punti patente....okkio alla mamma

[Mike Gs]

tempo fa, una postazione fissa per la rilevazione della velocità, allestita dalla Polizia Stradale, aveva fotografato una potente Yamaha R1, nel cuore della notte, la dueruote aveva superato di oltre 60 km orari il limite imposto in quel tratto di strada. L'immagine, scattata dall'autovelox aveva permesso agli agenti di accertare – seppur presa da dietro – che al manubrio, per fisionomia e abbigliamento tecnico c'era una persona apparentemente maschile, ma successivamente al momento della notifica e quindi di declinare le proprie generalità, il proprietario della moto – un uomo – aveva dichiarato che alla guida c'era in realtà la madre, una signora di 67 anni, che aveva confermato. Gli agenti, insospettiti, hanno inoltrato un primo rapporto alla Procura della Repubblica, che ha deciso di aprire un procedimento penale delegando le indagini alla Sezione Polizia Stradale. Gli investigatori hanno cominciato gli accertamenti, prima acquisendo agli atti il verbale di contestazione e il discusso fotogramma, confermando ovviamente il dubbio sollevato dalla Polizia. Il Pubblico Ministero competente ha deciso di andare fino in fondo, disponendo alla Stradale una perquisizione e ordinando il sequestro della moto, arrivando persino a richiedere l'esecuzione di un esperimento giudiziario: in sostanza, gli agenti hanno verificato se la donna fosse in grado di condurre un veicolo così particolare, ottenendo l'ammissione delle proprie responsabilità del proprietario della moto, denunciato per false attestazioni. Il difensore di fiducia ha già chiesto il patteggiamento, chiedendo nel contempo l'assoluzione della signora. Negli ultimi tempi, sarebbe in atto da parte dei multati per eccesso di velocità, un massiccio ricorso ad arzilli vecchietti o a prestanome, che si assumerebbero la responsabilità delle violazioni al codice della strada, con le conseguenti decurtazioni di punti. In alcuni casi sono stati accertati addirittura addebiti di punti a persone decedute.
Ricordiamoci che dichiarare il falso costituisce un reato penale, punibile con pene fino a due anni di reclusione.