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Vecchio 23-12-2007, 11:06   #1
vadocomeundiavolo
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predefinito NOTIZIE Moto Bmw, tutta la storia ....o quasi........

Nel giugno 1919, quando il Trattato di pace di Versailles proibisce alla Germania di costruire motori aerei, BMW, che ha le proprie origini nella produzione di motori aerei, esiste da appena due anni. Il grande sei cilindri da 19 litri di cilindrata e 226 CV viene sostituito nel 1920 da motori modulari di 500 cc e 6,5 CV. I due cilindri contrapposti e i pistoni che lavorano in senso contrario uno dall’altro coniano il nome “motore Boxer”. Nel 1921, i Boxer procurano grandi successi alle motociclette della ditta Victoria di Norimberga. Anche la Bayerische Flugzeug Werke monta nelle sue “Helios” motori e trasmissioni BMW. Nel 1922, BMW rileva la ditta, ubicata non lontano dall’attuale area dello stabilimento, e diviene lei stessa un costruttore di motociclette.
Mentre la Victoria perfeziona il proprio prodotto, la Helios è afflitta da difetti di fabbricazione. Così il direttore generale della BMW, Franz-Josef Popp, e i suoi colleghi ingegneri decidono di “passare all’attacco”: il metodo migliore per rafforzare la buona reputazione della BMW come fabbricante di motori è la produzione di una motocicletta moderna marchiata BMW.

Max Friz, il progettista della prima motocicletta BMW, si era conquistato la fama di ingegnere particolarmente dotato già nel periodo antecedente la Prima Guerra mondiale. Max Friz, che aveva partecipato alla costruzione della sensazionale automobile che vinse il Gran Premio nel 1914, la Mercedes-ohc-quattro valvole, passa nel 1917 alla BMW e disegna il motore aereo del tipo Illa, il propulsore più moderno dell’epoca. Il piccolo M 2 B 15, il motore da motocicletta sviluppato dal collega Martin Stolle, non costituisce più una sfida per lui, ma la richiesta di costruire un’intera motocicletta intorno al Boxer, risveglia le ambizioni dell’ingegnere di successo.

Nella camera degli ospiti della sua casa, situata di fronte all’area dello stabili-mento, si lascia montare una grande tavola da disegno e una stufa. Già nel dicembre del 1922 egli presenta il suo concetto in scala 1:1. Max Friz prevede di montare il motore esistente trasversalmente rispetto alla direzione di guida. Di conseguenza, l’albero motore si trova in posizione orizzontale. Il cambio e i rispettivi alberi, montati anch’essi orizzontalmente, vengono azionati direttamente da una frizione ad attrito, i due carter sono avvitati. La trasmissione tra il cambio e la ruota posteriore è assicurata da un albero cardanico.
All’epoca esistono già diversi motori Boxer, come anche il montaggio trasver-sale – nella motocicletta inglese ABC – e la trasmissione a cardano nelle motociclette belghe FN e nella Pierce statunitense. Max Friz è però il primo a far confluire questi dettagli in una soluzione costruttiva di sorprendente armonia – la BMW R 32.

Il 28 settembre 1923, BMW presenta ufficialmente, in occasione della Deutsche Automobil-Ausstellung nei padiglioni fieristici del Kaiserdamm di Berlino, oltre alla propria gamma di motori, la prima motocicletta. La Casa di Monaco deve confrontarsi con la concorrenza, composta da 132 fabbricanti di motociclette tedeschi, ma riceve importanti riconoscimenti per le sue soluzioni tecniche, assolutamente originali, e per l’immagine riuscita ed innovatrice del nuovo prodotto.

Ancora prima che si concluda l’anno, inizia la produzione di serie della BMW R 32 e le prime motociclette vengono consegnate ai clienti, alla fine della svalutazione inflazionistica che aveva colpito la Germania, per 2.200 marchi. Nonostante sia una delle motociclette più costose del mondo, la R 32 si vende molto bene.
La motocicletta BMW non si distingue soltanto per la linea avvolgente del gruppo motore-cambio, ma anche per la costruzione del telaio in acciaio tubolare a doppia culla.
La posizione del motore piatto Boxer abbassa sensibilmente il baricentro e, conseguentemente, migliora le caratteristiche di guida. La forcella della ruota anteriore lascia spazio solo ad un’escursione limitata della molla, ma l’impiego di molle a balestra offre anche un lieve effetto autosmorzante.

La verniciatura a fuoco, colore nero notte, e le complesse linee ornamentali bianche definiscono nuovi parametri nella qualità della lavorazione. Ma ancora più importante è la qualità dei componenti tecnici. I primi motociclisti BMW possono andare orgogliosi delle soluzioni derivate dalle esperienze del fabbricante di motori aerei. Questo vale per la scelta dei materiali – ad esempio, l’utilizzo, per la prima volta in assoluto, di leghe leggere nei pistoni – così come per l’elevato grado di sicurezza funzionale e di affidabilità – che ancor’oggi trova scarsi riscontri.

Tra il motore e il cambio non vi è la trazione a catena, soggetta spesso a difetti, così come nessuna catena o cinghia collega il motore alla ruota posteriore; gli steli delle valvole e le molle sono incapsulati sui cilindri con protezione ermetica contro la polvere e l’olio. Grazie al circuito di lubrificazione chiuso, il risultato è una motocicletta sempre pulita, dalla manutenzione considerevolmente semplificata.
Successo nelle gare motociclistiche.

In quest’epoca, la migliore pubblicità per una motocicletta nuova e,
in particolare, per una nuova marca, sono i successi sportivi. Questo lo sa anche il giovane ingegnere Rudolf Schleicher, che, dopo avere concluso i lavori di sviluppo di alcuni dettagli della R 32, medita nuovamente sulla sua carriera di motociclista da poco iniziata. Il 2 febbraio 1924 egli realizza con la sua BMW, nel Tour dei monti sul Mittenwalder Steig, il migliore tempo della giornata e diventa così il primo vincitore di una gara motociclistica nella storia della Bayerische Motoren Werke.

Il 18 maggio 1924, tre piloti ufficiali BMW partecipano alla Solitude di Stoccarda e vincono in tre classi differenti anche grazie alla testata dei cilindri in lega leggera costruita da Rudolf Schleicher, con valvole in testa (ohv) incapsulate. Già nel primo anno di competizione, vittorie significative nelle principali gare in Germania e il primo titolo di Campione, vinto da Franz Bieber, consolidano la posizione di BMW come miglior costruttore di motociclette. Le gare motociclistiche tedesche degli anni successivi sono dominate da piloti ufficiali e piloti privati su motociclette provenienti da Monaco.
Nel 1926, in occasione della Sei giorni internazionale in Inghilterra, le straordinarie Boxer con la trasmissione a cardano e senza macchie d’olio destano scalpore anche nella patria della motocicletta, nonostante la competizione sia dura. Le vittorie di Paul Köppen ed Ernst Henne alla Targa Florio in Sicilia generano interesse per le motociclette BMW anche in Italia.

BMW presenta delle innovazioni a intervalli sempre più brevi e l’aumento costante della domanda conferma che la strada imboccata è quella giusta. La gamma di moto sportive potenti completa l’offerta dei modelli da turismo con valvole unilaterali, ma sono costose ed esclusive, tutte con motori a valvole in testa. Nel 1931, nonostante la crisi economica, BMW riesce a conquistarsi con la R 2 una posizione solida nella classe dei 200 cc. Anche il modello monocilindrico si presenta con trasmissione a cardano e gli abituali dettagli della grande BMW.

Il telaio tubolare viene sostituito da più robusti telai in acciaio stampato. In aggiunta alle Boxer da 750 cc e alle piccole monocilindriche, viene offerta anche la classe media con un monocilindrico da 400 cc. Inoltre, ogni anno tutti i modelli subiscono aggiornamenti. Nel 1935 BMW presenta con la R 12 e la R 17 un’ulteriore pietra miliare nella costruzione di motociclette: la prima forcella anteriore telescopica ammortizzata idraulicamente.
L’anno successivo, la R 5 inaugura una generazione di modelli completamente nuova. Tubi in acciaio ovali conici, a doppia spira, sono uniti mediante saldatura a gas inerte. La forcella telescopica è equipaggiata di ammortizzatori regolabili. Il nuovo motore da 500 cc è azionato da due alberi a camme ed il basamento è di tipo a tunnel realizzato in un pezzo unico. La nuova BMW è in grado di tenere il passo con le più veloci concorrenti inglesi in termini di performance e, a livello di comfort di guida, essa è decisamente superiore. Nel 1938, la R 51 con forcella telescopica sulla ruota posteriore segna un ulteriore progresso.

Mentre i nuovi modelli a telaio tubolare vengono costantemente aggiornati, la polizia, il servizio postale e le forze militari continuano a richiedere i modelli in acciaio stampato. Gli ordini della R 12 e della monocilindrica R 35 continuano a lievitare. Ma non solo la costruzione del telaio, bensì anche i motori Boxer fungono da esempio per alcuni concorrenti, come ad esempio la Zündapp di Norimberga oppure la Gnome Rhône in Francia.

Le motociclette BMW sono presto considerate eccellenti rappresentanti della cosiddetta “Scuola tedesca” di tecnica motociclistica e trovano sempre più diffusione anche all’estero. La clientela richiede la proverbiale qualità ed affidabilità, ma anche soluzioni tecniche innovative ed originali. La forcella telescopica e il molleggio della ruota posteriore, le testate dei cilindri incapsulate in lega leggera e le grandi piastre di ancoraggio antitorsione, realizzate nello stesso materiale di colata, i motori a sogliola, le larghe lamiere protettive e il comfort di guida diventano attributi sempre più importanti anche per gli altri costruttori di motociclette.

L’idea è di Ernst Henne ed è proprio lui in sella quando si tratta di siglare il record mondiale assoluto di velocità su una motocicletta. Nel 1929, raggiunge i 216,75 km/h e nel periodo successivo ottiene 76 primati mondiali, culminanti negli straordinari 279,5 km/h del 28 novembre 1937. Questo record resta insuperato per 14 anni. I primati confermano definitivamente la posizione di BMW quale affermato costruttore di motociclette.

L’incremento di potenza ottenuto con la sovralimentazione a compressore consente ai motori da corsa con valvole in testa,
basati sulle versioni di serie, di aggiudicarsi numerose vittorie e record. A partire dal 1935, le motociclette da corsa BMW con compressore, allestite sui sofisticati motori da corsa disegnati da Rudolf Schleicher, con due alberi a camme in testa per cilindro (comandati da alberi verticali) non devono temere più il confronto con le concorrenti italiane ed inglesi.

Le prime vittorie nei Gran Premi nel 1936/37 sono seguite, nel 1938, dal titolo di Campione europeo, comparabile ad un campionato mondiale moderno. Con il nuovo componente nella squadra BMW, il pilota fuoristradista Schorsch Meier, la BMW a compressore diviene quasi invincibile. Egli è maestro nello sfruttare in modo ottimale l’elevata potenza del motore e il basso peso della moto e procura alla BMW, nel 1939, il più grande successo agonistico con la vittoria della Senior TT. La Tourist Trophy dell’Isola di Man è considerata la più grande sfida nel campo delle competizioni motociclistiche.

Negli anni 1933–1935, i piloti BMW vincono per ben tre volte la Sei giorni internazionale, la principale prova di affidabilità e di guida fuoristrada. Alcuni esperti, sorpresi dal bilancio dei successi della BMW Boxer, la descrivono come la “Migliore motocicletta del mondo”.
Negli anni Trenta, le forze militari sono clienti importanti di BMW, perché acquistano un gran numero di moto. Le monocilindriche del tipo R 4 e R 35 sono utilizzate come veicoli da addestramento e per i corrieri, le R 11 e R 12 come side-car, per il trasporto veloce di soldati oppure per forniture urgenti. I preparativi per la guerra della Deutsche Wehrmacht inducono a sostituire la cavalleria con i side-car fuoristrada – i motociclisti al posto dei cavalieri. Il Comando Supremo dell’esercito detta alcune linee guida costruttive e richiede side-car con demoltiplicazione da fuoristrada e cambio con retromarcia.

In BMW nasce la R 75, un modello completamente nuovo con motore con valvole in testa da 750 cc, telaio a costruzione mista con profilato centrale e giunzioni dei tubi avvitate, forcella telescopica con ammortizzatore idraulico a doppio effetto e la tecnica di propulsione richiesta. La trazione del side-car con albero trasversale viene completata da un differenziale autobloccante. Il side-car pesa 420 kg ed è in grado di trasportare, come richiesto, un carico di oltre 400 chili. I side-car con ruota condotta definiscono nuovi parametri di riferimento nelle caratteristiche fuoristrada e dimostrano di essere decisamente superiori ad un’automobile a trazione integrale. Dal 1941 al 1944, BMW costruisce oltre 18.000 unità della R 75 side-car “versione Wehrmacht” (Wehrmachtgespann); a partire dall’ottobre 1942, la produzione ha luogo nella fabbrica di automobili BMW di Eisenach.
Nel 1947, i componenti delle motociclette e l’infrastruttura produttiva della fabbrica di automobili di Eisenach, rilevata da BMW nel 1928, si trovano nel Settore della Germania divisa amministrato dai Sovietici, e sono dunque irraggiungibili. Ad Eisenach riprende la produzione, mentre a Monaco tutto è stato smantellato e sono stati confiscati anche i progetti. Sono i concessionari BMW a fornire i pezzi ad Alfred Böning che li utilizza come campione per sviluppare una nuova motocicletta. Il modello monocilindrico R 24 da 250 cc entra in produzione alla fine del 1948.

Nei sei anni successivi i costruttori di motociclette tedeschi registrano dei nuovi record di vendita. A partire dal 1950, BMW offre nella sua gamma anche una bicilindrica Boxer, ma i maggiori volumi di vendita vengono dalle monocilindriche. In quattro anni, vengono prodotte 47.700 unità della R 25/3.

L’immagine di Marca viene ulteriormente rafforzata dai successi sportivi e centinaia di migliaia di persone ammirano le vittorie di Schorsch Meier e Walter Zeller sulle moto da corsa BMW. Le BMW Boxer da corsa del tipo RS con due alberi a camme in testa per cilindro si avviano verso un trionfo senza precedenti nella categoria side-car. Dal 1954 al 1974 vincono 19 campionati mondiali e Klaus Enders vince per sei volte.

Nel 1951 si presenta sul mercato la R 51/3 e con essa una nuova generazione di motori Boxer. Gli attributi più importanti sono un’affidabilità ancora maggiore e una guida decisamente più silenziosa. Nel 1952 debutta la R 68, la cosiddetta “Moto da 100 miglia”, la prima moto BMW a raggiungere la velocità di 160 km/h, una briosa moto sportiva stradale.

Nel 1955 fa scalpore un nuovo telaio. La BMW a “forcellone oscillante integrale”, con la sua precisione di guida e il comfort di molleggio delle sospensioni a bracci oscillanti per la ruota anteriore e posteriore, definisce nuovi benchmark nella costruzione delle motociclette. Tutta la gamma di modelli, dalla monocilindrica R 26 alle Boxer da turismo R 50 e R 60 fino alla potente moto da turismo sportiva R 69, viene offerta con queste caratteristiche tecniche. In tutto il mondo le motociclette BMW divengono sinonimo della massima raffinatezza tecnica, sia per la qualità che per le caratteristiche di guida. Lunga durata, poca manutenzione, affidabilità e resistenza anche in condizioni estreme e per periodi prolungati – caratterizzano le motociclette ed i side-car di Monaco.

In Germania, il boom delle motociclette finisce all’inizio degli anni Sessanta. Gli ordini provenienti dai committenti pubblici e la domanda estera giustificano ancora per alcuni anni la produzione BMW, calata di due terzi. Nel contempo, a Monaco diventa sempre più importante la produzione di automobili. Ma il Direttore della BMW, Werner Bönsch, continua a credere nella motocicletta ed afferma: “La costruzione di una motocicletta esige passione; essa è un lavoro di artigianato artistico degli ingegneri rimasti giovani nel cuore”.

A metà degli anni Sessanta, la motocicletta, che in Europa non viene utilizzata più come mezzo di trasporto, inizia a divenire negli USA uno strumento per lo sport e il tempo libero molto ambito. Ed è in questo ricco mercato che si definiscono i trend tecnologici e di design. Nell’autunno del 1969 BMW presenta, sorprendendo completamente sia la concorrenza che il pubblico, una gamma di motociclette completamente nuova, la cui progettazione era iniziata nel periodo in cui le vendite di moto avevano raggiunto il minimo storico. Non sarebbe stato possibile scegliere un momento migliore. Infatti, l’intera industria in Inghilterra, in Italia ed in Giappone presenta nuovi modelli di grossa cilindrata. Le nuove motociclette risvegliano così l’interesse anche in Europa.

Il concetto di base è sempre il motore bicilindrico Boxer, ma questo è completamente rivisitato. Le versioni da 500 e 600 cc sono completate con il modello top R 75/5, una motocicletta ambita tra le 750 cc. E i motori – che nella R 75/5 dispongono per la prima volta di carburatori a pressione costante e motorino d’avviamento elettrico – non costituiscono l’unica novità, bensì anche i moderni e più leggeri telai che offrono una migliore maneggevolezza. Le nuove motociclette BMW non provengono più da Monaco: dal settembre 1969 vengono costruite a Berlino Spandau in un vecchio stabilimento BMW di motori aerei. La forte espansione della produzione automobilistica giustifica il trasferimento della produzione. La progettazione, il design e lo sviluppo delle motociclette resta invece a Monaco.

La domanda cresce e a Berlino ogni anno oltre 20.000 motociclette escono dallo stabilimento. Nel 1973, il 50° anniversario di BMW Motorrad viene festeggiato con la produzione della 500millesima unità. Nello stesso anno, debutta sul mercato la R 90 S con una cilindrata superiore e un aumento sensibile della potenza. Il carattere sportivo della novità viene sottolineato dalla prima carenatura per una motocicletta di serie. Nel 1976, Reg Pridmore vince il Campionato americano di Superbike su una R 90 S modificata.
Nel 1976, esce la R 100 RS, una motocicletta da turismo sportiva, caratterizzata da un ulteriore incremento della cilindrata e, novità assoluta nella produzione motociclistica di serie, una carenatura integrale sviluppata come parte integrante della motocicletta e testata nella galleria del vento. Una motocicletta che definisce nuovi parametri di riferimento in termini di comfort nei lunghi viaggi e offre prestazioni di guida equilibrate. Nel 1978, la gamma viene ulteriormente arricchita dalle R 45 e R 65 e dai modelli Boxer più piccoli. Adesso la gamma è composta da otto modelli BMW con cilindrate di 473, 599, 649, 797 e 980 cc.

Nel 1980, dopo i successi sportivi del Team BMW in fuoristrada, nasce il modello di serie R 80 G/S. Questa motocicletta enduro, che si distingue anche per la maggiore cilindrata, è adatta sia per la guida stradale che fuoristrada. BMW inventa così un segmento di mercato completamente nuovo, quello delle enduro da viaggio di grossa cilindrata. Un’innovazione che desta molto interesse è la sospensione posteriore monobraccio oscillante, battezzata Monolever BMW. Le moto fuoristrada BMW partecipano sin dall’inizio ai rally-raid della Parigi-Dakar in Africa occidentale. Al terzo tentativo, nel 1981, la Boxer, con il suo affidabile sistema di raffreddamento, il baricentro basso e la scarsa manutenzione della trasmissione a cardano, dimostrano definitivamente la propria superiorità. Lo specialista francese di gare nel deserto, Hubert Auriol, vince e riesce a ripetersi nel 1983. Le bicilindriche da 1.000 cc, sempre basate sui
modelli di serie, vincono anche nel 1984 e 1985; l’ex campione mondiale di motocross, il belga Gaston Rahier, schizza via e lascia tutta la concorrenza dietro di sé.

La R 80 G/S e il suo successore, la R 100 GS, segnano enormi successi di vendita. In tutto il mondo, i motociclisti che amano percorrere lunghe distanze, privilegiano le enduro BMW – e non solo per andare nel deserto. Il braccio oscillante diventa ben presto anche il marchio distintivo delle altre motociclette BMW.

Nel 1983, il quattro cilindri e il raffreddamento a liquido rispecchiano lo stato dell’arte nella tecnica dei motori motociclistici moderni ad alte prestazioni. Ma l’ingegnere BMW Josef Fritzenwenger riesce – come 60 anni prima il suo collega Max Friz – a sviluppare un concetto tecnico autonomo. Sotto il nome BMW Compact Drive, si conserva il montaggio orizzontale dell’albero motore, l’accoppiamento diretto con il cambio, che avviene ora mediante un albero intermedio che ruota in senso contrario, così come la trasmissione a cardano della ruota posteriore. Il motore quattro cilindri in linea di 987 cc viene montato trasversalmente. L’albero motore si trova – visto in direzione di guida – a destra e la testata dei cilindri con due alberi a camme in testa a sinistra.

La BMW K 100 debutta con 90 CV e l’iniezione elettronica del carburante. L’intero gruppo motopropulsore è fissato su un leggero telaio tubolare a griglia. La gamma del modello di base viene completata dalla moto sportiva da turismo K 100 RS con una carenatura dalla forma nuova e molto efficiente e la variante da turismo K 100 RT con una carenatura di dimensioni maggiori.
La gamma dei motori con cilindri in linea viene arricchita, due anni dopo la prima presentazione della Serie K, da una variante a tre cilindri con 740 cc. Anche la K 75 viene offerta in diverse versioni con diversi tipi di carenature.

BMW è l’unico costruttore di motociclette che segue direttamente, già dagli anni Settanta, lo sviluppo dell’equipaggiamento del motociclista, inclusi i caschi. I caschi con mentoniera apribile definiscono nuovi parametri nel mondo delle due ruote e vengono acquistati volentieri anche dai motociclisti di altre marche.

Una guida sicura, grazie a una buona ciclistica e dei freni efficienti, è un vanto che ha distinto da sempre le motociclette BMW. Una pietra miliare speciale viene presentata nel 1988 con l’introduzione del primo sistema ABS per una motocicletta. Dopo una lunga serie di prove si è riusciti ad evitare il bloccaggio delle ruote e le conseguenti cadute. L’acquirente riconosce ed apprezza molto il decisivo vantaggio di sicurezza.

Lo stesso vale per i diversi concetti di riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti delle motociclette BMW. Le rispettive tecnologie vengono introdotte, a partire dal 1991, su tutta la gamma di modelli. Le Boxer offrono il sistema di post-combustione dei gas di scarico SLS (sistema ad aria secondaria), la K 75 e la K 100 si presentano con catalizzatori non regolati. Il modello capostipite, la K 1 dalla carrozzeria aerodinamica e completa di carenatura della ruota anteriore e della coda, è la prima motocicletta del mondo ad essere equipaggiata di serie con un catalizzatore regolato a tre vie. Infatti, il suo motore a quattro cilindri e 16 valvole con la gestione elettronica del motore a comando digitale offre le premesse adatte per questo tipo di catalizzatore.

Nel 1924, il primo anno completo di produzione, si fabbricano circa 1.500 motociclette BMW, nel 1935 sono 10.005 e nel 1939 più del doppio. Il record del 1954 è di 29.699 unità, superato solo nel 1977; negli anni successivi il volume di produzione è soggetto ad alcune oscillazioni.

Le capacità di Berlino vengono potenziate attraverso l’ampliamento dello stabilimento che permette di produrre anche la Serie K e così BMW è ben preparata ad affrontare la crescente domanda degli anni Novanta. Il 18 marzo 1991, una K 75 RT è la milionesima motocicletta BMW ad uscire dalla catena di montaggio. Dieci anni dopo esce la milionesima motocicletta prodotta a Berlino. Dal 1969 al 1996 le Boxer a due valvole per cilindro costituiscono ancora, con 512.644 unità, la maggior parte delle vendite. Anche le motociclette con quattro valvole per cilindro recuperano sempre più rapidamente terreno…

Il principio fondamentale della Boxer resta invariato: un cilindro a destra, uno a sinistra, che sbucano nella vista frontale, cambio fissato in blocco, trasmissione a cardano sulla ruota posteriore. Ma tutto il resto della BMW R 1100 RS, presentata nel 1993, è nuovo. Nella testa di ogni cilindro lavorano quattro valvole, comandate dagli alberi a camme montati in basso a mezza altezza, attraverso delle punterie corte. L’elettronica digitale del motore produce 90 CV da 1.085 cc e, insieme al catalizzatore regolato, emette pochi gas di scarico inquinanti.

Il gruppo motopropulsore è di per sé un elemento portante, il classico telaio non esiste più. La ruota anteriore è guidata dal Telelever, una combinazione innovativa di braccio oscillante triangolare e forcella telescopica, appoggiata sul blocco motore, la quale offre un migliore comfort di guida e maggiore sicurezza.

Un contributo alle migliori caratteristiche di guida lo fornisce anche l’impianto frenante perfezionato a disposizione, come optional, con il BMW ABS II. La ruota posteriore è montata nel braccio oscillante unico a doppio snodo Paralever, noto già dalla K 1 e dalla R 100 GS, il cui forcellone poggia su un telaietto ausiliario al posteriore della motocicletta. Il design della carrozzeria della nuova BMW sportiva da turismo è parte integrante del concetto tecnico generale e sottolinea il ruolo del motore Boxer. La conferma della validità del concetto costruttivo tradizionale e, al contempo unico, delle motociclette BMW, trova approvazione in tutto il mondo. Questo ha riscontro nei numerosi premi e in un rapido aumento delle cifre di vendita.
La BMW costruisce dei modelli monocilindrici dal 1925 al 1966. Le “Boxer dimezzate” presentano lo stesso concetto di propulsione, con albero motore orizzontale, cambio accoppiato direttamente ed albero cardanico sulla ruota posteriore, ma con un cilindro unico montato verticalmente sul basamento. Tutti i modelli di base sono estremamente richiesti, in particolare sul mercato tedesco. Proprio questo diventa chiaro a Monaco, in occasione dell’ampliamento della gamma per gli anni Novanta. Questa volta non è tanto la tecnologia ad essere originale, ma l’approccio scelto nella fase di sviluppo e di produzione. Sotto l’egida della BMW, nasce, in una cooperazione europea con l’italiana Aprilia e il fornitore di motori austriaco Bombardier-Rotax, la BMW F 650.

Il modello monocilindrico introdotto nel 1993 rappresenta un’offerta attraente che fa conquistare a BMW nuove fasce di clienti, di cui buona parte di sesso femminile. La F 650 è marchiata BMW e soddisfa così i tradizionali criteri di qualità della Marca. Il successo di vendita conferma la validità del progetto.

BMW arricchisce in poco tempo la gamma di modelli della nuova Serie R. Nel settembre del 1993, la R 1100 GS fa furore al Salone internazionale dell’Automobile di Francoforte. BMW presenta la sospensione della ruota anteriore con Telelever anche per la enduro. Il grande serbatoio da 25 litri e la comoda sella, composta da due parti, invitano a fare dei grandi viaggi di avventura. E, naturalmente, scegliendo anche questa volta dei percorsi poco battuti. A partire dal 1994, i motociclisti BMW possono allenarsi nell’Enduro Park di Hechlingen, dove istruttori esperti insegnano loro manovre di sicurezza off-road.

Nell’autunno del 1994, si aggiunge la versione Roadster nuda, la R 1100 R, completata dalla variante di cilindrata più contenuta R 850 R della nuova generazione Boxer. Un anno dopo segue la R 1100 RT, la moto da turismo con una carenatura integrale sviluppata completamente ex novo.

Le Boxer guadagnano sempre più terreno, la R 1100 GS e la R 1100 RT competono sempre testa a testa facendo segnare nuovi record di vendita. A partire dalla primavera del 1995, nello stabilimento motociclistico di Berlino viene introdotto un secondo turno e la produzione giornaliera aumenta a 230 motociclette. L’anno si conclude per la prima volta con oltre 50.000 motociclette vendute.
In questo scenario, la vecchia generazione di Boxer a due valvole per cilindro può andare tranquillamente in pensione l’anno successivo. Il 19 dicembre 1996 viene costruita l’ultima R 80 GS basic. Nell’estate successiva, una R 850 R ordinata da una cliente italiana, è la centomillesima nuova Boxer che esce dall’impianto di Berlino.

Nell’estate del 1996, BMW saluta la tre cilindri: in undici anni la K 75 è stata prodotta in 68.011 unità. Nello stesso anno viene presentata la K 1200 RS, un nuovo modello a quattro cilindri. Il motore, con una cilindrata maggiorata a 1.171 cc, eroga 130 CV. Ma la motocicletta più muscolosa della BMW non convince solo per la propria potenza, bensì anche per il concetto della ciclistica che offre prestazioni di guida di punta sulla nuova Sport Tourer. Il blocco motopropulsore è appeso, isolato dalle vibrazioni, a un telaio tubolare in lega leggera e la K 1200 RS è il primo modello della Serie K ad essere equipaggiato con lo straordinario Telelever per la guida della ruota anteriore. Il nuovo modello top di BMW definisce così nuovi parametri di riferimento nella categoria delle moto da turismo sportive.

Fino al 1997, un motore bicilindrico a V di grossa cilindrata viene considerato la premessa basilare per costruire una vera Cruiser: ma poi BMW presenta, sulle highway dello Stato federale dell’Arizona/USA, un’interpretazione completamente nuova della Boxer che caratterizza il Marchio. La R 1200 C Cruiser abbina l’innovativa tecnologia delle motociclette BMW con l’elettronica digitale del motore, il Telelever, un impianto frenante altamente efficiente, a richiesta anche l’ABS, e un nuovo linguaggio formale nel design, e il tipico comportamento di guida di una Cruiser: un viaggiare tranquillo, grazie alle caratteristiche di un motore impostato soprattutto su un’elevata coppia e una posizione di guida rilassata.
La posizione sportiva, piegata in avanti, con pedane non troppo avanzate, ma montate piuttosto in alto, in posizione arretrata, così come un motore potente e performante con una ciclistica agile costituiscono invece le caratteristiche della Boxer più sportiva, la R 1100 S, prodotta a partire dal 1998. Le prestazioni di guida sono assicurate da un incremento della potenza a 98 CV e da un cambio a sei marce, montato per la prima volta su una moto. L’immagine d’ispirazione prettamente sportiva, con i silenziatori caratteristici, montati sotto il codino della sella, viene accolta molto bene dai clienti BMW.

Nel settembre del 1998, BMW presenta, in occasione dell’Intermot di Monaco, la K 1200 LT. La nuova moto da turismo di lusso è stata sviluppata, con una coerenza tecnica mai vista in passato, per viaggiare in motocicletta sicuri e comodi, dedicando la stessa attenzione al benessere del passeggero. Grazie al telaio in lega leggera e al Telelever, la K 1200 LT, con un propulsore a quattro cilindri che offre una coppia particolarmente generosa ai regimi inferiori, è agile, nonostante il notevole peso. La motocicletta da turismo di lusso sorprende per la sua straordinaria maneggevolezza. La dotazione di serie include una protezione ottimale contro il vento e le intemperie, assicurata da una carenatura ottimizzata nella galleria del vento, molto spazio nelle motovaligie e nel topcase e una buona manovrabilità dovuta anche alla retromarcia. Un impianto stereo, il cruise control e i sedili riscaldabili rappresentano solo alcuni degli optional disponibili.

Una enduro non è una motocicletta fuoristrada: questo principio viene confermato nel 1998 in occasione di una corsa di prova nelle sabbie del deserto. Nonostante ciò, quattro piloti ufficiali BMW partono nel 1999 per il rally Parigi–Dakar, ma questa volta la partenza è da Grenada. Dopo 18 giorni e 9.022 chilometri il vincitore è Richard Sainct. Il pilota francese è nato a St. Affrique – e guida una versione da rally di 75 CV della BMW F 650.

Nel 2000 si parte da Dakar per il Cairo, in Egitto. BMW vi partecipa con quattro F 650 RR perfezionate e sorprende inoltre con due R 900 RR, la nuova versione da rally del bicilindrico Boxer. Al debutto, Jimmy Lewis conquista il terzo posto tra i piloti delle F 650 RR consentendo a BMW di conquistare i primi quattro posti. Richard Sainct ripete il successo dell’anno precedente, Oscar Gallardo
arriva secondo e Jean Brucy quarto.

La doppia vittoria delle monocilindriche accompagna l’introduzione sul mercato, due mesi dopo, della nuova F 650 GS, che si presenta con le già note eccellenti caratteristiche di guida stradale e, in aggiunta, con delle qualità di guida off-road nettamente migliorate. Nonostante la gloriosa festa per la vittoria all’ombra delle Piramidi, nel 2001 non vi è più un seguito, perché la sfortuna fa cadere i piloti e impedisce alle BMW R 900 RR di vincere ancora. Andrea Mayer è di nuovo in sella a una F 650 RR e si porta a casa per la terza volta la Coppa femminile della Parigi–Dakar.

L’anno 2000 non porta con sé solo la vittoria della Parigi–Dakar, ma anche modelli nuovi e innovazioni tecniche. Nel 2000 cambia anche la denominazione della “Divisione Moto” che riscuote ogni anno maggiori successi. Da ora in poi, la Divisione Moto si chiama in tutto il mondo BMW Motorrad ed offre, oltre alle motociclette, anche equipaggiamenti per il motociclista e una sempre più completa gamma di servizi e programmi di “avventura” per centauri.

I pregi di un veicolo motorizzato a due ruote – maneggevolezza, ingombro limitato nel traffico stradale e nei posteggi, accoppiati agli elementi di sicurezza di un’automobile, una cellula di sicurezza, con elementi di deformazione e staffe per le spalle, così come due cinture di sicurezza – questa è la base del concetto C1. La BMW C1 è molto di più di “uno scooter con il tetto” che permette di guidare senza casco e abbigliamento protettivo: è un sofisticato veicolo a due ruote con una tecnica molto complessa che si rispecchia ad esempio nel più potente motore a quattro tempi della categoria 125 cc con quattro valvole per cilindro, gestione elettronica del motore con iniezione di benzina e catalizzatore regolato a tre vie, Telelever anteriore e impianto frenante con ABS, sistema di sicurezza del telaio e della carrozzeria, fino alla ricca offerta di comfort e di dotazione.

La C1 debutta sul mercato nella primavera del 2000 e diviene un normale veicolo cittadino oppure la “moto” d’accesso per i sedicenni neopatentati.

Le motociclette BMW sono più richieste che mai e la capacità produttiva deve essere aumentata in continuazione. Berlino non produce solo le Boxer e le quattro cilindri, ma anche le monocilindriche BMW. La nuova F 650 GS viene offerta sul mercato nella primavera del 2000. Il successore della prima BMW Funduro, costruita in 64.339 unità, ha un motore monocilindrico da 50 CV ad iniezione di benzina, una novità nella categoria. L’acronimo BMS-C descrive uno sviluppo interno dal nome BMW Motorsteuerung Compact. Una sonda lambda e un catalizzatore regolato completano la dotazione di serie. Per la F 650 GS adesso è disponibile, come optional, anche l’ABS. La nuova versione della F 650 GS è ora predisposta per escursioni fuori strada, ma viene offerta anche una versione speciale “Paris–Dakar” con un’escursione delle molle più lunga, pneumatici fuoristrada e il look delle moto vincenti BMW.
La F 650 GS viene costruita a Berlino in una nuova linea di montaggio. Questo recente incremento della capacità dello stabilimento moto è stato possibile solo grazie a una stretta collaborazione con i fornitori. Nel 2001, la produzione giornaliera ammonta già a 440 motociclette, nel corso dell’anno si fabbricano complessivamente 90.478 motociclette BMW.

Le BMW Boxer sono molto richieste, i singoli modelli definiscono nuovi benchmark nelle loro categorie di appartenenza. Ma BMW non lascia riposare i propri ingegneri; oltre ai continui aggiornamenti nascono nuove varianti e nuovi sviluppi. La R 1150 GS con cilindrata maggiorata offre una curva di coppia migliore ed, in aggiunta, il nuovo cambio è a sei marce con sesta overdrive. La gamma delle Cruiser viene completata dalla variante di cilindrata R 850 C e dalle nuove versioni R 1200 C Avantgarde e R 1200 C Independent. Nel 2001, la R 1150 R, la naked-bike, battezzata Roadster da BMW Motorrad, si presenta con un design fresco e rinnovato. Con un motore da 1.130 cc e un cambio a sei marce, la motocicletta da turismo si trasforma in una R 1150 RT. Le misure adottate sono le stesse della R 1150 GS. Parallelamente alla R 1150 GS, viene offerta la versione Adventure con un allestimento completo per i viaggi a lungo raggio.
Tutte le motociclette BMW e la C1 hanno in comune la dotazione di serie con motori ad iniezione di benzina, catalizzatore regolato e freni ABS – un’offerta che non si ritrova da nessun altro costruttore di moto.
BMW Motorrad introduce nel 2001 già la terza generazione di ABS.
Il BMW Integral ABS offre due funzioni supplementari. Dispone infatti di un servofreno elettro-idraulico completamente nuovo e di un sistema di frenata integrale nel quale anche la leva del freno a mano così come la leva del freno a pedale intervengono sia sul freno della ruota anteriore che su quello posteriore, distribuendo la forza frenante in modo adattativo a seconda del carico della motocicletta. I vantaggi di sicurezza di questa novità mondiale nel campo motociclistico sono determinati dalla minore forza necessaria per azionare i freni e dagli spazi di frenata ulteriormente accorciati.

Nel 2002, BMW presenta la F 650 CS, il successore della F 650 GS, una motocicletta da strada innovativa il cui unico elemento comune con la consorella è costituito dal motore monocilindrico. Il nome Scarver sta a significare una straordinaria maneggevolezza ed agilità e un motore dalle caratteristiche grintose. Un’altra novità è l’utilizzo di una trasmissione a cinghia dentata che richiede poca manutenzione. Il design e gli accessori riflettono intenzionalmente un abbandono dei concetti tradizionali.

Ma anche la gamma delle Cruiser di lusso si arricchisce. La R 1200 CL è una Luxury Cruiser inconfondibile, con un frontale caratterizzato dai quattro proiettori incastonati nella nuova carenatura da turismo e da un sistema portabagagli integrato, ma sempre con la posizione di guida rilassata per il motociclista e il suo passeggero. Il comfort è anche il tema centrale della nuova K 1200 GT. La sua carenatura, il cupolino e numerosi dettagli rappresentano uno sviluppo della Sport Tourer K 1200 RS, puntando sul comfort da turismo.

La BMW R 1100 S BoxerCup Replika punta invece in un’altra direzione. La motocicletta è la versione stradale della moto da corsa e non le assomiglia solo nella verniciatura. Non manca né il telaio sportivo con forcelle più lunghe che offre maggiore libertà in posizione inclinata né la ruota posteriore allargata e, naturalmente, nemmeno il caratteristico coperchio della testata in fibra di carbonio. La variante del modello R 1150 R, dal nome Rockster, presentata come studio di design in occasione dell’Intermot di Monaco nel settembre 2002, è caratterizzata invece da un look moderno-stravagante e, al contempo, sportivo-aggressivo che ha conquistato subito il pubblico e ha indotto BMW ad introdurla nella produzione di serie. Analogamente a tutte le altre Boxer del model year 2003, è munita della nuova doppia accensione 2-Spark che contribuisce a migliorare la qualità dei gas di scarico delle motociclette BMW.

DA VEDERE!!!!!

In un altro forum ho rapito queste informazioni:

Dal cielo all'R32
http://www.motoclub-tingavert.it/mod...wtopic&t=20288

I primati firmati BMW
http://www.motoclub-tingavert.it/mod...wtopic&t=20292

Le "nonnine" BMW
http://www.motoclub-tingavert.it/mod...wtopic&t=20289

sono tre post ricchi di foto e informazioni



Cosa vuol dire BMW?

Bayerische Motoren Werke, ossia Fabbrica di Motori Bavarese.

Come nasce il simbolo della BMW?

Il simbolo della BMW nasce dalla stilizzazione di un'elica di aereo in movimento. La BMW all'inizio infatti produceva motori per aerei ad elica (i famosi motori a stella, che equipaggiarono anche il Fokker del Barone Rosso). Il colori - bianco e azzurro - sono i colori della Baviera. L'idea nasce....sul retro di un sottobicchiere da birra in una birreria bavarese. Così vuole la leggenda...e probabilmente è la verità.

Perchè il nome boxer?

Il nome boxer deriva dal fatto che nel motore BMW i cilindri sono contrapposti e bielle e pistoni fanno un movimento di va e vieni come i pugni di due pugili: pugile in tedesco si dice boxer. La definizione (molto azzeccata) è nata in Germania negli anni '30.

Perchè la sigla R?

R è la prima lettera di Rad, abbreviazione di Kraftrad, ossia "veicolo motorizzato a due ruote", ossia motocicletta.

Perchè la sigla GS?

GS sono le due iniziali delle parole Gelande Strasse, ossia strada sterrata ossia "fuori strada"

Perchè la sigla RS?

Boh...dovrebbe essere Road Sport, ma con le iniziali tedesche non quadra...

Perchè la sigla RT?

Boh...dovrebbe essere Road Tourer, ma con le iniziali tedesche non quadra...

Quando nascela prima moto BMW?

La prima BMW boxer ad essere stata costruita si chiama R32, e il suo anno di nascita è 1923. Il progettista è Max Friz.

Quante ne sono state prodotte?

Dal 1923 al 1969 nello stabilimento di Monaco di Baviera sono state prodotte 184mila 760 motociclette. Dal 1969 al 1996 nello stabilimento di Berlino-Spandau sono state prodotte 467mila 888, per un totale di 652mila 648. Questo senza contare le circa 16mila R75 militari costruite ad Eisenach dal 1941 al 44. A dire il vero non si sa esattamente quante R75 siano state costrute: qualcuno pensa più di 16mila, forse anche 18mila (tra questi Stefan Knittel, autore del libro "BMW Motorrader", la "Bibbia" delle moto BMW).

Perchè e Percome nasce la prima moto BMW?

Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale alla BMW c'è bisogno di...riconvertire la produzione: vendere motori d'aereo da guerra non sarebbe facile. Che si produce? Ma motociclette, naturalmente. Tra l'altro perchè diversi alla BMW erano appassionati di moto... Tra tutti questi ricorderemo Max Friz. Stavano discutendo, al Moto Club di Monaco, su una moto inglese: una ABC, una 400cc a cilindri orizzontali contrapposti frontemarcia. Friz non era convinto della coppia conica nel carter necessaria per ottenere la trasmissione a catena.

Nell'ottobre 1922 Max Friz riceve l'ordine - dal direttore generale Josef Poppe - di progettare una moto, la prima moto BMW. Egli pensa subito ai cilindri contrapposti, ma con la trasmissione finale ad albero, che lui reputa più "naturale". La moto verrà presentata al Salon de Paris nel 1923. Friz usa un precedente motore motociclistico BMW che veniva venduto "sciolto" e opta per la distribuzione a valvole laterali (considerata all'epoca più affidabile e più economica). Il telaio è a doppia culla continua. La cilindrata è 494cc, ha 8,5 cv a 3300 rpm e velocità massima 95 km/h.
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Vecchio 23-12-2007, 11:08   #2
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Vecchio 23-12-2007, 11:10   #3
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Aggiungo, per completezza, che nel 2000 ho comprato la mia prima BMW.

Era un k100 usato.
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Vecchio 23-12-2007, 11:52   #4
mototour
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Prima moto Bmw venduta in Italia: a Firenze.
Dopo la fine della produzione, il marchio C1 viene ceduto alla Citroen che l'utilizza per un suo modello.

Vado, aggiorna!

Ultima modifica di mototour; 23-12-2007 a 12:36
 
Vecchio 23-12-2007, 12:03   #5
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Amministratoriiiiiiiiiii!!!!!!!! Mi sembra proprio il caso di fare questo 3d sticky!!! Applauso a vadocomeundiavolo! Dovresti migliorare la qualita' grafica del tuo avatar: cosi' e' sgranato :-)))))))
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Vecchio 23-12-2007, 12:06   #6
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mi sono perso nel tempo...che ora è?
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Vecchio 23-12-2007, 12:07   #7
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Se continui a mettere dei culi nell'avatar, non riusciamo a leggere bene i tuoi thread
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Vecchio 23-12-2007, 12:12   #8
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Amministratoriiiiiiiiiii!!!!!!!! Mi sembra proprio il caso di fare questo 3d sticky!!! Applauso a vadocomeundiavolo! Dovresti migliorare la qualita' grafica del tuo avatar: cosi' e' sgranato :-)))))))
se miglioro la qualita',diventa troppo pesante e non si puo' mettere.
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Vecchio 23-12-2007, 12:28   #9
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se miglioro la qualita',diventa troppo pesante e non si puo' mettere.
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Vecchio 23-12-2007, 23:28   #10
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ma che bravo, bello.

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Vecchio 24-12-2007, 08:47   #11
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complimenti per il racconto della storia BMW e per l'avatar
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Vecchio 24-12-2007, 14:49   #12
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