Enrico Brizzi, La primavera perfetta, HarperCollins 2021
Le discese ardite e le risalite di un bolognese trapiantato a Milano, poco più che quarantenne, in crisi su più fronti... affettivo, lavorativo, familiare.
Una persona come tante che fa i suoi errori e cerca di metterci una pezza. E a volte
xe pèso el tacòn del buso.
Potrebbe essere quasi chiunque: sì, forse anche tu che stai leggendo queste righe.

A volte basta poco per finire col culo per terra, dopodiché che si fa? Si scava o si cerca di rimettersi in piedi?
E - soprattutto - si riesce a rimettersi in piedi senza far barcollare o cadere qualcun altro?
Parla di rapporti familiari, amore e disamore tra fratelli, ciclismo professionale, Milano e milanesi, acutamente tratteggiati, con relativi pregi e difetti.
Ben scritto, almeno per me: l'ho letto rapidamente e con gusto.
Buona lettura.
SEMI SPOILER!: il finale è la parte che mi è piaciuta meno, l'ho trovato un po' troppo consolatorio, ma forse solo perché sono un inguaribile pessimista