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Vecchio 03-04-2012, 14:15   #1
PeterPaper
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predefinito Sardegna - Report di un WE tra Oliena e Cala Gonone

E’ venerdì pomeriggio dopo la telefonata di conferma all’albergo prescelto, Elvy ed io buttiamo due cose nelle borse laterali della RT1200, due ricambi, un paio di scarponcini da trekking, le macchine fotografiche, il contenitore dell’acqua e alle 16.00 del pomeriggio varchiamo il cancello del garage alla volta di Oliena (NU).
Ci fermiamo al primo rifornitore per fare il pieno e qui incontriamo due amici diretti a Olbia dove li aspetta il traghetto per Civitavecchia e a Castel del Piano il Motoraduno delle Frittelle, ci salutiamo augurandoci reciprocamente un buon WE e iniziamo così il ns. viaggio.





Percorriamo la SS131 sino a Monastir, qui svoltiamo a destra sulla SS128 in direzione Senorbì, la strada è scorrevole e poco trafficata, superiamo i paesi di Suelli, Mandas e Isili, la campagna è verdissima e l’unica cosa che ci fa rallentare sono i passaggi a livello delle vecchie Ferrovie Complementari Sarde (FDS) con i suoi vecchi binari arrugginiti utilizzati per far circolare quasi esclusivamente il Trenino Verde, vecchia locomotiva a vapore dedicata particolarmente ai turisti amanti del genere. http://www.treninoverde.com/







Superato il laghetto di Is Barroccus, al cui centro su uno spuntone calcareo è stata edificata una chiesetta dedicata a S.Sebastiano, voltiamo a destra alla volta di Santa Sofia, questa è una piccola scorciatoia che ci permette di evitare gli abitati di Nurallao e Laconi e di giungere velocemente nella zona della cantoniera di Ortuabis.




Rientrati sulla SS128 a due passi dal bivio Meana/Aritzo iniziamo gli esercizi di riscaldamento, infatti da qui in poi iniziano le curve serie e negli 11km che dobbiamo percorrere sino a Meana non esiste un pezzo di strada rettilinea superiore ai 50 m.



Giunti nel paese ci concediamo una piccola sosta per un caffè, due chiacchiere con la loquace barista che conosce quasi tutti i motociclisti che girano per queste strade, ultimato il caffè e le chiacchiere risaliamo in moto, ci attendono un centinaio di chilometri di sole curve….







Atzara, Sorgono, Tiana e Ovodda sono i paesi che incontriamo, la strada come un serpentone fende i boschi della Bargagia e si incunea in mezzo a castagneti, noccioleti e boschi di querce secolari, superati i paesi sopra citati arriviamo sul ponte che attraversa il lago di Gusana, in questo il punto abbandoniamo la SS128 e svoltiamo a destra sulla strada che ci conduce verso il centro abitato di Fonni, uno dei paesi più alti della Sardegna edificato a circa 1000 metri d’altezza alle pendici settentrionali del Gennargentu.



Lasciata Fonni e i sui murales prendiamo la SS389 per abbandonarla quasi subito, voltando a destra ci dirigiamo verso il bacino imbrifero del Govossai, la strada è stretta ma scorrevole e tutto intorno le roverelle secolari la fanno da padrona, si passa sulla piccola diga che ci permette di raggiungere lo scorrimento veloce in località Pratobello.
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Pierus & Elvy
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Vecchio 03-04-2012, 14:32   #2
PeterPaper
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Mamoiada è lì a due passi, la patria dei Mamuthones e degli Issohadores, maschere tipiche del carnevale barbaricino ci accoglie sotto un sole ormai pallido, superato il paese il navigatore ci consiglia una “scorciatoia” per Oliena, ovviamente e come tutti i navigatori confonde una strada statale con una di penetrazione agraria….. ad ogni modo, evitando qualche cumulo di terra e sabbione portato giù dalle recenti piogge dalle strade laterali, arriviamo senza problemi alla periferia di Oliena.











Il centro storico di Oliena è caratteristico, nella patria del pane carasau e dell’omonimo vino Nepente di cui anche il poeta D’Annunzio elogiò le qualità, le strade sono strette e tutte lastricate da ciottoli, ho il mio buon da fare con passeggero e moto carica per cercare di stare in sella, ma tutto questo era solo l’inizio per arrivare all’albergo Monte Maccione alle pendici del Corrasi, ci attende una rovinata e polverosa salita in cemento costellata da una serie di stretti tornanti dove l’antipattinamento della RT è messo a dura prova.















La salita è molto ripida, ma nella luce del tramonto si inizia a intravedere un paesaggio veramente unico e una volta arrivati nel parcheggio dell’albergo abbiamo giusto il tempo di scattare qualche foto.








L’albergo Monte Maccione è gestito dalla cooperativa ENIS, la costruzione nata come colonia per ragazzi venne a suo tempo abbandonata, nei primi anni 80 fu presa in gestione e ristrutturata da un gruppo di ragazzi della zona che la trasformarono in una struttura ricettiva turistico - ambientale.
La camera non è eccezionale, si nota subito che la costruzione è datata e molto spartana, confidiamo nella robusta cena che propone diversi menù e noi ci consoliamo con dei primi fatti a mano, ravioli e maccarrones de busa conditi da ragù e pecorino stagionato, per i secondi andiamo sulla carne arrosto… e concludiamo con l’immancabile Sebadas al miele di corbezzolo, evitiamo come la peste di assaggiare il vino e l’abbardente che ci offrono, pare che una volta iniziato a bere sia impossibile smettere …




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Vecchio 03-04-2012, 14:53   #3
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Complimenti!

...mi hai dato qualche spunto per quando verrò in Sardegna a fine mese!
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Vecchio 03-04-2012, 14:54   #4
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La notte scorre veloce e la mattina alle 07.30 di sabato siamo pronti per la prima colazione… nota dolente perché è assolutamente scarsa e insufficiente, delusi ordiniamo comunque alla reception un pranzo al sacco (due panini due mele e due bottiglie d’acqua) e dopo mezz’ora siamo in tenuta trekking pronti a inerpicarci sul monte Corrasi.

(Panoramica di Nuoro)






Dopo aver ricevuto alcune informazioni circa il percorso e i tempi della “passeggiata” ci incamminiamo lungo la salita in parte cementata, alla ns impresa si unisce il cane dell’albergo che risponde al nome di “stella” ma che io ribattezzo subito “Zoppas” perché ha la silhouette di uno scaldabagno…. con le zampe….








Zoppas ci precede e mangia tutto quello che trova per strada, è un incrocio tra un cinghiale affamato, un muflone anoressico e una macchina trita rifiuti, si sfrega con gran godimento su qualsiasi escremento animale ci sia sul percorso, odora di puzzola morta ma è un cane simpaticissimo.









La giornata è stupenda un sole caldissimo picchia sulle ns teste e i km da percorrere a piedi sono circa sei, a metà della salita facciamo una piccola sosta per bere un sorso d’acqua, ci fermiamo in una radura dominata da enormi querce dove sono state realizzate diverse strutture per picnic, da questo punto in poi il sottobosco finisce e davanti a noi si presenta solo un’enorme pietraia ornata da cespugli di timo e querce che combattono con le rocce per recuperare il loro spazio vitale. La strada si inerpica sul costone della montagna e farebbe impazzire il mio XT e parecchi GS, incrociamo due Land Rover carichi di turisti che scendono verso valle i cui autisti hanno il loro buon da fare a tenere sulla pista le vetture e calmare i passeggeri le cui facce atterrite e sconvolte fanno capolino dietro i finestrini.





























Dopo circa tre ore dalla partenza arriviamo in cima, la strada è finita e da qui partono alcuni sentieri sulla brulla roccia che si dirigono nell’altro versante, quello che domina la valle di Lanaittu, il villaggio di Tiscali, il canyon di Gorroppu, la grotta de Sa oche e su Bentu etc.. Ci sono alcuni punti dove è rimasta della neve, l’aria e frizzantina, siamo stanchi e decidiamo di fare la sosta per mangiare i panini.
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Vecchio 03-04-2012, 15:19   #5
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Zoppas ci fissa con uno sguardo languido, ha già mangiato due pietre e mezzo cespuglio di timo, divido il panino a metà e lo poggio per terra e qui mi accorgo di essermi sbagliato, quello che sino ad ora ci aveva accompagnato non era un cane ma un pitone incrociato con un anaconda, gli basta una frazione di secondo, un solo boccone e mezzo panino sparisce dentro il boiler semovente, dopo aver deglutito mi guarda con i soliti occhioni languidi ma capisce subito che se vuole l’altra metà del panino dovrà combattere con me, capita l’antifona volge il suo sguardo supplichevole verso Elvy ma lei non si fa perculare e gli cede solo un terzo del suo panino. Mi rifaccio con una mela, la sbuccio e lascio il torsolo a disposizione degli insetti autoctoni…. ma non c’è storia, Zoppas come un avvoltoio piomba sul torsolo e lo sbrana in un sol boccone…















Dopo le foto di rito iniziamo la discesa, Zoppas ci precede, durante la ns pausa ha divorato due cespugli di timo, un calabrone e un panda gigante che chiedeva informazioni, a noi viene l’atroce sospetto di aver trovato la causa dell’estinzione dei Grifoni, gli avvoltoi che nidificavano nel monte Corrasi…


Discendere è quasi + faticoso che salire, si scivola e si inciampa dappertutto arriviamo nell’area dove avevamo fatto la prima sosta e ci sediamo un secondo a dissetarci, dieci minuti nei quali Zoppas si beve mezzo litro della ns acqua anche se ho il vago sospetto che avrebbe preferito del Cannonau.














Riprendiamo la discesa e poco prima di arrivare in albergo Zoppas ci abbandona, ha assolto il suo compito di guida scroccona e ora starà cercando qualche cosa per calmare i morsi della fame….
Il tempo di una doccia un riposino e sono le 19,00, usciamo a farci una passeggiata e raggiungere un punto panoramico notato durante l’uscita precedente, Zoppas si materializza dal nulla e con fare sornione ci accompagna anche in questa uscita. Raggiungiamo il punto previsto e ci sediamo in attesa del tramonto, il boiler canino ha già notato che siamo privi di zaini o buste e dunque di generi di prima necessità, dopo pochi minuti e aver abbaiato a due auto di passaggio decide che è meglio lasciarci soli e rientra con passo spedito verso l’albergo.














Dopo il tramonto rientriamo in albergo anche noi, ci attende la cena con i piatti caratteristici della zona il pane frattau e gnocchetti fatti a mano, come secondo preferiamo i formaggi che francamente ci deludono, finiamo con la classica sebadas e il caffè, anche questa volta sfuggiamo gli alcolici per non dover pagar dazio l’indomani mattina.
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Vecchio 03-04-2012, 15:19   #6
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Percorriamo la SS131 sino a Monastir

l'ho sempre detto che la sardegna è la VERA terra di mezzo

spero di venirti a trovare con gli amici calabresi...
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Sono dei tempi delle camere d'aria per legare qualcosa.Quelli Dell'Ubalda
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Vecchio 03-04-2012, 15:49   #7
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L’indomani mattina, domenica raccogliamo le poche cose che ci eravamo portati e le infiliamo nelle sacche, scendiamo a far la scarsa colazione e dopo ½ ora siamo operativi, carichiamo le borse nella moto, salutiamo le poche persone presenti e mentre ci infiliamo le giacche e i caschi il mitico Zoppas viene a salutarci.
Partiamo e affrontiamo la discesa verso il centro abitato di Oliena, la destinazione per il pranzo è Cala Gonone.









Partiamo e affrontiamo la discesa verso il centro abitato di Oliena, la destinazione per il pranzo è Cala Gonone. La giornata è calda, facciamo un piccolo giro del paese e ne approfittiamo per rifornire la moto, dopodiché puntiamo verso la sorgente carsica di “Su Cologone” durante il tragitto facciamo una piccola deviazione sulla strada che porta alla valle di Lanaittu, due foto e di nuovo indietro verso il parcheggio delle sorgenti dove un fastidioso vento ci impolvera dalla testa ai piedi.











Decidiamo di andar via velocemente, ci immettiamo sulla SP38 in direzione Dorgali, dove giungiamo dopo essere transitati sul ponte sul lago Cedrino, all’uscita del paese c’è un grande spiegamento di forze, ci sono delle gare di enduro e le moto dopo dieci metri di asfalto si buttano con gran foga sugli sterrati che scendono verso Gonone, siamo sulla SS125 e dopo un paio di chilometri troviamo la galleria che in un attimo ci porta dalla montagna al mare, la discesa verso il paese è un susseguirsi di curve e tornanti, la strada ha un buon asfalto e la moto piega senza problemi. Arrivati all’ingresso del centro abitato di Gonone voltiamo a destra sul viale Palmasera, strada senza uscita che dopo 5 km ci porterà sino a Cala Fuile, paradiso per i Free Climbing di tutta Europa e da dove inizia uno dei sentieri per raggiungere a piedi la più famosa Cala Luna e la grotta del Bue Marino.




















Ci fermiamo a godere del panorama e del sole quasi estivo, scambiamo due chiacchiere con alcune persone del posto e poi di nuovo in sella verso il paese dove ci fermeremo per pranzo.





A Gonone la maggior parte dei locali sono ancora chiusi, la stagione non è ancora iniziata e i turisti sono ancora pochi, dopo un giro per il paese ci fermiamo nel locale “Su Recreu” dopo due giorni di menù terricoli la parola d’ordine è: oggi mare !! Il cameriere ci legge nel pensiero e ci propone un bel fritto di calamari e una grigliatina mista di pesce, siamo d’accordo con lui e nel frattempo che attendiamo la sbobba ci spalmiamo al sole sui divanetti, la giornata è magnifica il mangiare superbo e ci godiamo questi momenti con grande piacere.















Come in tutte le belle favole alla fine dobbiamo alzarci per rientrare verso casa, saldiamo il conto e risaliamo in moto, ripercorriamo la strada sino alla galleria per poi buttarci sulla SS125 la mitica Orientale Sarda, una strada rubata ai costoni della montagna e che non ha un attimo di tregua, curva a dx, curva a sx, cinghiale sul bordo, pietra a centro carreggiata, curva a dx e curva a sx e così sino a Baunei, dopo il paese la strada punta verso la costa Tortolì/Arbatax e il nuovo pezzo di strada, disegnato per chi, in auto, ha fretta di prendere il traghetto ma che a noi motociclisti ha privato di un centinaio di curve.




















Arrivati all’altezza di Tertenia abbandoniamo l’Orientale, troppo monotona, meglio salire verso Jerzu, patria dell’omonimo vino Cannonau, superato il paese ci dirigiamo verso Perdasdefogu, siamo vicini ai famosi Tacchi dell’Ogliastra che si stagliano in lontananza, Escalaplano, Ballao e S.Nicolò Gerrei sono i paesi che incontriamo nel ns cammino, arrivati a S.Andrea Frius finiscono le curve e si inizia a intravedere Cagliari, il WE è finito e non ci resta che arrivare in garage e scaricare la moto.

















E’ stato un buon fine settimana, il tempo è stato ottimo, i km totali sono stati circa 500 e i rettilinei pochissimi, sicuramente tornerò nella zona ma la prossima volta sarò in sella alla XT, per unire divertimento al divertimento.
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Vecchio 03-04-2012, 16:06   #8
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qui la cartina del percorso:

http://g.co/maps/d9b3b
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Vecchio 03-04-2012, 16:14   #9
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Vecchio 03-04-2012, 16:32   #10
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Vecchio 03-04-2012, 18:55   #11
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Bel giro complimenti è come guardare la vetrina di una pasticceria.. fai venir voglia
di farci un giro bravo compliments
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Vecchio 03-04-2012, 21:56   #12
giatas
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...ho commentato il tuo w.e. troppo presto!
il seguito è anche meglio!
pensare che 2 anni fa dovevo girar da quelle parti con la moto da fuoristrada...ma poi 2 giorni di freddo e pioggia ha interrotto le intenzioni...consolate a tavola e corroborate con dell'ottimo Cannonau!
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Vecchio 03-04-2012, 22:14   #13
PeterPaper
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Bel giro complimenti è come guardare la vetrina di una pasticceria.. fai venir voglia
di farci un giro bravo compliments
Gracias


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...ho commentato il tuo w.e. troppo presto!
il seguito è anche meglio!
pensare che 2 anni fa dovevo girar da quelle parti con la moto da fuoristrada...ma poi 2 giorni di freddo e pioggia ha interrotto le intenzioni...consolate a tavola e corroborate con dell'ottimo Cannonau!
ahahah !! il cannonau è sempre una valida alternativa
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