easy rider” a “How I meet your mother” a “Baywatch” a tutti i film di John Wayne a tutti quelli ambientati in California etc etc. Ma se dovessi dire cosa mi ha toccato di più risponderei senza esitazione: la gente. Sensazioni già sfiorate tutte le altre volte che ci sono stato, ma questa volta, probabilmente per il tipo di mezzo usato, ci ha portato spessissimo in contatto con le persone che in tutti i modi cercavo un contatto con noi. Per rendere l’idea su una strada in Pennsylvania ci siamo trovati un’auto che ci ha seguiti per diverse decine di chilometri e quando ci siamo fermati per fare benzina ci ha accostato e una volta abbassato il finestrino una nonnina ci ha fatto una serie di domande su chi eravamo, da dove arrivavamo, dove andavamo … per poi salutarci e ripartire non senza averci augurato buon viaggio e un simpaticissimo “be carefull”. Situazioni di questo genere ne abbiamo vissute tante ed è la cosa che più ci porteremo nel cuore. Ovunque siamo stati trattati con affabilità, con estrema gentilezza e disponibilità.
Note negative: nessuna. Come vi ho già detto tutto ha “funzionato” alla meraviglia e se ci sono state cose negative sono già state dimenticate. Ma se vogliamo andare a cercare il pelo nell’uovo: odioso il calcolare mance per ogni cosa, in alcuni stati i distributori non accettano carte di credito straniere e quindi bisogna prepagare il pieno, non sanno fare un espresso decente (neppure in un rivenditore Illy di San Francisco!), il traffico a Las Vegas impressionante se unito al caldo torrido e al surriscaldamento della moto, molti negozi e banchetti vari sono tutti in mano ai cinesi (nulla contro questo popolo, ma vedere il negozietto storico alla fine della route66 gestito da un panzuto cinese al posto del mitico proprietario storico motociclista mi ha fatto tristezza), nei luoghi più turistici una folla di gente che faceva perdere la poesia del luogo, la scortesia dei camerieri (guarda caso cinesi!) nel ristorante di pesce sul molo di Monterey, la tristezza nel constatare che gli homeless a San Fancisco sono aumentati a dismisura, le sconfitte di Prada sul molo di San Francisco e altre piccole amenità che non hanno minimamente influito sul giudizio finale del viaggio.
Partiamo dall’itinerario che abbiamo percorso:
03/08/13 – Partenza da Linate per New York via Francoforte – Piccola nota negativa: una volta arrivati sui magnifici cieli d’Irlanda siamo ritornati a Francoforte per un problema di surriscaldamento con fumo in cabina che ha consigliato un cambio di aereo. Risultato: 6 ore di ritardo a NY e tantissimo carburante scaricato impunemente sulla Germania.
04/08/13 – Giornata dedicata a NY – Shopping e vita a Central Park
05/08/13 – Giornata dedicata al ritiro della moto a Newark, quindi burocrazia, moduli, attese, dogana, container … e alla fine finalmente la mia moto che parte al primo colpo … facciamo 150km per indirizzarci verso ovest e poi ci troviamo un degno motel per la notte.
06/08/13 – Grande volata verso Chicago, primi contatti con le strade americane e i suoi abitanti. 1300 km e non sentirli. Incontriamo altri motociclisti e non, e tutti curiosissimi ci fermano per conoscere la nostra storia. Alle 19 siamo in Hotel (Congress) a Chicago.
07/08/13 – Giornata dedicata a Chicago
08/08/13 – Riprendiamo la cavalcata verso ovest in mezzo a campi, motociclisti e fattorie Amish e ci fermiamo poco prima di Sioux Falls. Stiamo macinando tantissimi km ma sapevamo che la prima parte prevedeva spostamenti “importanti”. Continuiamo a ricevere l’attenzione di tantissime persone che curiose ci seguono e ci fermano per conoscerci, tra questi da ricordare una coppia di bikers con lui veterano del Vietnam e tante storie incise sulla pelle .
09/08/13 – Destinazione Rapid City con sosta alla Town 1880, paesello stile western con spettacolino country. Merita una sosta veloce. Visita delle Badlands
che avevamo già visitato a fondo una precedente volta. Da qui in poi quasi tutti i luoghi che passeremo li abbiamo già visitati bene per cui ci godremo la strada e le sensazioni che ci trasmette.
10/08/13 – Meraviglioso giro sulle magnifiche strade delle Black Hills con fermata al Monte Rushmore e Lago Powell. La destinazione di oggi è Deadwood, ma non prima di aver visitato il canyon che porta a Spearfish e fatta la visita al megaraduno motociclistico di Sturgis .
11/08/13 – Partenza, sempre verso ovest, per Cody,. Bel paesino in perfetto stile western alle porte di Yellowstone. Consiglio una piccola deviazione alla Devils Towers (quella di incontri ravvicinati del terzo tipo). Obbligatoria la cena da Irma (locale storico della moglie di Buffalo Bill) e rodeo.
12/08/13 – Oggi ci facciamo una scorpacciata di Yellowstone
che troviamo più trafficato dell’ultima volta che ci siamo stati e dove riceviamo la visita ravvicinata (troppo) di una mandria di bisonti . Proseguiamo verso il Teaton dove questa volta non ci fermiamo (prezzi esorbitanti!) ma dove consiglio di fermarsi a mangiare al Gun Barrell. Facciamo una tirata (l’ultima del viaggio che da qui in poi vedrà ridursi notevolmente il kilometraggio giornaliero) e ci fermiamo in un poco significativo paesino nei pressi di Salt Lake City.
13/08/13 – Destinazione Moab che raggiungiamo nel primo pomeriggio dopo aver percorso la magnifica 128 che costeggia il fiume Colorado. Riusciamo a partecipare ad un’escursione al tramonto con un mastodontico Hummer ripercorrendo ancora la 128 ma da sopra il canyon, lo consiglio.
14/08/13 – Visita a Canyonlands e a Deadhorse Point, mentre decidiamo di saltare Arches già visitata per spostarci a Cortez per la visita a Mesa Verde.
15/08/13 – Ci spostiamo verso la Monument Valley , dove ho prenotato (uno delle poche prenotazioni fatte in anticipo) al Gouldings Trading Post storico motel con vista direttamente sulla magnifica valle (consigliatissimo). Facciamo il tour organizzato direttamente da loro con le jepp.
16/08/13 – Ci dirigiamo verso il Grand Canyon dove abbiamo la seconda prenotazione anticipata dentro il parco al Javapaj Lodge. Ci fermiamo in tuti i point of view e anche qui constatiamo l’aumento del flusso dei turisti. Dopo tanta strada in solitudine la cosa ci crea quasi fastidio.
17/08/13 – Destinazione Las Vegas passando da Selingman e la mitica route 66
18/08/13 – Las Vegas
19/08/13 – Partenza per Los Angeles e da tempo abbiamo deciso di dedicare tutto il tempo alla zona costiera. In particolare troviamo una buona sistemazione a cavallo tra Venice e Santa Monica.
20/08/13 – Giornata dedicata alle località costiere a sud di Los Angeles e nel dettaglio Long Beach, Huntington Beach e Laguna Beach dove ci aspetta nostro figlio e dove pernotteremo.
21/08/13 – Ci dirigiamo a nord destinazione Monterey percorrendo la splendida Hwy 1 compresa la Big Sur mitica strada costiera.
22/08/13 – Entrata trionfale a San Francisco , tappa finale del mitico viaggio. Ci dirigiamo subito verso il Golden Gate e Sausalito per la meritata passerella sul ponte.
23/08/13 – Giornata dedicata a San Francisco dopo aver imballato e consegnato la moto per la spedizione
24/08/13 – Giusto il tempo per assistere all’ennesima sconfitta di Luna Rossa e poi la sera si parte per il ritorno in Italia
Informazioni utili per chi volesse spedire la moto negli USA:
Non sto a spiegarvi le motivazioni personali per cui è meglio spedire la propria moto piuttosto che noleggiarla in loco, se sei motociclista le conosci già. Mi limito a dirvi che oltre a quelle personali ci sono motivazioni altrettanto importanti economiche. La differenza lorda tra il noleggio e la spedizione è di circa 2.000 €. A questa cifra vanno dedotti il costo dei pneumatici (un treno nuovo è necessario), un accurato tagliando e l’assicurazione RC obbligatoria. Il risparmio netto si riduce così a circa 1.000/1.200€, non poco se si pensa che è più del 10% del costo globale del viaggio (in due)! Nota estremamente negativa che va pesata è senz’altro che dovrete consegnare la moto a Livorno (spedizione in container) un mese prima e riavrete la vostra belva solo un mese e mezzo dal vostro ritorno.
Per la spedizione mi sono affidato all’agenzia Macedonia Adventure http://www.macedoniaadventures.com/ specializzata in viaggi di gruppo in moto a cui ho aggregato anche la spedizione della mia belva. Note positive dell’agenzia sono l’esperienza, l’assistenza e la professionalità per questo tipo di spedizioni. Nota negativa è che aggregando la spedizione della tua moto a quelle di un gruppo +o- numeroso devi sottostare ai loro tempi ed alle loro date di consegna moto. Questo legato anche ad una discutibile organizzazione il giorno del ritiro a NY ci ha portato ad un ritardo notevole con attese infinite prima di prendere possesso della moto. Da rimarcare, comunque, l’impegno e l’assistenza per risolvere tutti i problemi da parte di Paolo di Macedonia. Insieme alla moto potete spedire anche tutto l’abbigliamento tecnico e quindi tute, giubbotto, stivali, caschi etc.
Importante è stipulare un’assicurazione per l’assistenza stradale, che dopo tanto cercare ho trovato compresa nell’iscrizione alla loro associazione motociclistica A.M.A. http://www.americanmotorcyclist.com/. Per la modica cifra di 36$ hai l’iscrizione annuale con tanto di pins e adesivi (che fanno tanto figo), una rivista trimestrale e la tessera personalizzata che ti garantisce l’assistenza stradale in tutti gli stati.
Per abbigliamento e attrezzatura da portare con se non mi dilungo molto perché ogni motociclista ha esperienza a sufficienza per intraprendere tour in moto di lunga percorrenza. Mi limito a dire soltanto che nella maggior parte del viaggio al mattino ci coprivamo abbastanza per poi alleggerirci in tarda mattinata e che comunque sempre l’abbigliamento tecnico era decisamente leggero. Nelle zone caldissime (una per tutte Las Vegas) meglio rimanere coperti per soffrire meno il caldo torrido (47,5°!!!!). Notevole aiuto l’abbiamo avuto dal navigatore Garmin Zumo 660 dove avevamo inserito la mappa degli USA e precaricato i percorsi studiati a tavolino. Comunque necessaria una cartina cartacea.
Attenzione a fare spesso benzina, io sono sceso raramente sotto la metà serbatoio. In alcune zone i distributori sono rari. Il casco in molti stati non è obbligatorio, ma dopo aver provato per pochi km l’ebbrezza del capello al vento, un po’ per la sicurezza e un po’ perché è fastidiosissimo, il casco l’abbiamo sempre tenuto ben allacciato in testa. Gli stessi harleysti, a parte nelle vicinanze di Sturgis dove avere il casco era una vergogna, appena potevano lo indossavano volentieri. Importante, se decidete di non usare il casco non potete farlo senza utilizzare occhiali di buone dimensioni altrimenti sarete in multa, così come il casco deve avere la visiera abbassata. Nelle grandi città la moto può percorrere le corsie privilegiate “carpooling”. Attenzione ai limiti di velocità, le leggende sulla polizia ovunque e severissima sono assolutamente vere.