Ieri ho levato il gesso e per la prima volta dopo 47 giorni (con 10 gg. di anticipo sui tempi previsti...

) sono tornato ad essere un bipede.
Ovviamente la riabilitazione sarà lunga: la caviglia è praticamente bloccata, la muscolatura del polpaccio è sparita, ed il piede è ancora molto gonfio.
Spero anche che la ferita si chiuda definitivamente in tempi rapidi (a quasi due mesi dal botto, quando la disinfetto sanguina ancora...

)...
Per ora mi muovo come Frankenstein...
Comincio però a vedere più vicino un mio ritorno in sella, e quello che provo è un misto di voglia di tornare ma anche PAURA...
E la cosa mi sconcerta, perchè immediatamente dopo il botto non ho avuto veramente paura...
La paura è venuta poi... quando mi sono reso conto quanto è lento il recupero da un banale incidente (peraltro anche limitato) , quanto DOLORE esso provochi e che impatto enorme possa avere sull'esistenza di una persona...
Ricordo una battuta di un vecchio film sulle corse in auto... più o meno recitava così:
"per fare qualche cosa di veramente pericoloso bisogna avere scarsità d' immaginazione... se uno sapesse cosa significa finire contro un albero a 200 all'ora nessuno salirebbe più su una macchina da corsa"
Io fortunatamente non sono finito a 200 all'ora contro un albero e non faccio nemmeno il corridore, però ho un pò timore d'aver perso quella beata ignoranza...
Per me la motazza non è un mezzo di trasporto... è un modo per divertirmi, per godermi la vita, e anche per rapportarmi alle persone... buona parte del mio tempo libero lo passo con l'elika romana... insomma amo veramente la moto.
Non vorrei che la paura di farmi nuovamente male finisca alla fine per inquinare questo piacere...
O magari la mia è solo paura d'aver paura...
Lamps!