“Le moto,in fondo, sono come le donne�

[teodoro gabrieli]

Gli altri, i non motociclisti, certe cose non possono capirle.
Le moto per loro, sono oggetti senza vita, non hanno anima. Sono soltanto un ammasso, spesso considerato neppure troppo omogeneo,di metallo,gomma e plastica. Noi motociclisti però sappiamo che non è così, “noi” sappiamo che, ma basterebbe soltanto possedere qualche rudimentale nozione di scienza, gli atomi in qualsiasi materia si arrestano soltanto al raggiungimento dei -273° centigradi, lo zero assoluto per intenderci, di conseguenza ogni oggetto sul pianeta è invaso da vita, anche se non sembrerebbe ad un’occhiata superficiale. Figuriamoci in un’amalgama di metallo gomma e plastica, che sempre più mira alla perfezione tecnologica, abituata a sprigionare forza e velocità. Abbiamo a disposizione moto per tutti i gusti, come di donne per il resto: giovani scapestrate scarsamente o per nulla abbigliate (naked), rotondette e paciose casalinghe (custom), inviperite e intrattabili top manager (racing), semplici e pragmatiche operaie (router), robuste e tetragone campagnole (enduro), superficiali ed intriganti happy-houriste (supermotard), agghindate e raffinate aristocratiche (granturismo).
Si sa poi come succede, ci si fa prendere dall’enfasi del momento, dall’innamoramento,dalla scelta spesso irrazionale. Ci sono periodi nei quali amiamo una nuda, altri l’infaticabile lavoratrice e così via. Oh certo, c’è poi la componente età che dice la sua. Da giovani magari ci attraggono di più le mature donne in carriera o le più dissacranti nude, poi con il trascorrere degli anni ci orientiamo perlopiù verso le affidabili operaie o le campagnole senza fronzoli.
Perlomeno a me è accaduto così,dopo svariate avventure ho incontrato lei.
Sulle prime mi era parsa un po’ “sulle sue”, altezzosa e scostante. Forse di forme un po’ troppo abbondanti, ma sinuosa e comunque elegante. L’abbigliamento sgargiante le dona, ne ho viste altre ammantate in colori diversi, ma quei vestiti sempre in tinta unita non rendono il dovuto. Certo è capitato che ne vedessi qualcuna con il vestito da gran soirèè , quelle con i colori ufficiali da “prima della Scala”, il bianco-rosso-blu, bellissime, autentiche top-model, ma……
Beh, non si può avere tutto no?
Comunque,dicevo, dopo il primo non entusiasmante approccio, con il tempo abbiamo imparato a conoscerci ed apprezzarci vicendevolmente. Dopo quattro anni, si può affermare, che abbiamo costruito un eccellente rapporto. Armonico ed appagante. Vero che i rapporti a due vivono invariabilmente di alti e bassi ed anche per noi è così. Nei primi tempi, quando ci siamo messi insieme, viaggiavamo un sacco. Nei fine settimana e durante le ferie lo facevamo per centinaia, a volte anche migliaia, di chilometri in Italia ed in Europa. Ora è un momento un po’ così, non perché ci manchi la voglia, tutt’altro, bensì per via delle contingenze che non lo permettono. Confidiamo in tempi migliori. L’importante in ogni caso, per tutte le coppie, è parlarsi. Fugare sempre ogni dubbio o perplessità. Giusto sabato scorso, per esempio, giornata nella quale l’inclemenza del tempo non ci ha consentito la consueta passeggiata settimanale, mentre curavo il suo look ci siamo messi a chiacchierare. Dal principio in verità mi era parso aleggiasse sopra di noi lo spettro del tipico litigio generato soltanto da un malinteso.
Un numero di una rivista, Motosupermarket, distrattamente dimenticata aperta sul ripiano basso dello scaffale in garage…….

“cos’è quella?”
“quella…. cosa?”
“QUELLA!!!”
“niente Bru….una rivista di moto usate”
“e da quando leggi quel tipo di riviste?”
“mah, mi piace tenermi informato sui prezzi….non c’è un motivo particolare”
“perché sui prezzi? Faresti bene ad essere sincero con me!” (sapete come sono le teutoniche, non amano i giri di parole, mirano dritte al centro del bersaglio).
“Tranqui Bru, mi piacciono solo le moto. L’importante e guardare ma non toccare no?”
“GUARDARE UN CAZZO!!!”
“ma dai tesoro, non pensare subito male”
“guarda che me la ricordo bene quella disgraziata giapponese che hai mollato al concessionario nel febbraio del 2006!”
“si ma lo sai, ti avevo vista in foto e mi sono innamorato. E poi, tu rimani sempre la più bella”
“sei un ruffiano schifoso,come sempre”
“lo so, ma credimi sto talmente bene con te, Guarda come ti coccolo ancora dopo quattro anni!”
“mmmmm, sarà ma stai attento…..”
Brunilde è un po’ spigolosa, a volte scontrosa, ma è una compagna affidabile e fedele oltretutto certa del fatto che anch’ io lo sono. E poi è ancora in una forma invidiabile!!
Poi sapete come va a finire no? Un paio di baci, qualche carezza nei punti giusti…..
In fondo le moto, come dicevo, sono un po’ come le donne. Bisogna saperle prendere per il giusto verso, soppesarne la personalità, analizzarne le individuali paure inconfessate, combatterne il perenne timore di essere abbandonate.
E’ la loro natura. La custodiscono, appunto, nell’anima.
Rimango sempre più convinto: hanno un’anima le moto, a modo loro però ce l’hanno……….