Hammam marocchino
Il secondo giorno dovevamo valicare la catena montuosa del Rif per passare dal Marocco del nord a quello del sud. Dopo una giornata passata in mezzo a tormenta di neve e strade tutte curve, ci siamo fermati a dormire in un piccolo paese di montagna che appariva come una delle nostre località sciistiche abbandonata da una ventina d’anni. L'hotel in cui ci siamo fermati aveva la caratteristica di avere solo docce fredde, l’abbiamo scoperto dopo aver scaricato bagagli ed esserci comodamente rilassati. Ciò ci ha spinti a chiedere per un bagno pubblico.
Dopo aver camminato in mezzo a vicoli tortuosi e dimessi ci siamo trovati di fronte ad un palazzo diroccato con insegna "Hammam". Premetto che le donne e gli uomini hanno bagni separati.
Il bagno degli uomini aveva un anticamera (spogliatoio) tipo catacomba: tanti vani rettangolari scavati nella parete dove mettere gli abiti e panche in pietra. Dopo aver attraversato un piccolo e stretto corridoio superando una porta in legno si entrava in una prima sala con un fievole luce e vapori tremendamente caldi. In questa c'era una panca in legno e uomini seduti chi sulla panca, chi per terra e chi infine nelle 2 aperture laterali, buie come il babau. Passati oltre, con perplessità e stupore, siamo entrati nell'ultima stanza, quella più grande, dove si trovava la maggior parte della gente.
Descrivo prima chi e cosa c'era e poi cosa si faceva:
C’erano tanti bambini, alcuni giovinastri e qualche vecchiotto ed il colore della loro pelle mutava dall'ebano scuro ad un bianco tepidamente abbronzato. Vi era una moltitudine di secchi scuri e consunti pieni d'acqua in ordine sparso. In un angolo compariva una vasca vuota con un rubinetto da cui usciva acqua calda e un corpulento uomo mulatto che riempiva i secchi poggiati nelle vicinanze.
Trovato un angolo ci siamo seduti per terra e muniti di secchio abbiamo iniziato a lavarci osservando meticolosamente tutto quanto accadesse all’intorno. I bimbetti ci guardavano con fare curioso e divertito. Accortisi che ci mancavano il metodo e gli strumenti ci hanno passato recipienti e spazzole mostrandoci come fare.
Dopo una decina di minuti passati così, ecco arrivare un paio di individui: un robusto ominide di mezza età ed un vecchio secco ma vigoroso.
Quello robusto dopo aver dato evidenza a gesti che intendeva fare massaggi si è adoprato con Carlone. Noi divertiti abbiamo assistito al tutto. Poi il vecchio mi si è avvicinato. Mi ha preso con veemenza e mi ha torto le braccia per stendermi i muscoli, poi fattomi girare ha eseguito la mossa del giaguaro: un piede sulla schiena le braccia tirate all'indietro ed ha iniziato a fare leva. I bambini intorno incitavano il vecchio ad aumentare il dosaggio ed io tremavo ! Dopo altre prese da wrestling il vecchio si è poi dotato di una spazzola ed ha iniziato a grattugiarmi la pelle. L’ultimo paso è stato il risciacquo con 2 secchi di acqua fredda ! Beh, devo confessare che ho passato i 5 minuti successivi a rilassarmi e a sentire la stanchezza del viaggio che se ne scivolava via. Pazzesco davvero !
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