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Vecchio 16-09-2012, 19:22   #1
Antonio Tempora
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predefinito Una Vacanza in Moto – Ag. 2012 – Balcani Occidentali-Grecia-Turchia – Lun

Salve a tutti
Eccomi con il report del nostra Vacanza in Moto trascorsa dal 02/08/2012 al 24/08/2012.

E’ proprio di Vacanza che desidero parlare, dopo tanti viaggi percorsi con le varie moto possedute, Dominator del 1992 “Calimera”, R1100GS “Golia” del 1994 ( a “riposo” nel mio box ), la attuale R1200GS del 2016 “Diavolina”:
  • Sardegna, Sicilia, Corsica, Cinque Terre, Isola D’ Elba 1992-1994
  • Provenza e Corsica 1994 – Normandia, Bretagna, Castelli della Loira 1999
  • Namibia 1995
  • Tunisia 1996 e 1997
  • Marocco 1998 e 2003
  • Spagna del Nord 2001
  • Peleponneso-Creta-Rodi 2002
  • Libia 2004
  • Turchia Ovest 2004 – Turchia Est 2005
  • Siria e Giordania 2007 attraversando i Balcani Occidentali ed il Kosovo
Chi sono e come intendo il “Viaggiare” è descritto nella premessa del mio report del Viaggio Siria-Giordania del 2007, unitamente alle caratteristiche della mia moto rimaste invariate


http://www.quellidellelica.com/vbfor...ia+e+giordania

Questa è stata una vacanza diversa da tutte le precedenti in moto per le caratteristiche che l’ hanno caratterizzata.

E’ stata la prima volta che:
  • Abituato a programmare tutto, destinazioni-alberghi-visite-distanze da percorrere, prenotando alberghi prima di partire, nel corso del viaggio volta ho “stravolto” tutte le tappe decidendole giorno per giorno, prenotando alberghi solo a Trieste e Mostar e trovando le sistemazioni per la notte, alberghi e camera d’ affitto, una volta arrivato a destinazione.
  • Appassionato di fotografia, possessore di tutte le analogiche di fascia alta PENTAX dal 1976 al 2006, in viaggio sempre con attrezzatura completa di lenti zoom ed ad ottica fissa PENTAX più flash e cavalletti vari, sono partito con una compatta digitale Casio e la videocamera Sanyo Xacti regalata a mia moglie nel 2007.
  • Abituati a partire “stracarichi” con le motovaligie sempre in procinto di “scoppiare” questa volta le borse erano più leggere del solito, si chiudevano facilmente, specie quella di mia moglie, nonostante ciò diversi capi non sono stati indossati.
  • La prima volta che ho preferito fissare sulla mia mente più che con la fotografia, i luoghi attraversati. Non ho costretto mia moglie, come nei viaggi precedenti, a continue fermate-scendere dalla moto-piantare il cavalletto-scattare. Le foto scattate sono tipiche di un turista più che un viaggiatore, la qualità non è alta, almeno per il mio giudizio, ma riflettono lo spirito del viaggio: una vacanza in moto !
Il fatto è che in questi 5 anni di “assenza” dai viaggi in moto ( anche se lo scorso anno eravamo andati in vacanza in moto a Cortina, ospiti in villa da mia sorella, facendo tutti i Passi Dolomitici e con un’ escursione in Austria e nel 2008 avevamo fatto persino un’ esperienza di campeggio in moto in Corsica ripetuta nel 2011 ) molte cose erano accadute : problemi di lavoro con conseguente “ridimensionamento” delle spese cosiddette “voluttuarie” ( ed anche di quelle “base” ), trasloco nel 2009 in un’ abitazione più piccola e meno dispendiosa, operazione alla tiroide di mia moglie perfettamente riuscita e senza conseguenze, lavoro fortunatamente ripreso ma con richiesta da parte mia della massima attenzione con conseguente trasloco in un altro ufficio più funzionale nel Nov. 2011, necessità di privilegiare il pagamento dei debiti contratti per il mancato guadagno dovuto alla crisi 2007-2010 del mio lavoro…..


Tutto questo aveva fatto si che i viaggi in moto venissero accantonati……Ed anche quelli senza moto !
Ma non abbandonati nello spirito dato che nel mio ufficio c’è sempre pronta la “Stanza Dei Viaggi” con cartine, guide, manuali e tutto ciò che necessita alla programmazione di un viaggio.
Destinazioni come Georgia-Armenia e soprattutto Iran sono già programmate e pronte con un Road-Book dettagliato, manca solo partire !
Sia io che mia moglie avevamo bisogno di una vacanza, in moto naturalmente, ma trascorsa in modo più rilassato, con poco bagaglio ( nel caso di quello di Lilli in modo eufemistico…) e senza farci troppi problemi su date di arrivo e partenza, senza l’ obbligo di dover raggiungere necessariamente una meta fissata e con l’ unica data certa quella del traghetto di ritorno da Igoumenitsa, prenotato con cabina esclusivamente per richiesta di Lilli, cosa rivelatasi ben fatta in quanto le cabine la sera della partenza erano tutte assegnate senza alcuna possibilità, per chi non lo aveva fatto, di trovarne una !
Come piccolo imprenditore nel ramo servizi, avendo come committente una banca che naturalmente non chiude se non il 15 Agosto, è chiaro che non si va mai in vacanza completamente: così ho portato il mio FLYBOOK che esclusivo nel 2007 oggi è superato dai sub-notebook più recenti ma ancora funzionale. Ogni giorno dedicavo un’ ora la mattina ed una la sera per controllare e rispondere alle mail e sbrigare il lavoro richiesto..
Altra precauzione è stato l’ acquisto di un credito SKYPE così da poter telefonare dal mio SmartPhone Nokia collegato in WI-FI.
Tutto questo perché alberghi, affittacamere ma anche bar e stabilimenti balneari offrivano il Wi-Fi gratuito ai loro clienti, in tutti i paesi attraversati.
Proprio come in Italia………!
Sono riuscito a raggiungere i miei obbiettivi di lavoro stando in vacanza con reciproca soddisfazione mia e del mio committente.
Chi lavora in proprio comprende cosa intendo dire…..
Il risultato di tutto ciò è stata una splendida vacanza, sicuramente una delle più belle di quelle fatte in moto, guardando le nostre foto spero ne coglierete lo spirito.
Pur con queste premesse siamo riusciti a percorrere circa Km.7.600 attraversando 8 frontiere, visitando siti archeologici splendidi, soggiornando in luoghi di villeggiatura belli ed interessanti, concedendoci anche 6 giorni di mare rilassati sotto l’ ombrellone.
Tutto questo percorrendo strade panoramiche e piacevoli dal punto di vista motociclistico, attraverso paesi ospitali e sicuri, un viaggio alla portata di qualunque viaggiatore anche alle “prime armi”, senza alcuna nota negativa ( a parte una destinazione di cui parlerò in seguito ), senza guasti alla moto, senza problemi di salute e spendendo molto meno di quanto preventivato !
E’ questo un Report dedicato a chi intende effettuare una Vacanza in Moto, abbinando cultura a divertimento, strada e relax sotto l’ ombrellone, albergo e camera d’ affitto, ristorante alla moda e Take-Away consumato sul balcone in albergo, escursioni a piedi e shopping nei mercatini delle città visitate.

Si può replicare, modificare, cambiare, evitare, condividere, criticare……

Al solito per questo ed altri viaggi occorre avere capacità e spirito d’adattamento, abitudine alle medie e lunghe percorrenze in moto, desiderio di conoscenza di luoghi e sprattutto modi di vivere diversi da quelli di casa propria, capacità di relazionarsi con persone di diversa estrazione socio-economico-culturale-religiosa, studio preventivo sui luoghi da visitare in modo da poter fare scelte consapevoli anche durante il viaggio sulle destinazioni da privilegiare e quelle da escludere.
Consapevoli che con un sorriso, sempre ricambiato dal nostro interlocutore, si rimedia quasi sempre ad incomprensioni e contrattempi.
Un ringraziamento speciale va a mia moglie Lilli, insostituibile compagna di viaggio dal 1992, co-pilota più che passeggero, luce della mia vita !

Buona lettura


IL VIAGGIO NEL DETTAGLIO


Roma – Trieste – Istria – Laghi Plitvice – Mostar – Costa Croata – Costa Montenegro – Albania – Lago Ohrid – Laghi Prespa – Penisola Calcidica – Turchia Mediterranea – Traghetto Igoumenitsa – Brindisi - Roma

Giorni Viaggio : 23
Km. Percorsi :7566

Dettaglio Spese

Traghetto Ritorno ( cabina interna ) € 360,00
Benzina € 763,53 = 20% Tot. Spese
Alberghi + Pranzi e Cene € 2.063,72 = € 89,66 al giorno
Varie ( compresa autostrade ) € 565,00
---------------
Totale Spese € 3.750,00 Media al giorno € 163,00

Dettagli Tecnici
Pneumatici : Anakee 2
Rabbocco Olio : cl. 250
Ammortizzatori : Ohlins anteriore e posteriore – Revisionati prima della partenza e settati modalità “dura”, incrementato di 3 clics molla e 2 clics compressione dopo ingressi Turchia per troppi avvallamenti sulle strade percorse. – nessuna variazione su freno in estensione
Navigatore : Garmin GPS 60csx - City Navigator Europe NT 2013.1
Controllo pressione Pneumatici : 2 volte
Borsa Attrezzi: Chiavi base – nastri telati – Fascette – 2 Leatherman Multiuso ( uno con pinza “Pappagallo”) – Kit RiparaGomma – bombolette Co2 extra – Torcia a manovella – Torcia da Fronte a Led - Manometro Digitale
Rotture Meccaniche: Nessuna
Abbigliamento: Giacche Boulder ( quella vecchia con le maniche staccabili ) – Pantaloni Summer ( il primo modello, colore chiaro che si sporca solo a guardarlo…) – Camicia BMW – Sottocamicie ed intimo in Capilene – Guanti estivi BMW – Casco System 5 – Sottocasco BMW
Paraschiena Dainese
Kit Antipioggia : Kway giacca e pantaloni………Mai usati
Kit Medico : Completo di medicine di base – medicine personali – siringhe – integratori salini.

Passaggio Frontiere
Documenti Richiesti : Passaporto e Carta Verde – se moto intestata ad altri delega a condurre.
Controllo Dogana : Nessun problema, in Albania non hanno richiesto Carta Verde.
Tempi : Bassissimi per le moto (si saltano tutte le code), frontiera Turca ingresso ed uscita
meno di 15 minuti.




Diario Di Viaggio


Giovedì 02/08

Roma – Trieste Partenza H7,35 Km. 676

Dopo 5 anni riprendiamo la moto per un viaggio “vero”. Nonostante sia stressatissimo per la mole di lavoro svolta per chiudere l’ ufficio sbrigando tutte le pratiche prima della partenza, devo dire che la preparazione al viaggio ha richiesto meno impegno del solito, dopotutto fatta la borsa di Lilli il più è fatto: ogni volta è una storia per scegliere, piegare ed imbustare i suoi capi tanto che poi finisco per fare io tutto il lavoro.
Sveglia alle 05,30, preparo la colazione con Leonino, il nostro cagnolino, che da settimane ha capito tutto e già soffre per la nostra partenza, Partenza con un’ ora di ritardo ma tanto non c’è fretta.
La moto è caricata benissimo anche perché siamo più leggeri del solito e si è visto alla chiusura delle valigie che avevamo portato meno roba. Aver revisionato e settato gli Ohlins prima della partenza si avverte subito anche se il primo trasferimento è tutto autostradale di una pallosità pazzesca.
Arriviamo a Trieste poco dopo l’ ora di pranzo percorrendo una strada panoramica dall’ uscita dell’ autostrada al centro città, seguendo le indicazioni del navigatore arriviamo al Residence Le Terrazze, consigliatomi grazie ai suggerimenti chiesti sul Forum ed all’ aiuto di Tiziana Bizjak, moglie del presidente del BMW Friuli Venezia Giulia, purtroppo ora non più operativo . Il residence è centralissimo e con 10 euro in più ( la sistemazione costa € 90,00 ) ti fa parcheggiare la moto in un box singolo con chiusura e telecomando ! La stanza è un mini appartamento con cucina, lavatrice, tavolo da pranzo, divano, televisione satellitare, WI-FI, e camera da letto separata. Supermercato a pochi metri dove fare la spesa e la Piazza Unità D’Italia a 10 minuti di passeggio.
Insomma una scelta azzeccatissima per chi desidera fare di Trieste una meta ed un punto di partenza per visitare i dintorni.
Facciamo una doccia ed usciamo in passeggio, fa molto caldo ma la situazione è la stessa a Trieste come nel resto d’ Italia, abbiamo sudato moltissimo e l’ acqua bevuta è tantissima. Non vedevo Trieste da quando la visitai da bambino con mio nonno reduce della Grande Guerra, percorriamo i luoghi più caratteristici fermandoci a fare le foto nella splendida piazza affacciata come un balcone, sul mare.


Saliamo quindi per strette e caratteristiche viuzze lungo la collina che porta al Castello di San Giusto dove visitiamo la Cattedrale.


Scendendo per le scalinate che riportano ai piedi della collina non ci si può non soffermare commossi a leggere le pietre con incisi i nomi dei caduti Italiani nella II guerra Mondiale, specie i nomi di quelli morti in Africa Orientale Italiana danno più commozione al ricordo del loro spirito di
sacrificio nell’ affrontare una lotta persa in partenza…


Davvero Trieste è una città in cui i valori di a “Amor di Patria” trovano una ragione d’ essere !
A sera, dopo essere tornati in camera per una “rinfrescatina” incontriamo per un aperitivo ed una chiacchierata Tiziana e suo marito, davvero simpatici e cortesi, quindi una pizza ed una birra e poi a letto presto: domani si riparte !




Venerdì 03/08

Trieste – Capo D’Istria – Rovigno – Pola – Fiume – Laghi Plitvice
Km. 465 Tempo in Movimento H7,04


Mi sveglio a metà notte con violenti brividi di freddo: ho dormito nudo con l’ aria condizionata accessa. Mi ficco sotto le lenzuola e continuo a dormire. Sveglia alla solita ora: 06,30. preparo il caffè con la MokaExpress da 3 che mi segue dal 1976 e facciamo colazione. Chiuse le borse vado a prendere la moto al box e parcheggio davanti al residence per caricarla, lascio Lilli a guardia e vado a comperare la “Vignetta” per l’ autostrada Slovena. Lo so che c’è un percorso per evitare il breve tratto autostradale ma non mi va di perdere tempo e poi 15 euri non sono un gran salasso, certo meglio di sbagliare strada e farsi beccare dalla stradale.. Traffico alle frontiere di turisti in entrata ed uscita ma con la moto, si sa,si saltano le code. Facciamo un po’ di strada costiera ammirando un pò di panorami poi prendo l’ autostrada Croata per velocizzare ed esco a Rovigno dove facciamo la prima sosta.


Rovigno è come viene descritta: un tipico paese della Repubblica Di Venezia, con il suo campanile svettante, le sue strade strette con i panni stesi, le strade pavimentate, il mercato all’ aperto e tanti negozi e ristoranti aperti sul porticciolo



Terminato il giro turistico riprendiamo la strada direzione Pola dove ci fermiamo per visitare l’ Anfiteatro Romano, davvero uno dei meglio conservati del mondo Romano, con i lavori in corso per un concerto di Tom Jones (!!!).



Ripresa la strada decidiamo di andare a mangiare nella punta dell’ Istria: Premantura. Il luogo è caratterizzato da pinete che arrivano a bordo mare, insenature con acqua cristallina con frequenti ed affollati campeggi e case di vacanze, sia di proprietà che in affitto ai villeggianti. Tutto pulito e discreto senza la ressa dei nostri luoghi di villeggiatura. Ci fermiamo a mangiare nel ristorante di un campeggio dove ci gustiamo un ottimo fritto doppio ed una porzione di sardine al forno con patatine, niente birra ma solo acqua minerale.



Questo l’ album fotografico di questa prima tratta di viaggio:



Da Premantura riprendiamo l’ autostrada che dopo un po’ diventa strada a 2 corsie ed attraversiamo in diagonale tutta l’ Istria fra scorci di campagna e montagna che fanno venire voglia di ritornare per visitare con calma solo l’ interno di questa splendida penisola una volta Italiana.
Da Fiume riprendiamo per un breve tratto la costa quindi lasciamo la statale costiera, trafficatissima ed intervallata da località balneari, per prendere la strada di montagna che ci porterà verso la nostra meta finale: Il parco Dei Laghi di Plivitca.
La strada è stretta e trafficata ed al solito ci sono camion e pulmann turistici che rallentano l’ andatura, con due-tre sorpassi azzeccati riesco a superare gli incolonnamenti che fanno da “tappo” ed arrivare al valico a circa 800msl da cui si scende su un altipiano dai panorami che ricordano molto i paesaggi Alpini delle valli in Austria.. La strada, per aver lasciato il traffico alle spalle, è sgombera e scorrevole, piacevolissima da guidare anche a velocità non sostenuta, che poi è quella a cui conduco la moto quasi sempre.
Ammirando i panorami e gustando la temperatura finalmente meno opprimente di quella patita alla partenza da Roma, arriviamo alla nostra destinazione alle 18,40.
Ho prenotato l’ Hotel Bellevue, uno dei 3 presenti all’ interno del parco: Camera essenziale con finestra sull’ ingresso da cui vedo la nostra moto parcheggiata, costo € 75,00 a notte con prima colazione



Si può soggiornare più comodamente e sicuramente spendendo di meno in uno dei numerosi alberghi-motel-camere d’ affitto presenti all’ ingresso del parco lungo la strada, ma non mi andava l’ idea di dover riprendere la moto per fare la visita.
I tre alberghi, diversi per categoria e prezzi, sono di proprietà dello stato, hanno continuato a lavorare anche durante la guerra dei Balcani e sono gestiti da un personale efficiente e cortesissimo che parla un perfetto Inglese ed anche un po’ di Italiano.
Ceniamo in uno dei ristoranti che fanno parte dei tre albergi scegliendo il menù alla carta ( crepi l’ avarizia ! ) mangiando un piatto enorme di grigliata mista con contorni, birre e dolci per € 20,00 euro a cranio.
A nanna stanchi ma contenti del primo vero giorno di viaggio, occhiata a Diavolina parcheggiata di sotto e buonanotte.

Giornata di Sosta : Escursione a piedi nel Parco Dei laghi Di Plitvice

Sveglia alla solita ora e caffè consumato in camera. Come ho detto la macchinetta MokaExpress mi segue dal 1976, mi fu regalata da mia sorella Patrizia , purtroppo scomparsa nel 1982, quando emigrai in Sud Africa nel 1976 e da allora non mi ha mai lasciato.Mi segue in ogni viaggio in un borsello che contiene il caffè della qualità che consumiamo ogni giorno, il fornelletto a gas che, in commercio voluminoso anni fa, oramai è diventato piccolissimo come il tipo Remus che chiuso non prende spazio anche grazie alle bombolette auto-sigillanti. Aggiungete due bicchieri di metallo, cucchiaini istoriati sottratti dagli hotel del Medio-Oriente, zucchero in bustina ( per Lilli, io lo bevo amaro ) ed il gioco è fatto: ninte di meglio che cominciare la giornata con un buon profumo di caffè Italiano che si spande per la stanza: brutta o bella che sia la dimora si trasforma subito in una reggia! Ci vestiamo in tenuta “Trekking” e scendiamo a fare colazione, al solito abbondante, nella sala ristorante.
L’ ingresso del Parco è a poca distanza di passeggio dal nostro albergo, paghiamo l’ ingresso il cui prezzo varia a seconda del tipo d’ escursione che si intende fare, noi scegliamo quella da 4-5 ore, e poi attendiamo di essere caricati su un “trenino” su gomma che dall’ ingresso ci porterà all’ inizio del percorso.



Il percorso si snoda su due lati di circa 8 kilometri ed è un susseguirsi di laghi, cascate e cateratte stupendi. La formazione geologica del terreno, in travertino, fa si che l’acqua non sia solo cristallina ma di un colore smeraldo abbagliante. I pesci che si notano nella trasparenza dell’ acqua sembrano in 3D tanto sono risaltati dal fondale. Intorno la natura è rigogliosa di una fitta vegetazione boschiva ricca di animali selvaggi, lupi ed orsi, che naturalmente si tengono discosti dai visitatori.
Anche se all’ inizio il percorso sembra affollato dai numerossissimi visitatori, come in montagna dopo un po’ ci si fraziona e la visita prosegue in tutta tranquillità. Non è possibile descrivere il luogo a parole, anche le foto non danno che un’ idea parziale della bellezza del posto.


Facciamo anche un tragitto su un traghettino con motore elettrico verso la sponda opposta del lago più grande dove resistiamo alla tentazione di fermarci a mangiare nell’ area di sosta brulicante di spiedi e BBQ pieni di ogni ben di Dio. Riprendiamo il nostro percorso che termina dopo quasi 5 ore. Torniamo stanchi in albergo dove riposiamo per il resto del pomeriggio. Approfitto per controllare le Mail, caricare le foto sul PC e prenotare l’ albergo a Mostar. Ceniamo nello stesso ristorante, questa volta al self-service, mangiamo lo stesso molto bene e, birre incluse, spendiamo € 19,00. A letto presto.


Questo L’ album fotografico della giornata





Domenica 05/08

Laghi Pletvice – Costa Croata – Riviera di Makarska – Mostar
Km. 458 Tempo in movimento H 6,37



Pago il conto dell’ albergo ed in perfetto orario di partenza, le 08,30, riprendiamo la strada con direzione la costa Croata a Zara . La strada statale è buona, sgombera di traffico e panoramica. Siamo su un altopiano intorno ai 600mslm e l’ aria è fresca, tempo bello, lo spirito alto. La sosta ci ha rinfrancato e siamo pronti ai prossimi giorni di viaggio.
La temperatura varia improvvisamente una volta scesi di altitudine, si alza improvvisamente ma rimane sopportabile. Lasciata la strada statale prendiamo l’ autostrada che costeggia un lago artificiale prima di scendere a livello mare dove usciamo per riprendere la strada costiera.
La costa offre il panorama tipico del litorale Croato: mare piatto e visione delle isole che si affacciano sulla costa. Confermiamo la considerazione fatta nel viaggio precedente, cioè che l’ Adriatico, specie da questa parte con il sole che tramonta sul mare differentemente dalla parte Italiana, è bello ma sembra più lago che mare e dopo un po’ diventa, almeno per noi un noioso “piattume”.
Sulla “Riviera di Makarska” ci fermiamo in un piccolo ristorantino sullo spiaggia per la pausa pranzo, invidioso dei bagnanti che si rinfrescano in acqua ordino un’ insalata per me ed un panino pche si rivela enorme, per
Lilli.



Acqua a volontà e Polase nella dose giornaliera: una bustina a testa.
Fermarsi per la pausa pranzo è fondamentale quando si viaggia con percorrenze giornaliere medio-alte, anche se non si mangia basta per rilassarsi, sgranchire le gambe, scambiarsi le impressioni di viaggio ( odio i sistemi di comunicazione interfonici quando si guida ), guardare le foto scattate, insomma “staccare” per almeno un’ oretta per riprendere il viaggio con maggiore capacità e voglia.
La strada costiera dopo Makarska lascia il posto per la strada che indica la direzione Medjugorie.
Il fondo stradale è buono ma la carreggiata si stringe, la pendenza aumenta in maniera sensibile anche per via di tornanti che ci portano rapidamente in quota con panorami mozzafiato sulla costa sottostante. E’ uno di quei luoghi dove avrei fermato la moto per dilungarmi in scatti e riprese, ma come ho detto in questo viaggio privilegio il ricordo mentale a quello fotografico. Comunque consiglio il percorso, persino Lilli che ha paura dell’ altitudine quando viaggia in moto, non poteva staccare gli occhi dal panorama.
Attraversiamo un parco naturale e proseguiamo per la strada in direzione del Santuario Mariano e la frontiera Bosniaca.





Ogni tanto incrociamo un pulmann di pellegrini ed il traffico che la strada subisce si riflette sul fondo che presenta asfalto usurato e liscio. Arriviamo alla frontiera e sbrighiamo le formalità in maniera rapida, ci chiedono la carta verde e passiamo. Il fondo stradale aumenta nella sua scivolosità e dato che non avevamo intenzione di sostare per la visita al Santuario deviamo da questa che è comunque una strada “secondaria” e ci dirigiamo verso Capljna dove attrversiamo la Neretva passando su un ponticello di ferro ad una sola carreggiata con il fondo di legno.
Questo fiume è stato teatro di cruenti battaglie sia durante la Seconda guerra Mondiale che in quella recente dei Balcani. In entrambe le rive erano piene di cadaveri ed in quella recente sono stati i bambini, in maggior parte musulmani, a subire le conseguenze di una tremenda “pulizia etnica”, dramma che ha caratterizzato la storia dei balcani fin dai secoli passati.
Percorriamo la statale che costeggia il fiume direzione Mostar passando accanto al piccolo paesino di Pocitelj caratteizzato dall’ architettura tipicamente “Ottomana”, non credo originale dato che qui la violenza della guerra non ha lasciato scampo ad edifici e monumenti.Arriviamo a Mostar ed il navigatore ci conduce al nostro albergo, scelto su suggerimento degli amici del forum: il Musilbergovich Hotel.



Prenotare è stata una fortuna, l’ hotel è pieno e Senella, la nostra anfitrione, ci accoglie con un sorriso splendente, apre il portone di questa che prima di diventare un Museo-Hotel era una casa “patrizia” di proprietà del personaggio di maggior spicco durante la dominazione ottomana e con l’ aiuto di una pedana di legno fa accomodare la nostra moto all’ interno del cortile acciottolato dell’ hotel.
Scarichiamo Diavolina e tolte le scarpe portiamo le borse nella nostra stanza, splendida nel suo arredamento ottomano con i letti disposti ad L, il caminetto perfettamente funzionante, il soffitto a cassettone istoriato ed arricchito da vetro di Murano, finestre, bagno piccolo ma funzionale e tutti i requisiti moderni : Wi-FI. Televisione ed aria condizionata. Costo € 90,00 prima colazione compresa.
Ci rinfreschiamo e cambiati di abito ci presentiamoa Senella che ci conduce per una visita guidata. Le stanze della casa sono diverse l’ una dall’ altra ma tutte molto belle ed arredate con gusto e stile che ha mantenuto l’ antico spirito di quando la casa era frequentata e vissuta come tale.. Davvero bello.
Usciamo e ci dirigiamo per il centro storico di questa che è stata una delle città simbolo della tragedia che è stata ( ma in parte ancora è dato che i problemi di convivenza non sono del tutto risolti specie in Kosovo ) la guerra dei Balcani. Molti edifici portano ancora i segni dei bombardamenti e delle distruzioni, la moschea che visitiamo mostra nelle fotografie i danni subiti.



L’ atmosfera intorno a noi è serena ed anzi la città mostra il suo aspetto oramai “commerciale” nella marea di negozi di souvenirs che affollano le strette viuzze che portano verso l’ attrazione che ne fa il simbolo e la ragione della visita alla città: Il Ponte Di Mostar
Distrutto dai bombardamenti è stato ricostruito utilizzando le pietre raccolte originarie sostituendo le parti mancanti con materiale proveniente dalle stesse cave di pietra ousate per la costruzione.. Il risultato ripropone lo stesso manufatto originale che non ha perso il suo fascino ma si presenta un po’ “soffocato” dalla folla di turisti che lo visitano e sono preda di bar, ristoranti, negozi che approfittano dell’ occasione per proporre merce che si trova in ogni luogo di affolamento turistico di ogni nazione.



Anche noi non manchiamo di “immortalarci” nella classica foto con lo sfondo del ponte e dopo aver consumato una birretta su un bar con vista sul fiume ci rechiamo al ristorante consigliato da Senella dove consumiamo un pasto tradizionale, misto di verdure e carne d’ agnello, con gusti e modalità di cottura simili a tutti quelli incontrati nei paesi affacciati sul Mediterraneo che hanno subito la dominazione Ottomana, ottimo ed ad un prezzo ridicolo.





Passeggiamo lentamente per le strade che riportano al nostro albergo, apriamo il portone di legno con la nostra chiave seguendo le istruzioni ricevute per superare i vari chiavistelli e ci corichiamo nella nostra splendida stanza per un meritato riposo.

Questo l’ album fotografico della giornata

http://img88.imageshack.us/slideshow...d=87mostar.jpg

Lunedì 06/08

Mostar – Costa Croata – Dubrovnik – Bocche Del Cataro – Traghetto – Budva – Ulcinj
Km.320 Tempo in movimento H 5,54





Far uscire la moto dal cortile interno dell’ albergo è stata una delle manovre più difficili del viaggio. Non complicata in sé, ma quando ti svegli, ti fai un buon caffè, fai una bella colazione tradizionale in albergo, carichi la moto, il pensiero che un minima distrazione nel farla venire giù dalla pedana possa farla cadere ti blocca. E’ vero che gommisti, meccanici, trasportatori e motociclisti più pratici di me lo fanno continuamente, ma io sono fatto così: sicuro nella complicazione ma titubante per le cose apparentemente più semplici. Comunque con l’ aiuto di Lilli la manovra si svolge, come previsto, in maniera rapida ed indolore. Salutiamo Senella e ci avviamo per la stessa strada percorsa all’ andata fino al ponticello di Capljna. Incontriamo anche la polizia stradale che ferma diversi veicoli quasi tutti con targa bosniaca. Proseguiamo e prendiamo la nuova strada a 4 corsie vista da lontano all’ andata ed arriviamo alla frontiera Croata e da lì alla costa in maniera rapida. Proseguiamo lungo la costa, non visitiamo Spalato perché intendiamo visitarla con Dubrovnik in un altro viaggio specifico per queste due destinazioni certamente meritevoli. Il traffico all’ ingresso di Dubrovnik è intenso e ci accompagnerà per tutto il percorso che da Dubrovnik porta al confine del Montenegro.





Prima del confine ci facciamo anche quasi un kilometro di strada interotta con un leggero sterratinolasciandoci indietro anche qualche furistrada, poi la strada riprende con asfalto via via sempre più trafficato per l’ affollamento vacanziero fino al traghetto alle Bocche Del Cattaro.





Viaggiare in moto ti offre il vantaggio di saltare gli ingorghi che in questo periodo sono una costante di questo percorso costiero, spettacolare nei panorami ma trafficatissimo.
Le Bocche Del Cattaro le abbiamo ammirate nel 2007 provenienti da Cetinje , scendendo per i panoramicissimi tornanti fino a Kotor e percorrendone tutto il perimetro in senso inverso.Questa volta prendiamo il traghettino nel punto più stretto risparmiando tempo e kilometri, arrivati sull’ altra sponda proseguiamo per la Costa Montenegrina ammirando dalla strada località note e frequentatissime come Budva e Sveti Stefan. Via via che ci spingiamo a Sud il traffico si fa un po’ più scorrevole ed alla fine arriviamo alla nostra meta giornaliera: Ulcinij
Prima di partire avevo chiesto consiglio a BOSCAIOLA che fa di questa località Montenegrina la sua base lavorativa di Charter Nautico, purtroppo per distrazione manco di seguire i suoi consigli così mi trovo a scegliere un hotel il Meditrerraneo comodo e pulito, con stanze ampie e fornite di tutti i comfort al prezzo di € 62,00, ma non seguo le sue indicazioni che consigliavano i ristoranti nella “Città Vecchia” e, dato che l’ ora lo consente, ci cambiamo e ci dirigiamo alla spiaggia poco distante.
Qui maturiamo l’ unica esperienza poco piacevole di questo viaggio: la spiaggia è affollatissima di locali che lasciano ovunque mozziconi di sigaretta e sporcizia varia, provo uno sconforto assoluto anche perché dopo 6 giorni di viaggio sognavo proprio di farmi un bel “bagnetto” ma pur non essendo affatto schizzinoso rinuncio aggiungendo a tutto questo lo “scorno” di dover subire i rimproveri di Lilli che avendo visto durante la ricognizione in moto alla ricerca dell’ albergo la situazione ed avendomela preannunciata, non vedeva l’ ora di rinfacciarmi la mia ostinazione ad andare in spiaggia a tutti i costi nonostante i suoi avvertimenti………..Donne !
Anche l’ idea di fermarci a mangiare pesce in uno dei ristoranti sul porto abortisce e così ci sediamo in un ristorantino frequentato da famiglie locali dove mangiamo discretamente un piatto a base di carne di manzo.
Sconsolati ritorniamo in albergo dove mi metto sul balconcino a fumarmi un Toscanello al Caffè con un sorso di Stravecchio Branca dalla fiaschetta da viaggio regalo di Natale ricevuto da Lilli molti anni fa e che da allora ci segue sempre nei nostri viaggi..
La notte non passa tranquilla perché scopriamo a nostre spese che la strada su cui si affaccia il nostro albergo è in realtà usata come pista da auto e moto di diversa cilindrata che percorrono la curva su cui si affaccia il nostro balconcino a velocità pazzesca.
Sogno di vedere schiantato uno dei mezzi sul muretto che delimita la strada (senza conseguenze fisiche per le persone naturalmente !) specie una Harley che passa più volte con il suo scarico maggiorato ma il risveglio avviene senza, per fortuna loro, incidenti.


Martedì 07/08

Ulcinj – Frontiera Albania – Skoder – Durazzo – Valona – Costa Jonica – Sarande
Km. 413 Tempo in movimento H 7,39







Lasciamo di buon’ ora questa meta deludente, il Montenegro nel 2007 ci era piaciuto nei suoi percorsi montani, nella sua cucina, nelle sue città come Cetinje e Kotor ma forse forse per il periodo poco propizio della nostra visita ci è sembrato che tutto lo sporco e la gente brutta si fossero concentrata ad Ulcinj.
Cii dirigiamo verso il confine con l’ Albania. La strada è una provinciale di campagna costeggiata da piccole fattorie, il fondo in parte sconnesso, la carreggiata stretta e l’ andamento curvilineo, tutti i requisiti per una guida attenta ma con un’ andatura che consente comunque di godere del paesaggio.
Si sale leggermente di quota fino ad arrivare al confine. L’ ingresso in Albania ci dà il primo assaggio di quanto piacevole sarà la nostra permanenza nel Paese delle Aquile : i doganieri Albanesi ci accolgono con un sorriso, il loro gabbiotto è praticamente attaccato a quello Montenegrino, la nostra moto è fatta salire sul marciapiede per farci superare la fila di macchine in attesa, il disbrigo delle formalità è velocissimo e quando faccio un accenno alla carta verde mi dicono di non preoccuparmi lasciandoci passare con un “ciao” !
La strada prosegue verso Skoder di cui vediamo da lontano il castello e seguiamo la direzione per Durazzo. Le strade sono in buona condizione, ben indicate, cosa utile perché nonostante avessi scaricato l’ ultimo aggiornamento Garmin questo non comprende l’ Albania se non nella mappa base. Le macchine circolanti sono in massima parte moderne, i distributori di benzina frequenti e la gente che si vede per le strade non ha l’ aspetto dimesso che ci si aspetta considerando quanto descritto dal “pensiero comune” sugli Albanesi.
In poche parole: nel corso di questa visita in Albania ci siamo resi conto che la popolazione è: educata, sorridente, cortese, disponibile, onesta ed anche piacevolmente vestita.
Tutto il contrario da quanto gli Albanesi appaiono nelle cronache, soprattutto giudiziarie, Italiane !
A Durazzo lascio la strada principale per cercare un bancomat, il primo è vicino all’ ingresso del porto commerciale, ancora una volta la mia MasterCard, funzionante per pagare nei POS degli alberghi e distributori di benzina, non entra nello slot dell’ ATM, entro nella filiale ed una gentile funzionaria esce per aiutarmi, uso la VISA e mi aiuta a prelevare circa € 100,00 in valuta locale, dureranno per tutta la permanenza per cibo e benzina .
La strada fino a Valona è un alternarsi di strade nuove a 4 corsie e statali a 2 corsie comunque scorrevoli. Attraversando i centri urbani abbiamo l’ idea di un paese vivo e commercialmente attivo.I mercati sono frequentati e la merce esposta, specie gli elettrodomestici, sono di qualità e dell’ ultimo tipo. Osservando le macchine mi vengono dei cattivi pensieri domandandomi quante sarebbero riconosciute dai leggittimi proprietari anche di casa nostra……Ma come ho detto sono dei cattivi pensieri…
Molti i negozi di arredamento, segno che anche il mercato immobiliare è in pieno sviluppo.
Ci fermiamo a pochi kilometri da Valona in un distributore di benzina con annesso bar. Non abbiamo fame così beviamo solo acqua con la solita dose di Polase. Il gestore parla Italiano e mi da utili indicazioni per la nostra meta descrivendo la strada di fronte a noi che si rivelerà ben descritta : nei primi 5 kilometri stretta e trafficata poi a 4 corsie e veloce.
Lasciata Valona che passiamo senza attraversarla, prendiamo la strada costiera cominciando a vedere finalmente i panorami della Costa Jonica . Il traffico, non certo come quello Croato ma molto più scorrevole, sparisce quando cominciamo la salita che ci porterà ad una delle mete di questa parte di viaggio: il Passo di Llogoria
La strada con stretti tornanti arriva alla cima della montagna coperta da fitti boschi, strada costruita dagli Italiani durante la loro occupazione dell’ Albania e durante l’ attacco alla Grecia. In cima, siamo a circa 900mslm l’ aria è fresca ed il profumo di arrosto d’ agnello che proviene dai vari ristoranti sulla strada è invitante, ma sono le 14,30 e fermarci a mangiare significa ritardare la nostra tabella di marcia, un’ occasione per ritornare.
Scavalliamo la cima e la visuale è spettacolare: la montagna precipita sul mare e dall’alto si ammirano spiaggie il cui biancore risalta sul blu intenso del mare. Questo è l’ Adriatico che volevamo vedere e che ci piace!





Ci fermiamo in una piazzola panoramica dove sono parcheggiate altre macchine di turisti estasiati come noi, l’ intenzione è quella di scattare delle splendide foto con la nostra moto in primo piano ma ecco l’ imprevisto: un vento fortissimo comincia a soffiare con un’ intensità crescente. Lilli si fa prendere dal panico: ha paura che il vento porti via la moto che è posteggiata sul cavalletto laterale. Il vento aumenta d’ intensità e così l’ agitazione di mia moglie che, nonostante le spieghi che ci vuole un Tornado a portare via una moto pesante come la nostra e per di più a pieno carico, alla fine diventa talmente contagiosa da mettermi in difficoltà psicologica a rimontare in sella. Alla fine mi incazzo talmente tanto che Lilli si rende conto dell’ assurdità delle sue paure, anzi alla fine è lei che mi incoraggia a risalire e ripartire. Nel frattempo il vento è calato e dimenticando le foto cominciamo a scendere per i tornanti che dalla cima ci porteranno a livello del mare.
Quello che è successo è facilmente spiegabile anche per uno come me che non ha studiato geologia e meteorologia: proveniendo da Nord si sale attraverso una strada che attraversa il lato boscoso della montagna quindi fresco, arrivati in cima scavllato il passo la vegetazione scompare ed il lato della montagna ha un aspetto di tipo “carsico” con roccie quasi nude ed esposte ad un sole cocente. Si crea quindi una “termica” tra l’ aria calda che sale e quella fresca che “scavalla” la cima e si precipita verso il basso con un effetto che, nel momento in cui siamo passati, intorno alle 14,30 di una giornata Estiva, calda e molto soleggiata, è stato particolarmente violento ma soprattutto imprevisto e sorprendente.
Comunque Lilli per farsi perdonare comincia a far funzionare la sua videocamera ed a scattare qualche foto, le uniche che abbiamo in ricordo di questo passo spettacolare.



La Costa Jonica che percorriamo è davvero bella e vale la pena tornarci per una vacanza sicuramente piacevole ed economica. Uno dei punti più interessanti è Porto Palermo una base sottomarina italiana della seconda guerra mondiale caratterizzata da un tunnel sottomarino dove venivano ricoverati i sommergibili ed utilizzato successivamente dal governo Albanese, la baia su cui si affaccia ha un mare cristallino e tranquillo con all’ estremità un piccolo bar ed una spiaggia attrezzata, naturalmente deserta.Entriamo a Dhermi, delizioso borgo sul mare ma le sistemazioni alberghiere sono tutte piene e non ci va di affittare una stanza lontana dalla spiaggia, così riprendiamo la strada decidendo così la nostra meta: Sarande
Un bel tratto lo percorriamo dietro un GS1200ADV di una coppia tedesca con la quale ci fermiamo ad affrontare un ingorgo tipico in Costiera Amalfitana: un camione ed un camper che si incrociano in un tratto della strada che percorre i paesini che si affacciano sul mare e rendono la carreggiata stretta ad una sola corsia. Riusciamo a passare ancora una volta lasciandoci davanti e dietro l’ incolonnamento creato dal tappo. L’ andatura è turistica, la strada tortuosa e panoramica, il fondo buono, i panorami bellissimi. Non si può pretendere di più ma il GPS dice che a questa andatura arriveremo alla nostra meta alle 20,30 così supero e saluto i miei compagni di strada, sconosciuti ma fratelli nello spirito, ed accellero l’ andatura. Nonostante non sia certo il tipo che si distingue per le andature veloci ( anzi a volte sembro un bradipo a confronto di certi smanettoni ) arriviamo con 20 minuti di anticipo. Non guardo le indicazioni della guida e vado a “naso” fermandomi davanti ad un hotel fronte spiaggia che mi sembra carino. Entro e chiedo una stanza, mi dicono di si, anche questa carina, balcone vista mare, tutti i confort compreso l’ immancabile WI-FI ed il televisore con i canali Italiani.
Hotel Royal Saranda prezzo € 45,00 naturalmente prima colazione inclusa.
La moto rimane parcheggiata davanti all’ ingresso, il proprietario assicura che non corre alcun problema e mi fido. Lo stesso non fanno due italiani con due BMW anche loro da Valona dove sono sbarcati proveniendo dalla Calabria, non si fidano e vanno a cercare un altro albergo.



Mi cambio e scendo in spiaggia per mettere i piedi in ammollo ma non faccio il bagno anche se l’ acqua è pulitissima perché ho paura che il costume non si asciughi visto che siamo al tramonto.
Esco a fare un po’ di spesa ad un alimentari adiacente all’ albergo e vengo aiutato da un albanese in vacanza dall’ Italia a che mi invita a stare attento al resto della spesa, si vede che ci tiene a farmi sentire a mio agio ma lo rassicuro che finora abbiamo trovato solo gente cordiale e disponibile.
Dopo esserci rinfrescati usciamo per buttarci nella vita notturna di Sarande. Il lungomare è brulicante di vita, bar e ristoranti sul lungomare pieni di avventori, marciapiedi pieni di bancarelle, famiglie a passeggio, negozi aperti con merce esposta in maggior parte firmata e naturalmente “taroccata”, tutti sono ben vestiti, le ragazze carine ed all’ ultima moda, persino i ragazzi hanno un aspetto piacevole. Ma allora gli Albanesi “brutti-sporchi-cattivi” sono solo da noi?
Scegliamo un ristorante tra i più frequentati, personale attento ed efficiente, il Maitre parla l’ Italiano e prende l’ ordinazione: due fritti misti con patatine e due belle birre locali. Il fritto ci piace talmente che ne ordiniamo un’ altra porzione naturalmente con altre due birre medie. Alla fine arriva il conto: € 24,00 !
Torniamo in camera e dopo aver visto un po’ di TV, non dimentichiamoci che sono in corso le Olimpiadi di londra 2012, ci addormentiamo felici della giornata trascorsa.
__________________
Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound

Ultima modifica di Antonio Tempora; 24-09-2012 a 07:17
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