PROTEZIONI
Che cosa comprare
- Su ogni protettore per uso motociclistico deve essere riportata la marcatura CE e noi dobbiamo pretenderla, altrimenti NON è un protettore.
- Deve anche essere indicata la norma tecnica di riferimento: 1621-1 per le protezioni e 1621-2 per i paraschiena.
- Per i soli paraschiena è obbligatoria la presenza di questo simbolo:

EN 1621-2 indica la norma tecnica di omologazione per i paraschiena, B il fatto che si tratta di un paraschiena normale e non lombare (L) e 2 la classe di protettività (la migliore, altrimenti è 1).
Bisogna poi fare attenzione a
non incappare in un logo CE contraffatto. Quello vero risulta dalla figura seguente:
Si tenga presente, tanto per chiarire la portata del problema, che il primo logo non corretto da sinistra identifica i prodotti di esportazione cinese (CE = China Export)...
Come difendersi dalle sospette frodi
In casi del genere, occorre scrivere a:
Ministero dello Sviluppo Economico
Ufficio Coordinamento delle attività per la sicurezza e la qualità dei prodotti
Via Molise, 2
00187 Roma
oppure alla
mail del responsabile, indicando la sospetta irregolarità, il prodotto al quale essa si riferisce, il luogo dove è stato visto o acquistato il prodotto e ogni altra documentazione utile (foto ecc.).
ABBIGLIAMENTO
Praticamente nessuno dei capi per motociclisti esistenti in commercio, neanche le tute da pista di pelle delle migliori marche (Dainese ecc.), offre qualche certificazione riguardo alla propria capacità di resistere alle abrasioni. E questo vale per giacche, pantaloni, tute, guanti e stivali.
In particolare, i capi in Cordura 500, quella maggiormente utilizzata per la realizzazione dell'abbigliamento motociclistico, hanno una resistenza all'abrazione molto limitata, e mezzo secondo di scivolata su asfalto può bastare per distruggerli.
Le norme tecniche europee per l’omologazione dei capi di abbigliamento ci sarebbero pure, in analogia a quelle utilizzate per le protezioni e i paraschiena, e sono le seguenti:
- EN 13594:2004 relativa ai guanti di protezione per motociclisti professionali;
- serie UNI EN 13595:2004 (4 norme distinte) relativa agli indumenti di protezione per motociclisti professionali (giacche, pantaloni e tute intere o divisibili);
- EN 13634:2004 relativa alle calzature di protezione per motociclisti professionali;
Ma, di fatto, esse sono pressoché inutilizzate, perché sono vincolanti solo per i “motociclisti professionali”, vale a dire tutti coloro che utilizzano i motocicli per motivi di lavoro: unità motocicliste delle forze dell’ordine, operatori di moto soccorso e mototaxi e simili - e il bello è che neanche loro le adottano! Mentre è possibile vendere abbigliamento non omologato ai motociclisti dilettanti, cioè a noi.
La cosa strana è che l’omologazione dei capi protettivi non è richiesta nemmeno per girare in pista (neanche per i corridori professionisti), dove è considerato sufficiente indossare tute di pelle. Certo, la pelle è senza dubbio un materiale eccellente dal punto di vista della protezione dalle abrasioni, ma la sicurezza è data dalla qualità complessiva del capo, e una tuta di pelle economica che si scuce alla prima caduta non serve a molto.
Insomma, a differenza che per le protezioni, la vendita di abbigliamento moto non omologato non è vietata. Ma visto che la pelle è la nostra, mi sembra una buona idea andare a scovare quello che c'è sul mercato.
Panoramica delle norme di omologazione dell'abbigliamento.
Marche che producono abbigliamento omologato.
Inefficacia della Cordura.