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Quelli che amano guardare il Panorama In questo forum si parla di MOTOTURISMO è dedicato a chi ama viaggiare e macinare km su km per visitare il mondo |
16-09-2012, 19:22
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Mukkista
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Una Vacanza in Moto – Ag. 2012 – Balcani Occidentali-Grecia-Turchia – Lun
Salve a tutti
Eccomi con il report del nostra Vacanza in Moto trascorsa dal 02/08/2012 al 24/08/2012.
E’ proprio di Vacanza che desidero parlare, dopo tanti viaggi percorsi con le varie moto possedute, Dominator del 1992 “Calimera”, R1100GS “Golia” del 1994 ( a “riposo” nel mio box ), la attuale R1200GS del 2016 “Diavolina”: Sardegna, Sicilia, Corsica, Cinque Terre, Isola D’ Elba 1992-1994
Provenza e Corsica 1994 – Normandia, Bretagna, Castelli della Loira 1999
Namibia 1995
Tunisia 1996 e 1997
Marocco 1998 e 2003
Spagna del Nord 2001
Peleponneso-Creta-Rodi 2002
Libia 2004
Turchia Ovest 2004 – Turchia Est 2005
Siria e Giordania 2007 attraversando i Balcani Occidentali ed il Kosovo
Chi sono e come intendo il “Viaggiare” è descritto nella premessa del mio report del Viaggio Siria-Giordania del 2007, unitamente alle caratteristiche della mia moto rimaste invariate
http://www.quellidellelica.com/vbfor...ia+e+giordania
Questa è stata una vacanza diversa da tutte le precedenti in moto per le caratteristiche che l’ hanno caratterizzata.
E’ stata la prima volta che: Abituato a programmare tutto, destinazioni-alberghi-visite-distanze da percorrere, prenotando alberghi prima di partire, nel corso del viaggio volta ho “stravolto” tutte le tappe decidendole giorno per giorno, prenotando alberghi solo a Trieste e Mostar e trovando le sistemazioni per la notte, alberghi e camera d’ affitto, una volta arrivato a destinazione.
Appassionato di fotografia, possessore di tutte le analogiche di fascia alta PENTAX dal 1976 al 2006, in viaggio sempre con attrezzatura completa di lenti zoom ed ad ottica fissa PENTAX più flash e cavalletti vari, sono partito con una compatta digitale Casio e la videocamera Sanyo Xacti regalata a mia moglie nel 2007.
Abituati a partire “stracarichi” con le motovaligie sempre in procinto di “scoppiare” questa volta le borse erano più leggere del solito, si chiudevano facilmente, specie quella di mia moglie, nonostante ciò diversi capi non sono stati indossati.
La prima volta che ho preferito fissare sulla mia mente più che con la fotografia, i luoghi attraversati. Non ho costretto mia moglie, come nei viaggi precedenti, a continue fermate-scendere dalla moto-piantare il cavalletto-scattare. Le foto scattate sono tipiche di un turista più che un viaggiatore, la qualità non è alta, almeno per il mio giudizio, ma riflettono lo spirito del viaggio: una vacanza in moto !
Il fatto è che in questi 5 anni di “assenza” dai viaggi in moto ( anche se lo scorso anno eravamo andati in vacanza in moto a Cortina, ospiti in villa da mia sorella, facendo tutti i Passi Dolomitici e con un’ escursione in Austria e nel 2008 avevamo fatto persino un’ esperienza di campeggio in moto in Corsica ripetuta nel 2011 ) molte cose erano accadute : problemi di lavoro con conseguente “ridimensionamento” delle spese cosiddette “voluttuarie” ( ed anche di quelle “base” ), trasloco nel 2009 in un’ abitazione più piccola e meno dispendiosa, operazione alla tiroide di mia moglie perfettamente riuscita e senza conseguenze, lavoro fortunatamente ripreso ma con richiesta da parte mia della massima attenzione con conseguente trasloco in un altro ufficio più funzionale nel Nov. 2011, necessità di privilegiare il pagamento dei debiti contratti per il mancato guadagno dovuto alla crisi 2007-2010 del mio lavoro…..
Tutto questo aveva fatto si che i viaggi in moto venissero accantonati……Ed anche quelli senza moto !
Ma non abbandonati nello spirito dato che nel mio ufficio c’è sempre pronta la “Stanza Dei Viaggi” con cartine, guide, manuali e tutto ciò che necessita alla programmazione di un viaggio.
Destinazioni come Georgia-Armenia e soprattutto Iran sono già programmate e pronte con un Road-Book dettagliato, manca solo partire !
Sia io che mia moglie avevamo bisogno di una vacanza, in moto naturalmente, ma trascorsa in modo più rilassato, con poco bagaglio ( nel caso di quello di Lilli in modo eufemistico…) e senza farci troppi problemi su date di arrivo e partenza, senza l’ obbligo di dover raggiungere necessariamente una meta fissata e con l’ unica data certa quella del traghetto di ritorno da Igoumenitsa, prenotato con cabina esclusivamente per richiesta di Lilli, cosa rivelatasi ben fatta in quanto le cabine la sera della partenza erano tutte assegnate senza alcuna possibilità, per chi non lo aveva fatto, di trovarne una !
Come piccolo imprenditore nel ramo servizi, avendo come committente una banca che naturalmente non chiude se non il 15 Agosto, è chiaro che non si va mai in vacanza completamente: così ho portato il mio FLYBOOK che esclusivo nel 2007 oggi è superato dai sub-notebook più recenti ma ancora funzionale. Ogni giorno dedicavo un’ ora la mattina ed una la sera per controllare e rispondere alle mail e sbrigare il lavoro richiesto..
Altra precauzione è stato l’ acquisto di un credito SKYPE così da poter telefonare dal mio SmartPhone Nokia collegato in WI-FI.
Tutto questo perché alberghi, affittacamere ma anche bar e stabilimenti balneari offrivano il Wi-Fi gratuito ai loro clienti, in tutti i paesi attraversati.
Proprio come in Italia………!
Sono riuscito a raggiungere i miei obbiettivi di lavoro stando in vacanza con reciproca soddisfazione mia e del mio committente.
Chi lavora in proprio comprende cosa intendo dire…..
Il risultato di tutto ciò è stata una splendida vacanza, sicuramente una delle più belle di quelle fatte in moto, guardando le nostre foto spero ne coglierete lo spirito.
Pur con queste premesse siamo riusciti a percorrere circa Km.7.600 attraversando 8 frontiere, visitando siti archeologici splendidi, soggiornando in luoghi di villeggiatura belli ed interessanti, concedendoci anche 6 giorni di mare rilassati sotto l’ ombrellone.
Tutto questo percorrendo strade panoramiche e piacevoli dal punto di vista motociclistico, attraverso paesi ospitali e sicuri, un viaggio alla portata di qualunque viaggiatore anche alle “prime armi”, senza alcuna nota negativa ( a parte una destinazione di cui parlerò in seguito ), senza guasti alla moto, senza problemi di salute e spendendo molto meno di quanto preventivato !
E’ questo un Report dedicato a chi intende effettuare una Vacanza in Moto, abbinando cultura a divertimento, strada e relax sotto l’ ombrellone, albergo e camera d’ affitto, ristorante alla moda e Take-Away consumato sul balcone in albergo, escursioni a piedi e shopping nei mercatini delle città visitate.
Si può replicare, modificare, cambiare, evitare, condividere, criticare……
Al solito per questo ed altri viaggi occorre avere capacità e spirito d’adattamento, abitudine alle medie e lunghe percorrenze in moto, desiderio di conoscenza di luoghi e sprattutto modi di vivere diversi da quelli di casa propria, capacità di relazionarsi con persone di diversa estrazione socio-economico-culturale-religiosa, studio preventivo sui luoghi da visitare in modo da poter fare scelte consapevoli anche durante il viaggio sulle destinazioni da privilegiare e quelle da escludere.
Consapevoli che con un sorriso, sempre ricambiato dal nostro interlocutore, si rimedia quasi sempre ad incomprensioni e contrattempi.
Un ringraziamento speciale va a mia moglie Lilli, insostituibile compagna di viaggio dal 1992, co-pilota più che passeggero, luce della mia vita !
Buona lettura
IL VIAGGIO NEL DETTAGLIO
Roma – Trieste – Istria – Laghi Plitvice – Mostar – Costa Croata – Costa Montenegro – Albania – Lago Ohrid – Laghi Prespa – Penisola Calcidica – Turchia Mediterranea – Traghetto Igoumenitsa – Brindisi - Roma
Giorni Viaggio : 23
Km. Percorsi :7566
Dettaglio Spese
Traghetto Ritorno ( cabina interna ) € 360,00
Benzina € 763,53 = 20% Tot. Spese
Alberghi + Pranzi e Cene € 2.063,72 = € 89,66 al giorno
Varie ( compresa autostrade ) € 565,00
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Totale Spese € 3.750,00 Media al giorno € 163,00
Dettagli Tecnici
Pneumatici : Anakee 2
Rabbocco Olio : cl. 250
Ammortizzatori : Ohlins anteriore e posteriore – Revisionati prima della partenza e settati modalità “dura”, incrementato di 3 clics molla e 2 clics compressione dopo ingressi Turchia per troppi avvallamenti sulle strade percorse. – nessuna variazione su freno in estensione
Navigatore : Garmin GPS 60csx - City Navigator Europe NT 2013.1
Controllo pressione Pneumatici : 2 volte
Borsa Attrezzi: Chiavi base – nastri telati – Fascette – 2 Leatherman Multiuso ( uno con pinza “Pappagallo”) – Kit RiparaGomma – bombolette Co2 extra – Torcia a manovella – Torcia da Fronte a Led - Manometro Digitale
Rotture Meccaniche: Nessuna
Abbigliamento: Giacche Boulder ( quella vecchia con le maniche staccabili ) – Pantaloni Summer ( il primo modello, colore chiaro che si sporca solo a guardarlo…) – Camicia BMW – Sottocamicie ed intimo in Capilene – Guanti estivi BMW – Casco System 5 – Sottocasco BMW
Paraschiena Dainese
Kit Antipioggia : Kway giacca e pantaloni………Mai usati
Kit Medico : Completo di medicine di base – medicine personali – siringhe – integratori salini.
Passaggio Frontiere
Documenti Richiesti : Passaporto e Carta Verde – se moto intestata ad altri delega a condurre.
Controllo Dogana : Nessun problema, in Albania non hanno richiesto Carta Verde.
Tempi : Bassissimi per le moto (si saltano tutte le code), frontiera Turca ingresso ed uscita
meno di 15 minuti.
Diario Di Viaggio
Giovedì 02/08
Roma – Trieste Partenza H7,35 Km. 676
Dopo 5 anni riprendiamo la moto per un viaggio “vero”. Nonostante sia stressatissimo per la mole di lavoro svolta per chiudere l’ ufficio sbrigando tutte le pratiche prima della partenza, devo dire che la preparazione al viaggio ha richiesto meno impegno del solito, dopotutto fatta la borsa di Lilli il più è fatto: ogni volta è una storia per scegliere, piegare ed imbustare i suoi capi tanto che poi finisco per fare io tutto il lavoro.
Sveglia alle 05,30, preparo la colazione con Leonino, il nostro cagnolino, che da settimane ha capito tutto e già soffre per la nostra partenza, Partenza con un’ ora di ritardo ma tanto non c’è fretta.
La moto è caricata benissimo anche perché siamo più leggeri del solito e si è visto alla chiusura delle valigie che avevamo portato meno roba. Aver revisionato e settato gli Ohlins prima della partenza si avverte subito anche se il primo trasferimento è tutto autostradale di una pallosità pazzesca.
Arriviamo a Trieste poco dopo l’ ora di pranzo percorrendo una strada panoramica dall’ uscita dell’ autostrada al centro città, seguendo le indicazioni del navigatore arriviamo al Residence Le Terrazze, consigliatomi grazie ai suggerimenti chiesti sul Forum ed all’ aiuto di Tiziana Bizjak, moglie del presidente del BMW Friuli Venezia Giulia, purtroppo ora non più operativo . Il residence è centralissimo e con 10 euro in più ( la sistemazione costa € 90,00 ) ti fa parcheggiare la moto in un box singolo con chiusura e telecomando ! La stanza è un mini appartamento con cucina, lavatrice, tavolo da pranzo, divano, televisione satellitare, WI-FI, e camera da letto separata. Supermercato a pochi metri dove fare la spesa e la Piazza Unità D’Italia a 10 minuti di passeggio.
Insomma una scelta azzeccatissima per chi desidera fare di Trieste una meta ed un punto di partenza per visitare i dintorni.
Facciamo una doccia ed usciamo in passeggio, fa molto caldo ma la situazione è la stessa a Trieste come nel resto d’ Italia, abbiamo sudato moltissimo e l’ acqua bevuta è tantissima. Non vedevo Trieste da quando la visitai da bambino con mio nonno reduce della Grande Guerra, percorriamo i luoghi più caratteristici fermandoci a fare le foto nella splendida piazza affacciata come un balcone, sul mare.

Saliamo quindi per strette e caratteristiche viuzze lungo la collina che porta al Castello di San Giusto dove visitiamo la Cattedrale.
Scendendo per le scalinate che riportano ai piedi della collina non ci si può non soffermare commossi a leggere le pietre con incisi i nomi dei caduti Italiani nella II guerra Mondiale, specie i nomi di quelli morti in Africa Orientale Italiana danno più commozione al ricordo del loro spirito di
sacrificio nell’ affrontare una lotta persa in partenza…
Davvero Trieste è una città in cui i valori di a “Amor di Patria” trovano una ragione d’ essere !
A sera, dopo essere tornati in camera per una “rinfrescatina” incontriamo per un aperitivo ed una chiacchierata Tiziana e suo marito, davvero simpatici e cortesi, quindi una pizza ed una birra e poi a letto presto: domani si riparte !
Venerdì 03/08
Trieste – Capo D’Istria – Rovigno – Pola – Fiume – Laghi Plitvice
Km. 465 Tempo in Movimento H7,04

Mi sveglio a metà notte con violenti brividi di freddo: ho dormito nudo con l’ aria condizionata accessa. Mi ficco sotto le lenzuola e continuo a dormire. Sveglia alla solita ora: 06,30. preparo il caffè con la MokaExpress da 3 che mi segue dal 1976 e facciamo colazione. Chiuse le borse vado a prendere la moto al box e parcheggio davanti al residence per caricarla, lascio Lilli a guardia e vado a comperare la “Vignetta” per l’ autostrada Slovena. Lo so che c’è un percorso per evitare il breve tratto autostradale ma non mi va di perdere tempo e poi 15 euri non sono un gran salasso, certo meglio di sbagliare strada e farsi beccare dalla stradale.. Traffico alle frontiere di turisti in entrata ed uscita ma con la moto, si sa,si saltano le code. Facciamo un po’ di strada costiera ammirando un pò di panorami poi prendo l’ autostrada Croata per velocizzare ed esco a Rovigno dove facciamo la prima sosta.
Rovigno è come viene descritta: un tipico paese della Repubblica Di Venezia, con il suo campanile svettante, le sue strade strette con i panni stesi, le strade pavimentate, il mercato all’ aperto e tanti negozi e ristoranti aperti sul porticciolo
Terminato il giro turistico riprendiamo la strada direzione Pola dove ci fermiamo per visitare l’ Anfiteatro Romano, davvero uno dei meglio conservati del mondo Romano, con i lavori in corso per un concerto di Tom Jones (!!!).
Ripresa la strada decidiamo di andare a mangiare nella punta dell’ Istria: Premantura. Il luogo è caratterizzato da pinete che arrivano a bordo mare, insenature con acqua cristallina con frequenti ed affollati campeggi e case di vacanze, sia di proprietà che in affitto ai villeggianti. Tutto pulito e discreto senza la ressa dei nostri luoghi di villeggiatura. Ci fermiamo a mangiare nel ristorante di un campeggio dove ci gustiamo un ottimo fritto doppio ed una porzione di sardine al forno con patatine, niente birra ma solo acqua minerale.

Questo l’ album fotografico di questa prima tratta di viaggio:
Da Premantura riprendiamo l’ autostrada che dopo un po’ diventa strada a 2 corsie ed attraversiamo in diagonale tutta l’ Istria fra scorci di campagna e montagna che fanno venire voglia di ritornare per visitare con calma solo l’ interno di questa splendida penisola una volta Italiana.
Da Fiume riprendiamo per un breve tratto la costa quindi lasciamo la statale costiera, trafficatissima ed intervallata da località balneari, per prendere la strada di montagna che ci porterà verso la nostra meta finale: Il parco Dei Laghi di Plivitca.
La strada è stretta e trafficata ed al solito ci sono camion e pulmann turistici che rallentano l’ andatura, con due-tre sorpassi azzeccati riesco a superare gli incolonnamenti che fanno da “tappo” ed arrivare al valico a circa 800msl da cui si scende su un altipiano dai panorami che ricordano molto i paesaggi Alpini delle valli in Austria.. La strada, per aver lasciato il traffico alle spalle, è sgombera e scorrevole, piacevolissima da guidare anche a velocità non sostenuta, che poi è quella a cui conduco la moto quasi sempre.
Ammirando i panorami e gustando la temperatura finalmente meno opprimente di quella patita alla partenza da Roma, arriviamo alla nostra destinazione alle 18,40.
Ho prenotato l’ Hotel Bellevue, uno dei 3 presenti all’ interno del parco: Camera essenziale con finestra sull’ ingresso da cui vedo la nostra moto parcheggiata, costo € 75,00 a notte con prima colazione

Si può soggiornare più comodamente e sicuramente spendendo di meno in uno dei numerosi alberghi-motel-camere d’ affitto presenti all’ ingresso del parco lungo la strada, ma non mi andava l’ idea di dover riprendere la moto per fare la visita.
I tre alberghi, diversi per categoria e prezzi, sono di proprietà dello stato, hanno continuato a lavorare anche durante la guerra dei Balcani e sono gestiti da un personale efficiente e cortesissimo che parla un perfetto Inglese ed anche un po’ di Italiano.
Ceniamo in uno dei ristoranti che fanno parte dei tre albergi scegliendo il menù alla carta ( crepi l’ avarizia ! ) mangiando un piatto enorme di grigliata mista con contorni, birre e dolci per € 20,00 euro a cranio.
A nanna stanchi ma contenti del primo vero giorno di viaggio, occhiata a Diavolina parcheggiata di sotto e buonanotte.
Giornata di Sosta : Escursione a piedi nel Parco Dei laghi Di Plitvice
Sveglia alla solita ora e caffè consumato in camera. Come ho detto la macchinetta MokaExpress mi segue dal 1976, mi fu regalata da mia sorella Patrizia , purtroppo scomparsa nel 1982, quando emigrai in Sud Africa nel 1976 e da allora non mi ha mai lasciato.Mi segue in ogni viaggio in un borsello che contiene il caffè della qualità che consumiamo ogni giorno, il fornelletto a gas che, in commercio voluminoso anni fa, oramai è diventato piccolissimo come il tipo Remus che chiuso non prende spazio anche grazie alle bombolette auto-sigillanti. Aggiungete due bicchieri di metallo, cucchiaini istoriati sottratti dagli hotel del Medio-Oriente, zucchero in bustina ( per Lilli, io lo bevo amaro ) ed il gioco è fatto: ninte di meglio che cominciare la giornata con un buon profumo di caffè Italiano che si spande per la stanza: brutta o bella che sia la dimora si trasforma subito in una reggia! Ci vestiamo in tenuta “Trekking” e scendiamo a fare colazione, al solito abbondante, nella sala ristorante.
L’ ingresso del Parco è a poca distanza di passeggio dal nostro albergo, paghiamo l’ ingresso il cui prezzo varia a seconda del tipo d’ escursione che si intende fare, noi scegliamo quella da 4-5 ore, e poi attendiamo di essere caricati su un “trenino” su gomma che dall’ ingresso ci porterà all’ inizio del percorso.

Il percorso si snoda su due lati di circa 8 kilometri ed è un susseguirsi di laghi, cascate e cateratte stupendi. La formazione geologica del terreno, in travertino, fa si che l’acqua non sia solo cristallina ma di un colore smeraldo abbagliante. I pesci che si notano nella trasparenza dell’ acqua sembrano in 3D tanto sono risaltati dal fondale. Intorno la natura è rigogliosa di una fitta vegetazione boschiva ricca di animali selvaggi, lupi ed orsi, che naturalmente si tengono discosti dai visitatori.
Anche se all’ inizio il percorso sembra affollato dai numerossissimi visitatori, come in montagna dopo un po’ ci si fraziona e la visita prosegue in tutta tranquillità. Non è possibile descrivere il luogo a parole, anche le foto non danno che un’ idea parziale della bellezza del posto.

Facciamo anche un tragitto su un traghettino con motore elettrico verso la sponda opposta del lago più grande dove resistiamo alla tentazione di fermarci a mangiare nell’ area di sosta brulicante di spiedi e BBQ pieni di ogni ben di Dio. Riprendiamo il nostro percorso che termina dopo quasi 5 ore. Torniamo stanchi in albergo dove riposiamo per il resto del pomeriggio. Approfitto per controllare le Mail, caricare le foto sul PC e prenotare l’ albergo a Mostar. Ceniamo nello stesso ristorante, questa volta al self-service, mangiamo lo stesso molto bene e, birre incluse, spendiamo € 19,00. A letto presto.
Questo L’ album fotografico della giornata
Domenica 05/08
Laghi Pletvice – Costa Croata – Riviera di Makarska – Mostar
Km. 458 Tempo in movimento H 6,37

Pago il conto dell’ albergo ed in perfetto orario di partenza, le 08,30, riprendiamo la strada con direzione la costa Croata a Zara . La strada statale è buona, sgombera di traffico e panoramica. Siamo su un altopiano intorno ai 600mslm e l’ aria è fresca, tempo bello, lo spirito alto. La sosta ci ha rinfrancato e siamo pronti ai prossimi giorni di viaggio.
La temperatura varia improvvisamente una volta scesi di altitudine, si alza improvvisamente ma rimane sopportabile. Lasciata la strada statale prendiamo l’ autostrada che costeggia un lago artificiale prima di scendere a livello mare dove usciamo per riprendere la strada costiera.
La costa offre il panorama tipico del litorale Croato: mare piatto e visione delle isole che si affacciano sulla costa. Confermiamo la considerazione fatta nel viaggio precedente, cioè che l’ Adriatico, specie da questa parte con il sole che tramonta sul mare differentemente dalla parte Italiana, è bello ma sembra più lago che mare e dopo un po’ diventa, almeno per noi un noioso “piattume”.
Sulla “Riviera di Makarska” ci fermiamo in un piccolo ristorantino sullo spiaggia per la pausa pranzo, invidioso dei bagnanti che si rinfrescano in acqua ordino un’ insalata per me ed un panino pche si rivela enorme, per
Lilli.

Acqua a volontà e Polase nella dose giornaliera: una bustina a testa.
Fermarsi per la pausa pranzo è fondamentale quando si viaggia con percorrenze giornaliere medio-alte, anche se non si mangia basta per rilassarsi, sgranchire le gambe, scambiarsi le impressioni di viaggio ( odio i sistemi di comunicazione interfonici quando si guida ), guardare le foto scattate, insomma “staccare” per almeno un’ oretta per riprendere il viaggio con maggiore capacità e voglia.
La strada costiera dopo Makarska lascia il posto per la strada che indica la direzione Medjugorie.
Il fondo stradale è buono ma la carreggiata si stringe, la pendenza aumenta in maniera sensibile anche per via di tornanti che ci portano rapidamente in quota con panorami mozzafiato sulla costa sottostante. E’ uno di quei luoghi dove avrei fermato la moto per dilungarmi in scatti e riprese, ma come ho detto in questo viaggio privilegio il ricordo mentale a quello fotografico. Comunque consiglio il percorso, persino Lilli che ha paura dell’ altitudine quando viaggia in moto, non poteva staccare gli occhi dal panorama.
Attraversiamo un parco naturale e proseguiamo per la strada in direzione del Santuario Mariano e la frontiera Bosniaca.

Ogni tanto incrociamo un pulmann di pellegrini ed il traffico che la strada subisce si riflette sul fondo che presenta asfalto usurato e liscio. Arriviamo alla frontiera e sbrighiamo le formalità in maniera rapida, ci chiedono la carta verde e passiamo. Il fondo stradale aumenta nella sua scivolosità e dato che non avevamo intenzione di sostare per la visita al Santuario deviamo da questa che è comunque una strada “secondaria” e ci dirigiamo verso Capljna dove attrversiamo la Neretva passando su un ponticello di ferro ad una sola carreggiata con il fondo di legno.
Questo fiume è stato teatro di cruenti battaglie sia durante la Seconda guerra Mondiale che in quella recente dei Balcani. In entrambe le rive erano piene di cadaveri ed in quella recente sono stati i bambini, in maggior parte musulmani, a subire le conseguenze di una tremenda “pulizia etnica”, dramma che ha caratterizzato la storia dei balcani fin dai secoli passati.
Percorriamo la statale che costeggia il fiume direzione Mostar passando accanto al piccolo paesino di Pocitelj caratteizzato dall’ architettura tipicamente “Ottomana”, non credo originale dato che qui la violenza della guerra non ha lasciato scampo ad edifici e monumenti.Arriviamo a Mostar ed il navigatore ci conduce al nostro albergo, scelto su suggerimento degli amici del forum: il Musilbergovich Hotel.

Prenotare è stata una fortuna, l’ hotel è pieno e Senella, la nostra anfitrione, ci accoglie con un sorriso splendente, apre il portone di questa che prima di diventare un Museo-Hotel era una casa “patrizia” di proprietà del personaggio di maggior spicco durante la dominazione ottomana e con l’ aiuto di una pedana di legno fa accomodare la nostra moto all’ interno del cortile acciottolato dell’ hotel.
Scarichiamo Diavolina e tolte le scarpe portiamo le borse nella nostra stanza, splendida nel suo arredamento ottomano con i letti disposti ad L, il caminetto perfettamente funzionante, il soffitto a cassettone istoriato ed arricchito da vetro di Murano, finestre, bagno piccolo ma funzionale e tutti i requisiti moderni : Wi-FI. Televisione ed aria condizionata. Costo € 90,00 prima colazione compresa.
Ci rinfreschiamo e cambiati di abito ci presentiamoa Senella che ci conduce per una visita guidata. Le stanze della casa sono diverse l’ una dall’ altra ma tutte molto belle ed arredate con gusto e stile che ha mantenuto l’ antico spirito di quando la casa era frequentata e vissuta come tale.. Davvero bello.
Usciamo e ci dirigiamo per il centro storico di questa che è stata una delle città simbolo della tragedia che è stata ( ma in parte ancora è dato che i problemi di convivenza non sono del tutto risolti specie in Kosovo ) la guerra dei Balcani. Molti edifici portano ancora i segni dei bombardamenti e delle distruzioni, la moschea che visitiamo mostra nelle fotografie i danni subiti.

L’ atmosfera intorno a noi è serena ed anzi la città mostra il suo aspetto oramai “commerciale” nella marea di negozi di souvenirs che affollano le strette viuzze che portano verso l’ attrazione che ne fa il simbolo e la ragione della visita alla città: Il Ponte Di Mostar
Distrutto dai bombardamenti è stato ricostruito utilizzando le pietre raccolte originarie sostituendo le parti mancanti con materiale proveniente dalle stesse cave di pietra ousate per la costruzione.. Il risultato ripropone lo stesso manufatto originale che non ha perso il suo fascino ma si presenta un po’ “soffocato” dalla folla di turisti che lo visitano e sono preda di bar, ristoranti, negozi che approfittano dell’ occasione per proporre merce che si trova in ogni luogo di affolamento turistico di ogni nazione.

Anche noi non manchiamo di “immortalarci” nella classica foto con lo sfondo del ponte e dopo aver consumato una birretta su un bar con vista sul fiume ci rechiamo al ristorante consigliato da Senella dove consumiamo un pasto tradizionale, misto di verdure e carne d’ agnello, con gusti e modalità di cottura simili a tutti quelli incontrati nei paesi affacciati sul Mediterraneo che hanno subito la dominazione Ottomana, ottimo ed ad un prezzo ridicolo.

Passeggiamo lentamente per le strade che riportano al nostro albergo, apriamo il portone di legno con la nostra chiave seguendo le istruzioni ricevute per superare i vari chiavistelli e ci corichiamo nella nostra splendida stanza per un meritato riposo.
Questo l’ album fotografico della giornata
http://img88.imageshack.us/slideshow...d=87mostar.jpg
Lunedì 06/08
Mostar – Costa Croata – Dubrovnik – Bocche Del Cataro – Traghetto – Budva – Ulcinj
Km.320 Tempo in movimento H 5,54

Far uscire la moto dal cortile interno dell’ albergo è stata una delle manovre più difficili del viaggio. Non complicata in sé, ma quando ti svegli, ti fai un buon caffè, fai una bella colazione tradizionale in albergo, carichi la moto, il pensiero che un minima distrazione nel farla venire giù dalla pedana possa farla cadere ti blocca. E’ vero che gommisti, meccanici, trasportatori e motociclisti più pratici di me lo fanno continuamente, ma io sono fatto così: sicuro nella complicazione ma titubante per le cose apparentemente più semplici. Comunque con l’ aiuto di Lilli la manovra si svolge, come previsto, in maniera rapida ed indolore. Salutiamo Senella e ci avviamo per la stessa strada percorsa all’ andata fino al ponticello di Capljna. Incontriamo anche la polizia stradale che ferma diversi veicoli quasi tutti con targa bosniaca. Proseguiamo e prendiamo la nuova strada a 4 corsie vista da lontano all’ andata ed arriviamo alla frontiera Croata e da lì alla costa in maniera rapida. Proseguiamo lungo la costa, non visitiamo Spalato perché intendiamo visitarla con Dubrovnik in un altro viaggio specifico per queste due destinazioni certamente meritevoli. Il traffico all’ ingresso di Dubrovnik è intenso e ci accompagnerà per tutto il percorso che da Dubrovnik porta al confine del Montenegro.

Prima del confine ci facciamo anche quasi un kilometro di strada interotta con un leggero sterratinolasciandoci indietro anche qualche furistrada, poi la strada riprende con asfalto via via sempre più trafficato per l’ affollamento vacanziero fino al traghetto alle Bocche Del Cattaro.

Viaggiare in moto ti offre il vantaggio di saltare gli ingorghi che in questo periodo sono una costante di questo percorso costiero, spettacolare nei panorami ma trafficatissimo.
Le Bocche Del Cattaro le abbiamo ammirate nel 2007 provenienti da Cetinje , scendendo per i panoramicissimi tornanti fino a Kotor e percorrendone tutto il perimetro in senso inverso.Questa volta prendiamo il traghettino nel punto più stretto risparmiando tempo e kilometri, arrivati sull’ altra sponda proseguiamo per la Costa Montenegrina ammirando dalla strada località note e frequentatissime come Budva e Sveti Stefan. Via via che ci spingiamo a Sud il traffico si fa un po’ più scorrevole ed alla fine arriviamo alla nostra meta giornaliera: Ulcinij
Prima di partire avevo chiesto consiglio a BOSCAIOLA che fa di questa località Montenegrina la sua base lavorativa di Charter Nautico, purtroppo per distrazione manco di seguire i suoi consigli così mi trovo a scegliere un hotel il Meditrerraneo comodo e pulito, con stanze ampie e fornite di tutti i comfort al prezzo di € 62,00, ma non seguo le sue indicazioni che consigliavano i ristoranti nella “Città Vecchia” e, dato che l’ ora lo consente, ci cambiamo e ci dirigiamo alla spiaggia poco distante.
Qui maturiamo l’ unica esperienza poco piacevole di questo viaggio: la spiaggia è affollatissima di locali che lasciano ovunque mozziconi di sigaretta e sporcizia varia, provo uno sconforto assoluto anche perché dopo 6 giorni di viaggio sognavo proprio di farmi un bel “bagnetto” ma pur non essendo affatto schizzinoso rinuncio aggiungendo a tutto questo lo “scorno” di dover subire i rimproveri di Lilli che avendo visto durante la ricognizione in moto alla ricerca dell’ albergo la situazione ed avendomela preannunciata, non vedeva l’ ora di rinfacciarmi la mia ostinazione ad andare in spiaggia a tutti i costi nonostante i suoi avvertimenti………..Donne !
Anche l’ idea di fermarci a mangiare pesce in uno dei ristoranti sul porto abortisce e così ci sediamo in un ristorantino frequentato da famiglie locali dove mangiamo discretamente un piatto a base di carne di manzo.
Sconsolati ritorniamo in albergo dove mi metto sul balconcino a fumarmi un Toscanello al Caffè con un sorso di Stravecchio Branca dalla fiaschetta da viaggio regalo di Natale ricevuto da Lilli molti anni fa e che da allora ci segue sempre nei nostri viaggi..
La notte non passa tranquilla perché scopriamo a nostre spese che la strada su cui si affaccia il nostro albergo è in realtà usata come pista da auto e moto di diversa cilindrata che percorrono la curva su cui si affaccia il nostro balconcino a velocità pazzesca.
Sogno di vedere schiantato uno dei mezzi sul muretto che delimita la strada (senza conseguenze fisiche per le persone naturalmente !) specie una Harley che passa più volte con il suo scarico maggiorato ma il risveglio avviene senza, per fortuna loro, incidenti.
Martedì 07/08
Ulcinj – Frontiera Albania – Skoder – Durazzo – Valona – Costa Jonica – Sarande
Km. 413 Tempo in movimento H 7,39


Lasciamo di buon’ ora questa meta deludente, il Montenegro nel 2007 ci era piaciuto nei suoi percorsi montani, nella sua cucina, nelle sue città come Cetinje e Kotor ma forse forse per il periodo poco propizio della nostra visita ci è sembrato che tutto lo sporco e la gente brutta si fossero concentrata ad Ulcinj.
Cii dirigiamo verso il confine con l’ Albania. La strada è una provinciale di campagna costeggiata da piccole fattorie, il fondo in parte sconnesso, la carreggiata stretta e l’ andamento curvilineo, tutti i requisiti per una guida attenta ma con un’ andatura che consente comunque di godere del paesaggio.
Si sale leggermente di quota fino ad arrivare al confine. L’ ingresso in Albania ci dà il primo assaggio di quanto piacevole sarà la nostra permanenza nel Paese delle Aquile : i doganieri Albanesi ci accolgono con un sorriso, il loro gabbiotto è praticamente attaccato a quello Montenegrino, la nostra moto è fatta salire sul marciapiede per farci superare la fila di macchine in attesa, il disbrigo delle formalità è velocissimo e quando faccio un accenno alla carta verde mi dicono di non preoccuparmi lasciandoci passare con un “ciao” !
La strada prosegue verso Skoder di cui vediamo da lontano il castello e seguiamo la direzione per Durazzo. Le strade sono in buona condizione, ben indicate, cosa utile perché nonostante avessi scaricato l’ ultimo aggiornamento Garmin questo non comprende l’ Albania se non nella mappa base. Le macchine circolanti sono in massima parte moderne, i distributori di benzina frequenti e la gente che si vede per le strade non ha l’ aspetto dimesso che ci si aspetta considerando quanto descritto dal “pensiero comune” sugli Albanesi.
In poche parole: nel corso di questa visita in Albania ci siamo resi conto che la popolazione è: educata, sorridente, cortese, disponibile, onesta ed anche piacevolmente vestita.
Tutto il contrario da quanto gli Albanesi appaiono nelle cronache, soprattutto giudiziarie, Italiane !
A Durazzo lascio la strada principale per cercare un bancomat, il primo è vicino all’ ingresso del porto commerciale, ancora una volta la mia MasterCard, funzionante per pagare nei POS degli alberghi e distributori di benzina, non entra nello slot dell’ ATM, entro nella filiale ed una gentile funzionaria esce per aiutarmi, uso la VISA e mi aiuta a prelevare circa € 100,00 in valuta locale, dureranno per tutta la permanenza per cibo e benzina .
La strada fino a Valona è un alternarsi di strade nuove a 4 corsie e statali a 2 corsie comunque scorrevoli. Attraversando i centri urbani abbiamo l’ idea di un paese vivo e commercialmente attivo.I mercati sono frequentati e la merce esposta, specie gli elettrodomestici, sono di qualità e dell’ ultimo tipo. Osservando le macchine mi vengono dei cattivi pensieri domandandomi quante sarebbero riconosciute dai leggittimi proprietari anche di casa nostra……Ma come ho detto sono dei cattivi pensieri…
Molti i negozi di arredamento, segno che anche il mercato immobiliare è in pieno sviluppo.
Ci fermiamo a pochi kilometri da Valona in un distributore di benzina con annesso bar. Non abbiamo fame così beviamo solo acqua con la solita dose di Polase. Il gestore parla Italiano e mi da utili indicazioni per la nostra meta descrivendo la strada di fronte a noi che si rivelerà ben descritta : nei primi 5 kilometri stretta e trafficata poi a 4 corsie e veloce.
Lasciata Valona che passiamo senza attraversarla, prendiamo la strada costiera cominciando a vedere finalmente i panorami della Costa Jonica . Il traffico, non certo come quello Croato ma molto più scorrevole, sparisce quando cominciamo la salita che ci porterà ad una delle mete di questa parte di viaggio: il Passo di Llogoria
La strada con stretti tornanti arriva alla cima della montagna coperta da fitti boschi, strada costruita dagli Italiani durante la loro occupazione dell’ Albania e durante l’ attacco alla Grecia. In cima, siamo a circa 900mslm l’ aria è fresca ed il profumo di arrosto d’ agnello che proviene dai vari ristoranti sulla strada è invitante, ma sono le 14,30 e fermarci a mangiare significa ritardare la nostra tabella di marcia, un’ occasione per ritornare.
Scavalliamo la cima e la visuale è spettacolare: la montagna precipita sul mare e dall’alto si ammirano spiaggie il cui biancore risalta sul blu intenso del mare. Questo è l’ Adriatico che volevamo vedere e che ci piace!

Ci fermiamo in una piazzola panoramica dove sono parcheggiate altre macchine di turisti estasiati come noi, l’ intenzione è quella di scattare delle splendide foto con la nostra moto in primo piano ma ecco l’ imprevisto: un vento fortissimo comincia a soffiare con un’ intensità crescente. Lilli si fa prendere dal panico: ha paura che il vento porti via la moto che è posteggiata sul cavalletto laterale. Il vento aumenta d’ intensità e così l’ agitazione di mia moglie che, nonostante le spieghi che ci vuole un Tornado a portare via una moto pesante come la nostra e per di più a pieno carico, alla fine diventa talmente contagiosa da mettermi in difficoltà psicologica a rimontare in sella. Alla fine mi incazzo talmente tanto che Lilli si rende conto dell’ assurdità delle sue paure, anzi alla fine è lei che mi incoraggia a risalire e ripartire. Nel frattempo il vento è calato e dimenticando le foto cominciamo a scendere per i tornanti che dalla cima ci porteranno a livello del mare.
Quello che è successo è facilmente spiegabile anche per uno come me che non ha studiato geologia e meteorologia: proveniendo da Nord si sale attraverso una strada che attraversa il lato boscoso della montagna quindi fresco, arrivati in cima scavllato il passo la vegetazione scompare ed il lato della montagna ha un aspetto di tipo “carsico” con roccie quasi nude ed esposte ad un sole cocente. Si crea quindi una “termica” tra l’ aria calda che sale e quella fresca che “scavalla” la cima e si precipita verso il basso con un effetto che, nel momento in cui siamo passati, intorno alle 14,30 di una giornata Estiva, calda e molto soleggiata, è stato particolarmente violento ma soprattutto imprevisto e sorprendente.
Comunque Lilli per farsi perdonare comincia a far funzionare la sua videocamera ed a scattare qualche foto, le uniche che abbiamo in ricordo di questo passo spettacolare.

La Costa Jonica che percorriamo è davvero bella e vale la pena tornarci per una vacanza sicuramente piacevole ed economica. Uno dei punti più interessanti è Porto Palermo una base sottomarina italiana della seconda guerra mondiale caratterizzata da un tunnel sottomarino dove venivano ricoverati i sommergibili ed utilizzato successivamente dal governo Albanese, la baia su cui si affaccia ha un mare cristallino e tranquillo con all’ estremità un piccolo bar ed una spiaggia attrezzata, naturalmente deserta.Entriamo a Dhermi, delizioso borgo sul mare ma le sistemazioni alberghiere sono tutte piene e non ci va di affittare una stanza lontana dalla spiaggia, così riprendiamo la strada decidendo così la nostra meta: Sarande
Un bel tratto lo percorriamo dietro un GS1200ADV di una coppia tedesca con la quale ci fermiamo ad affrontare un ingorgo tipico in Costiera Amalfitana: un camione ed un camper che si incrociano in un tratto della strada che percorre i paesini che si affacciano sul mare e rendono la carreggiata stretta ad una sola corsia. Riusciamo a passare ancora una volta lasciandoci davanti e dietro l’ incolonnamento creato dal tappo. L’ andatura è turistica, la strada tortuosa e panoramica, il fondo buono, i panorami bellissimi. Non si può pretendere di più ma il GPS dice che a questa andatura arriveremo alla nostra meta alle 20,30 così supero e saluto i miei compagni di strada, sconosciuti ma fratelli nello spirito, ed accellero l’ andatura. Nonostante non sia certo il tipo che si distingue per le andature veloci ( anzi a volte sembro un bradipo a confronto di certi smanettoni ) arriviamo con 20 minuti di anticipo. Non guardo le indicazioni della guida e vado a “naso” fermandomi davanti ad un hotel fronte spiaggia che mi sembra carino. Entro e chiedo una stanza, mi dicono di si, anche questa carina, balcone vista mare, tutti i confort compreso l’ immancabile WI-FI ed il televisore con i canali Italiani.
Hotel Royal Saranda prezzo € 45,00 naturalmente prima colazione inclusa.
La moto rimane parcheggiata davanti all’ ingresso, il proprietario assicura che non corre alcun problema e mi fido. Lo stesso non fanno due italiani con due BMW anche loro da Valona dove sono sbarcati proveniendo dalla Calabria, non si fidano e vanno a cercare un altro albergo.

Mi cambio e scendo in spiaggia per mettere i piedi in ammollo ma non faccio il bagno anche se l’ acqua è pulitissima perché ho paura che il costume non si asciughi visto che siamo al tramonto.
Esco a fare un po’ di spesa ad un alimentari adiacente all’ albergo e vengo aiutato da un albanese in vacanza dall’ Italia a che mi invita a stare attento al resto della spesa, si vede che ci tiene a farmi sentire a mio agio ma lo rassicuro che finora abbiamo trovato solo gente cordiale e disponibile.
Dopo esserci rinfrescati usciamo per buttarci nella vita notturna di Sarande. Il lungomare è brulicante di vita, bar e ristoranti sul lungomare pieni di avventori, marciapiedi pieni di bancarelle, famiglie a passeggio, negozi aperti con merce esposta in maggior parte firmata e naturalmente “taroccata”, tutti sono ben vestiti, le ragazze carine ed all’ ultima moda, persino i ragazzi hanno un aspetto piacevole. Ma allora gli Albanesi “brutti-sporchi-cattivi” sono solo da noi?
Scegliamo un ristorante tra i più frequentati, personale attento ed efficiente, il Maitre parla l’ Italiano e prende l’ ordinazione: due fritti misti con patatine e due belle birre locali. Il fritto ci piace talmente che ne ordiniamo un’ altra porzione naturalmente con altre due birre medie. Alla fine arriva il conto: € 24,00 !
Torniamo in camera e dopo aver visto un po’ di TV, non dimentichiamoci che sono in corso le Olimpiadi di londra 2012, ci addormentiamo felici della giornata trascorsa.
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Ultima modifica di Antonio Tempora; 24-09-2012 a 07:17
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16-09-2012, 20:51
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#2
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Mukkista doc
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Bentornato... a viaggiare
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16-09-2012, 21:03
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#3
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Mukkista doc
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Ciao Antonio, è un piacere risentirti e poter leggere i tuoi ottimi diari di viaggio, bentornato!
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16-09-2012, 21:05
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#4
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Mukkista doc
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16-09-2012, 21:40
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#5
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Mukkista doc
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sono arrivato a meta,
domani continuo.
Complimenti in anticipo.
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17-09-2012, 09:36
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#6
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Piccante doc
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posti visti un mese fa........il montenegro è stupendo......
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Sono dei tempi delle camere d'aria per legare qualcosa.Quelli Dell'Ubalda
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17-09-2012, 19:03
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#7
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Mukkista doc
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Complimenti Antonio, bentornato Viaggiatore!!
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Quando non sai più dove stai andando ricordati almeno da dove vieni...
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17-09-2012, 20:08
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#8
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il bel Dottorino
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letto con enorme piacere ed un pò di nostalgia visto che ci siamo stati nel 2010
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Compare di Campari
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18-09-2012, 00:21
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#9
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Mukkista
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Mercoledì 08/08
Sarande – Gyrokastro – Ohrid – Florina
Km. 454 Tempo in Movimento H 7,29
Partiamo in perfetto orario e ci dirigiamo verso Gyrocastro per una strada secondaria che sale per la montagna. Questi luoghi sono stati teatro della tragedia della Divisione Julia che dovette combattere con estremo sacrificio contro le truppe Greche passate al contrattacco respingendo le truppe Italiane che eano pnetrate oltre il confine Greco.
“Sul Ponte di Perati bandiera Nera” è il famoso coro che ricorda i giovani morti in questi luoghi. Tutta la zona che da Gyrocastro va ai laghi Prespa fu teatro di scontri violentissimi ed ora sono invece la nostra meta vacanziera.
Scendiamo dalla montagna per ricollegarci alla nuova strada a 4 corsie che collega l’ Albania con la Grecia. Arrivati a Gyrokastro decido di non visitare Berati ma di prodseguire per la strada principale che porta a Durazzo. Questa è la antica Via Egnazia, la prosecuzione dell’ Appia che da Roma portava a Brindis e, attraversato l’ Adriatico da Durazzo ad Alessandropoli, Edessa e quindi Costantinopoli.
La strada è in completo rifacimento, alcuni tratti sono a 4 corsie appena terminate, ampie e scorrevolisime. Questo è un segno evidente che l’ Albania nei prossimi anni sarà una destinazione non solo turistica ma soprattutto commerciale. Pensiamo infatti al traffico di merci su gomma che strade come questa potranno creare in un prossimo futuro, così come la tratta Tessalonika-Skopye-Nis-Autostrada Balcanica ha contribuito a creare un’ alternativa al traffico merci verso il porto di Igoumenitsa.
Facciamo pausa nello stesso distributore di benzina dell’ andata ed uso gli ultimi soldi in valuta per fare il pieno di benzina: circa 100 euro sono bastati per la benzina( 2 volte il pieno ) ed il cibo per i 2 giorni !
Arriviamo al confine e passiamo la dogana Macedone senza alcuna difficoltà. Il Lago Ohrid visto dall’ alto è molto bello, ci siamo arrivati salendo per la montagna con una strada con molti tornanti e prima di superare l’ultimo ci giriamo per salutare l’ Albania che ci ha regalato due giorni davvero belli.
Scendiamo sul lungo lago e dopo averlo costeggiato entriamo ad Ohrid. Avevamo in programma di passarci la notte ma sono le 16,00 ho fame e decido di fermarmi in un bar lungo il lago
.Mangio un’ ottima insalata tonno e pomodori, Lilli si beve un succo di frutta ed insieme decidiamo di non fermarci . Ohrid sembra un paesone affollatissimo di turisti che scelgono questa meta come luogo dove celebrare il loro matrimonio, la belleza del lago vista dall’ alto quasi sparisce una volta arrivati a costeggiarlo. Non fosse per l’ altitudine rimane un “normalissimo” lago il cui fascino è rovinato dalla folla dei villegianti e dalla urbanizzazione delle sue rive.
Quello che varrebbe la pena di visitare sono i numerosi monasteri sparsi tutto intorno da qui a Bitola e poi proseguendo ai Laghi Prespa ma non è nei nostri programmi.
Arriviamo alla frontiera Greca incrociando una folla di turisti, ragazzi e ragazze con enormi zaini, appassionati di “Bird Watching”, i Laghi Prespa son un luogo importantissimoper la sosta e riproduzione di numerose specie tra cui una varietà di Pellicano.
Passata la frontiera, sono le 19,30, ci dirigiamo verso Florina dove troviamo posto all’ Hotel King Alexander
Il direttore è così gentile che ci fa lo sconto sul prezzo facendoci pagare € 50,00. Gentilissimi ci dicono che il ristorante è chiuso ma che potrà offrirci “insalata greca” oltre che una pizza surgelata che, con due belle birre gelate, mandiamo giù allegramente.
Florina è ricca di acqua minerale e quando ne chiedo mi dannno 2 bottiglie della stessa acqua che esce dal rubinetto del nostro lavandino: buonissimae gratuita. Ci beviamo un’altra birretta sul balcone della nostra bella stanza, ammirando il panorama della montagna di fronte a noi con i paesi illuminati come un presepe, cielo stellato, sigarino e zampe all’ aria a goderci l’ aria fresca prima di andare a letto.
Giovedì 09/08
Florina – Laghi Prespa – Autostrada – Penisola Calcidica – Toroni
Km. 470 Tempo in movimento H 5.52
Aver varcato la frontiera ieri sera senza fermarci ad Ohrid è stata una scelta azzeccatissima, la prima di molte che prenderemo durante questo viaggio che ci porterà a stravolgere l atabella di marcia per adeguarla alle circostanze ed alle nostre esigenze.
Lasciamo l’ albergo e ci dirigiamo per la strada che, in mezzo a boschi fittissimi e salendo gradualmente di quota, ci porta verso i Laghi Prespa. Anche qui stanno facendo molti lavori per adeguare strade ed infrastrutture ad un turismo che sperano di incrementare. Lungo la strada si affacciano diversi alberghetti molto caratteristici e chi arriva da queste parti in un orario diverso dal nostro arrivo a Florina, potrà trovare sistemazioni per la notte caratteristiche ed anche più piacevoli del nostro comunque comodo e moderno hotel.
La strada scavalla un tratto più alto con ripidi tornanti e ci appare la prima delle splendide viste che questi laghi ci offrirano.
La strada è quasi deserta, si incrociano pochissime macchine, la guida è piacevole anche per il fondo regolare che consente una guida rilassata che consente di ammirare il panorama.
Arriviamo costeggiando il più grande dei due laghi al piccolo paesino di Agios Germanos , la piazza è tipica di quasi tutti i paesini greci: un grande albero frondoso a fare ombra e sotto le sedie dove i vecchi del paese siedono a chiacchierare. Case dai muri di pietra, strade acciottolate ed una splendida chiesa Bizantina dell’ 11° secolo.
Lilli rimane fuori un pò paurosa di un povero cane compreso nel suo ruolo di guardiano, io invece entro ad ammirare il suo interno ricco di icone e profumato dalle candele votive.
Scendiamo di nuovo verso il lago e mi fermo ad un negozio di souvenirs lungo la strada per chiedere informazioni.
Entro e mi regalano una cartina dettagliatissima della zona lacustre, chiedo se hanno una vignetta da attaccare sulla moto, si scusano per non averla ( una costante per tutto il viaggio con l’ eccezione di Mostar e dei Laghi Pletvice ) e mi regalano anche un ricordo magnetico per la felicità di Lilli che può continuare a tappezzare il nostro frigo a casa, provo a pagare e mi regalano anche un accendino ricordo, a quel punto tiro fuori la scatola di Toscanelli al Caffè e li distribuisco al chè la signora tira fuori un barattolo di peperoni rossi che mi rifiuto di accettare data la mole e loro compresa la mia difficoltà a trasportare un barattolo così grande ripiegano su una bottiglia di grappa locale che mi offrono come tutto il resto.[/FONT]
A quel punto mi arrendo alla loro estemporanea generosità e li obbligo ad una foto di gruppo !
Riprendiamo il tragitto che ci porta ad ammirare Il Grande Prespa ed Il Piccolo P che sicuramente meritano una visita per chi non li conosce ed un ritorno per noi con una sosta di almeno due notti per poter visitare con comodo le piccole chiese ricche di storia che arricchiscono le sponde ed alcune isolette.
Ripercorriamo una parte della strada percorsa e poi deviamo direzione Kastoria e più avanti ancora per la autostrada Egnazia Odos che percorriamo per la prima volta da quando è stata terminata nel suo tratto da Igoumenitsa al confine Turco.
Viaggiare in autostrada non è mai piacevole per chi guida una moto ma quando si tratta di tappe di trasferimento non bisogna guardare troppo per il sottile. Questa greca è un’ autostrada che differentemente da quelle Italiane non ha distributori di benzina tanto che per fare il pieno di benzina bisogna uscire, su tutto il tratto confine Turco-Igoumenitsa ho contato 2 “Autogrill” con annesso distributore, in uno di questi ci fermiamo per la pausa pranzo con riso, spiedino e tanta acqua.
Arrivati a Tessalonica seguiamo le indicazioni per la Penisola Calcidica e superata Kastoria ci dirigiamo verso Sythonia che costeggiamo nella sua parte Occidentale fino alla nostra meta Toroni.
E’ Giovedì, la stagione turistica entra nel suo culmine e si vede dal fatto che quando chiediamo una stanza per 3 giorni e più ce ne concedono solo 2 in previsione del fine settimana quando è previsto il maggior afflusso turistico. Alla fine scegliaamo di fermarci all’ Hotel Angelos dove prendiamo una stanza ampia con aria condizionata, angolo cottura, frigorifero e terraziono attrzzato con tavolo e sedie. Il tutto con ristorante sulla spiaggia attrezzata a disposizione degli ospiti. Costo € 50 a notte.
E’ la nostra “prima volta” in una stanza in affitto e la sensazione è da subito piacevole, I vicini sono cortesi, Greci e Russi (!!!), la sttanza è pulitissima e dopo una bella doccia ed una rapida lavata a camicia ed indumenti intimi, operazione compiuta quasi tutte le sere durante il viaggio, ci cambiamo e, finalmente ci buttiamo in spiaggia dove faccio il mio primo sopiratissimo bagno in mare annaffiato dopo da una bella birretta !
Ci rilassiamo godendo lo splendido tramonto sul mare e lasciata la spiaggia facciamo un pò di spesa per la colazione dei prossimi due giorni, facciamo un breve riposino e poi andiamo a mangiare al ristorante dell’ albergo concedendoci una bella cena a base di pesce alla modica cifra di € 43,00.
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Mi fumo un sigaro e brindiamo alla salute ed alla generosità dei nostri amici Greci di Prespa gustando la loro grappa al termine di un’ altra piacevolissima giornata.
Venerdì 10/08
Giornata di Sosta al mare di Toroni
Preparo il caffè ed apparecchio sul tavolo del nostro terrazzino: biscotti, succo di frutta, biscotti, latte caldo. Proprio come a casa. La bambina dei nostri vicini, si chia Geoana, adocchia i miei biscotti e ne allungo, col permesso della madre, un paio. In cambio riceveremo due belle fette di torta !
Dopo il bucato faccio il bucato “grosso”: lavo I pantaloni miei e di Lilli che dato il colore chiaro hanno raccolto tutto lo sporco delle strade fin qui percorse.
Steso il tutto ce ne andiamo in spiaggia per una bella e soleggiata giornata di mare
A cena ci rechiamo in un altro ristorante, sempre sul lungo mare, dove consumiamo una tipica cena a base di carne con spiedini, insalata greca e patatine fritte. Buona e più economica..
Questo l’ album di queste giornate:
http://img196.imageshack.us/slideshow/webplayer.php?id=128hotelangelostoronica.jpg
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Ultima modifica di Antonio Tempora; 21-09-2012 a 16:46
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18-09-2012, 06:14
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#10
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Mukkista doc
Registrato dal: 31 Dec 2005
ubicazione: Wolfsburg-Niedersachsen-Deutschland
Messaggi: 13.687
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Grande Antonio,sono contento che dopo tanto tempo siete riusciti a fare un viaggio vero in moto.
Ci sentiamo presto.
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Vaccinato con zero dosi.
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18-09-2012, 11:09
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#11
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Mukkista doc
Registrato dal: 05 Jun 2004
ubicazione: Mantova
Messaggi: 4.881
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Grazie per questo report.
Ne sfrutterò quanto posso per il giretto in cui, settimana prossima, porterò per la prima volta mia moglie in Yugoslavia con la sua Dakar nuova.
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KTM 990 Adv 2013
BMW 1250 Adv 2022
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19-09-2012, 13:04
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#12
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Mukkista
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
Messaggi: 949
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Sabato 11/08
Toroni – Giro di Sythonia – Monte Athos – Alessandropoli – Frontiera Turca – Assos
Km. 683 Tempo in movimento H 8,37

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Facciamo colazione e lasciamo i biscotti per la nostra vicina di appartamento in un pacchettino indirizzato alla sua bambina Geoana,
ci verrà a ringraziare mentre stiamo caricando le valigie sulla moto. Lilli si guadagna punti per il suo premio finale ricordandomi di riprendere il passaporto lasciato alla reception al nostro arrivo. Il tempo è bello anche se le previsioni danno una perturbazione in arrivo, una delle ragioni, con la difficoltà a trovare sistemazione per tutto il fine settimana, che ci fanno lasciare questo luogo splendido per passare una vacanza di mare in tranquillità e con la prospettiva di girare in moto alla scoperta di tutte e tre le “dita” che compongono la Penisola Calcidica.
Quasi tutti visitano la Grecia buttandosi sulle isole, comunque belle ma affollatissime, tralasciando la parte continentale che offre panorami e luoghi di sosta splendidi, poco affollati e molto più fruibili anche come costi. Il Peleponneso nel 2002, il Pelion nel 2004 ed ora la Caldia ce ne danno conferma.
Riprendiamo la strada percorrendo la strada costiera fino all’ ultimo lembo accessibile del Monte Athos, pù avanti l’ ingresso è permesso solo ai maschi, uomini ed animali, come dettano le ferree leggi di questa specie di “repubblica monastica”. Il panorama è tutto un susseguirsi di spiagge semi deserte, piccoli alberghi, resorts, parcheggi per camperisti, campeggi, insomma ce ne è per ogni tipo di villeggiante.
Arriviamo ad imboccare la Egnazia Odos e nonostante la noia nel guidare in autostrada non posso che ringraziarne la velocità di trasferimento al pensiero di quando anni prima, il 2005, dovevamo subirne le interruzioni per i lavori in corso,con incolonnamenti dovuti al traffico. Arriviamo al confine Turco nel primo pomeriggio ed ancora una volta ci facciamo la foto all’ ingresso di questo splendido paese dopo aver sbrigato le formalità doganali velocemente e prelevato valuta al bancomat dello shopping center.

Nel programma dovevamo dormire sui Dardanelli ma ancora una volta cambiamo “in corsa” la tabella di marcia e ci dirigiamo ad Eceabat per prendere il traghetto che attraversa lo stretto per portarci a Canakkale

E’ la quarta volta che attraversiamo questo stretto ma il fascino della breve traversata rimane sempre lo stesso. Sbarchiamo ed anche se siamo già nel tardo pomeriggio ci buttiamo a Sud verso quella che oramai è diventata una delle destinazioni “fisse” di ogni nostro viaggio in Turchia: Assos. La strada, come quasi tutte quelle che troveremo in questo viaggio, è in corso di rifacimento per far fronte al faraonico progetto del governo Turco di modernizzare tutta la rete stradale nazionale. La velocità sostenuta non supera i 90 kmh anche per non incorrere nelle frequenti “trappole” radar della polizia stradale.
Percorriamo gli ultimi 14 kilometri di strada stretta, tortuosa e con frequenti saliscendi che dalla D550 porta ad Assos – Behramakkale che si divide in due parti: in alto sulla collina la parte antica, con una moschea diroccata, un ponte ottomano, rovine megalitiche e soprattutto un piccolo tempio greco con una stupenda vista sulla prospicente Isola di Lesbo, in basso forse l’ unico porticciolo rimasto intoccato dalla smania turistica che ha quasi distrutto le maggiori località balneari della Turchia.
E’ sabato,la località è frequentatissima dalla medio-alta borghesia Turca, possibilità di alloggio scarsissime, proviamo comunque. Ci fermiamo prima per la foto di rito al tramonto con vista sul mare.
Scendiamo e ci rendiamo conto di quanto il periodo in cui ci troviamo, RAMADAM, possa influire: c’è posto ovunque. Ci fermiamo davanti all’ Assos Hotel dove ci offrono una bella stanza con vista-mare ad € 90,00 ½ pensione, considerando che questa è una delle mete turistiche più care della Turchia niente male. Parcheggio la moto davanti all’ ingresso, scarico le borse e ci buttiamo in camera per una sana doccia ed una lavata agli indumenti intimi che, essendo in Capilene si asciugano quasi subito. Apro la finestra e rivediamo il panorama che ogni volta, all’ inizio di un nostro viaggio in Turchia, ci fa presagire il piacere che avremo nell’ attraversare questo splendido paese.
Ci cambiamo e scendiamo a cena sorseggiando la nostra prima di tante birre Efes
poi passeggiamo per questo piccolo e caratteristico borgo marinaro, senza spiagge ma con palafitte che danno sul mare un po’ come lungo la costa Ligure o della penisola Sorrentina e affollatissima in Agosto ed andiamo a dormire stanchi della lunga giornata trascorsa in moto.
Domenica 12/08
Assos – Izmir – Dilek Milli Park- Priene – Mileto – Didima
Km 448 Tempo in movimento H 6,46
Una cosa è certa: le previsioni meteo per il brutto tempo non sbagliano mai !
Mentre eravamo a Toroni era previsto brutto tempo nel fine settimana e piggia Domenica nei Dardanelli. Ci svegliamo che il tempo è splendido, faccio il caffè, preparo le borse, carico la moto e mi accingo a consumare una splendida colazione Turca in tutta calma, tanto la variazione di tabella di marcia decisa ieri ci ha fatto guadagnare parecchie ore di viaggio…….Ma Lilli si guarda attorno e prima il cielo che si rannuvola poi un vento teso che soffia sempre più forte la fa insistere a partire in tutta fretta.
Lasciamo il borgo marinaro e risaliti la collina e lsciata la parte antica di questa piacevole meta prendiamo la strada costiera mai percorsa in precedenza. Il manto stradale è stato rifatto quindi ora il percorso è fattibilissimo e piacevole. La strada corre lungo la riva frammentata da piccoli alberghi e campeggi immersi in uliveti. Una buona alternativa per chi vuole fare sosta lungo questa costa ricca di mete da visitare come le due uniche isole facenti poarte della Turchia: Bozcaada e Gokceada entrambe raggiungibili con traghetti che partono dalla Penisola di Gallipoli.
Il tempo è “bigio” ma il vento da mare , che rimane sulla nostra destra, spinge le nubi temporalesche verso l’ interno.
Riprendiamo la D550-E87 e scendiamo verso Sud direzione Ayvalik-Bergama-Izmir sempre con le nubi che si allontanano lasciando posto al sole che comincia a far sentire la sua temperatura e facendo un po’ rimpiangere la “frescura” del primo tratto percorso.
Da Izmir ( la vecchia Smirne teatro di violenti lotte tra l’ esercito greco, occupante dopo la sconfitta turca nella Prima Guerra Mondiale, ed il nuovo esercito turco condotto da Kemal Ataturk, con conseguente incendio della città vecchia quasi tutta in legno ed esodo della fiorente e numerosa comunità greca simile a molti altri esodi dell’ una e dell’ altra parte etnica da entrambe le nazioni che ancora oggi si guardano un po’ in “cagnesco”) prendiamo l’ autostrada aumentandola velocita di percorrenza ai “favolosi” Kmh 110!
Guardo in alto e vedo che il cielo si stà oscurando, ma come, siamo riusciti a salvarci dalla pioggia nei Dardanelli e me la vado a beccare qui ?! Non credo proprio, aumento la velocità e fortunatamente l’ autostrada devia con una curva decisa da Est dove lampi che si scaricano a terra a breve distanza da noi fanno presagire pioffia torrenziale, a Sud dove il tempo è più bello.
All’ ingresso dell’ autostrada ci rendiamo conto che non abbiamo la famosa “targhetta” che va acquistata all’ ingresso, all’ uscita ci fermiamo davanti all’ edificio della direzione dove spieghiamo in inglese il problema ad un funzionario che ci fa uscire senza farci pagare !
Proseguiamo per la D550 direzione Aydin e deviamo sulla D525 direzione Soke. L’ anticipo sulla tabella di marcia ci permette la visita al Dilek Milli Park
una penisola a sud di Kusadasi destinata a parco naturale, ricca di vegetazione ed animali e contornata da splendide insenature con spiagge di ciotoli attrezzate con ombrelloni e servite da piccoli bar ristorante, in uno di questi ci fermiamo per una meritevole sosta. Io realizzo uno dei miei “sogni” di questo viaggio: fare pausa e spogliarmi dei vestiti da moto e mettermi in costume per tuffarmi in mare, Lilli non mi imita e si limita ad “ammirarmi” dal nostro tavolo.
Faccio uno splendia nuotata rinfrescante e poi salgo sulla torretta del guardia spiaggia, vuota ed un pò traballante e mi faccio una foto in perfetto stile BayWatch….senza averne il fisco come direbbero i miei amici!
Che gli animali siano numerosi in questo parco lo verifichiamo vedendo due bei cinghialoni girare indisturbati per il parcheggio, io penso a tutte le slsicce e prosciutti che se ne potrebbero fare…..pensiero molto poco ecologico !
Riprendiamo la strada alle 16,30 dopo una splendida sosta e ci accingiamo a fare le visite programmate per il giorno seguente. Il programma iniziale prevedeva due notti in un Butik Hotel del Bafa Golu, un lago a poca distanza da cui parte l’ emissario che, arrivando al mare, ha contribuito all’ origine delle tre città della Magna Grecia più famose di questa parte della Turchia: Priene, Mileto e Didima.
Facevano parte della "Lega Ionica" ed erano alleate di Atene che le convinse a rompere il trattato di vassallaggio con l' impero Persiano che si vendicò attaccandole e distruggendole. Aver anticipato l’ ingresso in Turchia ed aver dormito ad Assos anziché sui Dardanelli, ci permette di anticipare queste visite, inoltre ho fatto chiamare dal propietario del ristorantino dove abbiamo sostato, mangiando degli appetitosi spiedini di agnello con patatine fritte ed insalata, ad una altro albergo della catena Butik Hotel, a Didim , prenotando una stanza ed avvertendo che saremmo arrivati intorno alle H 20,00.
Tutte e tre i siti archeologici sono visitabili percorrendo i Km 45 lungo una strada secondaria ma scorrevolissima che corre parallela alla D525. Attraversiamo ad andatura turistica i vari paesini che circondano il parco che abbiamo visitato pieni ed affollati nei numerosi ristoranti ed alberghi per chi vuole soggiornare e poi andare a godere le numerose spiaggie come quella da noi scelta che circondano la penisola, o semplicemente affrontare i tanti percorsi Trekking su per la montagna .
La prima visita è per Priene lasciamo la moto davanti alla biglietteria dove il custode gentilissimo si impegna a vigilare sulle nostre giacche-caschi-valigie.
Saliamo le scalinata che porta all’ Agorà e poi al Butrion, il logo doove si riuniva l’ assemblea legislativa composta dai cittadini e presieduta dai maggiorenti che sedevano su appositi seggi in pietra come il resto dell’ anfiteatro assembleare.
Il sito è meno importante e visitato di Efeso ma la sua posizione in cima alla collina prospicente la pianura ed il mare ora in lontananza per i terremoti e l’ arretramento alluvionale ma all’ epoca più vicino ai suoi confini, la fa ancora pi affascianante. Inoltre la sua lontananza dai centri più sviluppati ha fatto si che le sue splendide colonne, rastremate e con capitelli di ordine ionico non venisssero saccheggiate come accaduto al Tempio di Artemisia ed ad Efeso dove le colonne sonno state portate a Costantinopoli per abbellire santa Sofia.
Le rovine sono ben esposte con cartelli bilingui Turco-Inglese e la visita, come quasi tutti i siti archeologici, ha il suo massimo fascino al tramonto.
Torniamo alla nostra moto e ringraziamo il nostro amico bigliettaio che ci ha custodito la moto e tutte le nostre cose, una abitudine presa in tutti i viaggi quella di stringere buoni rapporti con la gente del luogo, non importa la lingua e la differenza di usi e culture, se si vuole comunicare, anche a gesti, si trova sempre chi è disposto ad accettare le tue richieste purchè poste con garbo e con un sorriso.

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Riprendiamo la strada, sono le H 19,00, è uno splendido tramonto, il vento mi fa entrare un pò di polvere nell’occhio e dato che indosso le lenti a contatto rigide, mi devo fermare in un piccolo bar dove mi pulisco con il classico sputacchio sulla lente, cosa che fa rabbrividire ogni oculista degno di questo nome.
Mileto è a metà strada dalla nostra meta, arriviamo che il sito è chiuso ma quello che si può visitare dall’ esterno vale la sosta con i monumenti illuminati dalla luce del tramonto in mezzo ad una pianura coltivata grazie all’ abbondantissima acqua dell’ emissario del Lago Bafa.

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Ci dirigiamo verso Didim che oltre ad essere sede di un altro splendido sito archeologico è anche una frequentata località balneare, costeggiamo le rive con il sole che tramonta sul mare e grazie al nostro Garmin che ha memorizzato il nome del nostro albergo tra quelli della zona che attraversiamo, ci dirigiamo alla nostra meta il Medusa House Butik Hotel
Piccolo, discreto, ben arredato, senza televisione in camera ed a 100 metri dal sito del Tempio D’ Apollo di Didima costo € 60,00 compresa la colazione. La camera è bella con un letto in ferro battuto, una bellissima sopracoperta ricamata e finestre che lasciano entrae un aria fresca che rendono inutile il condizionatore d’ aria. Siamo circondati da alberi da frutta, la nostra stanza da su una terrazza dove si affacciano altre 3 stanze e da cui si vedono le colonne del vicino Tempio D' Apollo, dove fare la prima colazione. Conosciamo il proprietario che ci assicura che la moto parcheggiata all’ ingresso è ben custodita dal suo cane.
Non c’ è ristorante nell’ albergo ma di fronte, attraversata la strada, ce ne è uno consigliato dall’ albergo dove, fatta una foto al tempio che si intravede nell’ ultima luce del tramonto
Ci mettiamo a tavola per una bella cena a base di grigliata mista e birra, non Efes ma Tuborg che, scopriremo nel corso del viaggio, stà minando l’ egemonia della nostra marca preferita.
Torniamo alla nostra stanza mentre il giovane custode urla di gioia per il successo della sua squadra di calcio: è il solo tifoso di questa squadra del paese, tutti tifano per l’ altra squadra che andrà a perdere 3-2 e lui si fà il giro di tutti i conoscenti con sciarpa-braccialetto-bandana dei colori della sua maglia del cuore per prenderli in giro……E poi c’è chi mi critica per lo scudetto della Roma sul casco e l’ adesivo con la maglietta di Totti sul TopCase…… !
Questo l’ album delle due giornate comprese le foto della mattina dopo prima della partenza.
http://img842.imageshack.us/slideshow/webplayer.php?id=176didima.jpg
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Ultima modifica di Antonio Tempora; 19-09-2012 a 14:20
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19-09-2012, 18:00
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#13
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Piccante doc
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Quote:
non importa la lingua e la differenza di usi e culture, se si vuole comunicare, anche a gesti, si trova sempre chi è disposto ad accettare le tue richieste purchè poste con garbo e con un sorriso.
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niente di più vero.........condivido in pieno
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Sono dei tempi delle camere d'aria per legare qualcosa.Quelli Dell'Ubalda
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19-09-2012, 18:24
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#14
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Mukkista doc
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Grazie del racconto e delle immagini. Mi è piaciuto leggerlo e guardarle.
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21-09-2012, 11:27
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#15
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Mukkista
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Lunedì 13/08
Didim – Aphrodisia – Pensolo Datca – Datca
Km 490 Tempo in movimento H 7,00
Ci svegliamo alla solita ora, alle 06,30 ma ci aveva pensato il Muezzin a darci l’ annuncio del mattino con le sue preghiere all 04,30. Preparo il caffè ed apparecchio in terrazza, poi lascio Lilli in camera e vado a fare le foto del Tempio D’ Apollo alle prime luci del giorno.
Torno in albergo ed ordino al nostro giovane amico, che non ha ancora smaltito la “sbornia” della vittoria della sua squadra di calcio, la prima colazione che sarà una delle migliori mai consumate in viaggio con una frittatina e del miele selvatico straordinarie, persino Lilli che di solito la mattina non mangia si “spazzola” tutto il ben di Dio.
Con molta calma ci prepariamo alla partenza, siamo talmente in anticipo sulla tabella di marcia che possiamo prendercela comoda. Poter cambiare il programma di viaggio adattandolo alle circostanze è un’ opportunità data dal non avere prenotazioni che ti obbligano a mete prefissate. Bisogna però dire che noi in Turchia ci sentiamo davvero a casa, riempio il Road-Book per abitudine ma non ci sarebbe nemmeno bisogno di impostare il GPS tanto conosco le strade e le destinazioni per aver percorso questi luoghi negli anni precedenti, per aver studiato e ristudiato le mete visitate e quelle ancora da vedere, per le strade ben segnalate, per il fatto che la Turchia con la frequenza dei distributori dove fare sosta assistiti da un personale sempre gentile e la possibilità di fare fronte a qualunque inconveniente meccanico negli Otogar, le fermate degli autobus fuori da paesi e città dove una miriade di meccanici sono pronti a riparazioni basta che non che non riguardino la parte elettrica più complicata come le centraline elettroniche, permette di viaggiare in tutta sicurezza anche per i meno “esperti”.
In un paese meno accessibile mi preoccuperei di più ed affrontando mete più turistiche farei in modo comunque di avere la sicurezza del posto dove dormire. Insomma viaggiare e “perdersi” scoprendo nuovi percorsi e nuove mete è sicuramente affascinante, nel luogo e nella situazione giusta ma soprattutto senza l’ obbligo morale di dover assicurare alla propria compagna di viaggio la tranquillità di poter concludere la giornata in maniera non dico “lussuosa” ma almeno comoda e pulita.
Questo è il motivo per cui mia moglie mi segue dal 1992 e già aspetta di conoscere la prossima meta.
Partiamo da Didim dopo un’ ultima foto

Riprendiamo la D525 e facciamo una deviazione per costeggiare il Bafa Golu, il lago è increspato dal vento e ci congratuliamo per la scelta di non aver fatto la sosta programmata, non che il posto non lo meriti, anche il Butik Hote lungo le rive è carino e vengono organizzate molte visite e percorsi trkking su per la montagna che circonda il lago, ma la decisione che abbiamo preso noi è risultata migliore.
Viriamo ad Est sulla D320 direzione Aydin, il primo tratto è autostradale ma questa volta ci ricordiamo di acquistare la tessera per il pedaggio. L’ autostrada termina e proseguiamo sulla D320-E87 che ora è una statale a 4 corsie. Il caldo aumenta ma è sopportabile, deve però essere molto torrido in altri periodi perché quasi tutte le case presentano una sopraelevazione fatta con tubi innocenti e tetto in lamiera per creare una zona d’ombra a camera d’a ria sul il tetto vero e proprio.
Passiamo Nazilli e dopo 15 kilometri giriamo a Sud verso Karacasu un paesone molto vivace con il suo mercato che attrae visitatori da tutta la zona. Dopo pochi kilometri sostato per il pieno, arriviamo al parcheggio da cui parte la visita al sito che rappresenta una delle mete più importanti di questo viaggio: Aphrodisia.
Inizialmente pensavamo di trascorrere qui la notte, addirittura pensavo di sostare a Pamukkale due notti per andare e tornare dopo la visita, ma ancora una volta l’ improvvisazione dà i suoi frutti.
Lasciamo la moto al parcheggio, il custode che gestisce anche il bar mi fa lasciare giacche e caschi nel suo ufficio e mi fa parcheggiare la moto vicino ai tavoli in modo che la possa controllare.
Prendiamo un “trenino” trainato da un trattore che dal parcheggio porta all’ ingresso del sito, paghiamo il biglietto, compro un bel libro illustrato e cominciamo la visita.
Non ci sono molti turisti: la “massa” va a Pamukkale che dista circa Km 70 ed è molto più famosa anche se il disgraziato uso delle acque sottratte alle vasche negli scorsi anni ne ha ferito la bellezza.
Aphrodisia è splendida e ci accoglie con la sua bellissima porta d’ ingresso.
Aphrodisias non era tanto dedicata alla Dea Dell’ Amore quanto a quella della Fertlità, come dimostrano le statue con la figura femminile dalle tante mammelle. Non la pensano così un gruppo di ragazze anglosassoni vestite come i “figli dei fiori” che si accingono a celebrare chissà quali riti propiziatori tra i monumenti. Vorrei seguirle e fotografarle ma Lilli mi “suggerisce” di proseguire la visita…….
Riprendiamo salendo verso lo stadio, il meglio conservato del mondo Romano, dato che questa città, fondata dai Cari passò poi sotto l’ influenza Greca e poi Romana mantenendo ed arricchendo la sua fama fino a cadere sotto l’ influenza Bizantina prima e quindi nel declino dopo la conquista Islamica.
Lo stadio è perfettamente agibile, I sedili per più di 30.000 spettatori sono ancora al loro psto e non sono stati fatti oggetto di asportazione come nel caso del Circo Massimo a Roma,veramente unico !
Proseguiamo verso il Butreion simile a quello visitato a Priene ed anche qui oltre gli spalti ci sono le sedie per i maggiorenti.
[IMG=http://imageshack.us/a/img850/4245/194aphroisias.jpg][/IMG]
Ci dirigiamo quindi verso il Tempio D’Aphridite più tardi trasformato in Basilica in epoca Bizantina. Le colonne sono in parte erette e l’ aspetto dà l’ idea di come dovesse apparire ai suoi tempi.
Come si può notare dalle foto tutti i monumenti sono crcondati dalla vegetazione e se si guarda fuori dai confini del sito e tutto un fiorire di coltivazioni. Nei tratti meno frequentati le piante riprende vigore e dà l’ idea di come si dovesse presentare il sito ai primi del 1900 e quasi fino al 1950 quando, come nel Foro Romano, le abitazioni sorgevano direttamente sulle rovine prendendo vantaggio delle colonne e degli altri reperti per alloggiare i contadini. Il paese di Geyre che sorgeva tra i ruderi è stato spostato ed il sito faticosamente ripulito. Ancora i lavori proseguono ed a mio giudizio Aphrodisia ha un fascino addirittura pari ad Efeso e sicuramente più di Pamukkale, di certo nei prossimi anni diverrà da meta semi sconosciuta ai più a destinazione imperdibile per ogi giro turistico-culturale della Turchia.
Fa molto caldo, ci sarebbe ancora molto da vedere ma dopo due ore e mezza pensiamo che sia sufficiente, torniamo al bar del parcheggio e beviamo un po’ di coca-cola, guardo la cartina e penso che sono le 16,30, Pamukkale è ad un’ora da qui ma non mi va di tornare dove già siamo stati per rimanere solo una notte, faccio una simulazione sul GPS e prendo la decisione: andiamo verso il mare destinazione Penisola di Datca . Il Garmin dice: Km 260 e 3 ore e mezza di guida, chiedo conferma a Lilli, saluto e ringrazio il custode,ci vestiamo e partiamo ancora una volta “improvvisando” e “sconvolgendo” la tabella di marcia.
La strada migliora diventando da 2 a 4 corsie pur essendo deserta, ma in previsione dello sviluppo turistico di questo splendido sito i lavori sono giustificati. Siamo a circa 600 metri di quota su un altipiano che caratterizza questa regione: la Caria .
Direzione Tavas da qui prendiamo la D330 che comincia a salire attraversando paesaggi montani con boschi di conifere tipici di questi luoghi. La strada è in rifacimento e spesso la carreggiata è interrotta ma il GS è perfetto in questi casi anche a pieno carico grazie agli Holins, lasciandosi macchine e camion alle spalle.
E’ questo uno dei percorsi motociclistici più piacevoli in Turchia, dopotutto è una delle strade più antiche e percorsa da millenni, la prosecuzione della D330 è la D585 che porta ad Antalya e quindi ancora più ad Est verso la Persia .
Da qui sono passate le armate di Serse, quelle di Alessandro Magno, quelle Romane e poi quelle conquistatrici Ottomane.
Noi giriamo a Sud, ancora per le montagne che superiamo a circa 1000 slm per cominciare a scendere verso il mare che ci appare il lontananza fino a risplendere ai nostri occhi nella luce del sole che comincia ad abbassarsi, quando incrociamo la D550 la strada si fa a 4 corsie,il fondo è nuovo, viene voglia di spingere ma bisogna sempre fare attenzione perché le strade turche anche quando sembrano autostrade conservano sempre la loro fisionomia di strade di provincia. Dopo un rettilineo ti trovi una curva a gomito o peggio ancora un bel tornatone !
Comunque proprio dopo una serie di questi improvvisi tornanti ci appare il golfo che separa la penisola di Bodrum dalla Penisola di Datca
Ci dirigiamo verso Marmaris che superiamo senza attraversarla, siamo al tramonto, la direzione è tutta ad Est ed il sole è di fronte a noi ad altezza dei nostri occhi. Attraversiamo la penisola lungo la D400 che corre sulla cresta con il mare su entrambi i lati. C’è un vento da Nord molto forte ma non dà fastidio quanto il sole sugli occhi.Vado piano non tanto per il pericolo quanto perché nonostante la difficoltà di guidare a fine giornata, stanchi , con il sole di fronte ed il vento a raffica, c’è anche da ammirare un panorama bellissimo !
Comunque arriviamo a Datca alle 20,15 come previsto, avrei diverse opzioni dove soggiornare ma preferisco chiedere all’ ingresso del paese ad una ragazza all’interno di un negozio che mi dice gestire delle stanze in affitto, troppo grandi per 2 persone, che mi suggerisce un albergo più avanti l’ Hotel Bora che si rivela perfetto per noi: all’ingresso c’è un cartello in Italiano che dice “Stanze Libere e Parcheggio”.
Chiedo una stanza per 2 notti e ce ne viene data una con vista, l’unica insieme ad un'altra con vista mare, grande, con balconcino e tutti i comfort a € 65,00 a notte.
Anche qui con il nostro bravo cane da guardia a custodire la moto parcheggiata davanti all’ ingresso.
Doccia e lavaggio dei vestiti, acqua a volontà, ci cambiamo e ci buttiamo alla ricerca di un ristorante dopo aver ringraziato la ragazza per il consiglio sull’ albergo, vediamo una specie di rosticceria affollata da locali, il cibo viene preso tipo self-service e consumato ai tavoli, il fatto che non ci siano turisti Europei ma solo Turchi è un bun segno quindi mi avvicino a quello che sembra il propietario che parla un perfetto inglese e chiedo di poter mangiare. Ci fa accomodare al tavolo e ci suggerisce il menu portandocelo direttamente al nostro tavolo.
Mangiamo benissimo tra cui due splendide minestre a base di ceci una con pollo e pomodoro l’ altra con verdure e manzo, poi verdure ripiene e tanto per non farci mancare nulla una bella porzione di Kofte, le tipiche polpette che si trovano con vari ingredienti e forma ovunque i Turchia. Un budino di riso per Lilli ed un dolce al miele e mandorle per me, qui a Datca miele e mandorle,così come le spezie della macchia mediterranea, sono una specialità famosa in tutta la Turchia.
Paghiamo il conto di € 40,0, può sembrare tanto ma abbiamo mangiato a crepapelle e poi con la benzina che costa € 2,20 tutte le merci costano di più e quindi anche i prezzi dei ristoranti sono più alti di 5 anni fa quando siamo stati in Turchia l’ultima volta.
Torniamo stanchi della lunga giornata in albergo dopo aver fatto una passeggiata lungo l’ affollatissimo lungomare.
Martedì 14/08
Mercoledì 15/08 – Ferragosto
Due belle giornate di sosta al mare di Datca
Siamo stanchi della lunga giornata di ieri e decidiamo di fermarci per fare un po’ di vacanza di mare, chiedo di prolungare la sosta in albergo per un'altra notte ed Olkan,il ragazzo che gestisce la reption, mi dice che non ci sono problemi.
Datca, è rivolta ad Est, con un piccolo porticciolo da cui partono i caicchi che portano i turisti per una gita di mezza giornata a visitare spiaggie e calette che caratterizzano la penisola.
L’ albergo ne ha uno di prprietà, le gite soo molto belle come conferma un’ ospite dell’ albergo con cui faccio amicizia, ma Lilli ama il mare ma non le barche così non se ne fa niente…
Il vento è teso, ancora da Nord, comprendiamo il motivo dei numerosi resort incontrati lungo la strada per arrivare reclamizzanti scuole di surf e kyte-surf, qui il “Meltemi” che caratterizza le isole greche poco distanti la fa da padrone.
Uscito presto per fare un sopralluogo, lasciata Lilli a poltrire in camera, scelgo la spiaggia e lo stabilimento dove passare la giornata
Alle spalle della spiaggia un piccolo lago, formato dai tanti torrenti che scendono dalle creste montagnose di questa penisola, che defluisce con una piccola cascatella gioia dei numerosi bagnanti.
Passiamo una giornata completa al mare su comodi letti in legno con materasso, ampio ombrellone e soprattutto cameriere che ad un cenno prende l’ ordine e ti porta i drink, basta ordinare qualche consumazione e non si paga il posto in spiaggia. L’ acqua è trasparente, la spiaggia è di sabbia fine con sassolini piccoli e per niente fastidiosi, il vento teso è fermato dal promontorio ed anche chi non sa nuotare come Lilli può fare il bagno in tranquillità grazie al fonfale digradante : perfetto !
La “magnata” di ieri sera ha lasciato strascihi: siamo un po’ imbarazzati di stomaco, non stiamo male solo un po’ di acidità decidiamo di mangiare “leggeri” al ristorantino del nostro stabilimento e ci sediamo nel porticato sotto una vite rampicante dai grappoli deliziosi.
Chiediamo il menù e tutti i buoni propositi vanno a farsi benedire……Ordiniamo hamburgher e patatine, il tutto condito da 2 belle Tuborg !
Trascorriamo una bella giornata di mare, rilassati e felici di fare una pausa, se consideriamo quanta strada abbiamo fatto per arrivare qui bisogna dire che ce lo meritiamo. Tutto questo grazie alle variazioni sulla tabella di marcia che ci ha fatto guadagnare giorni da trascorrere al mare per la felicità di Lilli….Ma anche mia !
Lungo la spiaggia vediamo passare un omino che vende fichi, uno dei frutti insieme alle ciliegie di cui vado pazzo. Decidiamo di fare una cena a base di frutta, così lasciata nel tardo pomeriggio la spiaggia a cui diamo appuntamento per il giorno dopo ( come dice la canzone anni 60 “stessa spiaggia stesso mare” ) andiamo a fare un po’ di spesa, prima in un negozio di spezie dove compero Origano che userò in cucina ( ne sono appassionato ) e che a parte quello Calabrese che mi regala il mio amico Maurizio che ha una tenuta a Stalettì vicino a Soverato è difficilissimo trovare buono e profumato, Mandorle Salate, Mandorle Fresche ed un vasetto di Mandorle con il Miele.
Poi ci rechiamo dal fruttivendolo ed acquistiamo Fichi, Pesche, Uva Sultanina, ed Albicocche di Maltaya e chi è stato in Cappadocia e “navigato” verso il Nemrut Dagi sa come sono: piccole e deliziose sia fresche che essiccate al sole sui tetti delle case stese sopra lenzuola coloratissime.
Torniamo in albergo, ci facciamo una bella doccia, vediamo un po’ di Olimpiadi in televisione, mi collego in WI-Fi e mi vedo il TG5 delle ore 13,00 e poi ci mettiamo sul nostro balconcino con vista e consumiamo la nostra cena.
Uno sguardo di sotto a controllare Diavolina guardata a vista da Susy e dopo un sigarino ed una ciucciatina finale alla Grappa regalataci a Prespa me ne esco da solo per una breve passeggiata tra il brulicare dei villegianti nel lungomare illuminato con i tavoli dei ristoranti apparecchaiti sull’ altra spiaggia di Datca e poi ritorno a “casa” per una bella dormita.
Il giorno dopo replichiamo: giornata in spiaggia con bagni, sole e pranzettino questa volta a base di insalata e l’ immancabile birra.
A Roma non beviamo così tanto, una bottiglia di vino, quasi sempre rosso ( il nostro vino da “tavola” è il Teroldego Rotaliano Mezzacorona ), dura almeno 3 giorni, birra pochissima, aperitivo solo la Domenica, superalcolici quando è festa….insomma molto morigerati, ma la sera in vacanza quando si è finito di guidare chisenefrega !
Le due giornate al mare ci sono costate circa € 30,00 al giorno bevendo e mangiando, se penso che il 02/07 solo di ombrellone e 2 lettini in quarta fila all’ isola D’ Elba ho speso € 27,00 al giorno capisco perché il turismo in Italia stà perdendo tanti punti. In Grecia e nel resto delle mete attraversate è lo stesso: prendi ombrellone e lettini, consumi al bar e non paghi. Le spiaggie come in Corsica sono quasi tutte “libere” da noi solo in concessione per di più senza offrire servizi. Io anche sotto l’ ombrellone avevo la connessione Wi-Fi gratuita, che potrà anche non interessare ma comunque c’era !
Tornati in albergo decidiamo per un’ altra cena sul nostro balconcino, su suggerimento della reception mi reco in un ristorantino TakeAway dove ordino Pizza Turca con sopra Carne Macinata al Pomodoro, Kofte e Patatine con contorno di Riso e Focaccia per accompagnare il tutto.
Tutto consumato e “spazzolato” in perfetto stile casual come le foto testimoniano, un degno finale per questa splendida parentesi balneare in una località che mi sento decisamente di consigliare per chi vuole trascorrere una parentesi di mare durante il viaggio in Turchia.
Questo l’ album fotografico di queste giornate.
http://img259.imageshack.us/slidesho...ofteadatca.jpg
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
Ultima modifica di Antonio Tempora; 21-09-2012 a 16:31
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21-09-2012, 14:05
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#16
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Mukkista
Registrato dal: 03 Dec 2008
ubicazione: Zafferana Etnea
Messaggi: 752
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Grande Antonio, bellissimo report. Attendo con impazienza il seguito.
un saluto
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21-09-2012, 15:01
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#17
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Pivello Mukkista
Registrato dal: 04 Oct 2009
ubicazione: Roma
Messaggi: 214
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Maaah che meraviglia...... bravi!!!!!!! E' stato un piacere leggerti....
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21-09-2012, 18:45
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#18
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Mukkista
Registrato dal: 12 Nov 2002
ubicazione: Roma
Messaggi: 949
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Giovedì 16/08
Datca – Knidos – Marmaris - Dalyan
Km. 232 Tempo in movimento H 4,03
Preparo il caffè alla solita ora, la cena “Ferragostiana” di ieri sera non ha lasciato conseguenze anche perché in considerazione del fatto che le polpette, per non parlare del resto, erano davvero troppe, ho fatto “godere” Susy, il nostro cane guadia-moto, che sbaffandosene un bel paio delle più grosse ha ricevuto così il suo giusto compenso.
Faccio un prelievo al bancomat, pago il conto e vado a fare colazione in albergo dove scambio due chiacchiere con una coppia di turisti inglesi anche loro con diversi viaggi in Turchia alle spalle, ci danno utili consigli sulla nostra destinazione da cui provengono: Dalyan
Partiamo e prendiamo la strada percorsa all’ andata ma prima deviamo per raggiungere l’ estrema punta della Penisola di Datca lungo una strada tortuosa e molto panoramica che corre a circa 500 mslm. Da entrambi i lati fitti boschi di mandorli con i contaddini che si danno da fare con grossi sacchi alla raccolta.
Ci sono parecchie deviazioni verso le varie insenature dove sorgono piccoli resort e posti dove si può soggiornare scendendo poi nelle spiaggie meta dei vari Caicchi che offrono gite giornaliere.
Arriviamo alla punta dove sorge un sito di una antica città che doveva la sua fortuna dal fatto di rappresentare un porto sicuro dal pericolosissimo stretto che separa appunto Knidos dalla rotta per le isole di Kos e soprattutto Rodi
Non ci fermiamo a visitare il sito, torniamo per la strada e ci ricongiungiamo con quella principale percorsa all’ andata direzione Marmaris fermandoci poco prima dell’ ingresso di questa bella località vacanziera presso un distributore di benzina per il pieno e per una piccola sosta.
Ordino due belle spremute e bevo uno yogurth liquido che qui è un po’ la bevanda nazionale.
Ci sediamo all’ ombra del piccolo chiosco attrezzato con sedie e tavolini e si avvicina un signore che mi chiede se parlo Inglese, alla mia risposta affermativa mi spiega di avere anche lui un GS1200 oltre che altre 4 moto tra cui una Gold Wing, ci invita al suo tavolo conosciamo la sua compagna, parla perfettamente l’ italiano, conversiamo mezzo italiano mezzo inglese, scopriamo così che abbiamo un amico in comune : Paolo Volpara , che ho conosciuto nel 2005 durante il nostro secondo viaggio in Turchia !
Ci offrono la consumazione, ci scambiamo gli indirizzi, ci diamo appuntamento o a Roma dove vengono spesso in moto utilizzando il comodissimo traghetto Rol-On Trieste-Istanbul od ad Istanbul dove abitano.
Davvero in moto si fanno conoscenze straordinarie che nessun automobilista si potrebbe sognare !
Riprendiamo la strada e superata Marmaris percorriamo la per me mitica D400 la strada che porta a Fethyie, alla Costa della Lycia ad Antalya e poi lungo la costa Mediterranea fino ai confini del paese raggiungendo Antiochia.
Percorsa tutta in un senso, nel 2004, e nell’ altro nel 2007.
Arriviamo nel pomeriggio alla nostra meta: Dalyan
Conosciamo il nome della pensione dove soggiornare, ci è stato suggerito dai due turisti inglesi conosciuti facendo colazione all’ Hotel Bora di Datca. Ci fermiamo all’ ufficio informazioni dove ci danno una piantina della località e indicazioni per raggiungerla. Un aiuto chiesto ad un cameriere dei tanti locali che affollano la strada ed arriviamo alla Cynar Sahil Pansyon che ci verrà spiegato poi dal propietario, Aly, prende il nome dal suo cognome Cynar e dal fatto di essere in riva al fiume, Sahil infatti significa “riva” o “riverasco”.
Siamo accolti dalla moglie in perfetto inglese, pronuncio le parole magiche usate in questo viaggio: “We Have No Reservation” ( parafrasando il titolo di una nota trasmissione di cucina su SKY condotta dal cuoco AngloFrancese Antony Bourdain ). Mi sorride divertita e ci mostra la nostra stanza che, ci fa notare, è una delle poche ad avere il terrazino con una splendida vista sulle Tombe Rupestri, mi porta poi a vedere la terrazza dove si prepara la prima colazione e dove in cucina si possono riporre i propri dinks ( l’ albergo è “Alcoolo Free” perciò ti puoi comperare birra, vino, superalcoolici e tenerli nel figo insieme alla prpria acqua minerale, ognuno ha il suo spazio e nessuno tocca nulla.) ed il Gozleme sotto un aranceto che circonda la pensione e che fa parte della proprietà. I Gozleme sono una delle cose che più adoro di questo paese dove si magia tanto, bene ed a tutte le ore. Di solito lungo le strade di maggiore percorrenza offrono cibo a buon mercato, appetitoso e spesso cotto all’ istante sullo spiedo od alla brace.
Mi fanno parcheggiare la moto praticamente dentro l’ ingresso
scarico le valigie e saliamo in camera. Grande, fresca con aria condizionata, senza televisore ma con l’ immancabile Wi-Fi, tre letti comodissimi, bagno perfetto, terrazzino panoramicissimo a filo con la cime degli aranceti e limoneti che coprono il Gozleme sottostante, costo € 41,00 a notte.
Un grazie enorme a chi ci ha consigliato questa pensioncina !
Questa la vista dalla nostra stanza
Ci laviamo e scendiamo a mangiare delle piadine cotte sulla brace ripiene di carne macinata con due succhi di melograno spremuto fresco anche questi provenienti dal giardino dell’ albergo, ottimi.
Saliamo in camera per rilassarci un po’, disfo le borse e procedo al lavaggio degli indumenti, non che Lilli non sappia farlo ma io sono più rapido, sono andato via da casa a 19 anni ed ho sempre vissuto da solo, lei invece ha sempre lavorato ma la sera tornava a casa dalla madre e dalla sorella e trovava tutto pronto.
Quando ci siamo conosciuti non sapeva nemmeno fare il caffè, ora invece è bravissima ed in cucina è quasi brava quanto me, ma rimane il fatto che io sono più rapido per la maggiore esperienza….Insomma avete capito che rompicoglioni posso essere stato all’ inizio della nostra convivenza e che santa donna sia stata ed è mia moglie !
Fatta la “brava lavanderina” mi butto anche io a letto per un meritato riposinio.
Nel tardo pomeriggio, con l’ aria più fresca usciamo per una passeggiata.
Un accenno al luogo dove ci troviamo. Siamo su un fiume e questo si era capito, la cosa più importante è che ci troviamo al centro di un vero e proprio “sistema”composto da un lago, dal suo emissario, da una laguna e da una splendida spiaggia interrotta da un passaggio che mette in comunicazione tutto il sistema lacustre ed il fiume con il mare ed i suoi commerci.
Questo cartello reclamizzante i tanti giri in barca proposti lungo il fiume ne da un’ idea
Questa straordinaria combinazione ha permesso il sorgere di una città Kaunos che progredita nei commerci ha visto attrarre le mire espansionistiche dei Cari prima poi dei Greci e quindi dei Romani che al solito hanno fatto piazza pulita imponendo la loro egemonia.
Domani faremo una gita in barca da soli portati dal proprietario della nostra pensione sulla sua barca.
Dalyan è frequentatissima da turisti, qui il turismo Inglese è notevolissimo sia stanziale, dimorando nelle numerosissime pensioni ed alberghi che sorgono lungo il fiume alla portata di tutti i portafogli, o giornaliero con pulmans che arrivano il mattino e ripartono nel pomeriggio.
Un’ altra attrazione famosissima è la spiaggia che rappresenta uno dei luoghi di maggior riproduzione delle tartarughe Caretta-Caretta.
Facciamo una passeggiata lungo le trafficate viuzze piene di avventori seduti ai tavoli dei bar, con i camerieri che ci invitano a sedere e consumare un drink od un rapido pasto, ristoranti che offrono cibo per tutti i gusti e negozi di souvenirs naturalmente incentrati sulle tartarughe.
Compriamo un po’ di birra ed una piccola bottiglia di Raki, il liquore all’ anice nazionale che si beve allungato con acqua e torniamo in albergo lungo il fiume.
Beviamo due birre Efes come aperitivo sulla terrazza della nostra pensione
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Poi scendiamo a mangiare di nuovo al Gozleme e ci facciamo fare due bei Doner Kebab d’ Agnello sempre con spremuta di melograno per Lilli e d’ arancia per me.
Un bel Caffè Turco per me e poi in camera dove mi fumo un bel sigaro all’ ultima luce del tramonto.
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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23-09-2012, 12:40
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#19
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Mukkista
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Venedì 17/08
Giornata di Sosta a Dalyan
La giornata comincia con il solito caffè bevuto sul nostro terrazzino seguito dalla colazione consumata sulla terrazza panoramica della nostra pensione.
Poi raggiungiamo Alì, il propietario della pensione sulla sua imbarcazione per la gita che ci porterà lungo il corso del fiume alle varie località che caratterizzano questo scenario lacustre.
La prima meta sono le terme composte da una piscina di acqua termale e da fanghi anche essi di origine vulcanica come se ne trovano anche in altre località termali, ricordo quelle visitate durante la nostra vacanza alle Eolie.
Qui bisogna venire molto presto dato che i pulmann turistici sbarcano orde di visitatori mordi-e-fuggi che vengono dirottati in massa negli stessi luoghi che visiteremo noi durante questa gita.
Aver optato per una “crociera privata” partendo molto presto porta il vantaggio di “godere” della piscina e dei fanghi in perfetta solitudine.
Riprendiamo la barca e proseguiamo lungo il tortuoso districarsi del fiume tra la vegetazione lacustre verso il lago di cui è emissario.
Giunti ad ammirare il lago torniamo indietro per fermarci a visitare le rovine di Kaunos la città fondata dai primi abitanti di questa zona e che ne ha detrminato le fortune.
Nelle vicinanze dell’ ingresso una delle trappole adibite alla Itticoltura che rappresenta una delle risorse, insieme al turismo , di questa zona.
Paghiamo il biglietto che, come tutti I siti archeologici fin qui visitati ha un costo di 5 lire Turche, ed andiamo ad ammirare il Teatro dalle cui gradinate si gode la vista della laguna e del mare, di tipica fattura Greca prima e poi Romana come si nota dalla platea.
Quindi passiamo accanto alla Basilica che testimonia la trasformazione subita da tutti i maggiori lughi di culto “pagani” dal passaggio alla religione Cristiana.
Tutto il sito, come quasi tutti quelli costruiti in zone collinari, si sviluppa su più “terrazze” e tutte offrono lo sguardo sull’ origine della ricchezza di questo luogo: il mare e la laguna comunicante.
Riprendiamo la navigazione lungo il fiume che si snoda tortuoso con varie diramazioni che corrono parallele l’ una con l’ altra permettendo anche di smaltire il “traffico” dei vari natanti che portano in visita i turisti.
Superiamo uno sbarramento con una vera e propria barriera d’ ingresso che si alza al passaggio dei natanti richiudendosi subito dopo il loro passaggio. Lo scopo è quello di non far sfuggire i pesci ma soprattutto la specie per cui questo luogo è famoso in tutta la Turchia e presete solo qui : Il Granchio Blu
Il granchio prende il nome dal colore delle sue chele e viene pescato e consumato nei vari ristoranti che sorgono lungo il fiume a Dalyan ma viene anche esportato in tutta la zona.
Qui per gli escursionisti hanno organizzato una barca-ristorante proprio in mezzo alla laguna dove i granchi appena pescati vengono semplicemente lessati e serviti subito alle barche che si attraccano per assaggiare il loro sapore.
Noi non manchiamo di approfittare di questa occasione ed Alì si occupa personalmente di cucinarci due belle porzioni composte ognuna di 3 granchi al costo complessivo di circa € 10.
Mentre mangiamo i “cuochi” preparano un'altra attrattiva per i loro “ospiti”: gettando in acqua pezzi di granchio attraggono gli ospiti più importanti di questa laguna, le tartarughe Caretta-Caretta.
http://youtu.be/othgEG6gcXg
Finita la “pausa pranzo” ci rechiamo alla Iztuzu Beach la spiaggia delle tartarughe, uno dei lughi di maggior riproduzione delle Caretta-Caretta e sosta di numerose specie di uccelli.
Il luogo è stato salvato dalla speculazione turistica che voleva costruire hotels e resorts dove invece sorgono segnali di protezione di numerosissimi nidi delle uova deposte da questi splendide creature che da milioni di anni giungono faticodsamente su questa spiaggia al solo scopo di continuare la loro specie.
Ci concediamo un salutare bagno ripromettendoci di tornare a Dalyan solo per godere di questa spiaggia in orari come mattina presto o meglio ancora la sera ( la spiaggia è accessibile fino alle 20 per assicurare tranquillità alle tartarughe che vengono a depositare le uova di notte ) lontano dalla’ affollamento dei turisti che ci circonda in questa che, sono le 13,00, è l’ ora di maggiore ressa e calura.
Lascio Lilli a prendere il sole e mi reco a piedi dove la laguna offre un varco d’ ingresso al mare dando modo alle imbarcazioni di accedere e colonizzare tutto l’ ambiente lagunare e lacustre che abbiamo attraversato. Salgo sulla orretta di osservazione per un’ altra foto stile “Bay Watch” ( sempre senza averne il fisico….!)
Riprendiamo la barca per la via di ritorno che ci porterà a costeggiare le tombe rupestri ammirate dalla terrazza della nostra pensione.
Queste tombe sono caratteristiche di tutta la Lycia e sono molto simili ad altre ammirate in luoghi ancora più lontani da qui : Petra
La struttura è quella di un tempio di stile greco, scavate nella roccia con camere sepolcrali non sono accessibili dai turisti per preservarne l’ integrità.
La similitudine con tombe rupestri in altri luoghi del bacino Mediterraneo denotano quanto influente sia stato lo scambio commerciale prima e culturale poi dei vari popoli, Etruschi, Fenici, Greci e Romani.
Anche le vie carovaniere e le varie città che sono sorte approfittando dei vantaggi commerciale che la loro posizione geografica, sorgenti d’ acqua in primis, poteva determinare portano i segni di questa influenza architettonica.
Finiamo la nostra bellissima gita attraccando al molo davanti alla notra pensione e dopo aver bevuto un’ ennesima spremuta d’ arancia ce ne andiamo in camera per un meritato riposino pomeridiano.
Al risveglio ci vestiamo ed andiamo per una passeggiata e per acquistare un po’ di beveraggi per la cena che il nostro padrone di casa ha deciso di prepararci.
Mi faccio un’ aperitivo al tramonto davanti a questo bellissimo panorama
E quindi gustiamo una buonissima cenetta a base di spigola cotta al BBQ
Naturalmente con contorni vari e l’ aggiunta di qualche extra a base di pollo, il tutto con l’ inseparabile birra Efes e conclusione con il Raki avanzato e visto che eravamo felici della giornata trascorsa abbiamo deciso di concludere questo splendido soggiorno a Dalyan finendo anche lo Stravecchio Branca della nostra fiaschetta.
In questa foto c’è tutta la felicità di questa bellissima serata conclusiva alla Cynar Sayl Pansyon
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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23-09-2012, 17:25
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#20
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Mukkista doc
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Seguo con interesse. Sono posti che conosco bene ma è sempre un piacere rivederli con gli occhi altrui.
Mi permetto di segnalarti che le due prime foto postate hanno forse una risoluzione un pò alta e il PC fa fatica ad aprirle (... forse solo con il mio).
Complimenti!
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Prima R 1150 RT, 130k
Ora R 100 GS ….
Lentamente muore chi non viaggia...
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24-09-2012, 07:07
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#21
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Mukkista
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Quote:
Originariamente inviata da naga
Mi permetto di segnalarti che le due prime foto postate hanno forse una risoluzione un pò alta e il PC fa fatica ad aprirle (... forse solo con il mio).
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Grazie dell' avviso.
Procedo alla sostituzione !
Ciao
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Antonio Tempora
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27-09-2012, 20:53
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#22
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Mukkista
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Sabato 18/08
Dalyan – Ekincik – Gocek – Fethyie
Km. 174 Tempo in movimento H3,35
Facciamo colazione e pago il conto, quindi comincio a preparare la moto per la nostra giornata di trasferimento verso la nostra ultima meta in Turchia: Fethyie
Prima però faremo una deviazione costeggiando il lago e prendendo una strada che ci porterà ad una baia che confina con la spiaggia delle tartarughe di Dalyan: Ekincik
Il primo tratto di strada corre lungo la parte Est del lago costeggiata da ville ed ombreggiata da alberi di ogni tipo, quindi si arriva al lago e qui ci fermiamo a farci un paio di foto.
Una delle ragioni della visita a questa località è il Mercato di Koygeciz molto frequentato, noi però non siamo interessati e tiriamo diritti. La strada diventa più stretta e prende la caratteristica di una strada di campagna, pur se asfaltata. Le coltivazioni sono in massima parte ad aranceto e questo giustifica i numerosissimi banchetti che vendono sacchi di arance e offrono succo d’ arancia spremuto all’ istante.
Cominciamo a salire di quota, stiamo percorrendo una strada che corre sul lato Ovest del lago ed offre scorci bellissimi.
Strada deserta che invita ad aumentare la velocità ma bisogna stare sempre attenti al fondo che ogni tanto presenta buche e dossi naturali. Il percorso è veramente bello, sia per l’ assenza di traffico che per la bellezza del paesaggio questa è una delle più belle strade percorse in Turchia. Dopo pochi kilometri cominciamo a scendere di quota, sulla nostra sinistra il monte che ci separa dal fiume Daylan e dalle rovine di Kaunos visitate il giorno prima. Arriviamo quindi a Ekincik che, come ci diranno in seguito, sarà oggetto in futuro di una speculazione edilizia, la stessa che è stata risparmiata, per la lotta delle associazioni a protezione dell’ ambiente, alla spiaggia delle tartarughe di Dalyan.
La baia è molto bella e tranquilla ed offre una buona sosta, ci fermiamo per qualche foto e poi riprendiamo la strada di ritorno.
Tornati sulla strada principale ci dirigiamo verso Fethyie ma prima ci fermiamo a Gocek a salutare il nostro amico Paolo Volpara conosciuto nel 2005 in occasione del nostro secondo viaggio in Turchia. Mi fu utilissimo per riparare una guarnizione del cambio che aveva cominciato a perdere olio a Brindisi all’ imbarco del traghetto. Mi portò dal suo meccanico a Fethyie che riparò il tutto consentendomi di ripartire e continuare il viaggio. Sua figlia Ikbal mi aiutò invece ad Istanbul a riparare la leva di rinvio della frizione del GS1100 che si era rotta ad Amasra costringendoci a prendere un carro attrezzi fino ad Istanbul. Grazie a lei ed al suo meccanico la moto fu riparata.
Paolo è stato uno degli incontri più belli fatti nel corso dei miei viaggi in moto e ne è nata una vera amicizia come per Josè, vice presidente del BMW Motoclub Portugal, conosciuto anche lui chiedendo informazioni via Internet nel 2001 e che da allora incontro ogni anno a Roma nel corso dei suoi viaggi di lavoro.
Paolo vive in Turchia da moltissimi anni, appassionato di motociclismo è membro del One More Mile, un notissimo Motoclub Turco e si occupa di corsi di guida-sicura. Di professione invece gestisce corsi di motivazione per managers.
Lo incontriamo nel negozio di “delicatesse” che la figlia Ikbal ha aperto a Gocek
Ci abbracciamo dopo 4 anni che non ci vediamo e prendiamo accordi per rivederci durante la nostra permanenza a Fethyie.
Riprendiamo la strada ed arriviamo al nostro albergo dove oramai siamo di casa visto che è la quarta volta che ci soggiorniamo: Daffodil Hotel posto alla fine della baia, tranquillo, con poche stanze ed un’ ottima cucina a € 95,00 mezza pensione.
Ci danno la nostra solita stanza, la 206, quella del propietario un ex colonnello della Gendarmeria, conosciuto e rispettato in tutta la città.
Dopo poco arriva il nostro amico cameriere Ahmet con un bel Gin-Tonic ed un bel piatto di frutta, tanto per farci capire che siamo arrivati a “casa”!
Ci facciamo un bel riposino e poi prendiamo uno dei frequentissimi Dolmus, taxi collettivi con fermata a richiesta, che passano di fronte all’ albergo e ci rechiamo in paese.
Torniamo in albergo, ci cambiamo e consumiamo una splendida cena al solito servita dal nostro Ahmet che è diventato una delle ragioni per cui torniamo in questo albergo e che non ci fa mai mancare le sue attenzioni. Un drink, una fumatina e poi a letto.
Domenica 19/08
Fethyie – Xantos – Gole del Saklikent – Fethyie
Km. 165 Tempo in movimento H 3,10
Caffè sul terrazzino verandato della nostra stanza, colazione sulla terrazza ristorante del nostro albergo e poi si parte per una giornata di escursione ai siti archeologici della Lycia che non abbiamo visitato nei viaggi precedenti.
La strada è quella che porta a Patara , una delle più belle della Turchia con i sui quasi 20 kilometri di sabbia finissima meta delle Caretta-Caretta che qui nidificano ed i cui nidi sono protetti e controllati. Alle spalle della spiaggia resti di un tetro Romano, di tombe Lycie a Carena Rovesciata di quella che fu la città con il porto più importante della Lycia.
Ci dirigiamo verso Lethoon, altro sito da visitare ed altra città importante di questa regione, ma la disgraziata abitudine di “asfaltare “ spargendo bitume fresco mi fa desistere per salvaguardare la moto da schizzi, portati dalla strada letteralmente bagnata di catrame, difficilisimi da togliere.
Arriviamo quindi a Xanthos , sito archeologico patrimonio dell’ Unesco.
Parcheggiamo la moto all’ ombra di un albero, fa molto caldo e l’ ora non è tra le più indicate per la visita di un sito archeologico, incamminandoci verso le rovine cominciando dall’ Agorà e dal Teatro
Proseguiamo quindi la visita verso la Basilica dato che anche questo sito, come quasi tutti, è stato poi trasformato dal diffondersi della religione Cristiana.
Riprendiamo la moto e lasciamo questo splendido sito accaldati ma soddisfatti.
Prendiamo quindi una strada parallela a quella principale che corre lungo il fiume che sgorga dalle gole del Saklikent, l’ acqua è chiara e freschissima e parecchi si tuffano per bagnarsi e nuotare mentre dalle gole che raggiungeremo più oltre partono gommoncini che trasportano i turisti in una specie di rafting….
Arriviamo quindi alle gole che sono di solito una meta frequentatissima ma oggi ancora di più: oggi è BAYRAN la festa che conclude il Ramadam che per i Mussulmani è come per noi Pasqua e Natale lo stesso giorno. Inoltre è anche tradizione visitare i defunti nei cimiteri. Il traffico in questi giorni è molto intenso, ci si muove per visitare parenti ed amici e c’è la più alta concentrazione di incidenti stradali dell’ anno.
Ci fermiamo in uno dei ristorantini che offrono i pasti sui tavoli posti lungo il torrente dando la possibilità di tenere i piedi in “ammollo” e ci concediamo una pausa con qualche bibita.
Riprendiamo la strada direzione Nord, passiamo accanto ad una quantità di Gozleme che offrono cibo dall’ attraente profumo ma stasera siamo invitati a cena da Paolo e non vogliamo rovinarci l’ appetito, non so però resistere alla tentazione di fermarmi a mangiare alcuni fichi che mi strafogo senza nemmeno scendere dalla moto.
Ritorniamo in albergo e fatto il solito riposino pomeridiano ce ne andiamo a zonzo per il paese.
Ci cambiamo per la nostra cena e ci facciamo qualche foto con i regali che abbiamo improvvisato per i nostri ospiti. Prima co Ahmet e poi con il propietario dell’albergo, il mitico Mr. Uhizun
Paolo e sua moglie Serap ci vengono a prendere e ci portano in uno splendido ristorante di Fethyie dove consumiamo una fantastica cena a base di pesce con una quantità incredibile di Meze, gli antipasti che caratterizzano ogni pasto Turco che si rispetti.
La cucina Turca è ricca e buonissima e stasera ne abbiamo una splendida dimostrazione in aggiunta alla piacevolissima compagnia che i nostri amici ci offrono.
Tornati in albergo ci facciamo il bicchiere della staffa e poi a letto.
Lunedi 20/08 – Martedì 21/08
Sosta a Fethyie
La giornata di Lunedì la passiamo al mare nella spiaggia dove siamo già stati nel 2007, ci rechiamo con la motociclettina prestat da Ahmet , una Honda 150 del tipo frequentemente usato in turchia e che equivale come mezzo di diffusione dei trasporti, a quello che sono state Vespa e Lambretta in Italia.
Solo dopo verrò a sapere che la motina aveva avuto un incidente frontale, non riuscivo infatti a capire come mai l’ avantreno non riuscisse ad andare diritto provocandomi un vero e proprio terrore di andare fuori strada !
Ci perdiamo un ombrellone e due lettini ed anche una piccola palafitta con cuscini che qui sono molto comuni sulla spiaggia e passiamo una bella giornata fra bagni, sole e pausa pranzo.
A poco a poco il posto si affolla di famiglie che , come noi, vogliono trascorrere una bella giornata al mare, tra loro anche chi, in ottemperanza alla propia fede, si veste in maniera tradizionale anche al mare.
Giunta l’ ora di pranzo vado al Gozleme dietro la spiaggia e mi faccio preparare pollo alla griglia con cipolla, pomodori e patatine fritte che consumiamo all’ ombra sui comodi cuscini della nostra palafitta.
Lasciamo la spiaggia nel tardo pomeriggio e torniamo in albergo e dopo esserci cambiati prendiamo la moto e ci dirigiamo a Gocek dove lasciata la moto in un parcheggio custodito, Paolo ci accompagna alla sua villa in collina con una splendida vista sulla baia dove passeremo la serata a cena.
Per l’ occasione indosso la maglietta del MotoClub di cui sono oramai membro onorario….
Cena splendida e compagnia ancora migliore, ricevo in regalo una splendida pipa di schiuma bianca che andrà ad arricchire la mia collezione.
Torniamo al nostro albergo felici della serata trascorsa.
Questo è l’album di questi due giorni
http://img43.imageshack.us/slideshow...ipaoloeser.jpg
La mattina dopo prendiamo la moto e vestiti da spiaggia con i bandana in testa ce ne andiamo a fare un pò di foto lungo la strada che porta alle numerosissime baie che circondano la baia di Fethyie una delle più belle della Turchia.
Dal nostro albergo sono pochissimi kilometri ed anche per questo il Daffodil Hotel è perfetto per chi vuole trascorrere alcuni giorni alternando mare e visite ai siti archeologici.
Tornati in albergo ci butiamo a prendere il sole nella piscina dell’ albergo, piccola ma confortevole, quindi ci rechiamo in paese per un pò di shopping.
Accanto al mercato del pesce, dove si può acquistare quello che si desidera e poi farselo cucinere dai vari ristoranti nel mercato, mi reco in un negozio di spezie dove acquisto il peperoncino ordinato il giorno prima, del pepe nero in grani ed un preparato per il curry che userò per cucinare una volta a Roma.
Ritorniamo a piedi al nostro albergo, la passegiiata dura una mezz’oretta, costeggiando la marina affollata di natanti e di caicchi affittati per le crociere lungo la costa.
Davanti al nostro albergo incrociamo una coppia di sposi che si offre ad una nostra fotografia con alle loro spalle la nostra moto parcheggiata.
La sera Ahmet e la sua assitente apparecchiano la nostra cena di arrivererci da questo albergo che ogni volta ci fa sentire come a casa.
Mercoledì 22/08
Fethyie – Canakkale – Traghetto – Penisola di Gallipoli
Km. 667,30 Tempo in movimento H 9,00
E’ il giorno della partenza, la vacanza è finita e ci aspettano 3 giorni per tornare a Roma con circa 2000 kilometri da percorrere !
Salutati dagli ospiti conosciuti in questi giorni, tra i quali una coppia Sud Africana anche loro possesori in patria di un GS1200 e da un Ahmet commosso e triste per la nostra partenza, ci avviamo sulla strada di ritorno a casa.
La strada è tutta a 4 corsie, questa è l quarta volta che la percorriamo, ma non supero mai i 90 kmh per non essere beccato dalle numerossissime pattuglie stradali munite di radar. Fa molto caldo e ogni sosta è buona per rinfrancarci con acqua, polase o succhi di frutta.
Arriviamo a Canakkale evitando anche l’ ultima “trappola” con un simpatico poliziotto che controllata la nostra velocità ci lascia proseguire con un saluto.
Prendiamo il traghetto ed attraversiamo lo stretto per l’ ennesima volta.
Sbarcati ci dirigiamo alla nostra destinazione : Hotel Kum € 125,0 mezza pensione
Ci siamo stati nel 2007 e l’ impressione era stata molto buona. Posto sulla costa Occidentale della Penisola di Gallipoli a poca distanza dal Mausoleo ANZAC che ricorda i caduti Neozelandesi ed Australiani morti nel disastroso tentativo di sbarco condotto nella prima Guerra mondiale, l’ albergo è frequentatissimo da famiglie della medio-alta borghesia, ha anche un campeggio attrezzato, un ristorante ottimo con un menu a buffett ricchissimo con pesce fresco tutti i giorni, spiaggia attrezzata, piscina ed un fantastico tramonto sulla spiaggia dove mi butto per l’ ultima nuotata di questa vacanza.
Mentre mi faccio un pò di foto con l’ autoscatto la mia digitale Casio acquistata nel 2006, che mia aveva seguito e servito in tutti questi anni diligentemente, conscia che questo è l’ ultimo viaggio in cui mi seguirà visto che sono in procinto di acquistare una SRL Pentax, decide che non c’è momento e luogo migliore per suicidarsi nella migliore tradizione Samurai: cadendo dalla sdraio dove l’ avevo appoggiata per un’ ultima foto al tramonto “muore” scattando la sua ultima foto. Raggiungendo così una sua “sorella” una compatta Pentax analogica, anche lei “immolatasi” scattando una foto su una duna del deserto Akakus in Libia. Entrambe sono esposte, insieme a tutte le mie macchine fotografiche possedute in 36 anni di passione per la fotografia, nel mio ufficio di Roma.
Ci cambiamo per la cena che comprende un buffet ricchissimo che giustifica il prezzo alto della mezza pensione in paragone a quelli del resto della Turchia anche dovuto alla vicinanza relativa con Istanbul.
Mangiamo benissimo e poi ci concediamo un drink nel bar di fronte al ristorante prima di andare a letto.
Giovedì 23/08
Dardanelli – Frontiera Turca – Egnazia Odos – Igoumenitsa
Km. 823 Tempo in movimento H 7,37
Preparata la moto ci rechiamo alla spiaggia per un ultimo saluto al mare della Turchia.
Arriviamo alla frontiera dove sbrighiamo le formalità di uscita dalla Turchia velocemente, il passaggio del ponte che determina il confine con la Grecia ci provoca lo stesso sentimento di nostalgia provato ogni volta che lasciamo questo splendido paese.
I quasi 700 kilometri di autostrada sono al solito pallosissimi ma hanno il vantaggio di farci raggiungere in meno di 7 ore la nostra meta Igoumenitsa dove espletato il Ceck-Inn del traghetto ci rechiamo in un bar per rinfrancarci con bibite fresche ed un bel gelato.
Dopo un po’ ci mettiamo alla ricerca del ristorantino dove anni prima, nel 2005 per la precisione, avevamo mangiato un ottimo Gyro Pita, la città da allora è un po’ cambiata ma riusciamo alla fine a trovarlo e ci mettiamo seduti a mangiare con gusto.
Ci dirigiamo all’ imbarco, non ci sono molte macchine in attesa e per la prima volta da quando prendo i traghetti da Igoumenitsa riesco a salire prima delle macchine così da poter godere subito della nostra cabina, piccola ma confortevole.
Il resto è normale amministrazione.
Sbarcati a Brindisi ci rechiamo a fare colazione in un bel bar nella parte vecchia della città, cappuccino, spremuta e cornetti con la crema, una vera delizia.
Superstrada ed Autostrada per il ritorno a casa dove arriviamo nel primo pomeriggio accolti dal nostro Leonino che scodinzolando ci dimostra tutta la sua felicità.
Anche noi siamo felici di essere tornati da questo splendida vacanza in moto, una delle più belle mai trascorse da quando viaggiamo su due ruote.
Nessun inconveniente, nemmeno un giorno di pioggia, costi contenuti, luoghi visitati bellissimi, gente incontrata simpatica e disponibile, moto perfetta senza alcuna rottura od anomalia tecnica…..Insomma un viaggio che non dimenticheremo e che ci fa venire voglia di farne un altro al più presto.
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Antonio Tempora
"Ama il tuo sogno ogni inferiore amore disprezzando" - Ezra Pound
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28-09-2012, 15:23
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#23
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Guest
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racconto molto dettagliato, bello e coinvolgente
Complimenti
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28-09-2012, 18:28
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#24
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Piccante doc
Registrato dal: 21 Mar 2007
ubicazione: Calabria
Messaggi: 18.796
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Solo due parole
minkia viaggio........
E complimenti per il dettagliatissimo report......non mi resta che salvarlo in pdf e mettermelo nella cartella "prima o poi ci vado"
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Sono dei tempi delle camere d'aria per legare qualcosa.Quelli Dell'Ubalda
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28-09-2012, 18:58
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#25
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Femmina in Barrique
Registrato dal: 04 Aug 2004
ubicazione: Senza Fissa Dimora
Messaggi: 10.160
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Complimenti per il viaggio e per il resoconto.
Aggiungo, a servizio di chi eventualmente volesse seguire le vostre tracce: se volete andare in spiaggia ad Ulcinji evitata la Mala Plaja e andate alla velika plaja verso Ada Bojana, li' intorno ci sono anche alberghi piu' tranquilli immersi nella pineta.
Se fate il passo del Llogara in Albania, pochi km prima del passo, sulla sinistra, c'e' il ristorante Sofo dove ci si fanno delle ottime scorpacciate di agnello alla griglia, frittelline formaggio firtto ed altro ad un prezzo piu' che ragionevole (con 12-15 euro vi rimpinzate di tutto e dippiu' compreso il bere)
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Lavate, stirate, come nuove. Grazie Manag
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