



Lanciata nel 1993, BMW F650 era stata l’arma di BMW per tornare nel combattuto settore delle enduro monocilindriche. Una mossa considerata azzardata, ripagata però da un grande successo commerciale. La monocilindrica è diventata in breve il best seller del listino BMW. Spinta da un prezzo competitivo, dalla facilità dell’approccio al mondo delle due ruote, la F650 si è ben presto conquistata le simpatie di neofiti e dolci donzelle. Ma i duri e puri, i motociclisti col sedere a forma di sella l’hanno sempre snobbata. Questi i commenti registrati all’epoca "E’ una mezza moto. La fanno in Aprilia. È triste. Ha la strumentazione del Garelli VIP3".
EVOLUZIONE DELLA SPECIE Bene, BMW F650 GS cancella con un colpo di spugna gli affrettati giudizi di questi cattivoni. E potrebbe anche ambire a essere la più bella del Reame. Arriva il becco e cambia tutto il look: le forme morbide si abbinano bene ai tanti richiami ad altri modelli della gamma BMW. La griglia sul serbatoio (finto, per sapere perché pazientate qualche riga) potrebbe essere quella del K1200 RS.
Azzeccato il mini cupolino color argento, aggressivo il faro: non c’è che dire, un bel mix. È proprio carina questa F650 GS. Solo il codino appare un po’ scoordinato, ma le due belle marmittone fanno la loro scena rendendo l’aspetto molto professionale.Brutto come sempre il parafango posteriore aderente alla ruota, ma per liberarsene basta una chiave a brugola.
STRUMENTAZIONE VERA Tutta nuova anche la strumentazione: per fortuna, perché quella di prima era scandalosa. Questa invece, oltre che essere molto completa, è anche di grande effetto estetico. Ci sono un tachimetro e un contagiri molto leggibili, un orologio digitale e tutte le spie che servono, anche quella della riserva benzina.
TELAIO NUOVO Ma BMW F650 GS è una moto completamente nuova anche sotto la carrozzeria. Tra le novità più importanti il telaio in acciaio, un doppio trave discendente molto professionale, derivato direttamente dalla RR che corre in Africa. La forcella Showa da 41 mm rimane la stessa, ma è stata irrigidita con un bel ponticello antisvergolo (non è proprio il termine tecnico, ma rende l’idea…), mentre al posteriore c’è un monoammortizzatore che lavora su leveraggi progressivi.
SERBATOIO SOTTO AL SELLA Nello stravolgimento generale della F650 il serbatoio della benzina è finito sotto la sella, un vecchio trucco per abbassare il baricentro. Non si pensi però ad autonomie ciclomotoristiche: di benzina ce ne sta parecchia, per la precisione 17,5 litri.
Il bocchettone per rifornirsi è posto sulla fiancatina destra, una soluzione originale che fa molto Raid Replica. Sotto il finto serbatoio trovano invece posto l’air box, la batteria e il serbatoio dell’olio motore. Il monocilindrico Rotax è infatti dotato di lubrificazione a carter secco.
ARRIVA L’INIEZIONE Della precedente moto rimane solo il motore Rotax, un quattro valvole raffreddato a liquido. Anche qui però non si è battuta la fiacca: udite, udite, è arrivata l’iniezione elettronica digitale. Il prezioso dispositivo fa capo a una centralina che gestisce sia l’accensione, sia l’alimentazione del cilindrone. Scontata l’accoppiata iniezione-catalizzatore a tre vie, il doppio scarico è, infatti, catalitico. In questi duri tempi di blocco del traffico potrebbe tornare utile.
POLMONI DA M3 Ma nel motore della GS c’è anche un pezzo di BMW M3. Se lo sono dimenticati dentro come fanno i chirurghi col bisturi? No, ma lo studio fluidodinamico della testa è davvero lo stesso delle furibonde berline tedesche. Le quattro valvole sono state disposte in maniera diversa, la farfalla è collocata nel flusso verticale, in prossimità delle valvole di aspirazione. Il risultato parla da solo: rapporto di compressione di 11,5 a 1.


