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Vecchio 20-06-2013, 10:15   #1
cecco75
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Post Report Georgia Armenia maggio 2013

Sono rientrato dal viaggio in Georgia ed Armenia cerco di mettere giù un po’ di dati e di impressioni che ho visto e vissuto in questi 8.900 km.

Giorni di viaggio: 16
Km totali: 8.900
2 persone, 2 Bmw 1.200 Gs
Paesi attraversati: 8

17/5 ven Borgo S.lorenzo 0> lubjana (SLO) 4702
18/5 sab lubjana =>PLOVDIV (BUL) 1100
19/5 dom PLOVDIV (BUL) =>BOLU (Tur) 6904
20/5 lun BOLU (Tur) => Rize (tur) 900
21/5 mar Rize (tur) => Mestia (geo) 380
22/5 mer Mestia (geo) => Tiblisi (geo) 500
23/5 gio Tiblisi (geo) => Tiblisi (geo) 0
24/5 ven Tiblisi (geo) => Tiblisi (geo) 380
25/5 sab Tiblisi (geo) => Goris (ARM) 480
26/5 dom Goris (ARM) => Geghard (arm) 350
27/5 lun Geghard (arm) => Vardzia (geo) 320
28/5 mar Vardzia (geo) => Erzurum (TUR) 380
29/5 mer Erzurum (TUR) => Tosya (tur) 750
30/5 gio Tosya (tur) => Alessandrolpoli (GRE) 790
31/5 ven Alessandropoli (GRE)=> Igoumenitsa 640
1/2 sab Bari => Borgo San Lorenzo 750

TOT km 8.880


Itinerario di massima: attraversamento Balcani, Turchia, Georgia, Armenia, Turchia, Grecia, Italia

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Ultima modifica di cecco75; 20-06-2013 a 12:51
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Vecchio 20-06-2013, 10:30   #2
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Qualche considerazione come premessa me la concederete.
Ho sempre pensato che in viaggi come questi, ci sia uno spazio naturale per l’avventura , quindi ho cercato, nei mesi precedenti alla partenza, di pianificare l’itinerario, anche perché mi piace farlo. Ho solo prenotato il primo albergo, il resto l’ho trovato per strada, seguendo un po’ di consigli e il buon senso.
Molto utili sono stati i report di Samarcanda e Naga, che ringrazio per la disponibilità. Le informazioni che mi hanno dato si sono rivelate molto utili.
Il viaggio non prevede particolari difficoltà, è adatto a tutti; l’unica difficoltà oggettiva è concentrarlo in due settimane come abbiamo fatto noi, molto meglio sarebbe dedicargli tre settimane, eviterebbe trasferimenti che, oggettivamente, sono stancanti.
Georgia ed Armenia, seppur con delle differenze, sono belle e motociclisticamente interessanti. Il viaggio merita di essere fatto. Odori, sensazioni, panorami, percezioni di una realtà diversa dalla nostra, ma che vale la pena di essere vissuta.
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Vecchio 20-06-2013, 10:33   #3
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Diamo inizio alle danze…
1° giorno: Venerdì 17 maggio, Borgo San Lorenzo => Lubiana (SLO), KM 452
Siamo partiti di venerdì pomeriggio, venerdì 17, alla faccia della scaramanzia. La mattina abbiamo lavorato entrambi, e alle 15:00 via….verso Lubiana, in Slovenia.
Viaggio tranquillo, con la voglia di partire, quella strana sensazione che prende all’inizio prima di ogni viaggio.
Le previsioni davano forti acquazzoni fino in Slovenia, abbiamo avuto solo strada bagnata ma senza prendere acqua, della serie che le previsioni, alle volte, proprio non ci danno. Sosta benzina e caffè, e altra sosta quasi al confine per l’acquisto della vignetta autostradale, 7,50€ a moto per una settimana.
L’impatto con le autostrade in Slovenia è positivo, specialmente arrivando dallo snodo di Mestre…
Avevamo prenotato, unico albergo prenotato nella vacanza, l’hotel Mantova, a Vrhnika, 12 km prima di Lubiana, scelto per la posizione, proprio all’uscita dell’autostrada, comodo come tappa senza perdere tempo a Lubiana. Albergo valido, moto parcheggiate difronte all’entrata e ristorante a pian terreno, con bar/pub. Facciamo presente che la mattina dopo vogliamo partire molto presto, alle 4:30, e ci dicono che possiamo fare una veloce colazione al bar.
Mangiamo verso le 22:00 poi a letto. La mattina dopo sappiamo di alzarci presto.
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Vecchio 20-06-2013, 10:36   #4
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2° giorno: Sabato 18 maggio, Lubiana (SLO)=> Plovdiv (BUL), KM 1.100
Oggi tappone di trasferimento, sveglia alle 4:15, partenza alle 5:00.
Partenza con 7 gradi, belli freschi, ma il triplo strato della Spidi Marathon fa un egregio lavoro. Ho comprato questa tuta due mesi fa, ed ora la testo. Gli stivali santiago (Bmw) invece, sono sempre una sicurezza.
La strada è libera e piacevole, scorre sotto di noi per km e km, partendo dalla Slovenia il paesaggio ci riserva prati e monti che si alternano illuminati da un sole che per fortuna ci fa compagnia. Attraversiamo la frontiera croata senza neanche fermarci, passiamo il territorio croato dove il traffico si è un po’ intensificato ed entriamo in Serbia, qui la frontiera ci impegna per non più di 10 minuti. Il caldo si fa sempre più incalzante ed ormai siamo sui 30°. Purtroppo, fino a ieri ero sotto antibiotici e cortisone a causa di una stupida influenza, ed oggi mi sento senza energie e non poco stordito.
I km fatti aumentano, oggi volevamo almeno passare Sofia, con l’obiettivo di arrivare al confine Bulgaro Turco, per ora siamo in linea con il programma.
Nell’attraversamento della Serbia, il navigatore e i lavori in corso, ci fanno passare nella periferia di Belgrado, costeggiamo un immenso mercato dell’usato in cui tutti vendono tutto. Ci sono migliaia di persone, ben presto ci troviamo in coda su una statale piena di gente e macchine e la temperatura rapidamente sale. Per fortuna, dopo poco, raggiungiamo di nuovo l’autostrada e riprendiamo il viaggio.
Sosta pranzo in un’area di sosta, ordiniamo il cevapi. Quando sono stato in il Bosnia, specie a Sarajevo ho sempre mangiato con gusto il Cevapcici, piatto semplice a base di carne, pane, cipolla cruda, accompagnato da yogurt. In effetti è parente, ci arrivano delle salsiccine con pane e verdure. Ripartiamo con il pieno in pancia e in moto; pieno che, via via che passano i km, costa sempre meno.
Lasciamo Nis e l’autostrada a favore per una bella statale che ci permette anche di ritrovare un pò montagna, e così ci avviciniamo al confine Bulgaro, dove incontriamo 5 tedeschi a bordo di Gs 800, belli leggeri e pronti per fare dell’off. Non abbiamo il tempo di fare due chiacchere e ci salutiamo soltanto.
Il Border Bulgaro è vuoto e in 5 minuti siamo liberi di andare. La strada prosegue su una statale fino a Sofia, che attraversiamo nel suo centro storico. Non ero mai stato a Sofia, ma il centro mi stupisce per la sua bellezza. Pessimo invece il manto stradale che in alcuni punti è tipo di marmo liscio liscio …..passarci con un Gs carico è rischioso e procediamo come sulle uova. Ci ributtiamo in autostrada e raggiungiamo, facendoci largo fra moscerini di ogni genere, la cittadina di Plovdiv. Saranno i 1.100 km, ma di vedere la città, che non ci sembra nulla di che, non ne abbiamo voglia e ci dirigiamo verso l’albergo che il giorno prima avevamo visto su internet.
Hotel Liepzib, gli è rimasta solo la superior, ma quando ci dice il prezzo, 45€ la doppia, lo prendiamo al volo . Ottimo, 4 stelle, arredato stile roberto cavalli, camera grande e con moto park nel proprio parcheggio.
Parte subito una birra, dopo 15 ore ce la possiamo concedere. Siamo quasi al confine turco…con un giorno e mezzo di viaggio alle spalle….
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Vecchio 20-06-2013, 10:37   #5
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3° giorno: Domenica 19 maggio, Plovdiv (BUL) => Bolu (Tur), KM 1.100
Oggi sveglia più comoda. Colazione e via…alle 8:15 ci mettiamo in viaggio. Il confine Turco non è lontano e facciamo gli ultimi 100 km su una statale che ci fa vedere come la Bulgaria ancora abbia zone particolarmente depresse. I paesini che attraversiamo denunciano anni di mancato sviluppo , ci sono fabbriche abbandonate, attività che forse un tempo davano occupazione a tanta gente e che oggi sono solo un cumulo di macerie o palazzi fantasmi. Qui la crisi, quella vera, la vedono da anni.
Raggiungiamo il confine, facendo un bel pieno di benzina, dove la colonna di TIR è molto lunga. Sono almeno 2/3 i km di camion in coda in attesa di passare in Turchia. Per noi code non ci sono, solo un po’ della solita burocrazia turca, ma meglio di altre volte, diciamo 30 minuti. Ci fermiamo subito al duty free per comprare la targhetta autostradale (20€ a moto) e cambiare un po’ di soldi. Il caldo è bello sodo, sul piazzale stranamente vuoto, ci sono 33° gradi.
Rimontiamo in moto e imbocchiamo l’autostrada. La Turchia ha delle autostrade ottime, non c’è niente da fare. Oggi vogliamo attraversare Istanbul e andare il più in là possibile, ma senza tappe prestabilite.
Ci fermiamo per la sosta benzina prima di Istanbul. Subito una bella botta per i portafoglio….ma ci dovremo abituare. In Turchia i prezzi della premium vanno dalle 4,50 alle 4,80 lire turche, con il cambio € diciamo circa 2/2,10 euro o più al litro. Ci rilassiamo un po’…nella sosta faccio montare un bambino turco sulla moto e, ovviamente mi ricambia con un sorriso enorme.
Uno, due e tre…..attraversiamo Istanbul…..imposto il navigatore, controllando che non mi faccia scherzi facendomi passare dal centro….tutto ok. Seguo le sue indicazioni nell’l’autostrada che scorre caotica sulle colline affollate di palazzi. Di tanto in tanto i consueti poliziotti in moto vigilano vicino agli spartitraffico. Noto che rispetto all’ultima volta, quando avevano il GS 1200, ora hanno le nuove Honda Crossrunner, che sentano la crisi anche loro?
Tiriamo tutto di un fiato il percorso, fino ad arrivare sul ponte del Bosforo, che oltrepassiamo in moto, purtroppo senza la possibilità di fermarci. Sarò scontato, ma la vista di Istanbul, dei minareti, delle navi che attraversano lo stretto, delle ville che si affacciano sull’acqua, della città…..insomma di tanta roba…a me piace un sacco. È solo una foto, dura qualche secondo, ma rimane una cosa che mi si è stampata in mente.
Continuiamo per altri km…..(se non erro saranno circa 200 km attraversare la conurbazione di Istanbul) e pian piano ci avviciniamo a Bolu, che essendo in zona montuosa, ci accoglie con un bel fresco. A bolu in effetti non c’è un fico secco a parte diversi lavori sulla strada che porta in città….mettiamo quindi la 2 e a filo gas, cerchiamo un albergo. Nulla…..si va avanti verso la zona termale e troviamo un albergo 5 stelle, penso il più bello di Bolu. Il prezzo è un po’ più alto della media, 100 euro con la cena,infatti alla reception ci decantano le lodi delle loro terme ma a noi non ce ne può fregare e ci fiondiamo in mutande sul letto.
Nota di colore. In albergo c’era la cena del Galatasaray, la squadra di Istanbul, infatti da vuoto che era nel tardo pomeriggio, all’ora di cena si riempie di colore e musica. Peccato che a me del calcio….nulla interessa.
Nota negativa. All’arrivo a Bolu ho avuto la sensazione che la frizione non lavorasse come dovrebbe, stesso problema che ho avuto l’anno scorso. Le cause potrebbero essere due o tre, ma non posso metterci le mani ora, anche se il concessionario Motorrad di Istanbul non è lontano.
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Vecchio 20-06-2013, 10:37   #6
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4° giorno: Lunedi 20 maggio, Bolu (Tur) => Rize (Tur), KM 900
Dopo la chiusura di giornata “nervosa” di ieri, oggi parto con un certo giramento. Attraversare la Turchia ed andare nel Caucaso senza avere l’affidabilità della moto, è un bel problema.
Comunque sveglia alle 5:00. Niente colazione e anche questo mi mette di malumore.
Anche oggi si macineranno diversi km, speriamo di vedere anche qualcosa….intanto si parte con 8 gradi. Maremma schiava. Parto leggero per la fatica di coprirmi e dopo poco mi sento ghiacciato, con in mente la speranza che arrivi il caldo. Sandro, l’altro compagno di viaggio, invece è bello coperto come al solito. Lui, nel dubbio, si imbacucca sempre. Stavolta a vinto lui. Percorriamo la bella strada che attraversa l’altopiano Turco verso il Mar Nero. Si vede che è nuova. Mi sembra che addirittura sulla carta Reise che ho comprato della Turchia la metta in parte in costruzione. Non è autostrada, e quindi è gratuita. In alcuni punti, in prossimità degli attraversamenti dei paesi, ci fermiamo ai semafori e così vediamo come vivono in queste zone. In maniera semplice. Qui ci sono molte risaie. La lavorazione del riso avviene molto a mano, con la costruzione dei campi e la loro irrigazione, ma ci sono a anche dei piccoli trattori, con particolari ruote adatte all’acqua.
Ci ferma anche la polizia per un controllo, l’unico controllo che ci sia toccato. Tutto bene, documenti ok e ripartiamo. Dicevo prima che la benzina è cara, ma almeno, quando ci si ferma a far benzina, i gentili benzinai turchi, ci offrono il Cay (pronuncia: ciai) il thè turco servito nei bicchieri a tulipano.



Questo ci permette anche di fare due chiacchere amichevoli. A proposito…..la benzina in Turchia la mettono loro. Non esiste il Self Service. Loro sbloccano la pompa e fanno benzina. Voi pagate e basta.
Finalmente arriviamo sul mar Nero. Nulla di epico, anche se qualche scorcio carino ce lo riserva. Pensavo fosse un’autostrada, invece è una statale che passa in mezzo ai paesini, con un forte rallentamento della media. Arriviamo a Rize, non lontano da confine Turco. Un po’ stanchi ma contenti. Albergo Green, una 90 di euro per una vecchia camera, ma grande e sufficientemente pulita, e soprattutto, difronte alla stazione della polizia. Rize, pur essendo sul mare, fa abbastanza pietà.
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Ultima modifica di cecco75; 20-06-2013 a 13:00
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Vecchio 20-06-2013, 10:38   #7
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5° giorno: Martedì 21 maggio, Rize (Tur) => Mestia (Geo), KM 380

Questa mattina ci mettiamo in marcia con un bel sole, costeggiamo il mar nero ed in 40 minuti siamo al confine Georgiano. Abbiamo poca benzina, ma in Georgia, dove costa la metà, ci arriviamo. Il confine, che è bello piazzato dopo una curva in galleria (della serie che se ci arrivo veloce lo passo senza controlli….) ci fa perdere circa 30 minuti. Soliti controlli ma ci colpisce la bella frontiera Georgiana. Moderna e pulita, hanno anche la web cam per farti la foto….ovviamente senza casco.
Tutti belli pimpanti per l’arrivo in Georgia mettiamo piede, anzi ruota, subito dopo il confine per cambiare i soldi, a 10 metri dalla dogana, e veniamo investiti da una decina di bambini Rom…(gli unici trovati in 9000 km) ognuno la vede come vuole, quindi non mi dilungo…..comunque occhio. Meno male che avevo tutto chiuso, valige e tasche del giubbotto. Metto la prima e me li stacco di dosso. Faccio venti metri e riusciamo a cambiare gli € in lari.
I primi km in Georgia, verso Batumi, colpiscono subito per la differente sensazione che il panorama trasmette rispetto alla Turchia. Molto verde. Molte mucche per strada. Gente tranquilla. Relativamente alla guida dei Georgiani mi aspettavo chissà che, quindi siamo entrati con sospetto, ma in generale non abbiamo avuto mai grossi problemi.
La strada ci porta a Batumi, località di mare e di casinò, in forte espansione. Bei viali che percorriamo sotto un bel sole. Si affacciano le prime buche, che all’inizio prendiamo come un gioco….dopo tanta autostrada…
Ci avviciniamo a Mestia, dopo aver fatto un sosta per un bel pieno con venti euro. Che soddisfazione, la benzina a 1 euro. Facciamo subito gente, la domanda principale è quanto costa la moto, è una cosa che è la base di ogni chiaccherata. Lo vogliono sapere in dollari, tutto lì a come controvalore il dollaro (alberghi per esempio), anche se l’euro si stà diffondendo. Sono curiosi e simpatici e facciamo un po’ di teatrino prima di salutarci.
Riprendiamo la strada per Mestia che sale su in montagna.
Mi immaginavo una imponente catena, considerando anche il fatto che si parte dal mare, invece il Caucaso ci accoglie dolce. La giornata è serena e la catena si fa vedere un pezzo alla volta, gola dopo gola. Si sale, è ovvio, ma non ci sono tornati mozzafiato, ma una bella strada, nella prima parte anche scorrevole, che sale costeggiando un fiume di un grigio secco, alimentato dalla tanta neve.






La strada parte molto ampia e dolce e via via che si fanno km (circa 120 in totale dalla pianura) si stringe e sale. In alcuni punti, oltre alle solite mucche, troviamo un po’ di sassi sulla carreggiata e dei cantieri aperti per togliere le frane che via via cadono.
Arriviamo a Mestia e lo spettacolo è tipico di montagna.



Il paese è povero ma si vede che gli investimenti sono discreti. Due/tre alberghi sono in costruzione. Noi troviamo posto in un B&B molto carino, che con poco ci fa dormire e mangiare. È fresco. Circa 15 gradi di sera, ma pensavo peggio. Visitiamo il paese e beviamo qualcosa in un bar. Ci sono altri turisti, tedeschi e inglesi, venuti a fare Trekking. Mi colpisce la nuova costruzione della Polizia, un palazzo moderno e bello al centro del paese, una costante che ci accompagnerà anche in altri villaggi della Georgia. Vicino alla stazione di Polizia ci sono diversi enormi camion per il movimento terra...sono enormi!!!



La voglia sarebbe di rimanere un giorno in più ed andare a Ushguli, ma non lo possiamo fare. La strada dovrebbe essere percorribile, ma dobbiamo ripartire il giorno dopo. Rimarrà il rimpianto per l’intero viaggio.
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Ultima modifica di cecco75; 20-06-2013 a 15:20
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Vecchio 20-06-2013, 10:46   #8
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6° giorno: Mercoledì 22 maggio, Mestia (Geo) => Tblisi (GEO), KM 500

La bella colazione di montagna ci fa partire bene. Facciamo un giro in paese per vederlo meglio con la luce della mattina e rimaniamo ancora affascinati dalle belle montagne che ci circondano. Pensavo facesse più fresco, invece alle 8:00 ci sono già una ventina di gradi. Partiamo a malincuore da questo paradiso e incominciamo a scendere verso valle. Siamo proprio rilassati ma ci svegliamo subito quando entriamo in una galleria, ovviamente non illuminata, e ci accorgiamo che delle mucche frescheggiano rilassate al buio! Per fortuna sono dalla parte opposta….e le sfiliamo senza problemi…abbiamo giocato un jolly..
A pranzo ci siamo fermati a Kutaisi da dei conoscenti. Pranzo storico! Abbondante e ottimo. Ospitalità reale e sentita, siamo stati accolti come in famiglia. Le condizioni di vita sono molto diverse rispetto alle nostre, ma chi ha poco ti mette a disposizione tutto quello che ha. C’è da imparare….
Ci alziamo da tavola alle 5:00 pm. e insistono per accompagnarci a vedere le chiese di Gelati e Bagrati, che in effetti meritano la visita, specialmente con guide appassionate come loro che ci spiegano anche usanze e storia dei luoghi.



In serata ci salutiamo e ci dirigiamo verso Tblisi dove ci avevano trovato un hotel in centro, ovviamente c’era un loro parente che ci aspettava all’arrivo in città e che ci ha accompagnati direttamente in albergo.
Nota di colore...in autostrada, vicino a Tbilisi sono indicati Teheran e Istanbul...la più vicina è proprio Teheran.....! mi viene l'acquolina in bocca...
Stanchi, ma ancora sazi del mega pranzo andiamo a letto con un bel caldo, dopo un paio di birre in terrazza.
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Ultima modifica di cecco75; 20-06-2013 a 15:41
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7° giorno: Giovedì 23 maggio, Tblisi (GEO) , KM 0

Niente moto. Visita della città.
Macchina fotografica e via, come i classici turisti.
Il centro storico è da vedere. Viali, negozi, alberghi e un sacco di bei locali in cui bere e mangiare.



Un bel lungo fiume con parchi e costruzione moderne ed il famoso ponte con ali



La giornata scorre piacevole e calda.
Non ci facciamo mandare anche una bella gita in taxi, per provare l’emozione della guida originale georgiana, per raggiungere il comprensorio di chiese di Mtskheta.
Da notare come ci siano molti grandi palazzi in ristrutturazione per farli diventare grandi e lussuosi alberghi.
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Ultima modifica di cecco75; 20-06-2013 a 15:21
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Vecchio 20-06-2013, 10:47   #10
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8° giorno: Venerdì 24 maggio, Tblisi (GEO)=>Kazbegi=>Tblisi , KM 380

Oggi strada militare georgiana. Partiamo scarichi di bagagli per andare a vedere il monastero di kazbegi, al confine russo. Si esce da tblisi tranquillamente e dopo poco ci si immette sulla Strada Militare Georgiana che collega la Georgia alla Russia, passaggio cruciale in diversi conflitti.
ci facciamo largo tra le consuete pecore e mucche.



Il tratto che porta al passo Jvri a 2379 è impegnativo. I venti km di sterrato con i lavori, si percorrono ad una media di 30 km/h fra buche, ciottoli e polvere alzati dai diversi TIR che, non so come, vanno in Russia.



In qualche caso non ce la fanno e si sprecano le manovre per portare questi colossi fino in cima.


Poco prima del passo, all’altezza del monumento circolare, troviamo un motociclista di Mosca con cui facciamo due chiacchere. Questo, e il precedente incontro con tre polacchi in moto, mi fa capire che il confine è aperto alle moto. i panorami sono eccellenti e ce li godiamo tutti.



Poco dopo il passo troviamo anche delle strane formazioni / sorgenti calcaree




Dopo il passo la strada via via migliora ed arriviamo a Stepantsminda, attraverso una bella vallata.






Da Stepantsminda parte la strada di 6 km che porta al monastero di kazbegi. Premetto che ho elementari doti fuoristradistiche. Senza fermarci la imbocchiamo per le strette stradine del paese. Diventa subito sterrata a ciottoli, per poi entrare nel bosco. Il sentiero è stretto e si va su di 1a e 2a. I tornanti diventano impegnativi con profonde buche causate dall’acqua e…infatti…..bum….Sandro finisce per terra. Per fortuna niente di che, ma visto che non vogliamo rischiare, lasciamo le moto e proseguiamo a piedi.
Iniziamo il cammino e dopo poco ci rendiamo conto che il peggio l’avevamo passato, vabbè, ormai andiamo a piedi. Arriviamo al monastero che si presenta in tutta la sua bellezza. Il monastero è semplice ma si respira un’aria, non solo per i 2.500 metri, tutta particolare. Il silenzio la fa da padrona. La pace assoluta. Serenità allo stato puro.

Ps: se non volete arrivare in moto o a piedi, potete andare con i pulmini 4x4, partono da Stepantsimnda.

Rientriamo a tblisi in serata. Belli sudici di polvere, ci vorrebbe un compressore.
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9° giorno: Sabato 25 maggio, Tblisi (GEO)=>Goris (ARM) , KM 480

Partiamo con un bel nero in cielo ma senza pioggia. Entriamo in Armenia attraverso il confine a Sadakhlo. Pensavo che ci volesse il visto e mi fermo difronte all’ufficio “VISTA”, ma invece la polizia Armena ci dice di venire avanti, passiamo infatti senza visto ed in 2 minuti.
Al confine cambiamo i dram, la moneta locale, ma senza fare l’assicurazione per la moto, che ci viene offerta da dei personaggi arrivati subito.
L’impatto con l’Armenia è un po’ tetro. Molte più buche per la strada rispetto alla Georgia e paesi in parte disabitati. Si vede qualche industria ormai chiusa da anni.
Arriviamo al Sevanavanak, monastero sul promontorio del lago Sevan.



Gran caldo. Qualche pullman di turisti. Si incominciano a vedere grossi macchinoni Mercedes, tipo S500. In media hanno le lada o altre vetture di 40 anni fa, ma qualcuno, pochi, stà molto bene…
Costeggiamo il lago Sevan e ci dirigiamo verso sud est. Siamo a 2000 metri in questo altipiano che per lo più è pianeggiante, con dolci Sali e scendi fino ai 2344 del passo Vorotan.







Alcuni tratti della strada sono divertenti, ma per lo più il manto stradale è drammatico. Le buche si aprono una dietro l’altra e la maggior parte del tempo si è impegnati a stare attenti a dove si và invece che guardare il panorama.
Ci fermiamo al caravanserraglio di Selim, utilizzato dalle carovane che attraversavano la Via Della Seta. Qui troviamo due famiglie Armene che insistono, ma in maniera naturale e gentile, perché mangiassimo con loro.





Arriviamo a Goris. nulla di che. Mettiamo benza, sempre con certa soddisfazione…..economica e cerchiamo l’albergo. Quello in cui avevamo pensato di dormire è pieno ma la proprietaria ci dice che non è un problema. Fa una telefonata e dopo poco arriva un gentile signore che ci porta al suo albergo (christy), nuovo di pacca. Camere enormi, parcheggio, cena, colazione e cordialità ad un prezzo irrisorio.
Siamo a Goris, a circa 3800 km da casa e circa 900 km da Teheran, mio sogno da diversi anni. Per un attimo mi viene una gran voglia di andare a vedere l'Iran, ma rientro in me subito.....
La notte porta un temporale memorabile ma per fortuna la mattina ci svegliamo con il sole.
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Vecchio 20-06-2013, 12:21   #12
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stesso giro che hai fatto tu l'ho fatto io ad agosto scorso
belle terre
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Vecchio 20-06-2013, 14:15   #13
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Cecco..... sto "assimilando" tutto con grande interesse.
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Vecchio 20-06-2013, 14:48   #14
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entra di diritto nei preferiti cartella "cose da fare"
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Vecchio 20-06-2013, 15:54   #15
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Vecchio 20-06-2013, 16:36   #16
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Bella esperienza ma 1100km in una giornata possono diventare un incubo...
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Vecchio 21-06-2013, 06:27   #17
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grandissimo Cecco mi sa proprio che te la sei spassata un mondo, la cosa più brutta è il rientro a casa o sbaglio? quanto sarebbe stato bello avere più tempo per andare a curiosare in ogni angolo di quei meravigliosi paesi? complimentissimi bel viaggio
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go la moto che no la s'empisa mia par meno de 300 km... e alora seito nar come 'n semo
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Vecchio 21-06-2013, 08:26   #18
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@samarcanda....in effetti dopo una settimana dal rientro mi sono fatto una settimana con la moglie a Budapest e Croazia......in giro per il mondo in moto si stà proprio bene.....
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Vecchio 21-06-2013, 15:32   #19
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10° giorno: Domenica 26 maggio, Goris (ARM)=>Geghard (ARM) , KM 346

Oggi ci svegliamo di buon umore. Sarà che ha piovuto, l’aria pulita, la distanza da casa e dai problemi della vita quotidiana, insomma siamo in forma. Arriverei in Mongolia.
Partiamo puntando verso il monastero del Tatev, poco distante.
Decidiamo di prendere la funivia Wings of Tatev, non perché l’ultimo tratto sterrato sia impegnativo (non lo è), ma perché vogliamo provare questo gioiello della tecnologia svizzera donato all’Armenia.
Arriviamo verso le 9:00 ma è tutto chiuso, ci sono solo un paio di guardie. Andiamo alla KAKKA (cassa) e vediamo che apre alle 10:00.
Ci gustiamo un caffè, al bar con terrazza panoramica dell’impianto, che pratica prezzi continentali. Nel frattempo arrivano gli addetti alla KAKKA che sono ben 5, alla faccia….della piena occupazione. Non c’è nessuno e facciamo i biglietti. 16€ in due a/r. per qui una bella cifra..
Montiamo su e partiamo. In pochi minuti si arriva al monastero dove c’è solo qualche macchina e quindi poca gente. Il complesso è formato da diverse strutture. Oltre alla chiesa principale ci sono cappelle, stanze e pietre tombali, caratteristiche della zona.
Prendiamo anche un’inizio di messa ortodossa, e veniamo via. Sono le 11 passate e l’ambiente si stà affollando.
Ci rimettiamo in moto direzione nord ovest, con la consueta gincana di buche…verso Monastero di Noravank, incastonato in una valle di roccia rossa.
Ci si arriva con una bella strada asfaltata, e qui si vede che è domenica. Pullman e macchine in abbondanza. Troviamo anche un ciclista olandese…..che coraggio.
Il monastero è bello ma c’è troppa gente, si perde un po’ della poesia del posto.
Non ci sono bar, moriamo di sete. Meno male che abbiamo un po’ d’acqua (calda) nella borraccia.
Ripartiamo assetati e troviamo un bar-benzinaio. Prendiamo due coca e vediamo che il ragazzo ci fa la cresta sul prezzo. Non per l’euro in più, ma faccio presente la cosa, visto anche che i prezzi sono esposti, ma lui mi fa una cadrega armena e decido di lasciare stare.
Arriviamo al khor virap nel pomeriggio. Il famoso monastero sulla collinetta che ha come sfondo il possente Ararat. Purtroppo c’è un po’ di foschia e non riusciamo ad vederne bene i tratti.
Ci rilassiamo sotto un ciliegio….non è uno spettacolo che si presenti spesso.
Ultima fatica monastica di giornata…..Ghegard.
Per arrivarci ci fermiamo alla periferia di Yerevan, che non vogliamo fare, per fare benzina. Sandro 6700 dram, io 6400…….arriva il benzinaio e spara sulla calcolatrice un bel 14.000…scusa ma….???e lui….caffè….! oggi devo avere la faccia di quello ricco.
Dopo il siparietto voliamo verso il ghegard, è un pò tardi, e proprio poco prima del monastero ci fermiamo in una chambre d’hote, con wi fi, gestita da una Armena che parla benissimo francese. Il tempo di bere qualcosa offerto dall’ospitale padrona e scappiamo a l Ghegard.
Bello bello. Di sicuro uno dei più belli che ho visto. Dentro ha un’ambiente tipo nome della rosa. Mistico, buio, essenziale e austero.


C’è gente ma vista l’ora c’è più silenzio. C’è anche una fontana di acqua.
Facciamo chiusura a fare foto e gustandoci le ultime luci del giorno in questo luogo mistico.
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Ultima modifica di cecco75; 21-06-2013 a 15:39
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Vecchio 21-06-2013, 15:33   #20
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11° giorno: lunedì 27 maggio, Geghard (ARM) => Vardzia (GEO), KM 320

Stamani a colazione troviamo molti prodotti fatti in casa. Dalle marmellate alle noci sciroppate (dolci da morire). Le cose semplici sono sempre le migliori.
Stamani dobbiamo oltrepassare yerevan ma senza fermarci per vederla. Nella preparazione del viaggio siamo stati in dubbio se metterla o no, poi, vedendo vari commenti, abbiamo deciso di saltarla.
Da dove siamo, geghard, non vogliamo fare la periferia di yerevan, e decidiamo di fare una strada alternativa, tracciata sia sulla carta che sul navigatore.
Partiamo seguendo le indicazioni ma ci ritroviamo ben presto a percorrere un bello sterrato in salita con tornanti e ciottolaie. Maremma maila…..siamo carichi e le pioggie dei giorni precedenti hanno creato dei crateri nelle curve. Procediamo piano, ispezionando i tratti più difficili.
Troviamo anche una macchina con la coppa dell’olio sfondata…..
Dopo qualche km ritroviamo la campagna e una strada migliore. Ci dirigiamo verso Echmiadzin dove assistiamo a una scena memorabile.
Ci fermiamo all’ingresso del paese per controllare la mappa, un gruppo di ragazzi in macchina (una vecchia lada) ci vede e il guidatore vuole fare il gradasso. Parte a tutto gas e al centro di un incrocio fa un testa coda controllato con sgommata alla ripartenza. I passanti non ci fanno molto caso…ma noi sì. Il piccolo Senna Armeno riparte…..
Arriviamo al complesso della cattedrale di Echmiadzin, l’area è grande e comprende anche giardini e centri di studio. La chiesa è aperta e la visitiamo. Il museo, dove ci dovrebbero delle interessanti reliquie, è chiuso. Fa un bel caldo, mal e fontane pubbliche ci aiutano.
Oggi torneremo in Georgia, per poi tornare in Turchia. Le frontiere Turco/Armene sono chiuse e non è possibile tagliare, dobbiamo rifare il giro. Ne approfitteremo per vedere Vardzia
Ci mettiamo in moto verso Gyumri, ma la M1, l’autostrada (in Armenia sono gratutite), che porta direttamente a Gyumri da sud/ovest è chiusa. Dopo un po’ di interruzioni e di deviazioni sterrate, ci costringono a passare dalle M3, che passa da est. Il tempo si mette al peggio. Si incomincia a salire in quota e si sente. Dai 20/25 gradi siamo passati ai 15. Percorriamo la statale e vediamo che andiamo incontro ad un bel temporale. Non battiamo ciglio perché fino ad oggi non abbiamo preso una goccia di pioggia. La temperatura scende e con lei anche le prime gocce di pioggia. Entriamo nel mezzo del temporale. Una violenta grandinata di prende di mira, ma per fortuna dura solo una ventina di minuti. La temperatura è circa 10 gradi.
Stiamo arrivando a Gyumri. Se in genere le strade Armene sono piene di buche, Gyumri è il Festival dello sconnesso. Sembra un crossodromo. In città non esiste asfalto ma solo vecchie tracce ormai disfatte di manto stradale. Si aprono crateri e le macchine fanno zig zag senza stare tanto a guardare se un povero cristo con il Gs ha scelto di venire in ferie qui.
Notiamo sempre come ci siano una bella quantità di macchinoni neri da oltre i 100k€. Non vediamo l’ora di uscire da questo inferno e con un po’ di manico ci portiamo via dal caos.
Direzione Bavra. Il paesaggio è bello, di campagna. Spazi immensi in cui perdere lo sguardo.
Via via che ci avviciniamo al confine notiamo che i paesi si fanno sempre più poveri. Le strade, se possibile, peggiorano. Troviamo, come negli scorsi giorni, gruppi di lavoratori che fanno diventare la buca quadrata, li lasciano lì per dei giorni, e poi tornano con comodo a coprirla. È impossibile non prenderne in pieno diverse al giorno.
Ci fermiamo a Bavra per fare le foto alle cicogne che fanno i nidi sui pali della luce.


Le case sono fatte in pietra e tetti di torba.



Esiste un bar come luogo di aggregazione. Nulla dipiù. Mi viene in mente che mi piacerebbe mandarci qualche nostro politico…..
Raggiungiamo il confine dove non c’è nessuno. Il cielo è sempre cupo. La frontiera Armena è molto scarna, un semplice baracchino. Non ci sono altre strutture come benzinai e, mi sembra, neanche cambiavalute.
Poco più in là stanno costruendo la nuova dogana Georgiana, un complessone enorme che non ha confronti con la dogana Armena. Superiamo il confine puntando verso Vardzia. Incominciamo a scendere dalle alture ed esce anche un bel sole.
Arriviamo a Vardzia dove prendiamo alloggio nell’unica struttura vicino alla città sotterranea. Al ponte la città è a dx, lo “chalet” è a sx. lasciati i bagagli andiamo a vedere la città scavata nella roccia. L’ingresso è a pagamento, solo qualche €.
Sono le 18:00 e la struttura chiude alle 19:00. Dobbiamo sbrigarci. Entriamo e facciamo a piedi la salita che porta alle grotte, per fortuna troviamo un gruppo di turisti e questo ci rassicura. Qui c’è anche una bella chiesa ortodossa scavata nella roccia e vari tunnel che portano a stanze interne.

Finita la visita ci fermiamo al bar e ci facciamo una bella birretta in riva al fiume.
Dove dormiamo c’è un turista olandese che fa trekking. Zitto zitto cacchio cacchio, ci racconta che si fa 4 settimane in Armenia e 4 settimane in Georgia…da solo. Alla faccia delle ferie diciamo noi.
La cena è fatta in casa. Pesce del fiume, verdura del campo e vino della zona. Piacevole serata a parlare con l’olandese e la sua guida georgiana, che non perde occasione di ricordarci che gli Italiani e i Georgiani sono popoli amici.
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Ultima modifica di cecco75; 21-06-2013 a 16:30
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Vecchio 21-06-2013, 15:34   #21
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12° giorno: martedì 28 maggio, Vardzia (GEO)=> Erzurum (TUR), KM 380

Oggi rientriamo in Turchia. Da vale Posov. Il valico è leggermente più trafficatto degli ultimi due. Troviamo anche qualche cisterna Iraniana, riconoscibile dalla doppia targa e dalle gomme slick….
La frontiera turca ci fa rientrare nella normalità della burocrazia con controllo doppio triplo dei documenti, ma tutto velocemente.
Siamo ancora in quota, qui i monti sono ancora alti, infatti in direzione Ardahan / Gole, facciamo un passo a 2.550 metri, il freddo è pungente, ci ritempriamo, appena possibile con un bel caldo cay offerto da un gentilissimo benzinaio turco con il quale facciamo due chiacchere.
Entriamo nella vallata che ospita Erzurum attraverso un rettilineo di diversi km, sembra un aeroporto. Ma cerchiamo di non correre, il limite è 90 (anche se si potrebbe fare molto di più). Prendiamo l’albergo in centro e usciamo a mangiare un bel kebab. Voto 8 (al kebab).
Visitiamo la città, che è stata sede delle universiadi qualche anno fa. È a quota 1.900 e si sente. Un pomeriggio ci è sufficiente per vederla.
BY NIGHT


Piccola considerazione: nei vari report avevo letto che la E80 era in costruzione. Ora è finita, non ci sono cantieri particolari (per fortuna) ed è molto scorrevole.
Per la cena facciamo sosta al rstorante Erzurum Evleri, molto tipico e arredato in stile. Ci si accede togliendosi le scarpe e calzando le loro ciabatte.
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Vecchio 21-06-2013, 15:34   #22
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13° giorno: mercoledì 29 maggio, Erzurum (TUR)=> Tosya (TUR) , KM 750

Da oggi iniziano le tappe di trasferimento. Poca roba da vedere e tanta strada da fare. Ci rimettiamo in moto da Erzurum sulla E80 che scorre molto bene, troppo bene. Rispettare il limite di 90 è molto difficile. Oggi vogliamo arrivare, o superare, Amasya, ma con questa media non passa più! In una sosta benza, che in Turchia e sempre costosa, conosciamo un motociclista GS di Istanbul che si raccomanda di stare attenti alla POLICE che usa il laser. Ripartiamo cercando di non sforare e lui, dopo poco, ci passa a tutta velocità. Mah…
La strada percorre belle vallate e il tempo ci aiuta, ogni tanto ci scappa di stare sui 110/120, non c’è un’anima, pensiamo di poter fare i furbi. Macchè…ci ferma la polizia che mi becca, Sandro no, a 115 km/h. il limite è 90 km/h, e si può arrivare a 99 km/h. multa di 160 lire turche, circa 70€. Come avevo letto dai precedenti post gli do la mia patente internazionale e non pago, pagherò al confine, gli dico.
Un po’ scocciati per la perdita di tempo e per la sosta proseguiamo. La strada è tanta e abbiamo già 400/500 sotto le ruote per oggi. Sarà per la stanchezza, ma ribecchiamo diversi posti di blocco, ad uno dei quali, tocca a Sandro beccarsi una multa per aver fatto 104 km/h.
Ma come si fa a fare 90 su queste strade…..?????
Arriviamo a Amasya verso le 17:00. È una bella cittadina, attraversata da un fiume in cui si affacciano case e attività. C’è un discreto movimento di gente.



Fiora abbiamo fatto 600km, ci sentiamo in forma e decidiamo di visitarla velocemente e ripartire per fare un altro po’ di strada, quando non ne potremo più, ci fermeremo.
Tosya è il punto di cottura. Ci arriviamo per cena e troviamo un albergo sulla strada. L’albergo è moderno, con parcheggio e benzinaio accanto. Più di così. La zona è occupata dalle industrie connesse alla produzione del riso. Infatti in albergo c’è una convention di rappresentanti.
Ci facciamo un bel giros in una locanda tipicissima e salutiamo….domani tappa dura…
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Vecchio 21-06-2013, 15:35   #23
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14° giorno: giovedì 30 maggio, Tosya (TUR)=> Alessandropoli (GRE) , KM 790
Partenza alle 06:00. Oggi bisogna fare tanti km, bisogna attraversare Istanbul e c’è la dogana Tur/Gre.
Partiamo con un bel fresco, ripassiamo da Bolu, che avevamo fatto all’andata e verso le 11:00 ci fermiamo in una mega stazione di servizio prima di Istanbul. Siamo in perfetto orario, ma incomincia a fare un gran caldo. Ci facciamo un bel panino (per modo di dire) da Burgher King, e ripartiamo.
Lo snodo di Istanbul è sempre impegnativo. Oggi c’è molta foschia, caldo e traffico. I km passano e la media scende, il traffico si intensifica e solo il navigatore mi da quella tranquillità che mi serve per andare avanti.
Usciamo dalla conurbazione della metropoli un po’ cotti. Sono le 13:00 e ci sono 35 gradi. Una sauna….
Ci mettiamo sulla statale che costeggia il mare e sorpresa……(negativa) vento a volontà.
Se c’è una cosa che non sopporto è il vento forte. Datemi la pioggia, caldo, freddo….ma non il vento. Abbiamo fatto gli ultimi 300 km guidando inclinati di 45°!!
Passiamo molto velocemente il Border Turco, dove non ci viene contestata la multa che abbiamo preso. Meglio così.
Entriamo in grecia e ci mettiamo sulla Egnadia, l’autostrada che porta ad Igoumenitsa.
Ci fermiamo ad Alessandropoli, carina città di mare che avevo già fatto in altri miei viaggi.
Il ristorante è il solito, è una sicurezza, pesce a volontà, retzina ghiacciata (vino greco) e ammazza caffè, ci fanno finire bene la giornata.

15° giorno: venerdì 31 maggio, Alessandropoli (GRE) => Igoumenitsa 640 km

Sveglia con il sole. Il vino di ieri lascia una lieve traccia…
Oggi solo autostrada. Che paxxe…purtroppo il vento non ci lascia e decide di accompagnarci per tutto il viaggio. Facciamo l’ultima parte, il Metzovo, che è il quota, con un po’ di timore. Usciamo dalle gallerie e il vento ci fa sempre sbandare. Per fortuna non c’è un’anima, la strada è vuota.
L’ultima volta che ci sono passato c’erano un sacco di lavori e camion….non la riconosco.
Arriviamo al porto di igoumenitsa ed incontriamo un gruppo di vespisti italiani che erano andati ad Istanbul, ci scambiamo due chiacchere ed andiamo a mangiare.
Traghetto ore 23:00. Ma siamo in Grecia/italia. Partiamo alle 2:00, li mortacci loro.
All’imbarco conosciamo anche Domenico, motococlista italiano che è stato un paio di volte in moto in sud america….Bolivia….Carettera della Muerte………la metto nelle cose da fare…..


16° giorno: sabato 1 giugno, Bari => Firenze. 750 km


Sbarchiamo con le due ore di ritardo con le quali siamo partiti. Ci seguono tre greci in moto che vanno al motomondiale. Praticamente a casa mia, ci sono 3 km da casa mia.
Ci spariamo subito un bel cappuccino e cornetto per colazione, e doppia razione di pasta per pranzo. Piaceri che altri popoli non hanno, c’è poco da fare….
Il viaggio è finito. Ci guardiamo e chissà…..abbiamo una mezza idea per un altro viaggio……..
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Vecchio 22-06-2013, 11:02   #24
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bellissimo...complimenti...
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Vecchio 22-06-2013, 22:53   #25
Sinusoid
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complimenti bel giro davvero
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