Non si parla di moto in questo topic. non parlerò di mukke o di karote o jap, siete quindi in tempo per cambiare argomento.
Parlerò di un momento speciale, di una giornata che doveva essere più o meno come tante altre, ed è invece diventata unica nel suo genere per me.
E' sabato, e come sempre ci sono un milione di cose da fare

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Tra l'altro ci sono le recite di Natale dei miei figli, i regali di Natale, e mille altre cose.
In più questo pomeriggio mio figlio Alessandro fa la prima confessione. Bah. Ai miei tempi, un milione di anni fa, non aveva tutta 'sta importanza

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Che palle. In più non è che io sia molto credente. Tutt'al più si potrebbe definirmi uno "sperante", nel senso che spero ci sia qualcosa oltre questi nostri giorni confusi e impegnati da tutto il superfluo che ci fa scordare ciò che veramente vale.
Vabbè, andiamo a 'sta cerimonia. Ale è agitato, e me lo dice. "Che c'è, Ale?"
"Sono preoccupato, papi. Ho fatto peccati per 9 anni, come farò a raccontarli tutti

? Anche oggi a scuola ho insultato Sara, le ho detto imbecille. Devo dire anche questo al prete?

"
Sorrido. Gli dico di fare del suo meglio. Gli dico di non preoccuparsi del parroco (che ha l'umanità di un etto di gorgonzola), perchè oggi lui parlerà direttamente con Gesù.
Annuisce, ma resta preoccupato, agitato, emozionato.
Anche in chiesa, si muove sù e giù sul banco, ha la gola secca, ha sete.
Gli dico di farla finita e stare tranquillo.
Viene il suo turno, va dal prete.
La confessione avviene su un semplice banco, ovviamente lontano da orecchie indiscrete ma non dalla vista.
Lo guardo: gesticola, parla, si muove, sorride mentre parla . Anche il prete sorride mentre gli parla.
Li guardo. Guardo mio figlio, e mi rendo improvvisamente conto che sto vivendo un momento meraviglioso che non tornerà più:in questo momento, per la prima volta racconta se stesso a qualcuno, e crede a ciò che sta facendo. Sta parlando DAVVERO con Dio, comunque lo vogliate chiamare . E gli parla con la purezza che solo il cuore di un bambino può avere. E so che Dio, quello vero, in questo momento è lì che lo ascolta, e sono sicuro che sta sorridendo anche lui.
E io sono là come un ebete, con le lacrime agli occhi e tanta gioia dentro per la fortuna che ho. La fortuna di essere là.
Che sia il miracolo del Natale?
Scusate lo sfogo, è un mezzo come un altro per rinnovare la gioia di quanto ho vissuto.
Buon Natale a tutti.