“Bussano alla porta.
E’ la mia morte…
Faccio finta di non essere in casa….ma con Lei non si scherza…
Entra in salotto,leggera,leggera.
Sotto il braccio una scacchiera di madreperla
-GIOCHIAMO- dice la morte,
-SE VINCI HAI SALVA LA VITA-
-Non è leale,a scacchi non sono bravo-.
-Che ne dici di una partita a carte?-
-NO!-
Difficile rifiutare…giochiamo.
La morte è una gran giocatrice, lo sanno tutti.
In sei mosse, strano a dirsi,
forse non era in giornata, ho vinto io.
-IL SOLITO CULO DEL PRINCIPIANTE!….-
disse la morte piegandosi in due sul pavimento.
Per la stanza un’acre odore di bruciato…
Avevo lasciato una minestra sul fuoco…
Tornato in salotto,la morte non c’era più..
Ora ho 376 anni a febbraio,
e sono ancora qui…
ogni tanto telefona l’INPS per sapere come va.
Tutti mi chiedono se non sono stanco di campare,
ma io non mi annoio.
Passo il tempo…come?
GIACANDO A SCACCHI…,
non si sa mai…..”