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Da Walwal il Forum originario dove si parla di argomenti che riguardano il mondo Motociclistico e di argomenti correlati , la politica e gli OT sono banditi. Il Bar è intitolato al nostro caro amico Walter.


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Vecchio 25-07-2007, 09:50   #1
onlybmw
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predefinito Sicurezza: occhi puntati su 2 ruote

La Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale ha organizzato un seminario a Roma per parlare specificamente di incidenti delle due ruote. E lanciare una serie di proposte

Sulla nostra inchiesta sulla sicurezza stradale pubblicata sul numero 27 di Dueruote di luglio avevamo anticipato molti degli argomenti e delle statistiche citate nel recente seminario sulla sicurezza stradale dei motociclisti, tenuto a Roma presso il CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro). Non poteva essere diversamente, visto che il citato seminario è stato organizzato dalla Consulta Nazionale sulla Sicurezza Stradale, il cui responsabile della segreteria tecnica, Maurizio Coppo, è uno degli esperti intervistati da Dueruote.
Nel seminario di Roma si è però andati ancora più a fondo con i numeri e i confronti, partendo dall'enunciazione del problema: le vittime delle due ruote non diminuiscono in tutta Europa, il tasso di vulnerabilità (mortalità in rapporto al parco circolante) è più alto della media e le due ruote a motore reagiscono poco alle politiche di sicurezza stradale. Traducendo il tutto, se si continua così, entro il 2010 - cioè entro dopodomani - noi motociclisti passeremo a rappresentare il 30% delle vittime totali della strada dall'attuale 16%. E questo è oggettivamente un problema non sottovalutabile.

La situazione italiana

L’Italia non è messa bene. È vero che abbiamo il parco circolante più numeroso, ma da soli contribuiamo al 26% dei motociclisti morti in incidente stradale arrivando al primo posto nelle classifiche europee (nel ’94 eravamo al 3° posto con il 19%).
La situazione sta peggiorando. Ma perché? Le motivazioni probabilmente si trovano in un’altra statistica, quella sulla localizzazione degli incidenti. Il 52% dei morti e l’88% dei feriti – dice la Consulta sulla base dei dati ISTAT - avvengono su strade urbane, e non ci sono differenze di localizzazione fra moto e ciclomotori. Addirittura nel comunicato del CNEL si legge che “gli incidenti a carico di motociclette di cilindrata superiore a 500 cc, di elevata potenza, che corrono a grande velocità su una autostrada o su una strada extraurbana costituiscono una ridottissima minoranza. Allo stesso modo i giovani di età inferiore a 18 anni, gli utenti classici dei ciclomotori, rappresentano una quota di vittime piuttosto contenuta (9% dei morti e 16% dei feriti). Ciò naturalmente non riduce la gravità dei 400 morti e 41.000 feriti tra i ragazzi con meno di 18 anni (triennio 2003-2005), ma indica che il problema riguarda tutti i cittadini e che l’incidentalità a carico dei più giovani costituisce solo una parte (fortunatamente), e non la maggiore, del problema”.
Già, si torna a dire insomma che quelli più rappresentati da questa triste statistica sono gli adulti che vanno al lavoro su strade urbane e che si muovono a basse velocità, una tipologia di motociclista che rappresenta i 2/3 delle vittime a motore in Italia.
Arrivano anche i primi dati sul patentino per i ciclomotori. Nei primi tre anni di applicazione (2003-2005) c’è stata una significativa riduzione delle vittime, ma solo la fascia 21-64 anni ha fatto segnare un -21%, mentre gli adolescenti (14-17 anni) hanno fatto segnare appena un -9%. Un trend meno positivo di quello che ci si aspettava. Il patentino, insomma, va un po’ ripensato per renderlo più efficace, magari con corsi di guida pratica, ma anche con una più efficace sensibilizzazione dei ragazzi sul tema rischio

Le proposte della Consulta

Tre le linee d’azione individuate: aumentare le indagini statistiche, costituire un gruppo di consultazione e proposta sulla sicurezza stradale presso la Consulta, definire e attuare una strategia specifica per rendere più sicura la mobilità su due ruote.
Scendendo in dettaglio, queste alcune proposte della Consulta Nazionale sulla Sicurezza Stradale:
- costituire delle agenzie guida per la sicurezza stradale delle due ruote in ogni regione
- attuare delle politiche di ricerca fondi per la sicurezza stradale
- definire e attuare programmi regionali specifici
- recepire la terza direttiva patenti in chiave di gradualità nel passaggio alle cilindrate più elevate
- rivedere il sanzionamento ripensando il sistema delle multe in funzione della sicurezza stradale
- fare interventi mirati sulla realizzazione e la manutenzione delle strade
- rivedere la regolamentazione del traffico
- fare studi e piani per migliorare la visibilità delle due ruote
- valutare la possibilità di imporre limiti più severi sul consumo di alcol per chi guida la moto.

Più o meno siamo d’accordo su tutto, come, crediamo, la maggior parte dei motociclisti. Mettiamoci intorno a un tavolo e parliamone.

Fonte www.motonline.com
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Vecchio 25-07-2007, 09:56   #2
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Troppo tecnico, molto logico e anti demonizzazione per essere recepito dai politici......
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Vecchio 25-07-2007, 09:57   #3
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Già, si torna a dire insomma che quelli più rappresentati da questa triste statistica sono gli adulti che vanno al lavoro su strade urbane e che si muovono a basse velocità, una tipologia di motociclista che rappresenta i 2/3 delle vittime a motore in Italia.
Sempre credo dueruote si riferiva a questa tipologia rimarcando il fatto che questa categoria prende lo scooter o la moto come alternativa obbligata all'auto in città e non come scelta, e spesso si mette alla guida senza avere l'esperienza di guida e la "cultura motociclistica" dei motociclisti "di lungo corso", spesso quindi non rendendosi conto dei pericoli; in pratica non avrebbero l'esperienza necessaria per vedere pericoli che un motociclista con più esperienza invece vede ed evita
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Vecchio 25-07-2007, 11:13   #4
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Mi piacerebbe sapere quale percentuali di sinistri è causata dal motociclo e quale da veicoli che lo 'abbattono'. Non sono convinto che la 'sicurezza delle due ruote' dipenda esclusivamente da chi le guida.
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Vecchio 25-07-2007, 11:16   #5
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E' vero Alessandro, il più delle volte che si è per strada siamo noi motociclisti che dobbiamo avere 1000 occhi, e sempre non basta
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Vecchio 25-07-2007, 11:20   #6
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X Alessandro S, il dato inequivocabile che la percentuale di sinistri accada in città è già il dato che tu chiedi.
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Vecchio 25-07-2007, 11:35   #7
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Tre le linee d’azione individuate: aumentare le indagini statistiche, (quindi incarico a ditta esterna: CONCRETAMENTE NIENTE) costituire un gruppo di consultazione e proposta sulla sicurezza stradale presso la Consulta (quindi incarico ulteriore a soggetto politicamente schierato la cui partecipazione alla consulta comporta già un GETTONE di presenza: CONCRETAMENTE NIENTE, anzi si distolgono i fondi dalle strade), definire e attuare una strategia specifica per rendere più sicura la mobilità su due ruote.(questa l'hanno capita solo loro: CONCRETAMENTE NIENTE)
Scendendo in dettaglio, queste alcune proposte della Consulta Nazionale sulla Sicurezza Stradale:
- costituire delle agenzie guida per la sicurezza stradale delle due ruote in ogni regione(quindi costituzione di organismo ente con le caratteristiche di cui sopra: CONCRETAMENTE NIENTE)
- attuare delle politiche di ricerca fondi per la sicurezza stradale (ricerca fondi? con tutte le multe che vengono fatte?: CONCRETAMENTE NIENTE)
- definire e attuare programmi regionali specifici (viene parafrasato il nulla cosmico espresso sopra: CONCRETAMENTE NIENTE)
- recepire la terza direttiva patenti in chiave di gradualità nel passaggio alle cilindrate più elevate (non c'è già la gradualità nella guida dei motocicli?: CONCRETAMENTE NIENTE)
- rivedere il sanzionamento ripensando il sistema delle multe in funzione della sicurezza stradale (un altra bella parafrasi sicuramente c'è qualcuno laureato in lettere: CONCRETAMENTE NIENTE)
- fare interventi mirati sulla realizzazione e la manutenzione delle strade
- rivedere la regolamentazione del traffico ( si ma con moooolta calma, però: CONCRETAMENTE NIENTE)
- fare studi e piani per migliorare la visibilità delle due ruote(parafrasi- giro di parole. e io ne rimango senza : CONCRETAMENTE NIENTE)
- valutare la possibilità di imporre limiti più severi sul consumo di alcol per chi guida la moto. (qula potrà essere mia l'incidenza dello stato d'ebrezza sugli incident ini moto. azzardo una percentuale iperbolica: 3%: CONCRETAMENTE NIENTE)

Più o meno siamo d’accordo su tutto, come, crediamo, la maggior parte dei motociclisti. Mettiamoci intorno a un tavolo e parliamone.

Fonte www.motonline.com
Questo è come leggo io un DOCUMENTO UFFICIALE.

Anche se impossibile da determinare vorrei sapere quanto ci costano ste consulte/commissioni/consigli a cui prendono parte soltanto persone rigorosamente indicate dal partito con la logica della più squallida lottizazione anni '90.

MA CHE LE FANNO A FARE???????
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Vecchio 25-07-2007, 11:43   #8
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Mi piacerebbe sapere quale percentuali di sinistri è causata dal motociclo e quale da veicoli che lo 'abbattono'. Non sono convinto che la 'sicurezza delle due ruote' dipenda esclusivamente da chi le guida.
sarebbe una indagine con sorprese sicuramente, io credo che per la sua natura di soggetto più "debole" chi è su due ruote mette almeno il doppio dell'attenzione, parto da me per primo, posso distrarmi forse in auto ma mai in moto!!!
 
Vecchio 25-07-2007, 11:49   #9
AleConGS
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C'è però anche da dire che quando giri in macchina in città è un continuo passare di scuter e moto da soprasottosinistradestra, soprattutto nel traffico intenso, come schegge impazzite. Non diamo la colpa sempre e solo alle auto, soprattutto in città.
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Vecchio 25-07-2007, 12:01   #10
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finalmente qualcuno che parla delle situazioni assurde delle strade (non solo l'asfalto).

Poi rivedere le multe in funzione della sicurezza stradale e' spettacolare.

Un solo dubbio, ma siamo sicuri che lo vogliano fare in italia
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Potrei fare un lavoro ma sprecherei troppo tempo
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Vecchio 25-07-2007, 12:28   #11
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C'è però anche da dire che quando giri in macchina in città è un continuo passare di scuter e moto da soprasottosinistradestra, soprattutto nel traffico intenso, come schegge impazzite. Non diamo la colpa sempre e solo alle auto, soprattutto in città.
condivido appieno. e dico di più. i peggiori in tal senso sono i 50enni che dovrebbero invece avere un pò di sale in zucca................
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Vecchio 25-07-2007, 12:43   #12
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Pensate che in base alle norme del cds i comuni devono reinvestire almeno la metà dei proventi derivanti dalle contravvenzioni in opere per il miglioramento della sicurezza stradale. Miglioramento dice, mentre (ho lavorato per oltre 10 anni in uffici del traffico ) i soldi dervanti vengono rimessi a bilancio per la manutenzione ordinaria. E a volte neppure . La vedo difficile che future normative o linee guida emanate dallo stato centrale abbiano ricadute severe negli enti locali. Una su tutte i piani del traffico e della mobiltà, obbligatori per città con popolazione residente a 30.000 abitanti. Quante città lo hanno fatto?, chi lo aggiorna periodicamente come prescritto? E i politici , quando ci sono scelte 'impopolari' da compiere nell'ambito del traffico ( perchè se razionalizzi un incrocio, istituisci dei sensi unici arriva il commericiante che protesta, il cittadino che per passare li deve fare 100 metri in più e protesta....) si tirano indietro e le ordinanze restano nei cassetti.
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