Su caponord è stato scritto di tutto, lo so bene.
Qualcosa ho letto prima della partenza, altro ho letto dopo il rientro e confrontato con la nostra esperienza...
quasi nulla è stato come me lo ero immaginato, non posso dire se sia stato migliore o no, ma ho provato una sensazione molto simile a quella di quando si guarda un film dopo averne letto il libro.
Ecco allora il mio report sul Viaggio.
Da notare che la maiuscola è dovuta non solo al fascino che la meta evoca, o ai kilometri di strada compresi tra essa e un qualsiasi punto del Belpaese, ma soprattutto al fatto che per me e mia moglie è stato il nostro Viaggio di nozze.
Abbiamo scelto le prime tre settimane di giugno; la decisione è stata dettata più da esigenze legate al matrimonio che al viaggio. Periodo un po’ insolto per noi italiani, che solitamente preferiamo luglio o agosto, ma altrettanto non posso dire per austriaci, tedeschi e persino mototuristi interni, incontrati a decine per le strade norvegesi.
Giugno ci ha garantito luce per tutto il giorno e poche precipitazioni nella penisola scandinava, seppur con temperature freschine... diciamo pure che qualche giorno abbiamo patito un freddo cane. Consola l’aver avuto l’opportunità di vedere un po’ di luoghi ancora innevati.
Nota metodologica:
di seguito riporto la narrazione dei giorni di viaggio, a conclusione è mia intenzione riportare alcuni aspetti pratici su alloggi, abbigliamento, pagamenti, ecc.
FOTO
che aggiungerò via via che procedo con la narrazione
3 giugno, martedì - (Città di Castello - Fussen)
L’idea era di partire da Città di Castello di prima mattina, ma un po’ per la stanchezza accumulata nei giorni precedenti e non smaltita a solo un giorno dal matrimonio, un po’ per alcune ultime faccende da sbrigare, riusciamo a metterci in viaggio solo verso mezzogiorno.
Ovviamente in direzione nord: prendo allora la E45, ma a Cesena, vuoi l’emozione di essere partiti, vuoi che mi distraggo parlando all’interfono con mia moglie, non esco per imboccare l’A14 verso Bologna. Mi accorgo del pasticcio solo a Ravenna e così perdo altro tempo percorrendo strade statali fino a Imola, dove, finalmente, imbocchiamo l’autostrada.
Il viaggio procede sotto il sole fino a Verona, dove ci vediamo costretti ad indossare gli antipioggia: brevi acquazzoni si alternernano a schiarite, con temperature via via in diminuzione in prossimità del confine austriaco. Poi, per chiudere in bellezza, dopo Innsbruck incontriamo un temporale di forte intensità che cessa solo al confine tedesco, proprio alle porte di Fussen, dove arriviamo sul far della sera.
L’albergo, uno dei migliori di tutto il viaggio, per fortuna è già prenotato.
Il tempo d’un bagno caldo e d’indossare abiti “civili” che fuori è già fatto buio: a quest’ora l’unico locale con la cucina ancora aperta è un ristorante italiano.
E io che già pregustavo gli stinchi arrosto... pazienza, la birra almeno è buona!
4 giugno, mercoledì - (Fussen - Kassel)
Sveglia di buon’ora e abbondante colazione in albergo; alle nove siamo in sella per percorrere un po’ di Romantische Straße.
Ci concediamo un frugale passaggio ai piedi del magnifico castello di Neuschwanstein, dove scattiamo qualche foto e via verso Augusburga.
La strada romantica è molto bella, ma, come temevamo, è altrettanto lenta da percorrere, così, dopo un po’, l’abbandoniamo in favore di una strada più scorrevole, che lambisce i tanti paesini bavaresi senza attraversarli, offrendo comunque dei bei scorci sul paesaggio bucolico. A tratti, invero, credo che il percorso della Romantische Straße sia proprio coincidente con la statale in questione, ma non ne ricordo la numerazione e quindi non posso garantirlo!
Raggiunta Augsburg, le gomme della moto calpestano finalmente il suolo di un’autoban, da cui usciamo a Rothenburg ob der Tauber, che visitiamo abbastanza velocemente a causa di un imminente acquazzone. Il tempo atmosferico ci grazia qualche decina di minuti, ma alla ripartenza inizia a dar sfogo alla carica di pioggia, che ci accompagnerà fino a Kassel.
5 giugno, giovedì - (Kassel - Kristiansand)
La Germania è lunga da attraversare, ma sappiamo che l’ultimo traghetto che salpa da Hirtshals, in Danimarca, alla volta di Kristiansand, in Norvegia, lo farà alle 20.45 per raggiungere il porto d’attracco alle 24.00; quello successivo non partirà sino al pomeriggio dell’indomani ed arriverà solo a sera: non possiamo permetterci di perdere tutto questo tempo, così la parola d’ordine del giorno è “Norvegia entro mezzanotte!”.
Ci attendevamo una giornata non proprio riposante, ma l’infinità di lavori in corso e relativi rallentamenti che abbiamo incontrato sul suolo teutonico hanno reso la cavalcata più ardua del previsto. Se aggiungiamo che abbiamo attraversato quasi tutta la Danimarca sotto una pioggia battente, in aumento man mano che ci avvicinavamo al porto, con progressivo calo della temperatura, penso di aver reso l’idea di che bella giornatina sia stata. In ogni modo, verso le 19.30 raggiungiamo l’imbarco; siamo infreddoliti al punto che, seppur avessi le manopole riscaldate al massimo, le mani erano talmente algide da non riuscire a quasi scrivere il mio nome con una grafia leggibile sulla carta d'imbarco.
Ci riscaldiamo in sala d’attesa e presto arriva la nave: sono il primo a salire.
A bordo la stanchezza è tale da aver annientato anche la fame (o forse non abbiamo digerito l’hot dog mangiato in precedenza) tant’è che ceniamo con un thé caldo ed una buona pasta danese, che, vista la quantità di burro impiegata per la realizzazione, credo fornisca l’apporto calorico che un dietologo consiglierebbe per un anno!
La pioggia incontrata in Danimarca non ci lascia nemmeno durante la traversata, così sbarchiamo a Kristiansand a notte fonda, sotto la pioggia; per fortuna il Thon Hotel prenotato nel frattempo è proprio in prossimità del porto.
Poco prima dell’una riusciamo a godere del meritato riposo.
continua...