Il “mio” Vigezzen IV inizia pigramente già venerdì pomeriggio, carico i bagagli sulla erre, indosso casco e guanti, controllo luci e gomme, quindi una leggera pressione sul tasto d’avviamento da il segnale d’inizio della “danza”del 1150 boxer, che comincia a girare tondo, senza esitazioni. Partenza.
Passo a prendere Ilaria al lavoro, quindi Milano e le consuete code in tangenziale, Como, Chiasso, dogana:
”-Qualcosa da dichiarare?” “-niente, niente”, tappa a Lugano (bhe qui “gioco in casa”) per mettere qsa nello stomaco e godersi lo spettacolo che offre alla sera la città illuminata ed il rifrangersi delle luci nel lago, poi via verso la Centovalli per la prima ricognizione.
Sono le 21.30 ca. di venerdì sera quando iniziamo la salita da Intragna, fondo buono, asciutto, qualche riccio qua e la ma niente di cui preoccuparsi, serata stupenda una stellata da favola. Affrontiamo la strada al buio, personalmente adoro guidare di notte, da “ipermetrico” (15/decimi) i miei occhi si adattano molto meglio alla penombra che non ai raggi solari, le poche auto che giungono in senso opposto si vedono da lontano e…posso in tutta tranquillità e sicurezza, dare una bella ulteriore limata a cavalletto e pedane, per la felicità della “matta” seduta dietro.
La nottata fresca è di preludio alla ricognizione nella giornata successiva.
Ci svegliamo alle sette, il cielo è velato ed il sole fa capolino tra le nuvole alte, s’intravedono le creste delle montagne circostanti, non ancora incappucciate, ma già dipinte in acquarello dei caldi rossi e gialli autunnali. Sulla erre, restata durante la notte a far da cornice al giardino silenzioso, mi danno il buongiorno una abbondante copertura di condensa che asciugo prontamente con un panno di stoffa ed una qualche foglia secca, che fa timidamente capolino da dietro il parabrezza a farmi ricordare l’incessante alternarsi delle stagioni, a dispetto della statica coerenza del mio “cavallo di ghisa”.
Dopo un caffè bollente, partenza. L’aria è pungente, il termometro di bordo segna 5/6 gradi,

il boxerone borbotta pieno in totale assenza di calore, vista la dispersione dovuta alla pungente temperatura esterna.
Ci tuffiamo in Val Cannobina, con l’allettante prospettiva di un clima più mite, una volta raggiunta Cannobio, la valle scorre veloce e senza intoppi, curve strette, fondo buono, anche qui qualche riccio, ma niente di particolare da segnalare. A Cannobio ci sorride un bel sole che mitiga in parte, la sferzata gelida iniziale. Non vi è tempo per i convenevoli e via verso Cannero tra le auto dei turisti tedeschi ed olandesi che procedono lente, godendosi la bellezza della litoranea SS34 del Lago Maggiore.
A Cannero deviamo per Trarego, e quindi per Piancavallo, la strada è abbastanza pulita, in alto vi è foschia e quindi non possiamo godere in pieno dello splendido panorama che potenzialmente offre, con squarci d’effuso azzurro, per tutta la perpendicolare del lago, fino ad abbracciare, in un matrimonio fantastico-ideale, tra cielo e terra, la sottostante pianura padana.
La discesa verso Verbania è priva di contrattempi, curvoni ampi e veloci che ben si adattano alle caratteristiche ed alla mole delle “nostre” BMW.
Nella”città tra i due fiumi”, ci fermiamo per il pranzo, posteggiando la erre sul lungolago, tra le moto dei turisti tedeschi, con cui mi fermo sempre molto volentieri a scambiare quattro chiacchiere.
“Crucco tra i crucchi” penso tra me e me, se solo fossi alto, biondo e con gli occhi azzurri…vabbè!
Dopo la breve sosta, di nuovo a cavallo per completare la ricognizione, da Verbania prendiamo la superstrada verso Arona, uscendo a Invorio. Il Vergante, con le sue dolci colline è sempre bello ed ogni stagione offre colori ed odori particolari.
Arriviamo a Romagnano Sesia a metà pomeriggio, raggiungiamo l’uscita dell’autostrada, il punto di raduno per il giorno successivo, la partenza ufficiale del Vigezzen IV.
Da qui, risaliamo la Valsesia, direzione Alagna, quindi svoltiamo a destra all’altezza di Civiano e ci dirigiamo verso la Colma, strada con tornanti medio larghi che poi si fa stretta, in totale oltre 25 km di buone curve. Il fondo è ottimo, solo qualche riccio immediatamente appresso i canali di scolo dell’acqua a lato strada.
Omegna ci accoglie per una pausa caffè ormai a tardo pomeriggio, con un lungolago fiorito degli ultimi gerani, il mercatino dei sapori Cusiani, tra cui segnalo il formaggio, ed un brulicare pigro di persone e famigliole che si attardano in esso, il tutto condito da un costante vocio sommesso, non di rado squarciato da grida acute, dei venditori che promuovono le loro merci, attirando l’attenzione dei presenti.
La sera ci sorprende ancora in strada, quando mettiamo la Erre in box, è ormai buio. Raggiungiamo di nuovo la Vigezzo alle 20.00, siamo in strada da 13 ore, ma la ricognizione è completa, cena e…passiamo una serata tranquilla in previsione dell’indomani. Controllo
le previsioni meteo, danno bello, perfetto.
La sveglia maledetta,viene a spezzare il soffice filo di lana del mio sonno alle 5 in punto di domenica mattina.
Piove a dirotto governo…., fa freddo ed è buio, ho tanta voglia di tornare sotto il piumone, ma poi penso alla facce delle oltre 50 persone che mi hanno dato la loro adesione, penso a Renzo ed alla sua famiglia, a quante volte ho inveito io stesso verso coloro i quali mancano di coerenza e coraggio, mi faccio forza, penso inoltre, che se non mi presentassi all’appuntamento verrei inesorabilmente linciato a “furor populi”!
Ci alziamo, Ilaria va in bagno (io non so cosa facciano le donne in bagno, so di certo che per loro è di gran lunga il locale più importante di tutta la casa) io preparo il caffè, dopo essermi lavato gli occhi nel lavandino della cucina.
6.45 usciamo di casa, piove a dirotto, un ora dopo recuperiamo la erre, piove sempre a dirotto ed un ulteriore ora dopo siamo a Romagnano Sesia, all’uscita dell’autostrada ore 7.45 ca.
Piove, il cielo è plumbeo, penso che di tutti gli iscritti dei giorni precedenti, ne vedremo ben pochi durante tutta la giornata e mi predispongo mentalmente a far per la prima volta nella storia del Vigezzen, un giro tra pochi intimi.
Di li a poco avrò modo di ricredermi, incontro dapprima due BMW, tra cui menziono Alex e Esther da Brescia! Ci spostiamo all’uscita dell’autostrada e qui, contro ogni aspettativa: il lato Bavarese della Forza si rivela in tutta la sua potenza! Dulcis in fundo, Lupetto ed il Bradipo che poi non sono neanche così in ritardo! (ok, ci sono 3 “orange”, ed un manipolo di “japs”, benvenuti anche a loro!).
Alle 8.30 di mattina vi sono 45 persone pronte a partire! Grandi, anzi grandissimi! Complimenti, Motociclisti con la M maiuscola a sfidare l’alzataccia ed il maltempo, se tra QdE vi sono dei “fighetti”, questi li escludiamo a priori!
Il giro inizia con il consueto snodarsi del serpentone-moto, dopo l’opportuno rabbocco di benzina per la Valsesia, mi viene chiesto ripetutamente d’aumentare il ritmo, sono restio, ho paura a forzare l’andatura con così tante persone al seguito, ho paura che qualcuno si faccia male, rispondo pure male ad un caro amico che me lo richiede, sono un po’ preoccupato e nervoso, ha piovuto tutta la notte e ci aspetta un tappeto viscido di castagne e ricci.
Tale, in parte si rivela già sulla Colma, qui decidiamo di non rischiare l’incolumità di così tante persone, col rischio di scontentare qualcuno e di non salire a Piancavallo.
Personalmente preferisco avere degli amici indenni, anche se me la menano per un pezzo di giro tagliato, che non qualcuno ferito a lato strada…
Per fortuna la decisione di operare un taglio sul giro viene accolta in maniera positiva, si completa quindi la Colma e scesi ad Omega in sprazzi sempre più ampi di sereno, ci si indirizza verso Verbania per un caffè sul lago.
Seguiamo la litoranea del lago Maggiore per sconfinare Brissago in territorio svizzero, pausa per riempire i serbatoi e via su per la Centovalli.
La strada è in discreto stato e neanche il traffico che si incontra è un problema, raggiungiamo tutti il ristorante da Renzo, senza alcun inconveniente, dove troviamo altri 2 Forumisti, a cui se ne uniranno successivamente altri 4 (i dormiglioni! Scherzo)
Siamo in 51, due serie di tavolate più un distaccamento in posizione avanzata. Il parcheggio del ristorante “La Stalla” è uno spettacolo di moto e motori!
Consumiamo il nostro pranzo assistendo anche al gran premio di MotoGP

(Renzo ha sistemato un televisore in posizione rialzata sulle tavolate) assistiamo al regalo della Honda! W la Honda!
Ottimo il cibo, ottima la compagnia ed ottimo anche l’esito del GP.
Ritorno nel dopo-pranzo, come consuetudine del “Vigezzen” in ordine sparso: chi sceglie la Cannobina, chi la Val d’Ossola, chi la Centovalli…Il cielo ora è azzurrissimo e la giornata è stupenda.
Un grazie di cuore a tutti colore che hanno partecipato ai Vigezzen 2006. Stupendi.
Una menzione particolare a
-Diavoletto per “lo sbattimento”
-Maidiremai per “aver castigato gli arroganti japs”
-Monk, per, tutto vedi Brad…
-Lilith, per le foto
-Alex e Ester, per la simpatia
-Spartacus perché…avevo voglia di vederlo!
-Davide perché e troppo timido per conoscere Eva e mi fa fare figure di merd@ con la morosa al fianco!
Renzo, Claudia e le figlie; Lorenza Federica e Francesca per l’ospitalità ed il cibo.
A tutti indistintamente:
Grazie!