E' notizia di oggi che il conducente di un furgone che tre anni fa passò a tutta velocità col rosso in Via Nomentana a Roma (dopo aver bruciato altri due semafori), causando la morte di un ragazzo, è stato condannato in appello a 15 anni e mezzo di carcere per omicidio
volontario, creando un precedente che spero faccia giurisprudenza.
Oltretutto c'è poco da chiamare "incidenti" situazioni come queste, in cui il dolo è talmente evidente (e odioso) che non si capisce proprio come possa entrarci la casualità.
Spero anche che non si faccia differenza tra italiani e stranieri, visto che non ne vedo alcuna.