Ciao a tutti,
approfittando di due bei ponti festivi, Benjo76 mi ha coinvolto assieme ad altri 3 amici per un tour nella vicina Albania. A dire il vero il cuore ci avrebbe portato da tutt’altra parte, all’inizio si era pensato all’ancora più vicina Tunisia ma gli eventi recenti che hanno portato instabilità e pericolo nel nord Africa ci hanno fatto desistere.
Ma andiamo con ordine, prima di cominciare questo report ci tengo a presentarvi i miei compari di viaggio:
Benjo76, R1200GS Adv, DiaboGs anche detto Andrea, guida tecnica, pratica e spirituale del gruppo. Dai primi incontri fatti, capiamo subito che niente sarà lasciato al caso nonostante lui continui a dire che sarà un viaggio pieno di incognite ed avventure. Lui sa sempre dove ci troviamo, dove stiamo andando, chi troveremo a destinazione e chi ci potrà aiutare telefonicamente in caso di bisogno. Specialista nel selfie con la moto in movimento, quando meno te l’aspetti, sfodererà il suo Iphone e ti sparerà una panoramica delle moto dietro di lui e lui in primo piano, naturalmente. Tornerà stressatissimo perché a turno, ognuno di noi ogni 5/10 km gli chiederà “E qui dove siamo? Ed ora dove stiamo andando? Navigatore!!!
Oibaf (io), Ktm 990 Adv, supporto tecnologico del gruppo. Seguito da un Ipad per condividere e leggere i file in tempo reale, fotocamera 16 mp, fotocamera su smartphone con app panorama sempre aperta e Gopro per foto e video. L’unico ad aver avuto la capacità di ciucciarsi 8,5€ di traffico telefonico con 70/80 secondi di telefonate (l’operatore Vodafone non aveva ancora attivato la promozione) e successivamente aver finito 2 Gb di connessione internet in soli 4 giorni.
Giovanni, anche lui iscritto su Qde ma ha perso la psw (dice), R1200Gs std ma Adventurizzata che come vedremo più avanti sarà per lui e lei una manna dal cielo. Sarà uno stress per tutto il viaggio, ogni colazione, pranzo e cena ci conterà le calorie, i grassi, i carboidrati, le proteine e il colesterolo, inoltre criticherà ogni cosa che ingurgiteremo senza ritegno. Quando riuscirà a ricavare 10 minuti di tempo tirerà fuori uno strano accrocchio e si metterà a fare esercizi fisici per tenersi in forma. Diseducativo!!!
Peppe, anche lui ex giessista passato al lato oscuro delle endurone con la sua Ktm 990 Adv. È il Nonnino del gruppo ma solo all’anagrafe, uomo dai 101 hobby, manetta pesante in off se decide di andare da solo tre curve ed è già scomparso, gli piace viaggiar leggero, la sua motina è alleggerita di tutto, anche del bagaglio. Esperienza!!!
Infine il più giovane, Luigi “u cagnuleddu” (il ragazzino), VStrom 650, borse laterali così larghe che lo faranno diventare quanto un’Ape Car, mente, lingua e cervellino sempre in movimento, ci farà sudare freddi in un paio di situazioni che andremo a vedere più avanti. Incontrollabile!!!
Come dicevamo prima, il 25 Aprile siamo pronti per partire per l’Albania, appuntamento alle 9 del mattino, troveremo sul luogo dell’appuntamento altri amici bikers che non hanno potuto prendere parte alla spedizione ma che ci seguiranno dalla Trinacria. Dopo i saluti di rito ci dirigiamo verso l’Italia e passato il ponte di Messina, ops scusate, traversato lo stretto con i soliti traghetti,
ci immettiamo su una Sa-Rc oramai quasi completa dopo appena 15 anni di cantiere. Quì comincio a provare la mia Gopro in modalità fotocamera e immortalo questo ponte che ho visto in costruzione per oltre un decennio
Giunti a Cosenza ci viene un languorino meglio fermarsi e provare un localino recensito decentemente su Trip Advisor e che si trova nella zona storica. La cuoca è simpaticissima e ci fa mangiare bene ed abbondante, alla fine si fa diverse foto con le nostre motine e ci regalerà una bottiglia di vino che noi giustizieremo sulla nave per Durazzo.
Nel pomeriggio siamo già a Bari, arriviamo al porto e vediamo circa 20 moto tra Gs ed Rt anche loro dirette in Albania per un giro organizzato da non so quale Motorrad. Qui mi prendo la mia prima soddisfazione, si avvicinano due Albanesi e mi chiedono il permesso di farsi una foto con la mia moto, io naturalmente accordo, fatto lo scatto senza calcolare le altre attorno se ne vanno soddisfatti. Ancora devo mettere piede in Albania e già mi stanno simpatici. A dire il vero i nostri preparativi sono stati costellati da sapientoni di turno che nonostante non siano mai andati in Albania giudicano un popolo secondo quando gli ha detto suo cugino e/o secondo le notizie di cronaca locale. L’Albania in quest’ultimo quarto di secolo sta cercando di ripartire con i mezzi che ha, dopo la fine del comunismo, nonostante sia diventato uno stato democratico ho notato che tanti luoghi sembrano rimasti indietro di 50 anni. Io, come faccio in ogni luogo che mi accoglie, cerco di immergermi nelle loro abitudini e nelle loro usanze, le sensazioni che percepirò in questo viaggio spero di trasmettervele con il mio scritto ed i miei racconti.
Salito sulla nave comincio a vedere le differenze con delle precedenti traversate, sulla Pa-Ge, per esempio, o sulla tratta Me-Sa, trovi quelle famiglie che prendono il posto ponte per scelta e non perché non se lo possono permettere, i cosidetti viaggiatori low cost. Su questa nave invece, intere famiglie albanesi di tutte le età, diverse anche con anziani al seguito che bivaccano sui divanetti, hanno il fagottino da casa e non li vedrai mai al bar neanche per un caffè. Tutto questo comincia a farmi riflettere, stiamo andando a casa di un popolo che secondo il potere d’acquisto della loro moneta troverebbe caro prendere un caffè anche se costasse un quarto di quanto invece costa realmente.
La traversata durante la notte è di quelle tranquille, di solito la mattina faccio fatica a svegliarmi ma alzarmi prima della sveglia mi fa capire che la voglia di girare in moto è tanta.
Questo è il giro che il nostro buon Andrea ha programmato, circa 1500 km per giraci l'Albania, con escursione giornaliera in Macedonia, senza stress e senza tappe a lunga percorrenza
Scesi a Durazzo e completate le pratiche alla dogana ci dirigiamo verso un negozio Vodafone per farci ognuno di noi la nostra Sim albanese che ci permetta di cazzeggiare su fb e whatsapp vari in totale libertà. Io appena metto la mia, con l’euforia di chiamare a casa con un numero indigeno e condividere posizioni e foto con l’app del momento finisco il mio credito perché ancora mancava l’attivazione della promozione
Nelle due ore di attesa comincio a prendere i primi contatti con la popolazione locale, è domenica e noto che a bordo strada, qua e là ci sono persone chi con una pala in mano, chi con secchio e trapano percussore, chi con attrezzi vari. Rimarranno sempre li fermi, credo aspettassero qualcuno che li ingaggiasse per qualche lavoretto di emergenza ma comunque e una cosa che mi lascia sorpreso ed ho messo piede sul suolo albanese da solo mezz’ora.
Quì uno scatto del "lavoratore" mezzo coperto
quì si vede meglio
Nell’attesa conosciamo un simpaticissimo kebabbaro locale che con poco più di un euro ci fa fare la prima colazione salata del viaggio.
Lasciata Durazzo, ci rechiamo verso nord direzione Kruje, per strada Banjo spara il primo di tanti selfie autostradali durante il viaggio
Kruje è un borgo molto carino dove all’apice di questa collina c’è il museo nazionale dove è rappresentata un po’ di storia dei conquistatori turchi-ottomani ai danni di Scanderberg che aveva resistito per 5 lunghi mesi.
Regoliamo l'obolo delle nostre motine con un elegante parcheggiatore locale
a Kruje conosciamo Jimmy, un simpatico centauro albanese che ha lavorato in Italia diversi anni. Ha una Ducati Monster modificata nei semi manubri, ed in altre cose classiche da smanettoni italiani (carter, leve, etc.). Con lui capiamo alcune cose degli albanesi... ci dice che l'albanese medio non ha tanta voglia di lavorare, cerca di ottenere il massimo con il minimo sforzo, ecco perchè arrivano in Italia molti e ritornano poco dopo. Altra cosa tipica dell'Albania, nessuno (compreso Jimmy) indossa il casco protettivo, lui nonostante abbia avuto un incidente in Grecia, diversi punti di sutura in testa (visibili) e diciotto giorni di coma ancora persevera :o
e questa è la gomma ancora da rodare del nostro amico
e questo è il nostro amico Jimmy
Giriamo il museo, davvero interessante e mantenuto veramente bene
Finito il giro al museo, facciamo un pranzo veloce dove Jimmy ci dice delle cose di cui vi accennavo prima, noi abbiamo l'obbiettivo di arrivare al lago di Komani ma un promontorio panoramico e la descrizione di un panorama mozzafiato ci fanno cambiare idea, così seguiamo Jimmy e la sua rumorosa Ducati su per la montagna di Kruje.
ed ecco cosa si vede dalla montagna di Kruje, niente male vero?
Altra curiosità albanese, girano con un motorino modificato con un cassone all'avantreno, sono zingari, rovistano anche la spazzatura e riciclano di tutto... quì un esempio di tanti mezzi che abbiamo incontrato nel nostro viaggio
Soddisfatti del primo panorama albanese salutiamo il nostro amico Jimmy e ci rechiamo verso il lago di Komani, dalla cartina dopo un primo tratto asfaltato dovremmo trovare una strada bianca, ahinoi la strada sarà un misto asfalto/asfalto dissestato, niente sterrati per ora
Però che coreografia...
e che pascoli inusuali
Arriviamo nei pressi di una centrale idroelettrica con vigilanza armata H24, il nostro covo per la notte è alle spalle della collina, facciamo un tunnel di circa 500m sterrato, buio e senza la minima rifinitura alle pareti e sbuchiamo sul molo di quello che sarà il punto di partenza della traversata della mattina successiva.
Andrea continua nel suo ruolo di capo branco
Poi arriva questo tunnel grezzo ed inaspettato
Dall'altra parte troviamo la nostra locanda/hotel/bar gestito da Giuseppe. Incontreremo una persona di mezza età che scopriremo ha solo 26 anni , ci da l'impressione che non ci aspettava ma sentito il nostro contatto albanese che è fratello del "capitano" che ci farà fare la traversata il giorno successivo (Andrea aveva organizzato tutto minuziosamente) ci fa sistemare le moto e ci conduce nelle nostre stanze.
Le stanze sono tutto un programma, pavimento in legno, infissi che chiudono male, fili elettrici che sfiorano la doccia... già la doccia, una deviazione dal lavabo per sciacquarsi tra il lavandino ed il water, acqua appena tiepida... un'esperienza da uomini duri, uscire vivi senza scivolare o finire folgorati non è facile ma ce l'abbiamo fatta
Consumiamo una cena a base di pesce fritto, insalata ed una birra locale, con gli indigeni, tre amici di Giuseppe, che mentre cucina fumano le loro sigarette negli ambienti chiusi come da noi fino a vent'anni fa... ma nessuno di noi osa dirgli qualcosa, è solo il primo giorno in terra straniera ed ancora non ci siamo scrollati addosso i nostri retaggi. Dopo cena, la stanchezza si fa sentire e raggiungiamo le nostre camere per la notte. La nostra doppia ha la finestra con la tenuta migliore, nella tripla la situazione è bel diversa e la temperatura notturna si abbasserà un bel poco mettendo a dura prova i nostri amici
La mattina seguente la colazione ci sorprende un po', non solo per la qualità superiore al pesce della sera prima ma perchè sia il molo che la locanda si è popolata di gente. Quello che sembrava un posto sperduto la mattina si riempie di gente che fa colazione e si prepara per sbarcare il lunario (ma con calma perchè sono già le 8,30 )
Intanto agevolo la nostra colazione, buonissima, dolce/salata
Il nostro traghetto Berisha ci aspetta, scopriremo che è al suo giro inaugurale, il padre di Marku, il nostro Capitano, naviga su un barcone passeggeri che sarà affiancato a noi in tutta la traversata
Ci lasciamo alle spalle l'Hotel di Giuseppe e cominciamo la traversata
di seguito qualche cartolina, ogni mio commento è superfluo
l'altra barca invece si ferma nei posti più allucinanti e fa salire le persone più allucinanti che scendono (dalla collina dove c'è il nulla) dai posti più allucinanti, praticamente una vera e propria fermata a richiesta
la barca passeggeri, come potete notare è un barcone con la cabina di un vecchio pullmann saldata sopra
altra barca con servizio a domicilio
altro passeggero
In Albania cominciamo a notare che ogni piccola comunità ha il suo piccolo cimitero privato, ne vedremo centinaia durante il nostro giro
poi l'acqua particolarmente ferma, ad un certo punto, ci permette di realizzare queste cartoline
autoscatto con treppiede rasoterra
Cominciamo ad intravedere la montagna del Valbona, ci andremo per il pranzo
e così finisce anche la nostra traversata, arriviamo nel porto dove il nostro Capitano ed il padre che nel frattempo è arrivato col barcone/pullman, devono capire da dove farci scendere visto che non ci sono veri e propri moli d'attracco liberi. Noi siamo divertiti come loro armeggino con ogni tipo di soluzione estemporanea gli permetta di livellare la nostra discesa. La cosa è un po' più complicata per tre turisti macedoni che devono sbarcare con la loro utilitaria, alla fine riusciranno a scendere anche loro... un quarto d'ora dopo
una volta scesi dal traghetto ci troveremo a Fierzë, lì conosciamo un tale che dopo la foto di rito ci vuole offrire il caffè
questo omone prima associa la nostra terra ai soliti luoghi comuni, poi ci parla di Berlusconi, infine, con tono scherzoso comincia a parlarci delle sue attività illecite di quando viveva a Napoli. Non credo sia mai stato in Italia, chi di loro sta un po' nel nostro paese impara subito la lingua, lui la parla pochissimo e si fa aiutare spesso dal suo amico barista che invece lo parla benissimo. Capiamo che il caffè è meglio che duri il meno possibile e che proseguiamo il viaggio con celerità ma il nostro Luigi comincia ad ingaggiare un duello verbale con questo personaggio che lo pone in un vicolo cieco. Io ho già pronto il piano B, saltare sulla moto e lasciare l'incoscente al suo destino, ma una grassa risata di tutti ( un po' isterica in verità ) appiana tutto e continuiamo a chiacchierare del più e del meno prima di salutare la comitiva. da lì prenderemo la SH22 in direzione Baia Curri che ci condurrà nel parco nazionale del Valbona.
Ogni strada ha le sue lapidi, in Albania sono dei monumenti e sono ovunque e sempre con fiori freschi
altra caratteristica delle strade albanesi, mucche, pecore e cavalli sono ovunque, comunque sono sempre più prevedibili di un isterico all'incrocio nelle nostre città
Buona giornata a tutti colgo l'occasione per salutare tutti gli amici del forum conoscenti e non (vista la mia militanza fino ad un pò di anni fa quando possedevo il gs 1150) e complimenti all'amico Fabio nonchè al collega kappatiemmista per la minuziosa e dettagliata descrizione dei luoghi e delle persone che abbiamo incontrato in questo splendido viaggio
Nike name o no siete stati grandi...ma per il prossimo non avrò ostacoli di nessun genere..per questa volta siete andati senza di me...ma la prossima volta non andate in nessun posto senza di me...o tutti o nessuso
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La gioia di vivere è la massima espressione di libertÃ*,in qualunque luogo,tempo e condizione.
Nike name o no siete stati grandi...ma per il prossimo non avrò ostacoli di nessun genere..per questa volta siete andati senza di me...ma la prossima volta non andate in nessun posto senza di me...o tutti o nessuso
A patto che ti scrolli di dosso quel C1 come sottonick...
E Jimmy, come mai gira con una moto con targa italiana?
l'avrà comprata in Italia quando lavorava in Veneto, altra caratteristica di Jimmy, parla un italiano con netta cadenza veneta, talmente marcata da farcela riconoscere anche a noi senza troppi problemi
continuiamo il percorso per il parco di Valbona, la strada è asfaltata da poco e si snoda accanto un fiume
tranne qualche breve tratto
la giornata è grigia e le foto non rendono giustizia ad un luogo che sarebbe stato rappresentato con colori diversi da quelli che vediamo
nel frattempo c'è sempre chi ti saluta, chi ti lampeggia, chi ti alza il pollice, ogni incontro è sempre motivo di festa per chi ti incontra, sarà un motivo ricorrente in tutta la settimana
poi Kiter trova un percorso alternativo che finalmente ci fa sporcare un po' le ruote, con tutto questo asfalto siamo quasi a disagio, pensavamo di trovare un'Albania ancora più selvaggia invece stanno asfaltando tutto
proviamo a metter le moto sulla sede stradale per una foto panoramica, ma credo che non ci siamo mai riusciti o non trovo il file
ci fermiamo per il pranzo, un ristorante con la struttura nuovissima, ed un servizio lentissimo, non oso immaginare quanto aspetterebbero i clienti se la sala fosse piena, mi sembra strano ma l'unica foto che mi ritrovo è questa
così cominciamo la discesa per la Sh 23 che porta a Kukes
altri cimiteri rionali
attraversamento di un ponte che non è insicuro solo alla vista
e poi verso Kukes per una strada panoramica da capogiro
il panorama è di quelli che merita
arriviamo in questo paesino ed il Garmin di Benjo76 ci fa arrivare pressochè quì
e poi quì, ogni volta che ci fermeremo in qualche paesino i bimbi lasceranno ogni gioco che stanno facendo e ci circonderanno con curiosità, le loro facce valgono più di un qualsiasi mio commento, quello che per noi è normale per loro è un evento
Trovata la strada riprendiamo il cammino verso Kukes, poco dopo succede la cosa più spiacevole del viaggio ma che non ci ha fatto cambiare idea sulla straordinaria accoglienza che abbiamo ricevuto in ogni luogo visitato. Nella formazione in testa c'è Luigi, poi stranamente io, che solitamente viaggio ultimo per motivi di regia e di ritmo , dietro di me il nonnino Kiter, Benjo e Giovanni; giunto in prossimità di questi due pastorelli mentecatti, riesco fortunosamente a fotografare l'atto scellerato di due coglioncelli che mi prendono a pietrate, ed insieme agli altri tre al seguito beneficiamo della loro mira imprecisa
Sarà una prerogativa dei pastori cretini che ad ogni latitudine devono fare danni, da noi il filo di ferro, in Albania le pietre, altrove chissà cosa... una vera tristezza.
Poco più avanti ci raccontavamo la sassaiola e Luigi se la spassa immortalandoci
Il panorama successivo ci fa dimenticare i coglioncelli
Arrivo a Kukes con la Gopro scarica, non ho foto decenti per cui accontentatevi di queste in prestito
Così arriviamo a Kukes e prenderemo posto nell'unico albergo della città,
già stiamo aumentando i comfort, solo la sala ristorante ci sta facendo dimenticare il buon Giuseppe del Lago di Komani
La Moussaka che mangerò per la prima volta, veramente squisita, farà da contraltare ad un pollo con le patate, forse troppo poco pollo e tanto gallina vecchia e neanche con il brodo buono
Spero di non sentirmi male, l'ambulanza parcheggiata fuori non mi sembra di ultima generazione
Dopo cena andiamo a passeggiare per le vie (deserte) di Kukes, siamo solo noi ed i netturbini che fanno un lavoraccio massacrante. In pratica non hanno funzionante il sistema di scarrellamento idraulico dei cassonetti sul compattatore, quindi per ogni cassonetto girano il contenuto per terra, con le pale raccolgono tutto il contenuto (quasi tutto il contenuto ) e lo riversano sul camion compattatore. Tutto questo ad ogni cassonetto
Quì un piccolo plauso alla volontà del lavoratore albanese, quanti scioperi avrebbe fatto il nostro lavoratore alle prese con un guasto simile?
E' quasi notte, ed i nostri letti ci aspettano, l'indomani, invece, ci aspetta la tappa in Macedonia con tante cose interessanti da vedere.
4° Giorno, lasciamo Kukes dopo un'abbondante colazione di pane burro e marmellata, stavolta niente uovo fritto. Un'altra impresa albanese è fare capire ai camerieri che a noi la mattina il caffè lo mescoliamo al latte... non c'è verso, ti portano il latte ed il caffè a parte.
Nel parcheggio dell'albergo degli splendidi Husky hanno battezzato il cerchione di Carotina,
Prenderemo la Sh31 che ci porterà in direzione sud fino a Peshkopi, lì vicino valicheremo il confine per la Macedonia, ma prima tradizionale spesa mattutina, oltre all'acqua che porteremo per bere, Giovanni ci fa ingurgidare mezzo litro di yogurth da bere che, a detta sua, salverà il nostro stomaco da una settimana difficile
il tempo non sembra bellissimo, poi ci illude che durante il giorno migliorerà
attraversiamo l'ennesimo paesello con l'ennesima moschea, ricordiamo che li religiosi musulmani sono la maggioranza in Albania
anche questa strada diventa molto divertente e panoramica, peccato che il tempo ricomincia a farsi minaccioso
altra accoglienza festosa al nostro passaggio...
una cosa mi ha fatto riflettere, nei piccoli centri a qualunque orario sempre ragazzi per strada o vicino la scuola in zona ricreazione... non è che si applichino tanto sui libri
Le nuvole ingrigiscono quello che dovrebbe essere un vero spettacolo della natura ma non lamentiamoci, a parte oggi praticamente la pioggia non sarà mai più un disturbo
quì sembriamo leggerci nel pensiero, con quella catena montuosa davanti, una radura ci accoglie per un servizio fotografico, senza bisogno di concordarci entriamo tutti in questo slargo naturale e sistemiamo le nostre motine per un reportage.
durante questi minuti di sosta si avvicinano dei ragazzini provenienti dal villaggio lì vicino, ci guardano, ci osservano, hanno un pallone in mano ma non si avvicinano neanche, sono timidissimi
noi continuiamo a fare le nostre foto, in verità stiamo sperimentando come duplicarci in una foto panoramica, cioè ci sposteremo quando non siamo più inquadrati e passando dall'altro lato della foto sembrerà di avere un sosia.
Mentre facciamo questi passaggi da un lato all'altro dell'inquadratura rubo il pallone ai ragazzini e cominciamo a dribblarci a vicenda, realizzerò pure un gol in una porta immaginaria
La scena dei bimbi che mentre mi marcano ridono a crepapelle me la porterò per sempre con me, alla fine della partita Albania-Italia 1-1 ma va bene così perchè loro anche se piccoli erano in superiorità numerica
invece l'esperimento fotografico ha prodotto questo
riprendiamo il cammino, la strada da fare è ancora tanta, quando intravediamo dei cavalli sotto una montagna di fieno
altra scolaresca altri saluti
arriviamo a Peshkopi, ci fermiamo per una breve sosta e gustiamo l'ennesimo buon caffè albanese, ma le strade sembrano bombardate, non è il primo posto dove, dopo un percorso ben asfaltato, troviamo il centro stile Beirut
dopo qualche km siamo al confine per la Macedonia
entriamo in Macedonia e quelle nuvole nere non dicono niente di buono
Troviamo un rifornimento con dei gestori veramente carini e disponibili, nel frattempo che facciamo il pieno comincia a piovere, sono già le tredici e confortati dalle recensioni positive nonchè dalla confusione di clienti in quel baretto decidiamo di fermarci... e facciamo bene, queste salsicce fatte al momento sono squisite
Riprendiamo il cammino e ci dirigiamo verso il lago di Ohrid
subito dopo capisco che una batteria in un giorno di Gopro non basta, perdipiù un temporale ci costringe ad indossare gli antipioggia che rovineranno un po' l'escursione macedone.
Ad Ohrid c'è la splendida chiesa di St.John su un promontorio vista lago, io la vedrò solo in foto ed ancora non so il perchè
Si riparte direzione Pogradec con delle strade rese scivolosissime dalla pioggia, ma almeno il tempo sembra migliorare leggermente
alla dogana troviamo un fulminato con questo esemplare di sidecar in pessime condizioni (sulla moto però c'è il nostro Giovanni)
a Pogradec ci aspetta il nostro albergo, superato il confine nuovamente
facciamo un altro uplevel alberghiero, stavolta troviamo pure il box doccia (per niente scontato in terra albanese), bidet, chiave elettronica, tv a led, a/c e colazione con le immancabili uova, il tutto a meno di 20€ a persona
la sera decidiamo di rovinarci con un'altra cena da 15€ a persona e dopo ci godiamo un meritato riposo.
Il 5° giorno salpiamo un po' più tardi da Pogradec, il tempo è pessimo e le previsioni in miglioramento nella mattinata ci fanno propendere ad un po' di riposo. La scelta si rileverà azzeccata, perchè non solo il tempo sarà veramente in miglioramento ma dovremo percorrere una delle strade peggio messe e più scivolose d'Albania. Prenderemo la Sh3 che porta a Korce, per poi andare in direzione Permet percorrendo la Sh 75 fino ad Argirocastro o Gjirokaster.
Intorno alle 10,30, smette di piovere
non ci sono più scuse, partenza!!!
mi attardo un po' più del solito, mentre sono al telefono con mia moglie riesco a scansare una tartaruga che "comodamente" attraversava la strada, l'inversione di marcia è doverosa, l'aiuto una normale conseguenza
la strada che porta a Korce è abbastanza scorrevole, da Korce in poi e fino a Permet sarà una delle più selvaggie dell'Albania, con strade dissestate e scivolose, burroni e vegetazione ancora più brulla.
Prima passiamo da Korce e restiamo impressionati dal mercatino a bordo strada, si vende di tutto, collant usati ed appesi al sole, vestiti, scarpe ammassate una sull'altra, capretti, pecore, galline tutte con le zampe legate che aspettano (i padroni sicuramente) un acquirente. Peccato che non posso cogliere i dettagli perchè la Gopro rimpicciolisce molto a causa del grandangolo.
lasciata Korce ci immettiamo sulla Sh 75 che porta a Permet
Il primo tratto di strada è anche divertente pur con qualche frana abbastanza importante
le foto rendono poco, saranno strade vecchie di 30/40 anni fa
ad ogni latitudine, anche nei pressi dei centri più grandi come Durazzo e Tirana c'è sempre qualcuno che porta animali al pascolo
viaggieremo per chilometri in mezzo al nulla
attraversamenti con diritto di precedenza
e poi ancora il nulla, noi e la natura
strade che lo erano
e ancora pascoli
U cagnuleddu è pure quello più romantico , o sparisce per decine di minuti per poi ciucciare la nostra 12V per ricaricare il suo telefonino scarico fin dalle prime ore del mattino o lo troviamo parcheggiato che si scatta un selfie in location, almeno in questo caso interessanti
e noi non potevamo rimanere indietro
questa foto rende un po' meglio di quanto si debba essere atletici e scattanti meno di 10 sec per superare tutti gli ostacoli e mettersi in posa
poi quando sei rassegnato a non vedere anima viva fino a sera ecco quest'oasi interamente costruita in legno
il proprietario, gentilissimo, ci invita a rimanere a pranzo, loro aspettano dei commensali per un battesimo e quello che già vediamo a tavola ci stuzzica
ma sia il ritardo accumulato già dalla mattinata sia la colazione che ancora abbiamo sullo stomaco, considerato che sono ancora le 12,30 ci fanno declinare l'offerta... all'esterno invece, il nostro cagnuleddu ha incontrato un abbruzzese in solitaria, si chiama Giovanni e con la sua Super Tenerèe sta facendo il giro inverso al nostro.
chiamerà il giorno dopo chiedendoci per il giro con traghetto Berisha sul lago di Komani, è bello quando riesci a trasmettere una bella esperienza ad un tuo fratello biker.
Riprendiamo il cammino
un cartello da il benvenuto ai motociclisti, sarà un benvenuto solo per gli stranieri visto che le moto sono merce rara in Albania.
Alle porte di Permet un altro panorama mozzafiato ne approfitto, mi piace la luce e cerco di miscelare natura e possenza
arriva pure lo Spirito Santo, su una moto a caso
dietro quelle montagne c'è il confine greco.
Nei pressi di Permet troveremo questo ponte d'altri tempi costruito con legno e cavi d'acciaio
poi finalmente un po' di sterrato e poi attraverseremo un ponte un po' più solido
arriviamo a Permet
ci prendiamo altri saluti per strada
poi a Permet facciamo uno spuntino a base di Kebab
Riprendiamo la strada ed arriveremo a Gjirokaster in serata, dopo aver vagato per un po' di stradine a causa di una strada bloccata per lavori in corso ed evitato il vigile che vuole consigliarci l'albergo di suo "cugino" troviamo il nostro che è ricavato in una villa nobiliare che è stata lasciata con diversi arredi dell'epoca e con uno splendido panorama notturno