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Vecchio 16-05-2012, 12:34   #1
pieroesilvia
Mukkista in erba
 
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predefinito il litorale in tunisia..( conosco una stradina che.....)

Buongiorno e buona lettura a chi si avventurerà nel mio racconto della gita avvenuta recentemente in Tunisia . Faccio parte della sezione del litorale toscano e sono stato investito dai miei compagni di viaggio nel dare un resoconto del nostro viaggio a chi volesse portare le sue due ruote sulle strade tunisine. So gia che questa meta è molto gettonata e molti dei centauri di QdE vi sono gia stati, ma spero comunque che questo diario di viaggio possa servire in qualche modo a coloro che vorranno visitare quella parte di nord africa e a far affiorare ricordi a coloro che ne hanno gia solcato strade, piste o dune. Il nostro viaggio avrebbe dovuto compiersi gia' lo scorso anno ma la sommossa popolare , dovuta agli aumenti della farina e dei generi di prima necessità, cominciati proprio in Tuisia e poi estesi in Algeria Marocco e subito dopo LIBIA, ci hanno fatto slittare la partenza a maggio 2012. L'idea era nata in una delle nostre consuete riunioni di gruppo, dove tra una pizza e una birra i dettagli forniti dalle mie precedenti esperienze tunisine avevano suscitato l'interesse del gruppo. Nel 2010 mi ero unito alla proposta di MOTOLIBE per un viaggio in quella terra ed ero rimasto colpito e affascinato dalle ricchezze paesaggistiche, culturali e storiche che la Tunisia offre. Cosi approfittando della mia esperienza e dei resoconti di viaggio trovati su QdE e su altri siti di viaggi ho iniziato a buttare giu un percorso che potesse accontentare tutti, adatto a chi ama macinare km, a chi ama vedere e conoscere e a chi ama solcare piste e deserti. Mi accingo ora a fornire alcuni dettagli che magari interesseranno a chi non ha voglia o tempo per leggere tutto il diario....diario che scrivero' naturalmente in piu' " puntate" essendo stato lungo e particolareggiato.
PARTECIPANTI
9 persone e 7 moto alle quali si è aggiunto MAURIZIO77 conosciuto sulla nave e che essendo in solitaria si è unito a noi nelle tappe in comune:
NIKU, GIKO, BAKO, TATIANA, PIERO e SILVIA, AMBRO e PIERA


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PARTENZA
da Genova a Tunisi con la GNV...abbiamo preferito partire dal porto ligure e non da Civitavecchia in quanto al ritorno non si è costretti a "subire" il controllo doganale a palermo che porta via tempo ed è stressante


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LUOGHI
Tunisi, El Kef, Tozeur e le oasi di montagna compresa la " pista di Rommel, Ksar Ghilane, Matmata,Tatouine, Chenini, El Jemm, Monastir, Keirouan e ritorno a Tunisi per un totale circa di 2500 km.


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COSTI
Comprensivo di traghetto A/R con cabina e moto, Hotel, pasti, benzina e souvenir (ben 2 tappeti) ho speso 1700 euro per me e la mia zavorrina..il costo diminuisce molto per chi ha viaggiato "single".


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Nel racconto forniro' i nomi degli hotel nei quali siamo stati per chi volesse prendere nota e usufruirne.
CONSIDERAZIONI
La Tunisia è un paese ospitale, ricco di storia e di fascino, con paesaggi che mozzano il fiato. Si deve considerare lo stato rurale e arretrato nel quale versa il paese, paragonandolo all'Italia degli anni 60... tuttavia se non si fa perennemente un paragone con il nostro sistema di vita e la nostra tecnologia, si riesce ad apprezzare tutto quello che si vede ed incontra. Spesso la miseria palpabile che salta agli occhi negli angoli, nei paesi e nelle città ci portano ad esprimere un giudizio negativo sul loro sistema di vita ma personalmente lo trovo un errore madornale.. i bimbi sporchi e il degrado delle strade o di alcune zone che si visitano lasciano un sapore amaro in bocca ma fanno parte cmq del tessuto sociale storico e culturale della Tunisia e del mondo arabo in genere.


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Essendo un militare di professione ho avuto varie esperienze del mondo islamico quindi ho imparato che la pura verità è una sola..." siamo diversi culturalmente"...quello che a noi pare indispensabile o logico per loro non lo è.. tutto qui. La gente tunisina è semplicemente meravigliosa, gentile e disponibile e le uniche eccezioni sono gli " avvoltoi" che ti stressano o "rapiscono" nei luoghi di maggior interesse per offrirsi come guide o per venderti insulsi souvenir o che si offrono e a volte pretendono compensi per prestazioni mai richieste.


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Capita di parcheggiare le moto, avviarsi a visitare siti, città od oasi e sentirsi chiedere al ritorno una mancia per aver custodito e fatto da guardiani alle moto, oppure personaggi che senza motivo si uniscono nella visita e anche se non richiesti ti accompagnano chiedendo poi compensi non pattuiti. Il mio consiglio è di IGNORARE sempre e di dire ripetutamente NO GRAZIE, cosa che va ripetuta piu' e piu' volte fino a sembrare scortesi. Il costo della vita è irrisorio ... vi basti pensare che mangiavamo a pranzo o a cena spendendo di media 8 euro , che gli hotel offrono camere confortevoli al prezzo medio di 30/40 euro per una doppia e che la benzina costa la ridicola cifra di 0,69 centesimi di euro il litro. La tunisia va gustata, assaporata e vissuta immergendosi nel loro modo di vedere la vita, senza mai scedere a paragoni o esempi con la nostra...facendo cosi passerete una vacanza memorabile altrimenti sarà solo una delusione...ma ovviamente questo è il mio personalissimo parere e gli interventi dei miei compagni di viaggio potranno smentirmi o meno durante questo resoconto.


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Armato di pc, a fine gennaio mi sono messo alla ricerca di consigli o suggerimenti traendo spunto sia dalle mie due passate esperienze in tunisia, sia da quelle di altri centauri o semplici visitatori. Ho seguito sul forum lo sfortunato epilogo di MORETTO ma avevo preso nota, prima della sua partenza, di alcuni consigli forniti da moretto stesso e da chi interveniva sul suo 3D. Poi sono passato a vagliare le varie opzioni di navigazione e alla fine ho scelto la compagnia che aveva le date di A/R consone alle nostre. Nel frattempo avevano chiesto di partecipare con noi due amici romani, uno dei quali conoscevamo gia per la sua partecipazione al traffen toscano dello scorso anno. Sempre tramite pc, ho esplorato i siti come trivago o booking alla ricerca di hotel economici ma decorosi e anche con l'aiuto della lonely planet, ho prenotato quelli che facevano al caso nostro. Ho avuto bisogno dell'agenzia di viaggi solamente per la prenotazione a KSAR GHILANE ( oltre che per la nave) nel famoso hotel a tende dato che avendo cambiato nome e gestione il numero telefonico e la sua mail non erano quelli in mio possesso. A metà febbraio tutto era pronto e ogni prenotazione confermata mancava solo che arrivasse il fatidico 2 maggio. Le telefonate fra noi erano frequenti e la smania di partire sempre piu' assillante. Finalmente il giorno arriva e sotto un cielo nuvoloso partiamo alla volta di genova dove arriviamo verso le 14.00 con larghissimo anticipo sulla partenza. Mentre io e niku ci dedichiamo alla dogana gli altri si dividono al controllo delle moto e all'acquisto di panini, affettati e altre cibarie da consumare a bordo della nave ben sapendo che genere di cibo si mangi a bordo. Ci fanno salire e prendiamo posto suddivisi in tre cabine...una per gli amici romani, una per i 4 maschietti toscani e una per le tre bimbe. A bordo conosciamo Maurizio77 un simpaticissimo ragazzo comasco che farà il suo tour in solitaria.... l'atmosfera è elettrica non vediamo l'ora di salpare e passiamo il tempo scherzando e ridendo su ogni bischerata. Inutile dire che quando andiamo in cabina a riposare, prima che questo succeda, le risate e gli scherzi aumentano fino a farci prendere dai ricordi di quando, da studenti, si facevano le gite scolastiche..la cabina accanto noi ospita le ragazze che ridono cosi forte da sentirle attraverso le pareti.. Al mattino mi sveglio all'alba e vado a godermi il sole nascente in compagnia di andrea attendendo il risveglio di tutti per fare colazione insieme. Finalmente e in perfetto orario la nave arriva a tunisi. Come sempre il disbrigo delle pratiche doganali ci porta via un ora buona fra lentissimi e burocratici controlli e richieste assurde di " mance" da parte di alcune persone che sotto lo sguardo indifferente dei poliziotti e dei doganieri cercano a loro dire di sveltire le operazioni, cosa che in realtà non succede ma loro assillano lo stesso...e si inizia gia con i NO GRAZIE ..MA CHE VUOI ..NO GRAZIE..FACCIO DA SOLO ecc ecc. Dopo l'oretta persa alla dogana usciamo dal porto e mentre controllo che tutti siano in linea pronti al traffico tunisino veniamo circondati da venditori ambulanti che al grido di "UN DINAR UN DINAR" cercano di venderti qualcosa... Alzo la voce ( senno' che maresciallo dei parà sarei) sbarito due urli e come un novello carovaniere do il via al resto del gruppo. Il traffico scorre bene e veloce nei pochi km che separano LA GOULETTE da TUNISI ma appena arrivati alle porte della città la babele tunisina ci investe in pieno...fortuna che la strada dal porto si immette subito e direttamente sulla via principale della città e che il nostro hotel si trova sulla destra a poche centinaia di metri dall'inizio del centro. Mettiamo le moto in garage districandoci dagli sguardi e dalle domande sulle moto che ragazzi e ragazze di ogni età ci fanno e poi di corsa in camera a farsi una meritata doccia. L'Hotel Carlton si trova a 500 metri dalla medina sulla via principale che è affollatissima di bar e locali dove miriadi di persone di ogni età e ceto sociale siedono parlando e gesticolando ad alta voce... la cacofonia è tale da farci pensare che sia un mercato e non una semplice strada del centro. Le camere sono belle e pulite il costo è di 65 euro a notte per la camera doppia comprensiva di colazione. Nel frattempo che gli altri scendano freschi e ripuliti, mi reco in un negozio di telefonia e acquisto una scheda telefonica tunisina da 25 dinari ( 12,50 euro) che mi durerà fino al penultimo giorno e che consiglio a tutti di acquistare perchè è molto vantaggiosa ed economica rispetto alle tariffe italiane. Non appena siamo tutti ci incamminiamo verso la MEDINA la zona antica e ottomana della città.


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Anche qui i soliti opportunisti ci avvicinano e si offrono in un aiuto molto interessato a farci da guida o su consigli non richiesti e io mi autoeleggo " canedaguardiaringhioso" del gruppo allontanado in maniera secca e decisa chiunque. Arrivati alla porta di francia attraversiamo l'arco antico e ci immettiamo nei vicoli che sono stracolmi di negozietti che vendono di tutto...dalle spezie agli abiti, dalle scarpe al pellame, dai souvenir ai tappeti. Per fortuna che sono le 20.00 passate e a stragrande maggioranza dei localini sono chiusi altrimenti saremmo stati subissati dagli inviti a " guardare no comprare no caro...italiani?? italia uno...".



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Fotografiamo a mo' di "japan people" ( o zampa gialla ) ogni cosa e visitiamo interessati vicoli e porte riccamente decorate o al contrario fatiscenti. Ad un certo punto, mentre stiamo ridendo fra di noi, sopra un portone come tanti altri visti precedentemente, leggiamo una targa che riporta la voce ristorante.. l'aspetto non dice nulla, non si sentono odori o voci all'interno e nessuna luce indica che il locale sia aperto cosi apro la lonely e vedo se questo ristorante è consigliato o meno.


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Con mia grande sorpresa il nome del locale spicca in primo piano nella guida turistica segnalandolo come uno dei migliori in assoluto a tunisi, sia per la cucina raffinata sia perchè si trova in un antico appartamento del 1600 appartenuto al re del marocco.


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Il prezzo per lo standard tunisino è elevatissimo...circa 60 dinari a testa e cioè 30 euro ( pensate che parlando con un cameriere a fine cena mi ha detto che la sua paga mensile è di 130 dinari...fate voi).


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Cosi suoniamo e ci viene ad aprire un cameriere in perfetta livrea e subito restiamo abbagliati dal locale gia osservando le ricche maioliche e l'arredamento d'epoca che si trova all'ingresso. Saliamo le scale e restiamo stupiti dalla ricchezza di opere d'arte, dai colori e dai decori che pareti soffitti e finestre adornano l'appartamento. Scattiamo centinaia di foto dopo di che ci mettiamo seduti in una ampia sala del ristorante che in realtà non è altro che il portico della casa con il soffitto aperto a godere il cielo.. al piano superiore una balaustra in legno percorre i 4 lati della casa permettendo di godere una vista spettacolare del locale.



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Ceniamo divinamente bevendo una birra tunisina niente male, con molte portate di antipasti e altre di pietanze piu' corpose. A fine serata e dopo aver scattato altre decine di foto usciamo dal locale e ci addentriamo nel cuore della medina per ammirare la moschea piu' antica di tunisi...poi fra risa e scherzi ce ne torniamo in hotel soddisfatti del nostro primo giorno in terra nord africana.

TO BE CONTINUED
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Ultima modifica di pieroesilvia; 16-05-2012 a 12:55
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Vecchio 16-05-2012, 12:39   #2
matteo10
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Sottoscrivo e leggo con più calma.

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Vecchio 16-05-2012, 12:48   #3
motolibe
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Grande Piero!
Sei tornato in Tunisia, senza passare dalle mie parti. Io ancora ti aspetto!!!!
Come sempre amo il tuo modo di raccontare le cose, non vedo l'ora di gustarmi il seguito.
un affettuoso saluto
motolibe non è in linea   Rispondi quotando
Vecchio 16-05-2012, 13:48   #4
yellowblu
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bello continua..........
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Vecchio 16-05-2012, 14:54   #5
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Piero stavolta la "BIMBA" è tornata intera!!!!
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Vecchio 16-05-2012, 15:57   #6
pieroesilvia
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grazie al cielo si GRANDE CAPO.. quando la posso rivedere ?? nn viene mai a pisa?? un abbraccio
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Vecchio 16-05-2012, 16:05   #7
Skorpjo
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Piero è una continua corsa contro il tempo ... arrivo il venerdì e riparto la domenica .... l'unica gioia è che viaggio in moto!!!
Vi segue da un pò non sono ancora riuscito a trovarmi al posto giusto nel momento giusto ma spero di potervi incontrare per una pizzata o simili!!!!!!
complimenti per il giretto appena concluso
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Vecchio 16-05-2012, 16:26   #8
pieroesilvia
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Avendo stressato i miei compagni di viaggio affinchè si partisse ad un orario decente, le 08 e 30, senza perdere tempo a sonnecchiare, dopo la colazione scediamo in garage e caricate le moto partiamo alla volta di EL KEF. Con Niku guardiamo la strada da percorrere per lasciare il centro di tunisi ma il caos, il traffico intenso gia di mattina presto e l'improvvisa vista di un mercato che mi costringe a cambiare la strada corretta mi fanno sbagliare strada. Una volta ritrovata la via chiedendo informazioni ai passanti, ci immettiamo su una specie di tangenziale che dovrebbe portarci fuori tunisi ma, ancora una volta, perdo l'uscita corretta e cosi ci tocca ritornare sui nostri passi fino a che niku nn trova l'indicazione giusta. Tatiana è in difficoltà e senza volerlo mette anche il resto della comitiva in una condizione non semplice. Per lei è una esperienza nuova e si è unita a noi per " mettersi alla prova". Io sto davanti a tutti ma a causa della sua giusta cautela e del forte traffico spesso perdo il contatto con le moto che seguono da dietro. Il caos sulle strade è pesante e come gia visto in afhanistan e sperimentato in altri paesi arabi, il rispetto per la circolazione stradale è un utopia. Lasciare tunisi si rivela difficoltoso per le continue scorribande degli automobilisti che, noncuranti di ogni elementare regola di cautela e prudenza, si infilano, strombazzano e creano ingorghi a non finire. E difatti ad una rotatoria la macchina che precede tatiana frena improvvisamente a causa di un pirla che gli taglia la strada e lei istintivamente fa lo stesso, con il risultato che l'anteriore se ne va scivolando sul manto stradale liscio come una lastra di ghiaccio. Io che le sono dietro a 10 metri vedendola scivolare e cadere di lato premo sul freno anteriore e per poco non la seguo nella caduta provocando a mia moglie uno " spaghetto" pesante dato che, per lo stesso motivo, l'anno prima in turchia avevo distrutto la moto cadendo su una macchia di olio lasciata da una carretta che mi precedeva. Taty riporta una forte contusione alla caviglia ma si rialza e dopo esserci assicurati che tutto è a posto ripartiamo. Naturalmente una volta usciti da tunisi il traffico diminuisce e l'andatura ci permette di goderci il paesaggio e di restare in contatto visivo. Lungo le strade donne che vendono focacce si sbracciano per invitarci all'acquisto e sui pali della luce molti nidi di cicogna ci accompagnano facendoci ben presto scordare la disavventura della caduta. Ma le disgrazie non vengono mai da sole e cosi mentre sono in cima alla colonna( scusate il gergo militare) ed attraversiamo un piccolo paese dal manto stradale improponibile, un imbecille che viene in senso contrario al mio, decide di fare inversione a "U" senza degnarsi che cosi facendo mi taglia letteralmente la strada. Tra l'altro il " gran cornutone" si trova ad appena una decina di metri da me che, colto alla sprovvista, ripete l'errore di imprimere una pressione decisa sul freno anteriore con il risultato di finire a terra urtando con il becco della mia " rossa" sullo sportello della macchina. La mia fortuna è stata che, memore del traffico a tunisi e per non perdere il contatto con gli altri nei centri abitati, andavo molto piano e praticamente la moto è scivolata quasi sul posto incrinando appena il muso della moto. Silvia presa dallo spavento e vedendo la benzina uscire dal tappo del serbatoio, che probabilmente al pieno fatto poco prima avevo chiuso male, inizia ad andare in escandescenze gridando e urlando contro il conducente dell'auto che resta immobile e impassibile sul suo sedile come se nulla fosse. Vedendo arrivare curiosi e soccorritori con la sigaretta onnipresente fra le labbra temo che qualche imbecille possa farla cadere sulla benzina che esce copiosa dal tappo cosi, incazzato come una iena maculata, mollo un calcio poderoso allo sportello della macchina e aiutato da silvia raddrizzo la moto mentre i miei amici tengono lontano i curiosi e le loro fiamme libere. La moto non ha danni quindi ripartiamo sperando che sia l'ultimo inconveniente e per fortuna, per tutto il resto della nostra vacanza, non incorriamo piu' in nessun incidente o "accidente".
Proseguiamo verso il confine algerino gustandoci immensi campi coltivati a grano stracolmi di papaveri rossi che ci regalano un contrasto cromatico stupendo.


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Ai lati della strada si alternano ora venditori di ortaggi ora di frutta e appaiono molte delle tipiche bracerie stradali nelle quali viene servito l'agnello esposto all'aria e macellato pochi momenti prima. Il traffico è scarso e attiriamo l'attenzione dei passanti e degli automobilisti incuriositi dalla fila di moto che percorrono quel lato della tunisia. Difatti la zona che va verso il confine con l'algeria non è molto battuta dai turisti in quanto l'unico interesse lo riversa il famoso " altopiano di giugurta" che appare gia al nostro orizzonte. Faccio una piccola parentesi sulle gioie che provocavamo nei tunisini che ci vedevano arrivare o passare:
vi capiterà di attraversare strade e superare od essere superati da autovetture.... sia i passanti sia gli automobilisti hanno lo stramaledetto vizio di fischiare o gridare qualkosa a mo' di saluto i primi e di strombazzare i secondi, facendo spesso credere che sia successo qualcosa o stia per succedere. Se vi doveste avventurare in un viaggio tunisino fate mente locali ai vari richiami di saluto e ai colpi di clacson cosi eviterete inutili "vaffa" sparati nell'interfono del vostro passeggero.


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Comunque sia la giornata è bella e ci stiamo godendo il viaggio continuando ad osservare le cicogne numerossissime e le poiane che volano nei campi seminati oppure, metre attraversiamo i picoli centri abitati, a guardare stuoli di ragazzini che ci salutano festanti e persone che si ingegnano al trasporto di qualunque cosa di qualunque volume su un qualunque mezzo ruotato. La tappa prevede la sosta all'antica città romana di DOUGGA e ci arriviamo intorno mezzogiorno salendo su una strada panoramica circondati da belle colline e dalle pianure immese sottostanti. Del resto nn va dimenticato che all'epoca dell'impero romano la tunisia era la seconda provincia dell'impero nochè il " granaio " dello stesso.


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Arrivati al sito archeologico parcheggiamo le moto e mentre gli altri si dedicao alla visita delle rovine perfettamente conservate, io faccio compagnia a taty che resiste al dolore e alla caviglia ormai gonfia come una melanzana. Dopo un ottimo panino farcito con qualunque cosa e salsa abbiano a disposizione( rigorosamente guarnito con le mani dato che n usano pinze ma solo le dita) ripartiamo alla volta di LE KEF o EL KEF a seconda di come gira chiamarla ai tunisini. Siamo ansiosi di arrivare perchè la guida riporta che nelle immediate vicinanze sorge un antico hammam ( bagno turco) tuttora in funzione e dove per l'irrisoria cifra di 50 centesimi di euro si possono fare bagni e massaggi.


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Arriviamo nella squallida città, sicuramente la piu' brutta mai visitata nelle mie precedenti vacanze tunisine e cerchiamo l'albergo prenotato. Con nostra sorpresa la lonely planet, che finora era stata esatta nelle sue indicazioni sulla capitale, ci indirizza in un tugurio fetido e sudicio definito " molto caratteristico e familiare" e che risponde al nome di " VENUS" dallo scrittore anglosassone della guida. La famiglia che lo gestisce è la stessa che possiede anche un altro hotel di qualità superiore e posto su una collina che domina le pianure circostanti. Delusi da quella visione e venendo a conoscenza che l'altro hotel ( OASIS) è pieno, sotto un sole che sta diventando cocente nonostante siano le 16.00 pomeridiane, lascio il gruppo sulla strada e seguito da Niku e da Gino andiamo alla ricerca di un altra sistemazione che, per nostra fortuna, troviamo appena fuori dal paese. Prendiamo alloggio e dopo una doccia ristoratrice ci prepariamo alla scelta del ristorante dove mangiare. El kef offre pochissimo e perfino la Lonely planet non ha locali da segnalarci se non piccoli bar e comunque, visto il gusto dello scrittore inglese in fatto di Hotel, decidiamo sia meglio chiedere alla reception se ci sia un posto dove mangiare e cosi ci indicano il miglior ristorante della città chiamato MALIBU'. Gli abitanti del posto devono avere molto spirito umoristico definendo quel " posto" un ristorante e la scelta del nome è sicuramente ironica. Il locale è piccolo chiassoso e con scarsissima attenzione all'igiene ma è l'unico nel quale possiamo addentare qualcosa, cosi ci sediamo e ordiniamo le poche portate che hanno a disposizione ridendo come matti alle espressioni che le tre ragazze fanno osservando in quale turpe modo farciscono e guarniscono i nostri piatti.


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Pagata la somma di 5 euro a capoccia ritorniamo in hotel con i due taxi precedentemente chiamati dall'hotel alla cui guida si trovano due "piloti" che conoscono solo la prima marcia e la quinta, escludendo le altre tre e facendoci ridere a crepapelle durante i 10 minuti di viaggio. Al mattino, dopo la colazione e le immancabili risate nel ricordare le disavventure della sera precedente, ripartiamo verso Tozeur dove resteremo per due notti e visiteremo le stupende meraviglie della zona delle quali avevo abbondantemente parlato nelle cene italiane invogliando nei miei amici la scelta della vacanza in tunisia...


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to be continued
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Vecchio 16-05-2012, 16:43   #9
charlyno
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Gran bel report.. ! Complimenti
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Francesco su "Mandarino" Bmw GS 1200 - Palermo

http://www.francescoinviaggio.it
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Vecchio 16-05-2012, 21:43   #10
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NN sarai Umberto Eco ma sei un GRANDE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Giovanni
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Vecchio 17-05-2012, 01:11   #11
Bububiri
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PIERO................UNO DI NOI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

QdE LITORALE TOSCANO!!!!!!!
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Vecchio 17-05-2012, 09:06   #12
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e neanche un cenno che ti manchiamo in viaggio!!! disgraziato!!!

bravo pieruzzo!!! bravo!!!!!!
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Vecchio 17-05-2012, 09:54   #13
pieroesilvia
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oh invece ci maNcavate eccome tu e marianna e te lo abbiamo anche scritto x mail e fatto un filmato coN taNto di dedica a voi due...non appena lo ritrovo fra i 15 giga di roba te lo invio...fatto sulla pista di rommeL. Non hai idea di quante volte silvia vi ha rammentato e detto che sicuramente vi sarebbe piaciuto essere li con noi... un abbraccio
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Ultima modifica di pieroesilvia; 17-05-2012 a 10:22
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Vecchio 17-05-2012, 10:13   #14
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Originariamente inviata da pieroesilvia Visualizza il messaggio
oh invece ci macavate eccome tu e marianna e te lo abbiamo annche scritto x mail e fatto un filmato co tnato di dedica a voi due...non appena lo ritrovo fra i 15 giga di roba te lo invio...fatto sulla pista di romme. Non hai idea di quante volte silvia vi ha rammentato e detto che sicuramente vi sarebbe piaciuto essere li con noi... un abbraccio
Ma ciao cari!
tienetevi pronti che ho pronto un giro toscano - marchigiano!!

per la pista.... guarda come era ridotta starblack qualche giorno fa:



dai piero che ci troviamo dalle tue parti
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Vecchio 17-05-2012, 10:21   #15
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terza parte GIORNO 5 MAGGIO

Partiamo da EL KEF sotto un bellissimo sole dopo che, con nostra sorpresa, la sera precedente poco dopo essersi sistemati in hotel, si era scatenato un acquazzone pazzesco lasciandoci con il timore di proseguire il viaggio sotto l'acqua. Accogliamo il sole felici e contenti e ripartiamo piu' sollevati percorrendo una strada secondaria verso Kesserine e che dovrebbe costeggiare da vicino il famoso altopiano del re numida, acerrimo nemico della Roma repubblicana, ma in realtà la strada non presenta quelle caratteristiche che la Lonely riporta e per le quali avevamo scelto di percorrerla....resta comunque piacevole e il manto stradale è in ottime condizioni.


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Con Nicola ero in collegamento radio grazie alle Midland portate appositamente per mantenere i contatti fra la testa e la coda delle nostre moto e ci tenevamo informati mentre ci godevamo il paesaggio. La strada non presentava traffico, i paesini scorrevano liberi da ingorghi e potevamo rispondere ai saluti che i bambini ci lanciavano e goderci una discreta velocità di crociera. L'intento era quello di arrivare a Tozeur per le 14.00 e poter prendere contatti per l'indomani con il famoso " red lizard" e per visitare l'oasi di Nefta a 30 km dal nostro hotel ma ben presto la "crociera" perde il suo slancio. Infatti tornati sulla strada statale e lasciata Kesserine alle nostre spalle, troviamo una serie infinita di lavori in corso che non solo ci rallentano molto ma che rischiano piu' volte di farci cadere a causa del grosso brecciolino presente e per la sostenuta velocità che camion e macchine mantengono percorrendola in entrambi i sensi di marcia. La polvere sollevata è cosi densa che attraversiamo dei veri e propri banchi di nebbia e non sono pochi i pensieri che dedico alle attività professionali di mamme e sorelle degli autisti tunisini. Tatiana a causa della precedente caduta e della sua poca esperienza di guida, è giustamete timorosa e la sua andatura rallenta maggiormente il gruppo e del resto sia lei sia noi non possiamo fare altro...per altro c'è da aggiungere che la sua Yamaha stradale non è nemmeno adatta a quel tipo di strada a differenza delle altre 6 mukke...e dire che avevamo lasciato le strade secondarie proprio per trovare maggiore scorribilità.


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Ora chi legge potrebbe anche pensare.... " ma questa che c..... ci è andata a fare in tunisia...."
devo dire in sua difesa che, nonostante le lamentele e i suoi continui " non fa per me...non ce la faccio... ", la ragazza ha dimostrato di avere le "palle" in più occasioni e che la sua vena umoristica faceva immediatamente dimenticare a lei e a tutti noi i suoi brontolii continui. A causa del fondo molto sconesso le vibrazioni sulle moto erano notevoli e a proprio grazie a queste Gino perde dal supporto il suo Iphone che usava come navigatore...fermi ad un bivio, sotto il sole ormai torrido e ricoperti di polvere sollevata dai maledetti Schumacher tunisini, torno indietro con lui alla vana speranza di ritrovare il telefono e difatti dopo circa tre km lo ritroviamo...sotto forma di poltiglia e briciole di vetro e plastica schiacciato da chissà quante auto e camion. Tatiana è stanca e maledice il momento in cui ha deciso di " mettersi alla prova" e di fare il tour con la sua moto invece che come passeggera ma dopo qualche parola di incoraggiamento di Niku, che le era perenemente vicino, e delle altre due zavorrine ritrova il sorriso e ripartiamo sperando che i lavori in corso abbianno finalmente una fine....ma purtroppo per almeno altre due ore la strada continua ad essere sconnessa e il brecciolino a far sbandare le nostre moto cariche di bagagli.


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Verso le 13.00 ci fermiamo ad una braceria lungo uno dei pochi tratti asfaltati e spendendo la solita ridicola cifra di 5 euro a testa ripartiamo sollevati dalle parole del gestore che ci informa della fine dei lavori ad una mezzora di strada dal suo locale. Lasciata la provincia di Gafsa infatti la strada ritorna ad essere buona e possiamo cercare di recuperare il tempo perduto. Il paesaggio inizia a cambiare man mano che ci avviciniamo alla zona desertica e alla depressione di " el chott" ....il panorama diventa piatto, brullo e desertico, costellato qua e là da piccoli cespugli verdi ricoperti dalla polvere della prima sabbia desertica che il vento trasporta e solo le poche palme presenti danno una nota lieta ai nostri occhi.


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Ormai la strada, che da EL KEF a KESSERINE era sinuosa e con curve dolci, è un lungo serpente dritto dove le uniche alture sono le lontane montagne del confine algerino. I cartelloni indicano il pericolo di passaggio carovane con i dromedari e di guidare con prudenza ma anche se cosi fosse stato, a causa della pianura desertica li avremmo avvistati a km di distanza. Per circa un ora e mezza percorriamo la striscia nera asfaltata e dritta verso un panorama che diventa sempre più sahariano punteggiato qua e là da piccole oasi di palme da dattero..oasi che man mano ci avviciniamo alla meta diventano sempre piu' imponenti e grandi fino a che non arriviamo alla porta di Tozeur e ci facciamo la foto di rito sotto lo sguardo ammirato dei poliziotti che sono di guardia all'ingresso della città. Entrati a Tozeur, cerchiamo il residence che avevo prenotato grazie al mio amico HELMI e a suo padre AZIZ. Quest'ultimo ha un negozio di souvenir in centro e lo avevo conosciuto due anni prima con Motolibe mentre visitavamo le oasi. Fa la guida sui fuoristrada attraverso le piste dele oasi di montagna e parla bene l'italiano e mi ha aiutato molto quando cercavo una sistemazione per noi e per altre informazioni.


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Purtroppo a causa della crisi, il suo negozio è chiuso e lui si dedica alla sola attività di guida sulle piste anche se, mi informa, con una coppia di amici italiani sta per aprire un campeggio all'interno dell'oasi che circonda la città sperando in una decisa ripresa del turismo in quella zona. Infatti devo ammettere che rispetto alla mia visita di due anni prima, dove i turisti erano numerosi, nelle località di interesse le città si presentano vuote e i pochi visitatori arrivano solo con i pullman per veloci visite alle oasi e poi ripartono per altre mete. Arrivati al residence LOUED restiamo piacevolissimamente colpiti dalla bellezza del giardino con piscina e dalle camere fresche e confortevoli. E' tutto molto curato e le rifiniture sono di pregio e il costo per una camera doppia è di 60 euro a notte. Lasciamo le moto all'interno del residence a bordo piscina, scarichiamo i bagagli e poi le inforchiamo nuovamente per recarci a Nefta a visitare l'oasi. Mentre la visitiamo e attraversiamo la stretta strada che la taglia in due, veniamo invitati da un locale a ristorarci nel suo angolo di palmeto con un the verde delizioso e un succo della linfa di palma che viene fermentato naturalmente. Siamo stanchi e sporchi e decidiamo di rientrare in hotel prima che inizi a calare il sole ma Bako e Giko accettano l'invito del tunisino a visitare un sito li vicino dove c'è il set del film "Star Wars" cosi ci dividiamo dandoci appuntamento per la cena. Arrivati in hotel ci cambiamo e ci infiliamo il costume tuffandoci nella piscina e godendoci il resto del tramonto immersi in acqua. Alle 20.00 i due romani non sono ancora tornati e iniziamo a preoccuparci quando le nostre telefonate non ricevono risposte...dopo mezzora decidiamo di andare a cena senza di loro ma con la crescente preoccupazione che possa essere successo qualcosa e non appena lasciamo l'hotel per recarci a piedi in città, li vediamo arrivare felici e contenti. I due pirla si erano persi pensando che la nostra sistemazione fosse a Nefta e non a Tozeur e avevano girato per circa un ora cercando la strada per il residence. Abituato alla puntualità e alla disciplina con la quale vivo da 30 anni indossando l'uniforme della mia amata FOLGORE ed essendo in un certo senso il "capo carovana" li mando delicatamente "affanculo" pregandoli d'ora in poi di essere puntuali e sopratutto, in caso di percorsi diversi, di accendere il cellualre e informarci di ritardi e imprevisti. Poi ridendo e scherzando ce ne andiamo a cena dove discutiamo del programma futuro che ha una variante forzata. A causa di un guasto il trenino rosso che doveva farci visitare le oasi e le gole montane della zona è in riparazione, quindi decidiamo un programma diverso che ci permetta di fare oasi e la famigerata "pista di rommel"...


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TO BE CONTINUED
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Vecchio 17-05-2012, 10:36   #16
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Vecchio 17-05-2012, 18:31   #17
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t è in riparazione, quindi decidiamo un programma diverso che ci permetta di fare oasi e la famigerata "pista di rommel"...
...che sfiga!
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Vecchio 18-05-2012, 11:46   #18
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GIORNO 6 MAGGIO

Prepariamo le moto e partiamo alla visita delle oasi di montagna sotto un sole splendido. Percorriamo il lunghissimo rettilineo desertico ammirando il paesaggio piatto e le piccole dune che il vento ha formato ai bordi della strada. Siamo superati spesso dai grossi fuoristrada che a velocità sostenuta si dirigono verso la nostra stessa meta mentre noi procediamo lentamente e ci fermiamo a fare le foto di gruppo. Arrivati all'oasi di CHEBIKA, siamo come la solito assaliti da bambini che circondandoci cercano di venderci rocce di quarzo o piccoli souvenir. Fanno pena a vederli cosi impegnati nel cercare di vendere quello che offrono ma se facciamo lo sbaglio di estrarre anche un solo dinaro so bene che poi ci ritroviamo con il doppio dei venditori, adulti compresi, a cercare di spillarci qualche soldo. Insieme ai ragazzini escono i soliti oportunisti che, avvicinandosi a noi, ci danno assicurazioni sul parcheggio e che possiamo lasciare le moto li dove le abbiamo messe.


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Essendoci gia stato due anni prima e ben sapendo che il parcheggio è libero, mi avvicino ad uno dei " posteggiatori" e lo invito educatamente a desistere dal richiedere qualunque mancia per un servizio non necessario. Segue la solita piccola discussione con LUI che cerca di farci credere che il parcheggio è " suo" e con me che gli dico " no grazie". Alla fine, legate le moto, ci dirigiamo verso l'oasi sempre seguiti da una decina di ragazzini che nonostante i NO continuano ad offrire la loro mercanzia.


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Il sole comincia a picchiare forte ed entrare nel palmeto ci da sollievo.. ci addentriamo verso la sorgente che alimenta l'oasi e risaliamo la scalinata che porta al villaggio abbandonato dove viveva la tribu' berbera, facendo foto e sopratutto ammirando il paesaggio. Lungo tutto lo sviluppo dell'oasi piccole bancarelle ofrono quarzi, monili, kefie e piccoli scorpioni essiccati chiusi sotto lastre di plastica trasparente e districarsi tra le loro offerte resta un impresa ardua. Dall'alto la vista dell'oasi sottostante, del deserto che la circonda e della depressione del lago salato, è una visione fantastica. Il verde delle palme spicca come un papavero rosso solitario in un campo di grano e per alcuni l'emozione di quella vista è molto forte. Nel piccolo negozio che si trova sulla piazzetta compriamo delle belle t shirt con disegni a tema e dopo una pausa dissetante e ristoratrice torniamo alle moto sempre e nuovamente circondati dai vari venditori che, incuranti dei nostri rifiuti, continuano ad offrire la loro merce abbassando sempre piu' il prezzo iniziale.


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Lasciamo CHEBIKA e ci dirigiamo verso TAMERZA, ben sapendo che presto la strada da piatta e uniforme si trasformerà in una serie di incredibili curve in salita che regalano uno spettacolo fantastico a occhi cuore e mente. E difatti mentre percorriamo la strada che sembra un serpente che si arrampica verso l'alto, vengo affiancato a turno dal resto del gruppo e ricevo l'approvazione per il percorso come se fosse merito mio ..in realtà è l'unica strada disponibile ma sono cotento che tutti apprezzino. Le montagne sono di colore rossomarrone e le scalanature che il vento ha provocato nel corso del tempo spiccano di colore chiaro, regalando a chi le guarda un contrasto cromatico stupefacente.. le gole che si susseguono ai nostri lati e sotto di noi ci mostrano la potenza della natura con veri e propri canyon che acqua e vento hanno modellato e plasmato.


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Poco prima di arrivare a TAMERZA fermo la moto di lato e avviso il resto del gruppo che, non appena entreremo nel centro abitato, saremo subito seguiti da qualche aspirante guida che ci offrirà la sua prestazione, di coseguenza di ignorarli e di lasciar fare a me per le eventuali trattative..... e nemmeno a farlo apposta mentre ci dirigiamo al piccolo spiazzo antistante l'oasi, ci raggiungono alcuni aspiranti promoter turistici che con cenni di approvazione ci fanno capire che "possiamo" parcheggiare li...come se fosse loro o se fosse privato. Mentre raggruppiamo le moto e le leghiamo, attiro la loro attenzione solo su di me e inizio a rifiutare le loro offerte ..spiego che essendoci gia stato conosco la zona e che non necessitiamo di alcun aiuto.



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Per contro loro sbraitano e gesticolano accusandomi di portare via il loro lavoro, che sono necessari, che il parcheggio è di loro proprietà e altre cavolate simili che non stanno ne' in cielo ne' in terra. Sapendo per esperienza che se vuoi ottenere qualcosa da loro devi essere quasi uno " stronzo " perfetto, faccio il duro e inizio a rispondere piu' duramente a quelle che, se prima erano offerte, adesso stanno diventando imposizioni. Non curandomi di loro e restando fermo sulle decisioni aspetto che ne resti solo uno, con il quale inizio a parlare gentilmente ed educatamente.. la cosa per lui diventa interessante ed improvvisamente il tizio diventa disponibile, calmo e comprensivo. Gli chiedo se conosca la pista di rommel, se sia percorribile, se sia lontana e solo dopo aver ricevuto tutte le info che mi servono, chiedo quanto voglia per accompagnarci lungo la pista. Lui mi guarda e con un sorriso smagliante si porta la mano al mento e facendo finta di pensare a quanto deve chiedermi, mi spara la cifra di 60 euro... e qui comincia la trattativa che gli arabi amano molto e che a me diverte tantissimo... alla fine ci accordiamo..... dopo aver visitato da soli l'oasi, dopo aver mangiato qualcosa, accetteremo la sua guida per 20 euro.


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L' oasi di TAMERZA è meno bella e interessante della precedente, in quanto il percorso per la visita non si snoda fra le palme ma lungo un fiumiciattolo provocato dalla piccola cascata che è sempre affollata di scolaresche dove schiamazzano e giocano decine di bimbi...ma ha di molto interessante un grande canyon percorribile e che offre uno spettacolo naturale stupendo provocato dale piene che nel periodo invernale scendono dalle montage circostanti. I colori delle pareti del canyon cambiano in continuazione e disegni fantastici, archi naturali e volte di pietra riempiono pienamente gli occhi di chi le percorre.. il canyon gira intorno all'oasi e salendo verso l'alto, domina tutto il paese di tamerza. Fatta la nostra escursioe sotto un sole che è diventato bollente, decidiamo di ristorarci nel piccolo ristorante posto davanti al parcheggio delle moto dove anche qui, dopo una lunga trattativa, pranziamo al prezzo concordato di 11 dinari rispetto ai 25 che aveva chiesto. Finito il pranzo chiamo la nostra guida che sale a bordo della moto di Giko e ci dirigiamo verso Redeyef dove dopo aver attraversato il paese entriamo in una vera e propia discarica di rifiuti a cielo aperto.


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Avevo letto navigando su internet che la pista non iniziava con una bella impressione ma che proseguendo poi si sarebbe rivelata spettacolare, cosi ci turiamo il naso e andiamo avanti. Dopo l'increscioso saluto puzzolente visto ad inizio pista, il paesaggio inizia a cambiare. Non voglio stare qui a descrivere in modo poetico quello che si presenta ai nostri occhi ma posso assicurarvi che la pista merita di essere fatta e percorsa. Colori, paesaggi, strada, silenzio e vento.... tutto è semplicemente magico e se deciderete di percorrerla vi consiglio di farlo dalle 15 in poi quando il sole è sufficentemente alto ma inizia a disegnare le ombre lunghe man mano che la giornata passa. Appena superata la discarica la strada si fa sterrata e offre la possibilita di una sosta per vedere una grotta naturale...la sua particolarità è che le pareti della montagna sono composte da milioi e miliardi di gusci di conchiglie fossili depositatesi dopo l'innalzamento delle motagne milioni e milioni di anni prima. La pista è composta in parte da sterrato abbastanza semplice e da parti di lastre di cemento poste dai soldati tedeschi durante la ritirata dopo la battaglia di el alamein. Comunque sia consiglio a tutti di percorrerla e godersela. Arrivati alla fine della pista la guida ci fa allungare il percorso promettendo di portarci verso le montagne dove, ci assicura, godremo di paesaggi meravigliosi su tutto il deserto e le sue oasi.


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Lo stato del fondo stradale non è dei migliori ma i paesaggi levano il respiro e ci emozionano nel senso pieno della parola...arrivati su un altura dove uno spiazzo permette il parcheggio e la contemplazione del paesaggio sottostante, Piera si avvicina a noi e piangendo di gioia dice che mai avrebbe pensato che potessero esistere simili paesaggi da provocare in lei fiumi di lacrime.... ma tutti noi siamo emozionati da quanto vediamo. La strada è bellissima e si inerpica su strette gole montane e le pareti in alcuni punti sembrano volerti avvolgere o abbracciare. Ripeto è uno scenario che leva il respiro. Ritorniamo verso Tamerza attraversando piccoli centri abitati fino a che non raggiungiamo il paese dove lasciamo la guida e gli regaliamo 15 euro come mancia e scambiamo i numeri telefonici e gli indirizzi mail per evetuali future visite. Se poi qualcuno fosse interessato puo' chiedermi in mp o sul forum il contatto della guida. Torniamo a Tozeur soddisfatti e felici percorrendo la lunga strada desertica, osservando i dromedari che pascolano felici e beati ai bordi della strada. Arrivati all'hotel ci dedichiamo alla piscina e poi ceniamo in un bel localino, dove mangiamo veramente bene con bistecche di dromedario, cous cous e altre specialità e poi tutti a nanna per affrontare la lunga marcia verso ksar ghilane e il sahara del giorno dopo.
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Vecchio 18-05-2012, 14:54   #19
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Bellissimo reportage Maresciallo con la M Maiuscola!!!!!!!!!!
Mi emoziona moltissimo la vista di questa bellissima terra solo a vederla in fotografia, mi immagino ad averla vissuta come avete fatto voi!!!!!!!
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Vecchio 18-05-2012, 15:00   #20
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Comunque ragazzi ir Maresciallo pare robocop!!! L'avete visto con 60° all'ombra c'ha sempre ir giacchetto abbottonato!!!!!! Li fa' na' sega ir cardo al Comandante, Capitano, Generale....insomma a luili'
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Vecchio 18-05-2012, 21:26   #21
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Vecchio 18-05-2012, 22:16   #22
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adesso il Piero mi sta sui maroni!

grande piero! grandissimo!
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Vecchio 19-05-2012, 09:14   #23
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Fantastico report!! Complimenti!!
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Vecchio 19-05-2012, 15:47   #24
patrizio
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piero spero che non abbiate mangiato ir porpo...

in tunisia ir porpo è durooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

complimenti piero,non avevo dubbi sulla riuscita del viaggio,visto la passione e l'esperienza,ben tornati ragazzi....
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Ultima modifica di patrizio; 19-05-2012 a 15:50
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Vecchio 19-05-2012, 16:30   #25
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O un era duro in Grecia!!!!!??? Mah, un ci capisco piu' nulla.
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