Questo è il report del bellissimo giro fatto quest’estate assieme a Filippo e Charlie, due hornettisti conosciuti sul forum “tingavert”. Abbiamo toccato 2 mecche del motociclismo, l’Isola di Man ed il Nurburgring, e visitato uno dei paesi più affascinanti d’europa, la Scozia.
Day 1: Bolzano – Rotterdam - Hull
La sera prima della partenza, facciamo riposare l’equipaggiamento che ne avrà bisogno
Ore 5.45... Ce la faremo ad arrivare a Rotterdam per stasera? Ci aspettano più di 1300 km...
qui mi vedete nel gesto che purtroppo diventerà il più consueto del viaggio: infilarsi la tuta antipioggia (sorridevo perché non immaginavo minimante le tonnellate d’acqua che ci aspettavano i giorni successivi)
Dopo 1300 km di autostrada sotto la pioggia arriviamo a Rotterdam, questa è un’immagine dal traghetto:
i tre moschettieri:
questa è la lussureggiante cabina singola (considerando che avevamo prenotato una quadrupla senza servizi non c’è di che lamentarsi, eppoi dopo 10 ore sotto alla pioggia si dormirebbe pure sui chiodi)
itinerario della giornata:
Day 2: Hull – Liverpool – Isola di Man
Alla mattina troviamo ad accoglierci ad Hull la pioggia… Ci mettiamo comunque in marcia, Filippo e Charlie vanno verso Heysam, io invece prenderò il traghetto per l’isola di Man da Liverpool, questo è un suggestivo e romantico panorama lungo l’autostrada per Liverpool, il cielo è quello della “tipical english summer”
Fortunatamente appena arrivato a Liverpool è spuntato il sole, questa è una vista della città che sta di fronte alla zona dei docks di Liverpool:
Una vista dai docks verso il Royal Liver building:
Un paio di viste dei docks, dove sono stati concentrati negozi, locali e musei, nella fattispecie la Tate ed il National Maritime Museum (entrambi “brutte copie” degli omonimi londinesi), c’è anche il museo dei Beatles (originari di Liverpool) ma non ho potuto vederlo perché è andato a fuoco proprio quella mattina:
sempre i docks, sullo sfondo la cattedrale:
il Royal Liver building visto dal terzo piano del National Marittime Museum:
la statua equestre di Edoardo II:
Questo dovrebbe essere il più grande orologio d’europa tra quelli posti sulle facciate degli edifici (grandeur inglese…):
E, come in ogni città inglese che si rispetti, c’è anche il parco cittadino:
E infine, il tramonto in attesa del traghetto per l’isola di Man
itinerario della giornata:
Day 3: Isola di man – Tourist Trophy
Finalmente siamo alla mecca, sullo sfondo i box ed il rettilineo di partenza:
Altro lato della strada, sullo sfondo la mitica discesa di Bray Hill, quella dove i piloti con le palle tengono tutto aperto.
Una foto sul mountain, dove si raggiungono velocità stratosferiche, sull’ordine dei 250 km/h (con una stradale, i piloti veri passano i 300…):
la saponetta sverginata sul sacro suolo di man:
questo è.. Vabbè, se non lo conoscete è ora di fare i compiti a casa..
Nei pressi della statua di Dunlop c’è il museo, all’interno del quale si possono ammirare mezzi come questa honda RC 45 tamarrata:
Questa splendida suzuki 2 tempi uguale a quella che usava Barry Sheene alla fine degli anni ’70:
oppure questa pregevole realizzazione artigianale:
altro posto mitico lungo il tracciato: la curva a gomito presso il ristorante Creg ny Baa…
Al quale si arriva dopo questa discesa… la staccata è da paura, si arriva in pieno ad oltre 200 km/h… e c’è pure un salto a metà discesa! Fortunatamente è uno dei pochissimi punti dove c’è una specie di via di fuga (infatti Charlie ci ha fatto un dritto :p):
Traghetto per l’isola di man: 150 euro
Spese di benzina: 500 euro (tutto il viaggio)
Costo della moto: 1.. ehm, lasciamo stare
Avere una foto di te in piega a Creg ny Baa: Priceless
Il tracciato del TT è molto bello e impegnativo, comunque più che possedere grandi doti tecniche per andar forte è necessario conoscere a memoria il percorso e aver le palle di tenere aperto quando si sfiorano i muretti delle case a velocità stratosferiche. Chiaramente al di fuori dei giorni della manifestazione è impensabile emulare i piloti (ad es: tutta la prima parte compresa la discesa di bray hill è soggetta a limiti di velocità e rientra in ambito urbano); è comunque possibile andar forte come su nessun altro circuit… pardon, strada del mondo: al di fuori delle cittadine non ci sono limiti e posti tipo il mountain, forse anche per la suggestione che evocano, ti "chiamano" e ti spigono ad aprire la manetta. Sull’isola inoltre si "respira" motociclismo ad ogni angolo... E' un posto davvero magico.
itinerario della giornata (mappa del mountain circuit):
Day4: Isola di Man – Giro dell’isola
L’isola di Man non è comunque solo il TT, per cui, dopo una mattinata dedicata allo shopping truzzo (magliettine del TT e gadget vari…) il resto della giornata lo abbiamo dedicato a fare il giro completo dell’isola, questa è Castletown, cittadina fuori dal circuito ed antica capitale dell’isola:
Charlie e Fil a Castletown:
qualche scorcio panoramico (che purtroppo rende davvero poco in foto):
L’ameno paesucolo da cui si deve passare per godere di cotanta vista:
altro paesaggi sulla strada per Ramsey:
itinerario della giornata (mappa dell’Isola di Man):
Day 5: Isola di Man – Heysam – Perth
Dopo una giornata passata in autostrada (buona parte sotto la pioggia, ovviamente) arriviamo in Scozia; dato che ad Edinburgo è difficile trovare alberghi a buon prezzo poiché c’è il festival in corso battezziamo come base di partenza per i giorni successivi la ridente cittadina di Perth, un ottantina di km a nord della capitale Scozzese.
A Perth ferve la vita:
la gente si diverte come può:
itinerario della giornata:
Day 6: Perth - Edinburgo
Edinburgo, capitale della Scozia, nota soprattutto per il suo bellissimo castello:
caratterizzata da un’architettura molto particolare, offre scorci affascinanti, queste sono alcune immagini della “old town” (la parte nuova si è sviluppata prevalentemente negli ultimi due secoli, a seguito dell’arrivo in città degli higlanders, scacciati dalle loro terre d’origine per opera degli inglesi):
Laddove tutte le città hanno un parco, Edinburgo ha una montagna, piazzata proprio nel centro della città, la vedete sullo sfondo:
questa è un’immagine presa ai piedi della montagna:
questa invece è presa sulla montagna:
Sempre dalla montagna, sullo sfondo il mare del nord e l’altro versante di Edinburgo:
Questo invece è il centro, o meglio l’”old town”, fotografato dall’altro versante del monte:
versione della foto con moto:
Infine qualche immagine del festival, che ogni agosto anima la città con musica dal vivo, saltimbanchi etc…
itinerario della giornata:
Day 7: Perth – Inverness
Ci alziamo di buon’ora e ci dirigiamo verso Inverness, capitale delle Higlands, attraverso un itinerario che ci porterà ad immergerci nella natura incontaminata scozzese.
Un paio di ponti sulla strada verso le Higlands, dietro al secondo si vedrebbe, senza nebbia, il castello di Balmoral, residenza estiva dei reali britannici:
Il centauro custode della foresta:
e la sua nobile cavalcatura:
Alcune immagini della vallata che porta al passo del Gomito del Diavolo:
Le pecore circolano apertamente sulle strade e, assieme ai cadaveri di conigli e selvaggina varia, richiedono di porre estrema attenzione nella guida:
Altre immagini di tipiche strade scozzesi:
Arriviamo ad Inverness col bel tempo ma come al solito il clima cambia repentinamente e così dopo pranzo scoppia il consueto nubifragio giornaliero, decidiamo quindi di evitare di proseguire verso nord e tornare indietro (fortunatamente il sole ha fatto nuovamente capolino sulla strada del ritorno).
Purtroppo le condizioni climatiche avverse non ci hanno concesso di fotografare il lago Ness, sulla cui riva settentrionale sorge per l’appunto Inverness, né tantomeno le foche che si dice stazionino in branchi sulle coste immediatamente a nord della città.
Due panorami di Inverness sotto alla pioggia battente:
Per lo meno siamo riusciti a vedere Nessie, il mostro di Loch Ness:
itinerario della giornata:
Day 8: Perth – Stirling - Hull
Iniziamo lentamente a scendere verso casa, non senza aver fatto visita a Stirling, teatro di una delle più celebri battaglie tra inglesi e scozzesi, città che ospita il monumento a William Wallace (quello di “Braveheart” per intenderci). Mi aspettavo di trovare una statua sdozza e invece abbiamo scoperto che il monumento a Wallace è una bella torre che si erge sopra alla città.
C’è anche la statua sdozza comunque, costruita nel 1996 sulla scia di Bravheart: in effetti le fattezze son quelle di Mel Gibson e i negozietti adiacenti son pieni di merchandising creato ad hoc dopo il successo del film; dvd, magliette etc.. Data la mole di matariale dissacrante verso l’eroe scozzese non mi vergogno di farmi fare la tipica foto da turista:
Usciti da Stirling inizia a piovere… E la pioggia ci terrà compagnia per tutta la giornata lungo 600 interminabili chilometri, fino all’arrivo ad Hull, dove ovviamente smette di piovere. Avremmo anche voluto visitare Manchester ma arrivati nei pressi della città sotto alla pioggia torrenziale abbiamo ritenuto più saggio proseguire fino al traghetto.
Il porto di Hull, conquistato dopo tanta fatica:
itinerario della giornata:
Day 9: Rotterdam – Nurburgring – Norimberga.
Oggi ci aspetta il Nurburgring, le nostre preghiere per il bel tempo sono state esaudite e ci mettiamo in marcia da Rotterdam verso sud, direzione Coblenza, nei cui pressi sorge il mitico circuito.
Scene da “Ring”:
Molto bello questo sidecar su base R1… E la tipa deve amare molto il suo uomo:
E finalmente, dopo tanta autostrada, è nuovamente ora di consumare il battistrada sui lati:
Il circuito è splendido, è un pò come il Mugello, pieno di saliscendi, compressioni e curvoni da fare in appoggio… solo che è lungo 8 volte tanto! In effetti è impossibile impararlo in un giorno.
Appena entrato mi sono fatto prender la mano ed al primo giro ho fatto un dritto all’Adenauer Forst: si tratta di una curva a sinistra e conseguente curvone a destra subito dopo un avvallamento. Sono uscito a canna dall’avvallamento ed ho subito capito che non ce l’avrei fatta a fare la curva a sinistra, per cui mi sono attaccato ai freni cercando di decelerare quanto più possibile prima di finir sull’erba, cosa che ho fatto con un grazioso saltino stile crossistico. Una volta sull’erba mi son alzato sulle pedane ed ho fatto finta che il kappone fosse un gs e, guidando sull’erba scivolossima modello Parigi-dakar, ho puntato a tagliar la curva, pensando dentro me stesso qualcosa tipo: “***************hocircail50%di possibilitàdistareinpiediaquesta velocitànontiazzardareatoccareifreni************** *”
Chi ha pensato questo circuito comunque era un genio: 73 curve orgasmiche, un rettilineo finale che quello del Mugello pare lo stradellino del garage dietro casa mia… Insomma, mi sono innamorato e sto già programmando di tornarci l’anno prossimo e fermarmici 4 o 5 giorni per prender confidenza sul serio con la pista.
L’angolo dello zingaro: questa è una foto dell’accampamento che abbiamo eretto all’entrata del circuito, in cui abbiamo appoggiato bagagli caschi etc (girare al ring con le borse laterali non era il massimo, anche se dentro si incontra gente senza ritegno con vecchie skoda, alfa 33 tamarrate e persino corriere con tanto di turisti a bordo). Usavamo questo angolo come base operativa: quando gli altri 2 giravano uno rimaneva di guardia ai bagagli e teneva impegnato il parcheggio con la moto.
Il riposo dei piloti dopo le fatiche della pista:
Ci rimettiamo in marcia alle 4, in tempo per prender l’acquazzone quotidiano che ci accompagnerà fino all’arrivo di Norimberga, dove abbiamo deciso di fare tappa, ma tanto siamo riusciti a girare al Ring varie ore senza acqua e siamo contenti lo stesso.
Itinerario della giornata:
Day 10: Norimberga – Bolzano
In mattinata riusciamo a fare una passeggiata per il centro storico di Norimberga, città teatro del famoso processo ai criminali nazisti nel secondo dopoguerra; è la classica cittadina tedesca pulita, ordinata, graziosa ed educata:
l’effetto mortorio è amplificato dal fatto che è domenica mattina ed in giro c’è giusto qualche turista:
Molto bella questa statua, chissà che cosa rappresenta:
E questa guglia? Boh…
Ci rimettiamo in marcia verso le 11 e indovinate che succede appena entrati in autostrada??? La nostra nuvoletta (anzi, nuvolaccia) ci accompagna fino al Brennero, a sigillare questa vacanza bagnata (ma fortunata).
Considerazioni finali:
Il più grande rammarico è quello di non essermi portato dietro la videocamera… avere delle riprese on-board dell’isola di man e del nurburgring sarebbe stato fantastico, purtroppo però la mia Panasonic mi ha mollato un paio di giorni prima della partenza e non è stato possibile ripararla.
La moto invece è andata da dio: si è digerita oltre 5500 km come nulla fosse e, soprattutto, ha riconfermato le sue grandi dote sportive, rivelandosi eccezionale sul Ring: stabilissima in staccata (laddove temevo che avrebbe sofferto fastidiosi trasferimenti di carico), con un motore dalla coppia poderosa che ti porta fuori da qualsiasi curva ed un assetto ciclistico che la rende precisissima in curva. Insomma; quanti ancora si ostinano a considerarla una paciosa tourer non hanno capito nulla: su piste come il Ring se la gioca alla pari con le blasonate mille giapponesi e in quanto alle sue doti turistiche… bhè, diciamo che con la Brutale che avevo prima probabilmente non sarei arrivato neanche a metà del giro :p
Last but not least, un ringraziamento a Charlie e Filippo che sono stati compagni di viaggio eccezionali!