Tanto per mettere la cosa nella giusta prospettiva... metto un
link ad un pdf che spiega abbastanza semplicemente perchè e come varia la pressione in funzione della temperatura; e c'è anche una tabellina per chi non volesse farsi i calcoli.
Il tutto ovviamente si riferisce ad un gas "perfetto" (cosa che l'aria ambientale non è) ma sostanzialmente non credo che la cosa si discosti poi così tanto.
Sintetizzando la variazione di pressione è direttamente proporzionale all'aumento della temperatura, ma per calcolarla bisogna usare la temperatura a partire dallo zero assoluto (-273).
Quindi, partendo da pressione = 1 a 0° centigradi, la variazione di pressione tra 0° e 10° corrisponde a 10/273 = 0,0366
tra 0° e 20° = 20/273 = 0,0732
ecc...ecc...
Nel nostro contesto la pressione di riferimento è 3.0 atmosfere e la temperatura è 20°C (quindi supponiamo di aver gonfiato giusto alla temperatura giusta)
Senza calcoli correttivi, e con un pò di approssimazione, ogni 10° di differenza la pressione varia di circa 0,1 atmosfere
a 50°C (valore ipotizzato di temperatura di esercizio di un pneumatico stradale) la pressione misurata sarebbe 3.3
...ovvero 0,0366*3(atmosfere)*3(decine di gradi di aumento)=0.3294 atmosfere in più.
Tutto questo... per dire che, considerando il comportamento dell'indicatore di pressione della K6, la sensazione (ma è una pura deduzione) è che ci sia qualcosa di altro oltre alla compensazione della temperatura ambientale, perchè non ho mai visto l'indicatore salire di 3 decimi dal momento della partenza a quando le gomme erano entrate in temperatura.
Sul "come" lo facciano... si entra nel campo delle congetture... e la mia congettura preferita al momento è che non ci sia un sensore specifico, ma che il sensore di pressione montato all'interno delle ruote sia costruito per "tener conto" della temperatura in cui è "immerso", anche banalmente sfruttando dei principi di dilatazione dei materiali con cui è costruito il sensore stesso
Il che spiegherebbe le piccole fluttuazioni ed anche un certo "ritardo" tra la variazione della temperatura dell'aria all'interno della ruota e l'allineamento del sensore stesso che ha un pò di inerzia nel raggiungere la stessa temperatura dell'aria in cui è immerso.
Non dimentichiamoci anche che la pressione all'interno delle gomme varia anche in funzione del carico che ci sta appoggiato sopra e che comprime la gomma stessa (motivo per cui si ottengono possibilmente misure diverse se si gonfia con moto sul cavalletto laterale o centrale, con bagagli o senza, ecc...ecc....).
edit: mentre scrivevo il papiro.... avete già dibattuto di questo.... e quanto descrivo come mia congettura si avvicina a quanto dice Jo....

... e la questione dell'aumento dopo 10 minuti e successiva diminuizione è quel che menzionavo come "inerzia".... perchè prima si scalda l'aria e fa aumentare la pressione... e poco dopo si scalda il sensore e la compensa.
edit2:
comunque mi è venuto in mente un esperimento facile (si fa per dire) per verificare questa teoria: Basta staccare il sensore temperatura ambientale (che è nell'incavo "presa d'aria ai deflettori" sinistro della carena). Se i valori di pressione cominciano a dare numeri del lotto vuol dire che la compensazione avviene usando quel sensore, altrimenti se continuano ad essere mostrati.. diventa quasi certa la teoria esposta del sensore "a taratura autonoma".
Oppure... senza staccare nulla... sfruttando il fatto che il sensore mostra la pressione anche a moto ferma (basta NON spegnere il quadro quando ci si ferma, ma spegnere con il tasto rosso e lasciare il quadro inserito... cosa che ho personalmente usato come metodo quando non mi fidavo dei manometri del distributore)... e usare un Phon per sparare aria molto calda sul sensore... e vedere di nascosto l'effetto che fa.